Non ne posso più, veramente: dal momento in cui il mio «Qualora dovessero vincere i Jaguars giuro che appendo il computer al chiodo e smetto di farvi perdere tempo a leggere le castronerie che scrivo» è stato contraddetto grazie alla nuova, Riversiana generosità degli Indianapolis Colts nel regalare partite sono stato vittima di terribili vessazioni online perpetrate da decine di gaudenti lettori che si servono di Gardner Minshew per farsi beffe di me e della mia ilare incapacità di parlare di football americano.
Me le merito, non c’è che dire, ma fatemi una cortesia, finitela immediatamente di spacciare i suoi baffi come la Monna Lisa della peluria prolabiale, finitela di farlo con me, persona il cui unico vero “vanto” nella vita – ed a volte asso della manica col gentil sesso – è un folto e ben sviluppato paio di barbigi dalla bizzarra forma.

In quanto divulgatore della peluria facciale – e non del football americano – mi vedo costretto a prendere reazionari provvedimenti alla vostra dolorosa mancanza di rispetto e proporvi quelle che per me – ed ogni vero amante e conoscitore del pelo – sono state le migliori barbe e baffi degli ultimi anni in National Football League.
Prima di tutto, permettetemi di smontare il vostro fanatismo Minshewico con una piccola premessa: vi piacciono i suoi baffi?
Un altro quarterback, ben più élite, li aveva esibiti già anni fa senza generare altrettanto clamore mediatico.

Guarda e impara Gardner.

Avete capito?
Bene, ora iniziamo.

Brett Keisel

Brett Keisel is the real f***ing deal, in quanto sul suo tenero volto si avverano i sogni di ogni sostenitore della fondamentale libertà di farsi crescere quanto si vuole il proprio pelo facciale.
Oltre che ad una barba incredibilmente lunga, folta e ben coltivata Keisel sfoggiava con giustificata fierezza anche dei baffi assolutamente – ed apprezzabilmente – emancipati dalla propria sorella maggiore e che, per dimensioni e forma, hanno pochi eguali nella storia della National Football League.
Non saprei dire se oggettivamente la sua sia la miglior barba della storia NFL: se lo chiedete a me, però, la risposta è affermativa.

Fatico a descrivere a parole la maestosità del suo baffo.

Ryan Fitzpatrick

Vabbè, questa era piuttosto ovvia.
Analogamente a Keisel pure Fitzpatrick è in possesso di un baffo emancipato unito ad una barba che, nonostante le dimensioni non siano comparabili a quelle dell’ex defensive lineman degli Steelers, è diventata una vera e propria icona della lega come può esserlo la silhouette di Jerry West per la NBA.
Ciò che più mi affascina della barba di Ryan Fitzpatrick – oltre all’incredibile foltezza – è il fatto che potreste tranquillamente prendere una sua foto, farle compiere una rotazione di 180 gradi e non capire quale delle due masse di pelo sia la barba: il doppio fungo è un qualcosa di cui pochi uomini nella storia hanno potuto fregiarsi.

Non è la foto più recente, ne sono consapevole, e so pure che la barba negli ultimi anni abbia raggiunto dimensioni ben superiori, ma guardate il doppio fungo, guardate che bello.

Jason Kelce

Negli ultimi anni il centro degli Eagles è diventato un po’ più fighetto – probabilmente a causa del fratellino Travis -, ma qualche anno fa Jason Kelce si trovava sul labile confine fra epicità e comicità: fra le folte sopracciglia, i capelli lunghi ed una smisurata barba assolutamente non curata la sua testa era diventata poco più che un comodo mezzo di trasporto per quella sgangherata commistione di pelo.
Qualche sponsorizzazione, un taglio di capelli più adatto alla civiltà occidentale moderna ed una maggiore esposizione mediatica lo hanno indiscutibilmente sgrezzato ed umanizzato, ma ciò nonostante la barba di Jason Kelce rappresenta ancora un saldo punto di partenza nelle discussioni sull’argomento.

Cos’era Jason Kelce?

Travis Kelce

La barba del minore dei Kelce è multiforme, in quanto diretta conseguenza del taglio di capelli, ma qualsiasi sia la lunghezza Travis rimane probabilmente l’uomo più bello dell’intera NFL, un ragazzo attorno a cui costruire un reality show nel quale un numero piuttosto esagerato di ragazze doveva trovare il modo di vincere il suo verissimo ed autenticissimo amore.
Divagazioni a parte, la barba di Travis, quando lunga, è fra le migliori della NFL anche se sono consapevole che probabilmente sia inflazionata dal volto che ricopre.

Travis ha certamente ucciso il lato animale di Jason.

Aaron Rodgers

Ciò che più mi affascina della barba di Rodgers è il tempo di ricrescita, in quanto ricordo piuttosto nitidamente che qualche anno fa, dopo aver esibito per un paio di giorni il classico baffone alla Super Mario, nel giro di una settimana la sua faccia fu inghiottita da una corta ma fittissima barba che di fatto ricopriva ogni singolo nanometro del suo viso.
Non è sicuramente la più lunga, ma sono sicuro che qualora lo desiderasse Rodgers avrebbe tutto il talento necessario per coltivare la miglior barba della lega.

Folta, ordinata ed uniforme: barba di primissima qualità.

Joe Flacco

Joe Flacco è élite in qualsiasi aspetto della propria esistenza e la barba non è un’eccezione.
Dopo aver trascorso la maggior parte della propria carriera da anonimo glabro – a parte l’occasionale baffo di circostanza – Flacco ha deciso di lasciarsi andare e permettere alla propria peluria facciale di presentarsi al grande pubblico.
Il risultato è ottimo principalmente perché la sua barba sembra essere il naturale proseguimento dei capelli poiché liscia e dello stesso identico colore dei vicini di casa: credo la sua barba abbia avuto la meglio su di lui nel momento in cui la carriera ha iniziato ad andare verso sud.
Passività e fascino.

E se dopotutto Joe Flacco fosse un bell’uomo?

Cameron Jordan

Cameron Jordan, da burlone qual è, negli anni ha amato tirarci scemi a suon di cambi di stile veicolati principalmente da mutazioni nel design della barba; l’ultimo, però, rischia di essere il proprio personalissimo capolavoro grazie principalmente al baffo: certo, non è un baffo folto o lungo come quello di Brett Keisel, ma il ricciolo mi tocca direttamente il cuore in quanto caratteristica comune che entrambi esibiamo con ridicola – ma convinta – fierezza.
La combo barba-baffo di Jordan trasuda swag da ogni poro.

Serve un po’ d’arroganza per esibire questa combo.

DeAndre Levy

Il dimenticato e criminalmente sottovalutato Levy ha portato in campo per anni una delle migliori barbe della lega, una barba lunga e folta ma ciò nonostante addomesticata con incredibile abilità: guardate la forma, credete sia stata lei a decidere di essere così?
Non credo proprio, anche se l’unico piccolo neo è rappresentato da dei baffi chiaramente sottomessi alla volontà dell’imponente barba e, a differenza di quelli di Keisel, non liberi di esprimere la propria personalità.

Levy comanda la barba, non il contrario.

Julian Edelman

Qualitativamente parlando la barba di Julian Edelman mi lascia dei dubbi a cui fatico a trovare una risposta – anche se in realtà ce l’avrei -, ma andiamo con ordine: Edelman non ha dei baffi particolarmente impressionanti e la barba, riccia per natura, può talvolta passare per disordinata, non curata e figlia del caso.
La scelta di tenere i capelli rasati ai lati, poi, non fa che esacerbare i limiti strutturali di una barba a cui, nonostante tutto, sono incredibilmente affezionato e che, quando non la taglio per mesi, mi ricorda molto da vicino la mia: sì, penso di averlo scritto giusto da una o due parti che a volte credo di essere Julian Edelman.

Non è la migliore, ma come facciamo a non apprezzarla?

Eric Weddle

La barba di Weddle è brutta e non ha senso ma vi sfido a trovare un appassionato NFL che non abbia amato il suo male di vivere facciale.

Vederla uscire dal caschetto, poi, era fantastico.

Stump Mitchell

L’allenatore dei running back dei Browns – bel lavoro! – è in possesso probabilmente della miglior barba di cui non abbiate mai sentito parlare: lunghissima, folta ed irresistibilmente bianca la peluria facciale di Mitchell ci permette di compararlo senza troppi problemi a Babbo Natale.

Ma di cosa stiamo parlando?

Shadid Khan

Questi.
Sono.
Baffi.

Discussione chiusa: questi sono i baffi simbolo di Jacksonville.

Spero di avervi insegnato che no, Gardner Minshew non è il non plus ultra della barba – e baffi – in NFL, ma semplicemente un povero ragazzo che sta facendo l’impossibile per convincere la propria squadra a costruire il futuro attorno a lui, non ad un quarterback biondo con sembianze diametralmente diverse e dal viso immacolato.
Mi sono dimenticato qualche barba, oltre che a quella di Keenan Allen?
Fatemelo sapere.

 

 

 

7 thoughts on “Le migliori barbe degli ultimi anni in NFL

  1. Grandissimo articolo, io non ho la barba, anzi sono glabro con i capelli rasati, ma ti giuro che mi hai fatto morire dal ridere per l’idea che hai avuto.Grande un applauso

    • Grazie mille Gianluca, l’importante è debunkare sta leggenda metropolitana per la quale i baffi di Minshew sono diventati i baffi più belli d’America!

  2. Probabilmente il tuo miglior articolo. Rodgers è Steve Carell in un impresa da Dio.
    Io sono uno di quelli che ha iniziato a farsela crescere quando ancora non era di moda ed è sempre stata lì

    • Non parlando di football è per forza il mio miglior articolo, qui se non altro offendo solo l’estetica, non uno sport!
      Grande Danilo, persona vera: purtroppo, avendo 24 anni, la crescita della mia barba è coincisa con l’esplosione della moda, ma moda o non moda rimane lì.
      Grande Danilo!

      • La spinta mi è stata data ad uno stage in hotel dove mi era stato detto che non potevo tenere neanche un pelo in faccia; per citare MJ: it became personal with me

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