Primo turno tutto sommato tranquillo, se proprio devo essere sincero, in quanto quasi nessuna delle voci che hanno infiammato l’ultima settimana si è concretizzata: le trade hanno avuto luogo principalmente a ridosso delle battute finali, e quattro delle prime cinque scelte hanno aderito alle previsioni di tantissimi mock draft.
Dilungarsi ulteriormente nell’introduzione non avrebbe alcun senso, vediamo immediatamente insieme chi sale e chi scende dopo il primo round di questo più che mai provvidenziale draft.

Chi sale

I nostri mock draft

Burrow ai Bengals, Young ai Redskins, Okudah ai Lions, Tua ai Dolphins, Herbert ai Chargers, Brown ai Panthers: come potete vedere di sorprese all’interno della top ten non ce ne sono state poi così tante e se i Giants avessero tenuto fede al loro intento di selezionare Simmons ci saremmo trovati a commentare un primo giro assolutamente definibile “prevedibile”.
Qualche giorno fa nel mio ultimo mock draft mi ero divertito a mischiare un po’ le carte in tavola e con molta fantasia ad immaginare scenari apocalittici nei quali Okudah sarebbe sprofondato fino alla dodicesima scelta, ma fortunatamente per lui e per il buonsenso della NFL non è andata così: mi attendevo qualche sorpresa in più, perlomeno all’inizio, ma va bene così.

Minnesota Vikings

Sensazionale primo turno quello dei Vikings che con le due scelte al primo round si sono assicurati Justin Jefferson e Jeff Gladney, due ottimi giocatori che rispondono a dei bisogni fondamentali creatisi nel corso dell’offseason: pregevole anche il fatto che in tutto ciò siano anche riusciti ad intascarsi un paio di scelte al quarto e quinto giro.
Nonostante per tutto il processo pre-draft il trio Lamb-Jeudy-Ruggs sia stato coronato all’unanimità come la triade dorata del WR1, Jefferson è stato uno dei ricevitori più produttivi dell’ultimo anno nonché un fenomenale route runner in grado di guadagnare separazione con la propria precisione nel correre tracce.
Ciò che veramente mi ha impressionato è stata però l’acquisizione di Gladney, cornerback che se selezionato con la 25esima scelta assoluta sarebbe comunque stato un ottimo colpo: aggiungere altre due scelte e riuscire nonostante tutto a portarsi a casa il giocatore che si desiderava è sintomo di competenza del front office.

Denver Broncos

Negli ultimi giorni, nel classico marasma pre-draft, aveva iniziato a prendere sempre più consistenza una voce secondo cui i Broncos avrebbero voluto disperatamente irrompere nella top ten per assicurarsi Jerry Jeudy, il loro unico obiettivo di questa prima nottata di draft: niente di tutto ciò, in quanto il buon Elway è riuscito a portarselo a casa sedendo comodamente alla numero 15, la loro posizione originaria.
Vi ho parlato a più riprese dell’assoluta necessità di mettere Lock quanto più possibile a proprio agio nell’ultimamente asettico reparto offensivo e, francamente, regalargli un Jeudy da affiancare all’ottimo Sutton è la cosa migliore che potesse accadergli durante questa offseason: Sutton, Jeudy, Fant, Lindsay e Gordon costituiscono un supporting cast di primissimo livello e qualora Lock dovesse fallire non potremo sicuramente puntare il dito contro Elway, autore di un’ineccepibile offseason.

Miami Dolphins

Dunque, Miami nel giro di quattro ore ha trovato il franchise quarterback attorno al quale costruire le proprie fortune fornendogli una guardia del corpo in grado di trasformarsi in Pro Bowler già nei prossimi anni e, dulcis in fundo, un altro cornerback da aggiungere ad un reparto nel quale militano i già ottimi Jones ed Howard: certo, personalmente avrei compiuto altre scelte per quanto concerne Jackson e Igbinoghene, ma chi sono io per mettere in dubbio il tabellone messo insieme da professionisti pagati fior di milioni per assemblare tale collage?

Dallas Cowboys

Senza lanciarmi in analisi troppo approfondite, non credo che neanche nei loro più sciocchi sogni credessero di trovare CeeDee Lamb disponibile alla sedici: sempre senza servirmi di particolari analisi vi affermo che il trio Cooper, Gallup e Lamb sarà in grado di creare giusto qualche grattacapo a qualsiasi secondaria.
L’attacco dei Cowboys il prossimo anno sarà decisamente piacevole da vedere all’opera.

Tua Tagovailoa

Alla faccia delle inutili voci che lo vedevano in caduta libera: signori, ciò che succede/viene detto/mormorato entro dieci giorni dal draft altro non è che pre-tattica mischiata a rumore bianco creato col fine di confondere gli altri front office ed al quale noi ignorantoni assetati di news non dobbiamo prestare attenzione.
Miami ha preso un rischio calcolato, in quanto una moltitudine di esperti ha dichiarato che l’anca dell’ex quarterback di Alabama è assolutamente a posto e che eventuali ricadute non sarebbero da imputare all’infortunio sofferto lo scorso anno, pertanto proviamo a tornare indietro di qualche mese ed a pensare al titolo che avevamo affibbiato alla loro stagione 2019, ovvero tank for Tua: non hanno tankato e nonostante ciò si sono assicurati il quarterback in grado di trascinarli finalmente fuori dalle sabbie mobili della mediocrità.

Ricevitori ed offensive tackles

Il primo round, come già sapete, è solitamente formato da trentadue scelte… o perlomeno quando i Patriots fanno i bravi non costringendo il commissioner a privarli della loro prima scelta: dodici di queste trentadue scelte sono state utilizzate per selezionare ricevitori ed offensive tackle, due ruoli fondamentali in quest’era nella quale è il gioco aereo a farla da padrone.
Bambini, se da grandi volete diventare giocatori di football americano, provate a concentrarvi su questi due ruoli, potreste ottenere ricche soddisfazioni!

Arizona Cardinals

Non rappresentava sicuramente un bisogno primario, ma Simmons con la numero otto è probabilmente lo steal del draft: definire steal l’ottavo giocatore selezionato potrebbe confondervi, anche se in realtà altro non è che un attestato di stima al talento del playmaker ex Clemson che a mio avviso dopo Young diventerà il miglior giocatore uscito da questo draft.
Ho come l’impressione che i tifosi questa offseason se la ricorderanno per molti anni.

Il secondo round

Non credo di essermi mai trovato davanti ad un secondo round altrettanto talentuoso e profondo, in quanto – in ordine casuale – sono ancora disponibili talenti come Fulton, Delpit, Gross-Matos, McKinney, Epenesa, Higgins, Diggs, Mims, Winfield Jr., Shenault, Baun, Dugger, Blacklock e mi fermo qua sennò l’elenco si protrae per altre quattro/cinquecento parole.

Chi scende

Green Bay Packers

Scelta più WTF del primo round, senza ombra di dubbio.
Che senso ha utilizzare una chiamata al primo round per selezionare un quarterback che con ogni probabilità non vedrà il campo per almeno altri tre o quattro anni? Rodgers ha solamente trentasei anni e sarà sotto contratto fino alla primavera del 2024: non avrebbe avuto più senso massimizzare gli ultimi anni della sua carriera regalandogli quello skill player di cui ha disperatamente bisogno da almeno un paio d’anni?
Certo, la profondità nella classe dei ricevitori permetterà al front office di aggiungere qualche ottimo giocatore anche nei round successivi, ma indisporre ulteriormente una stella che negli ultimi anni non è mai sembrata particolarmente felice non ha molto senso.

Seattle Seahawks

Ciò che sto per dire è oggettivamente vero ed empiricamente dimostrabile: nessuna squadra svolge un lavoro migliore dei Seattle Seahawks nel secondo e terzo giorno del draft, in quanto vi basterà scorrere velocemente il loro roster per notare come la quasi totalità delle loro stelle sia approdata nella Città Smeraldo nei turni successivi al primo.
È altrettanto vero, però, che il loro big board è alquanto strano il primo giorno: dopo averci sorpreso selezionando il non troppo quotato Penny con la ventisettesima scelta ed il mai utilizzato Collier solo lo scorso anno, Seattle ha nuovamente riso in faccia al buonsenso comune selezionando con la ventisettesima scelta assoluta Jordyn Brooks, linebacker che molto probabilmente avrebbero potuto assicurarsi al secondo round.
Ciò che sorprende veramente, però, è il fatto che avrebbero potuto mettere le mani sul più quotato Queen, raccolto senza troppi complimenti dai Ravens con la scelta successiva.

Chiunque sia convinto di conoscere Bill Belichick

Va via Brady, selezionare un quarterback con la numero 23 sembra ovvio… o no?
Assolutamente no, in quanto Belichick ha a mio avviso fatto un’ottima mossa accumulando scelte in un draft ricolmo di talento: con cinque selezioni da utilizzare solamente fra secondo e terzo round, Belichick avrà modo di infondere un’impressionante quantità di talento in più posizioni chiave aumentando esponenzialmente la competitività di un roster uscito piuttosto malconcio dalla free agency.
Quarterback? Con Dalton pronto ad essere scambiato ed i vari Winston e Newton free agent non credo ci sia motivo di preoccuparsi: l’unica cosa che deve intristirci è che dopo tutto questo tempo non abbiamo ancora idea di come funzioni la sua testa.

Philadelphia Eagles

Il ricevitore l’hanno sì draftato, ma vedere i vari Jeudy e Lamb scivolare verso di loro per poi essere selezionati dai Broncos e dagli odiati Cowboys deve fare male: a dirla tutta Reagor era visto come papabile selezione in moltissimi mock draft, ma considerando l’evolversi del draft cercare di scalare il tabellone con una trade per assicurarsi uno dei due ricevitori appena menzionati avrebbe avuto decisamente senso.

I running back

Sinceramente non mi aspettavo che questa notte venissero selezionati chissà quanti running back, ma il consenso unanime era che giocarsi il titolo di “primo running back selezionato al draft” fosse una faccenda fra Swift, Taylor od alla peggio Dobbins: chi poteva prevedere che il vincitore fosse Edwards-Helaire?

Le nostre speranze di fuochi d’artificio

Niente da fare, nessuna voce di trade si è concretizzata, Tua non è scivolato, nessun front office ha messo insieme una mossa “Ricky Williams” per garantirsi il giocatore dei propri sogni e Belichick non ha trovato l’erede di Brady: non è successo nulla di estremamente succoso da darci qualche valido motivo per parlare con malizia per qualche giorno, anche se in tutta sincerità l’approdo di Love in Wisconsin sembra poterci mettere davanti ad una faida interna a la Rodgers-Favre di una decina di anni fa.
Vedremo.

3 thoughts on “NFL: chi sale e chi scende dopo il primo round del draft 2020

  1. Draft ben strano dei Raiders. Io li metterei nella categoria “chi scende”. Prendono Ruggs quando eran disponibili WR più quotati.
    Ma soprattutto prendono un CB poco quotato quando potevano optare per altri nomi e quando era disponibile Murray (che è un LB di cui hanno comunque bisogno).

  2. Pensieri del tifoso medio di Seattle, 10 secondi prima della 27ma chiamata di Goodell:
    – EDGE: Gross-Matos ed Epenesa non se li è ancora filati nessuno, ottimo..
    – DT: Blacklock e Davison potrebbero proprio far comodo..
    – OT: Wilson, Jones o Cleveland potrebbero finalmente essere la risposta post-Brown come LT, e vai!!
    – RB: vogliamo correre sempre e comunque?!? E allora affidiamoci ad un cavallo di razza come Taylor o accaparriamoci un Kamara 2.0, ovvero “mani d’oro” Edwards-Helaire!
    E poi il commissioner fa un nome che in questi mesi nessuno ha mai sentito e che in nemmeno un mock draft era stato accostato ai Seahawks: Jordyn Brooks.. un LB.. prima di Queen!!! I Ravens stanno ancora ridendo da stanotte!! Prendere alla 27 un giocatore che magari potrà diventare un fenomeno (dubito..), ma che nessuno, scusate il termine, si sarebbe cagato fino a 2do giro inoltrato è veramente spiazzante e deprimente. A volte sembra che Carroll e Schneider godano a voler sfidare esperti e tifosi, in barba a necessità del roster o disponibilità di talento nel draft. Tanti possono dire che Seattle ha quasi sempre un posto assicurato ai playoffs, ma io ribatto che negli ultimi 6 anni non si è mai andati oltre al Divisional.. e che aggiunte logiche, evidenti e preventivate da tutti avrebbero colmato quelle lacune che non hanno permesso di aprire una dinastia e sfruttare al massimo un roster comprendente i vari Sherman, Thomas, Wagner, Bennett, Chancellor ed un top 3 QB come Wilson

    • Percepisco il tuo dolore, ma probabilmente senza il tuo dolore non starei gongolando da circa dieci: grazie per il regalo! [Anche se come sempre vi rifarete azzeccando ogni mossa al secondo e terzo giorno.]

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