Kansas City Chiefs

Nel clima di incertezza derivante dai possibili contagi Covid e dai numerosi opt out che hanno caratterizzato la pre stagione, qui pesanti con Damien Williams, Lucas Niang e Laurent Duvernay-Tardif, Kansas City viaggia però spedita grazie alla presenza in regia del giocatore più forte e decisivo dell’intero football! Clark Hunt, Brett Veach e tutto il front office si affideranno infatti a Patrick Mahomes, augurandosi che l’inarrivabile one man show rimanga immune al virus e ad acciacchi vari, per affiancargli quasi tutto il vecchio pacchetto (circa 20 elementi su 22), compreso l’hall of famer della sideline Andy Reid. Le acquisizioni al draft aumentano lo spessore di una offense al limite dell’ingestibile – per gli avversari – e i ragazzi del roster arretrato, capitanati da Clark e Mathieu, sono pronti a progredire ancora, sotto lo sguardo di Steve Spagnuolo alla seconda tornata, forti dell’ottimo finale di stagione 2019/20!

L’estensione per 10 anni a 450 milioni fino ai possibili 500 del quarterback ha del clamoroso, ma in soldoni significa competere per un’altra decade, al pari dell’accordo ristrutturato per Sammy Watkins – silente marpione ma determinante nelle situazioni scottanti – e di quello da 57,25 quadriennali per Travis Kelce. Ha senso anche la pick di Clyde Edwards-Helaire, unico rb da primo giro, ricevitore dinamico negli screen, che aggiunge hype in un settore dove le superstar Hill e appunto Kelce rimangono il deep threat preferito del regista, col TE uno di sempre per 1000+ yards in 4 campionati consecutivi. Con la rinuncia di Damien Williams, Darwin Thompson, vecchio sesto round, Darrell Williams – prodotto pure lui da LSU – e DeAndre Washington, siglato a un anno dai Raiders, avranno spazio nel backfield; in ricezione l’aggiunta dalla free agency di Ricky Seal-Jones e la conferma dopo l’eccellente freddezza da postseason del sophomore Mecole Hardman, costituiscono altri fulcri per muovere le catene nello slot. Intoccabili i tackle veterani Eric Fisher e Mitchell Schwartz, mentre all’interno Nick Allegretti al secondo anno è pronto a scalzare Austin Reiter; lotta anche tra le guardie dopo le acquisizioni da free agent di Remmers e recentemente di Osemele, con Wylie deciso a mantenere lo spot sull’avanzata di Rankin.

In difesa il jolly dalle retrovie Mathieu verrà nuovamente sfruttato all around, sia nei blitz che nelle coperture profonde, accoppiato perfettamente al secondo anno Juan Thornhill, dietro ai quali Sorensen e Watts allungano il reparto. Squalificato per 4 turni Breeland, è Ward lo starting cornerback a seguito della dipartita di Fuller, Fenton studia da nickel e i due rookie Sneed e Keyes potrebbero generare velocità e affidabilità. Wilson e Hitchens in calo, col secondo sceso dai 135 tackle a 88, saranno appaiati nella linebacker room dal weakside secondo round da Mississippi State Willue Gay; Clark e Chris Jones, esteso con 60 milioni garantiti, sono la feroce combo da 17 sack e 34 pressures, Alex Okafor, veterano assente spesso nel 2019, garantisce certezze sia contro le corse che nella pass rush, ciò di cui Spagnuolo necessita dopo l’addio ad Ogbah in free agency. Nell’inside, il leader di linea per tackle Nnadi è il titolare, davanti a Pennel e Saunders. Si attendono ulteriori migliorie dal DE Tanoh Kpassagnon.

Rilasciato per 2 milioni di spazio salariale lo storico punter Colquitt, sostituito dall’undrafted rookie Tommy Townsend, nel training camp in competizione con Tyler Newsome; Hardman sarà ancora il ritornatore di punta e Butker e Winchester kicker e long snapper di un comparto giovane, talentuoso e perciò soggetto a errori.

I Chiefs batteranno il ferro ora che è caldo, senza più lo spauracchio New England e con Ravens e Texans troppo spesso in attesa di diventare grandi. Obiettivo minimo il gagliardetto divisionale.

Denver Broncos

Drew Lock si è guadagnato il ruolo di quarterback presente e futuro, per merito dell’ottimo finale di vecchio campionato, nel quale i Broncos vinsero le 5 gare conclusive ottenendo il record attivo casalingo per la prima volta dal ritiro di Peyton Manning, chiudendo – si spera – con i molteplici esperimenti recenti, che hanno visto girovagare a Denver cinque OC, tre HC e ben sette starter dietro al centro. Certo programmare la stagione con l’incubo Coronavirus non è facile, e gli opt out di Pecko (dt) e Ja’Wuan James (O-Line) lo stanno a rappresentare.

E’ per l’appunto il settore offensivo quello nel mirino di Elway e i suoi uomini, puntellato con tre delle sei pick disponibili, aggiungendo Jerry Jeudy e KJ Hamler (out fino a metà settembre per problemi al ginocchio) e il TE Albert Okwuegbunam, cercando di stoppare l’apatia che li ha portati al 28mo posto per punti di media e al lancio (195 yds a partita), 20mo su corsa e il terzultimo (31.7%) sulle conversioni da terzo down. Con Shurmur quale coordinatore offensivo voluto a tutti i costi da Fangio, un possente ground game e tre set sull’ampio saranno inoltre prerogativa determinante per il sistema West Coast, dove creatività e colpi sul profondo la faranno da padroni: così sulla carta la quintultima posizione per completi con 20+ yd dovrebbe essere un lontano ricordo! Il free agent Graham Glasgow da guardia destra e il rookie Lloyd Cushenberry III al centro si allineeranno a Bolles, Risner e Wilkinson, lui reduce dall’infortunio al piede che allerta perciò Jake Rodgers, tutti orfani come detto di James. In ricezione il pro bowler Sutton da 15.4 iarde per catch e i già citati Jeudy e Hamler apriranno varchi nel middle field per il franchise recordman debuttante Noah Fant, che da tight end ha performato la bellezza di 40 prese per 562 yards. Via terra la firma di Melvin Gordon III (due anni a 13.5M garantiti), in coppia con Lindsay, unisce le peculiarità a corto raggio, sui terzi down e in end zone con difesa schierata alla sgusciante praticità ad allargarsi o andare via in velocità sul lungo.

A copertura del risultato la sola presenza del guru Fangio ad asseverare schemi dà tranquillità, nonostante le partenze di Chris Harris Jr nel corner spot e di Derek Wolfe in linea, con la specialità della casa nella protezione della goal line e l’unico cruccio recente nei sack e ovale recuperato, assenti per 3 match consecutivi. Il mito DeMarcus Ware prenderà le sembianze del 5 volte Pro Bowler Jurrell Casey, giunto per una scelta al settimo giro, ottimo inserimento in un comparto dove la conferma di Shelby Harris – reduce dal career high per sck dopo la migrazione da nose tackle a DE – e l’addio a Wolfe creeranno opportunità per il sophomore Dre’Mont Jones, con Von Miller, Alexander Johnson, Todd Davis e Bradley Chubb sicurezze della linebacker room, addizionata domenica da Mark Barron. Mike Purcell manterrà invece il ruolo in D-Line per contrastare le corse, svolto l’anno passato in maniera egregia. Tra i cornerback Bouye rimpiazza Harris Jr, in un settore dove nickel e dime saranno utilizzati per alleviare i recenti problemi contro i TE, monitorando la salute di Bryce Callahan, alla seconda operazione al piede e forse dietro a Yiadom, con dunque i giovani Dawson Jr e Bausby in rampa di lancio. La safety position in Colorado è un’elite, grazie a Justin Simmons e Kareem Jackson, garanzie assodate.

Sam Martin quale punter free agent triennale dai Lions per il criticatissimo Colby Wadman, Brandon McManus da ottimo kicker (29 fg e 4/7 dalle 50+yd) e tra i pochi reduci del Super Bowl vinto e Diontae Spencer al ritorno da kick, formano uno special team ricco di classe e dinamismo, con tutti gli interpreti possibili pro bowler. Da non dimenticare poi l’opzione Hamler, eccelso a Penn State.

I Broncos sono giovani e possono attendere ancora, pure se l’equilibrio dietro le due/tre grandi in AFC permette voli pindarici e sogni playoff, sperando che Lock tolga tutta la ruggine residua, evitando perciò di creare voragini nella zona ad oggi più incerta.

Las Vegas Raiders

Coincide con l’avvento a Las Vegas l’anno della verità dei Raiders e John Gruden, che assieme a Mike Mayock si ritrova fra le mani giovani e atletici playmaker da affiancare a Derek Carr, lui oramai veterano ma sicurezza intoccabile, sempre che riesca a valorizzare un supporting cast mai così esauriente dal post infortunio di 4 anni fa! In difesa un pacchetto da secondo anno, consistente nei DE Maxx Crosby e Clelin Ferrell più Mullen ed Abram in secondaria, fanno apparire il settore competitor per il vertice, augurandosi inoltre l’impatto subito al top di Arnette e Amik Robertson, rookie CB molto interessanti.

La free agency l’ha fatta da padrone in questi lidi lo scorso torneo, con gli innesti importanti nello spot destro da tackle di Trent Brown e in quello sinistro da guardia di Richie Incognito, tanta roba che se in salute trasforma una linea sempre tra le peggiori in una da top 10, insieme ad Hudson, Miller e Gabe Jackson, col TE Darren Waller rivelazione al terzo anno, la matricola Josh Jacobs rookie RB recordman e l’altro debuttante nello slot Hunter Renfrow con 49 prese per 600 e rotte yards, tutti ad usufruire di tali migliorie! A loro e Tyrell Williams oggi si addizionano il velocista e long-ball-go-to-guy in stile Antonio Brown della scorsa offseason Henry Ruggs III da Alabama e il big target Bryan Edwards da South Carolina, mentre per le corse in rampa Lynn Bowden Jr, tutto tranne che prospetto monodimensionale ma anzi ibrido profilo alla Percy Harvin. Iconica e romantica l’acquisizione sempre in free agency di Jason Witten, dotta chioccia per Waller e Moreau, e convenienti quella in ricezione di Nelson Agholor e di Mariota in regia, entrambi da rivalutare: skillset ideali per progredire una rebuilding finora già soddisfacente, posta in essere dopo aver accantonato le iniziali mire egemoniche che il contratto del guru da sideline aveva forse un po’ troppo presto dato a immaginare.

Gli opt out sono in difesa con Ukeme Eligwe (LB), D.J. Killings (DB) e Jeremiah Valoaga (DE); un comparto toccato più di altri nel mercato free agent e invasivo per il cap space, dove tra i linebacker si era individuato il buco da riempire. Detto fatto col miglior inside libero, Cory Littleton, e con l’emergente ex Bears Nick Kwiatkoski: terzi down, run stop e pass defense avranno due armi notevoli nella 4-3 base completata da Morrow. Recente la sigla di Raekwon McMillan da Miami per un quarto giro 2021. Dai Cowboys Collins si posizionerà appaiato ad Hankins da tackle nella linea, coi già accennati prodigi Ferrell e Crosby. Gli altri giovani leader Mullen (LCB) e Abram (SS) si avvarranno in secondaria dei servigi di Damon Arnette, tra i più lucenti press-cover del Draft ma inizialmente in panchina con lo slot corner Joyner e Lawson, lasciando l’angolo all’altra new entry Prince Amukamara e lo spot da FS a Damarious Randall, ulteriore free agent dei 13 totali, come Health ed Erik Harris, ad oggi suoi primary backup. Robertson e il sophomore Isaiah Johnson sono gli ultimi diamanti grezzi di un settore destinato nei tempi a dominare la lega.

Vacillante l’immagine di Daniel Carlson dopo i numerosi field goal mancati nel 2019, mentre AJ Cole si conferma punter da 46 yard di media. Tra i ritornatori Jalen Richard in pole ma Ruggs III sui kickoff e Bowden Jr su punt non si esclude possano impattare da subito.

A Las Vegas si pensa positivo e noi ci uniamo a queste sensazioni: secondo posto divisionale e postseason nelle corde di Gruden, Carr e Mayock.

Los Angeles Chargers

Strano caso quello dei Chargers, passati dall’essere la sensazione AFC un paio di stagioni fa, a rappresentare ora forse la franchigia con meno sicurezze e ambizioni, dovute all’epic fail 2019 e ad una campagna acquisti in regia che non ha visto l’arrivo da urlo (Tom Brady ?), ma che pone invece per la prima volta dai tempi remoti di Rivers e Brees una coppia a battagliare per il primary spot: Tyrod Taylor e la matricola Justin Herbert, similari nello stile ma entrambi per motivi diversi non sinonimo di successo immediato! Il primo – veterano della run-heavy-offense tanto cara ad Anthony Lynn, suo OC nel 2016, e perciò starter dichiarato – deve riabilitarsi verso il mondo a palla ovale, il secondo dovrà abituarsi alla ferocia della lega maxima, tutti e due sfruttando l’attitudine nel deep throwing e il moving around dalla tasca, cercando però di affinarsi nei rilasci intermedi, proprio cruccio NFL e NCAA, nelle letture e i blocchi su corsa a zona alla Shanahan e i 49ers, pistol formation e run-pass option, sicure strategie che l’HC cercherà di porre in essere per bypassare la dipartita dell’icona Rivers con un ibrido tra il modello Ravens/Lamar Jackson e le peculiarità sul profondo dei suoi due rivali!

Senza più Melvin Gordon III gli interpreti per agevolargli il lavoro ci sono lo stesso, come il breakout 2019 Austin Ekeler, runner e pass catcher tra i migliori, oggi accoppiato al potente backup rookie Joshua Kelley e Justin Jackson, le new entry da draft in ricezione Joe Reed – abile sia fuori dal backfield che deep threat – e lo slot receiver KJ Hill, e le garanzie Mike Williams (se apposto con la spalla) e Keenan Allen, mentre Hunter Henry è l’imprescindibile tight end. Guardia e tackle di destra saranno i nuovi Trai Turner, dopo la trade per Okung coi Panthers, e Bryan Bulaga, unici titolari incontestabili, mentre le altre posizioni sono finora incerte e senza acquisizioni al Draft, compresa quella da centro di Pouncey, acciaccato dopo l’operazione al collo; Lamp, Feeney, Pipkins III (atteso all’esplosione) e Tevi battaglieranno da LG e LT.

Nelle secondarie l’arrivo di Chris Harris Jr unisce alla SS un altro elemento versatile per ruoli multipli, emigrando Desmond King II al posto di Hayward Jr quale slot cornerback e safety blitzer, nonché sostituto di Adrian Phillips, sebbene l’affollamento stia rendendo competitivo il training camp di settore. Adderley è la scelta 2019 da secondo giro, auspicandola sana al pari di James, il cui ginocchio fa bizze continue e potrebbe mandarlo sotto i ferri, con Rayshawn Jenkins alternativa primaria, lui convincente lo scorso anno quando impiegato da starter. Kenneth Murray Jr rimpiazza Thomas Davis ed è la probabile vera stella da first round il cui impatto come potente e veloce pass rusher nella poco produttiva linebacker room di Gus Bradley potrebbe essere immediato, vedendo gli allenamenti estivi magari quale weakside, lasciando lo spot da middle all’ultimo rookie di categoria Tranquill, e giocando con Nwosu dietro le due superstar Joey Bosa e Melvin Ingram III. Kyzir White, Denzel Perryman e il free agent Nick Vigil sono gli altri della rotazione. Justin Jones avrà la LDT nella 4-3 base mentre completa la linea da tackle di destra Linval Joseph, ulteriore avvento in free agency, lui rinomato interno da pass rush defense che cederebbe così spazi letali per operare ai due prodigi ai suoi lati, creando sulla carta una retroguardia Top 5, in particolare contro le corse.

Con Reed All-America Kick returner e Darius Jennings opzioni da non sottovalutare, il titolare negli specialist dovrebbe essere il sopracitato jolly King II, in un reparto ridimensionato dopo le brutte performance 2019. Badgley è l’affidabile kicker se finalmente a posto e in salute, mentre il long Snapper Mazza e il punter Ty Long cercano conferme da sophomore.

Un roster completo e molto forte ha però il basilare dubbio in regia e nel lato cieco della O-Line.

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