Mi avete aspettato per mesi ed eccomi finalmente qua, pronto a raccontarvi quanto successo nella domenica NFL: la prima settimana di NFL ci ha riservato un paio di sorprese con la esse maiuscola che, per forza di cose, mi/ci hanno lasciati senza parole.
Senza dilungarmi eccessivamente in ampollose introduzioni e, soprattutto, senza spoilerare il resto dell’articolo permettetemi di partire immediatamente con il racconto di una giornata di football così assurda che ci costringe a dire solo una cosa: ci eri mancata NFL.

In un anno di enormi cambiamenti alcune cose, fortunatamente, non sembrano voler mutare: i Baltimore Ravens dominano ed i Browns, nonostante acquisizioni importanti ed il classico hype, rimangono i Cleveland Browns. In un pomeriggio sinistramente – dipende dal punto di vista – simile a quello di una generica domenica dello scorso anno, Baltimore ha demolito Cleveland con un perentorio 38 a 6: il sempre dubitato Lamar Jackson ha ripreso da dove si era fermato vivisezionando i poveri Marroni principalmente con il proprio braccio grazie a 275 yards, tre passing touchdown e cinque soli incompleti. La contesa è rimasta tale solamente per quindici minuti, poi Baltimore come tradizione vuole ha spaccato in due la partita con un break da 14 a 0 nel secondo quarto: da lì i Ravens si sono limitati a controllare e lasciare che i Browns, in pieno stile Browns, autosabotassero l’improbabile tentativo di rimonta a suon di errori e turnover. Pessima prestazione di Baker Mayfield apparso assolutamente a disagio nella tasca e che nonostante i 39 passaggi tentati è stato in grado di raccogliere solamente 189 yards; se proprio devo muovere una piccola critica ai Ravens non posso che puntare il dito contro le 5.1 rushing yards a tentativo concesse al duo Chubb-Hunt, anche se dopo le prestazioni dei neo-arrivati Campbell e Queen essere eccessivamente schizzinosi nei confronti della difesa avrebbe ben poco senso.
Buona la prima per Cam Newton ed i “nuovi” New England Patriots vittoriosi su dei buoni Miami Dolphins 21 a 11: proprio come lo scorso anno New England è stata trascinata dal proprio running game di cui proprio Newton ne è stato il cuore pulsante con 15 portate per 75 yards ed un paio di rushing touchdown che ci forniscono un’indicazione ben precisa sul suo stato di salute. Male Ryan Fitzpatrick che mancando di rispetto alla Fitzmagic di settembre ha lanciato ben tre intercetti contro una difesa che pure quest’anno sembra destinata ad essere una delle più terrificanti della lega.

Probabilmente esasperato dalla vergognosa mancanza di considerazione in chiave MVP, Russell Wilson ha guidato i propri Seahawks ad un ottimo successo sugli Atlanta Falcons bombardando la debole difesa dei padroni di casa: 38 a 25 il risultato finale di una partita molto meno aperta di quanto possa suggerire il tabellino. Wilson, dicevo: il marito di Ciara non ha trovato le mani dei propri ricevitori solamente in quattro occasioni su 35, raccogliendo negli altri 31 casi 322 yards e ben quattro touchdown. Meritevole di menzione pure il neo-arrivato Jamal Adams che probabilmente dopo il fischio finale avrà avviato le procedure online per la richiesta di residenza nel backfield di Atlanta: l’ex-Jets ha fermato corse, portato pressione – ed atterrato – al quarterback avversario, coperto divinamente i malcapitati ricevitori e chi più ne ha più ne metta. Poco da dire sui Falcons che hanno sfoderato la classica prestazione da Falcons, ovvero tre quarti di sterilità seguiti da un’improvvisa – ed inutile – esplosione nei minuti finali a giochi oramai chiusi: ciò nonostante lasciatemi ringraziare l’ottimo Calvin Ridley che con 9 ricezioni per 130 yards e due TD ha regalato immense soddisfazioni a me ed a milioni di fantasy owner.

Sì, sono consapevole abbiate aperto questo articolo bramosi di giudizi su quanto successo a New Orleans fra Saints e Buccaneers, ma per coerenza non mi sembrava giusto iniziare il nostro viaggio da qui: Tom Brady e l’intero attacco dei Bucs hanno steccato clamorosamente la prima venendo sopraffatti 34 a 23 dai Saints di un Brees non particolarmente brillante. Trattandosi della prima giornata, nonché della prima occasione in cui Brady è stato fisicamente under center in qualcosa diverso da un allenamento, esaltarsi o deprimersi sarebbe sciocco e miope, però lasciatemi dire che sono rimasto alquanto deluso dalla prestazione di un TB12 apparso nervoso, impreciso ed estremamente a disagio in una tasca che non ha saputo proteggerlo adeguatamente: la pick six lanciata in apertura del terzo quarto mi ha assolutamente intristito poiché tetramente simile a quella lanciata nel season finale dello scorso anno contro i Dolphins. Tifosi più o meno veri e simpatizzanti dei Buccaneers devono però sorridere guardando quanto combinato dal reparto difensivo, poiché i 34 punti subiti non rendono assolutamente l’idea della bontà della loro prestazione: il potente attacco dei Saints è stato infatti tenuto a 4.1 misere yards per giocata e, giusto da rendere l’idea, l’iper-indaffarato Michael Thomas ha concluso il proprio esordio con sole tre ricezioni per 17 yards.
C’è tempo signori, c’è tempo, anche se spero che un po’ di inutile hype sia evaporato dopo questo brusco reality check.
Buon esordio pure per i Packers che nonostante l’esplosione da 24 punti nell’ultimo quarto dei Vikings sono riusciti a portare a casa un’ottima vittoria spuntandola 43 a 34 grazie ad un Rodgers in grande spolvero: il numero 12 ha infatti concluso il proprio esordio stagionale con 364 yards e quattro passing TD, numeri che ci lasciano chiaramente intendere che di benzina nella fantomatica tanica ce ne sia ancora tanta. Per quanto riguarda i Vikings mi limiterò a dire che serve di più, non bastano un tot di touchdown in garbage time per generare ottimismo, l’attacco per lunghi tratti della partita è apparso legnoso e tristemente inoffensivo.

Prestazione al contempo maschia ed immatura quella dei Buffalo Bills che grazie ad una prima metà di partita assolutamente dominante hanno avuto ragione sui tristissimi Jets imponendosi 27 a 17: buonissima la prestazione di Josh Allen che ha distribuito sapientemente l’ovale al trio Diggs-Beasley-Brown – 18 ricezioni per 196 yards – risultando altrettanto efficace da corridore, anche se i due fumble persi sono un qualcosa su cui dovrà lavorare. Troppo presto per dirlo, ma il 2020 si preannuncia essere un’altra stagione da Jets per i Jets e Buffalo, se vuole veramente spodestare New England, dovrà trovare un modo per chiudere prima partite del genere.

Avete voglia di upset e/o rimonte? A voi.
Pazzesca vittoria della squadra di football sugli Eagles: Washington ha pazientemente annullato un passivo di 17 punti andando a vincere 27 a 17 una partita che dopo il primo quarto sembrava essere pressoché chiusa. Se il buongiorno si vede dal mattino essere un quarterback e vedere sul calendario l’appuntamento con la squadra di football sarà alquanto ansiogeno, poiché il loro poderoso front seven ha atterrato il povero Wentz in ben otto occasioni, costringendolo poi a prendere scelte terrificanti come testimoniato dai due intercetti lanciati. Haskins, dal canto suo, si è limitato a non commettere errori e con pazienza la squadra di football ha dato ai propri affranti tifosi un nuovo motivo per seguirli con interesse, un motivo che esula dal nome della squadra: evviva, l’indignazione è stata sconfitta!
Assurdo quanto successo a Detroit, dove i Lions sono stati capaci di scialacquare un altro vantaggio di 17 punti… nell’ultimo quarto: grazie ad una rimonta epica Chicago si è imposta 27 a 23 sui poveri, sfortunati ed un po’ inetti Detroit Lions. Per quarantacinque minuti Trubisky ha giocato da Trubisky mostrandosi assolutamente incapace di dirigere un attacco NFL salvo poi sbloccarsi nell’ultimo periodo sfruttando una pletora di errori dei Lions: ciò nonostante Detroit è stata quasi capace di vincere, poiché nell’ultimo disperato drive Stafford ha pescato il rookie Swift completamente libero in end zone per quello che sarebbe stato un clamoroso game-winning TD ma, come avrete intuito dal risultato in grassetto, nonostante la libertà il running back non è stato capace di completare la ricezione.
Il mio Matthew Stafford merita di più.

Sperando che nessuno di voi legga la mia guida settimanale – dove spesso dico cose leggermente audaci -, mi trovo costretto a commentare il clamoroso upset dei Jacksonville Jaguars che grazie ad un Minshew pressoché perfetto hanno avuto ragione degli Indianapolis Colts 27 a 20: l’esordio di Rivers è stato funestato dalla classica gamma di errori dei quali lo abbiamo visto macchiarsi negli ultimi anni, sparacchiando intercetti nei momenti meno opportuni della partita o, come preferisco chiamarlo io, ultimo periodo di gioco. Minshew, nonostante un supporting cast sulla carta inadeguato, ha sbagliato solamente un passaggio dei 20 tentati trovando i sei punti in ben tre occasioni, rilanciando così la propria candidatura come quarterback del futuro a Duval County.
Indianapolis quando ha ingaggiato Rivers non si aspettava sicuramente questo tipo di performance: c’è tempo, certo, ma perdere partite del genere rischia di avere ripercussioni a dicembre.

Si può definire upset la brillante vittoria dei Cardinals sui 49ers? Ne dubito fortemente, in quanto Arizona ha dato prova di grandissima maturità imponendosi 24 a 20 sugli ultra-favoriti ‘Niners, dando segnali estremamente incoraggianti soprattutto in difesa: tolte un paio di fuorvianti big play il reparto offensivo di San Francisco è apparso legnoso, asettico e stranamente privo di idee ed il 2 su 11 su terzo down ne è affidabile prova. Ottima la prestazione di Kyler Murray che contro il feroce pass rush di San Francisco si è dimostrato calmo, sicuro e mai sopraffatto ingozzando di target il neo-arrivato Hopkins che ha concluso il proprio esordio con ben 14 ricezioni per 151 yards: che dire poi delle 91 rushing yards guadagnate? Attenzione a questi Cardinals, esordire battendo una squadra arrivata ad un paio di minuti dall’alzare al cielo il Lombardi darà loro una botta di autostima in grado di perdurare per mesi.
Il tanto atteso esordio di Burrow si è concluso nel più beffardo dei modi, ovverosia con una sconfitta di misura arrivata a causa di un piazzato sbagliato a tempo scaduto: il 16 a 13 Chargers ci parla di una partita tirata e bruttina nella quale il reparto offensivo di entrambe le squadre ha faticato immensamente. La prestazione di Burrow è stata discreta, ci sono stati inevitabili errori favoriti anche dall’atipica offseason che abbiamo appena vissuto ed esprimere giudizi ora, soprattutto se si parla di un rookie, sarebbe alquanto sciocco.
Curioso il fatto che, solitamente, siano proprio i Chargers a perdere le partite in questo modo.

Ottima vittoria – a seguito di una divertentissima partita – quella dei Las Vegas Raiders che grazie ad un Jacobs formato MVP si sono imposti sui Carolina Panthers 34 a 30: l’ex-scelta al primo round ha racimolato 139 yards dallo scrimmage condite da tre rushing touchdown, numeri che coadiuvati dalla classica efficienza a basso rischio di Carr hanno dato modo alla squadra di Gruden di muovere le catene con consistenza. Tutto sommato buona pure la prestazione di Bridgewater che pur senza strafare ha tenuto a galla i suoi nei momenti più difficili della giornata trovando anche il modo di far sfiorare loro un’improbabile vittoria, anche se ad onor del vero entrambi i reparti difensivi sono apparsi particolarmente deboli e generosi.
Esordio fortunato per i Rams nella loro nuova, faraonica e deserta casa: la prima partita al SoFi Stadium è coincisa con una vittoria, un buon 20 a 17 che per forza di cose ci lascia leggermente interdetti, in quanto io in primis mi aspettavo molto di più dal reparto offensivo dei Dallas Cowboys. Trascinati da un brillante Malcolm Brown e da un reparto difensivo in grado di mettere la museruola al tridente texano i Rams hanno giocato una buonissima partita dando prova di grande maturità soprattutto nell’ultimo periodo di gioco costringendo Dallas al turnover of downs in ben due occasioni: certo, poter contare sull’onnipresente ed onnipotente Aaron Donald – assolutamente infermabile ieri – aiuta sempre, ma posso dichiararmi deluso dalla prestazione offensiva dei Cowboys?
La stagione è ancora lunga ma considerando le premesse e quanto sarà sotto esame Prescott un inizio del genere è esattamente ciò di cui Dallas non aveva bisogno.

Ci era mancata la follia della NFL e se il buongiorno si vede dal mattino la stagione che stiamo per vivere si preannuncia pazza, imprevedibile e stranamente equilibrata: ed io che pensavo che Jacksonville potesse ambire alla stagione perfetta al contrario.
Siate buoni nei commenti, mi raccomando.

 

 

7 thoughts on “Il riassunto della prima domenica del 2020 NFL: lo strano incipit di una strana stagione

  1. Ciao Mattia,

    bellissimo riassunto come sempre.
    Quando avremo anche il piacere di leggere su anticipi e Monday night?

    Purtroppo non ho più il tempo di una volta (ormai da anni) e seguire l’NFL è diventato quasi impossibile. Solo qualche recap su Youtube e il tuo immancabile articolo. Però così mi mancano sempre alcune partite!

    Mi pare di poter affermare che i Chief abbiano pescato un possibile gran jolly al Draft?

    • Ciao!
      No, non faccio articoli di recap incentrati su una partita – salvo siano i playoff -, quelli li liquido con un post su Facebook!

      • Immagino… purtroppo non sono su FB… però almeno l’anticipo poteva starci :-)

        A parte gli scherzi, grazie davvero per quello che fai

    • Con questo attacco, questo staff è questa difesa… Se evitano infortuni e covid non ce n’è per nessuno. Ricordiamoci che l’ anno scorso i Chiefs han giocato a lungo con le riserve delle riserve… Ed hanno vinto. Pensavo di essere l’ unico tifoso di KC in Italia, adesso ne verranno altri. Go Chiefs!

      • Veramente tifo Green Bay dalla notte dei (miei) tempi 🙂

        Son davvero impressionato da KC e dalla lori prima, quello sì! 😉

  2. Jamal Adams è stato devastante, quello che serviva. Wilson da mvp che anche non dovesse arrivare va bene basta che si arriva in fondo.
    Ovviamente non mi faccio esaltare dalla vittoria all esordio, esaltato lo ero già prima.
    In generale a me sembra sia andata abbastanza regolare questa week 1 l unica sorpresa si può considerare Arizona coi niners ma come hai detto tu fino a un certo punto

  3. Il buon Brady ha steccato la prima perchè non è più il QB di qualche anno fa: a Boston c’era un sistema che lo copriva, a Tampa devono inventarselo presto perche’ se sperano che lui vinca ancora le partite come una volta…stanno freschi! Da almeno 2 stagioni il rendimento puro di Brady è in calo evidente. A Boston invece non mi hanno impressionato per nulla: ci vuole poco per battere i miei Dolphins ancora (finchè non esordirà Tua, la stagione di Miami non avrà molto senso, però si è vista almeno una difesa decente…), ma a 5 minuti dalla fine il gap era di meno di 8 punti. Newton? Solita roba: 2 ottimi TD su corsa, ma col braccio siamo sempre distanti dai migliori Qb della Lega. Grandi gli ex Redskins con un front difensivo davvero tremendo /Chase Young è una forza della natura) e un Haskins che dà cenni di risveglio dopo una prima stagione terribilmente anonima. Lions da uccidere. Burrow non male per essere un esordio. A dire il vero hà già perso anche con Cleveland, ma lui ha giocato bene. Vediamo domani…

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