La noia esistenziale che pervade le nostre vite si è elevata ad una nuova dimensione nelle ultime settimane e, personalmente, nulla mi aiuta a combatterla più che ragionare, parlare e scrivere di football; non sono mai stato un grande fan degli articoli di reazione a free agency o draft, in quanto valutare affari ad aprile è spesso e volentieri controproducente e per ovvi motivi impossibile: in nessun altro sport le previsioni di analisti ed affini vengono altrettanto smentite e ridicolizzate dal campo, ne sono consapevole, in quanto per esempio nessuno poteva aspettarsi che l’infinitamente più economico Mark Ingram surclassasse Le’Veon Bell per quanto concerne produzione e rapporto qualità/prezzo.
Ciò nonostante la luce di alcune mosse brilla in modo più oggettivamente luminoso di altre pertanto proverò timidamente a dire la mia su quelli che per me sono stati i migliori – e peggiori – colpi messi a segno finora.

Migliori

DeAndre Hopkins agli Arizona Cardinals

Ovviamente.

Calais Campbell ai Baltimore Ravens per una scelta al quinto round

L’intento di Jacksonville era chiaramente quello di fare piazza pulita liberandosi di ogni contrattone mentre quello di Baltimore era di ultimare la costruzione di una contender in grado di portare a termine quanto iniziato lo scorso anno: malgrado l’età possa sicuramente far alzare qualche sopracciglio, Campbell dal 2016 ad oggi è stato per PFF il miglior D-lineman non chiamato Aaron Donald ed in ognuna della ultime quattro stagioni ha guadagnato una valutazione superiore al 90.0.
Migliorare la run defense era una priorità e con questa acquisizione oltre ad aver adempito a questo dovere si sono pure assicurati uno dei più efficaci pass rusher dell’ultimo decennio: tutto ciò per una misera scelta al quinto round?
DeCosta è un genio.

Jack Conklin ai Cleveland Browns

Non mi soffermerò sul fatto che il 2019 dei Browns e di Mayfield sia stato un atroce disastro e bla bla: che noia.
Migliorare la linea d’attacco, più specificamente entrambi i tackle, era una priorità e quanto fatto in free agency ci ha dimostrato che pure il front office di Cleveland la pensasse in questo modo: Jack Conklin, oltre che ad essere uno dei migliori right tackle della lega, è pure perfetto per attuare uno dei cardini del credo offensivo di Kevin Stefanski, ovverosia quello del zone-blocking.
Con un backfield di primissimo livello composto dagli ottimi Chubb ed Hunt, aspettarsi che Cleveland si trasformi in un run first team ha decisamente senso e ciò, come abbiamo visto con Kirk Cousins, potrebbe sortire effetti miracolosi a Mayfield ed ai Cleveland Browns nel complesso.

Cory Littleton ai Las Vegas Raiders

Senza mezzi termini, il reparto difensivo degli allora Oakland Raiders nel 2019 fu un totale disastro consistentemente in grado di sabotare quanto di buono prodotto da un attacco costantemente in crescita: il punto debole più facilmente attaccabile era proprio il corpo linebacker mai in grado di coprire adeguatamente tight end o running back che fossero.
L’aggiunta di Cory Littleton, uno dei migliori off-ball linebacker delle ultime stagioni, eleva immediatamente l’intero reparto difensivo che, con un draft altrettanto ispirato, potrebbe compiere un drastico cambio di marcia già dalla prossima stagione: il fatto che se lo siano portati a casa a soli dodici milioni a stagione non fa altro che aumentare la bontà del colpo, soprattutto se rapportiamo tale cifra a quelle date ai vari Schobert e Martinez.

Chris Harris Jr. ai Los Angeles Chargers

In una free agency che ha visto giocatori come Waynes, Bradberry e Jones firmare contratti nella stratosfera dei quindici milioni di dollari a stagione, un biennale da 20 milioni per il miglior slot defender della nostra generazione non può che definito come affare, soprattutto se si pensa alla secondaria dei Chargers nel suo complesso: veramente ottima l’offseason dei losangelini.

Emmanuel Sanders ai New Orleans Saints

Quanto accaduto ai playoff nella cocente sconfitta contro i Minnesota Vikings ha ribadito che un passing game non può dipendere solo ed esclusivamente da un giocatore, anche se il giocatore in questione è in grado di ricevere qualsiasi cosa lanciata in sua direzione: Emmanuel Sanders, nonostante numeri relativamente tranquilli nelle ultime stagioni, fornisce ai Saints esperienza, affidabilità ed un paio di mani sicure ad un prezzo oggettivamente da discount.
Un’eventuale ulteriore aggiunta al draft darebbe a Brees il miglior receiving corp mai avuto in carriera, ma senza mettere le mani troppo avanti posso tranquillamente affermare che l’innesto di Sanders pagherà immediatamente dividendi.

Il rinnovo di Brian Poole con i New York Jets

Non ve lo aspettavate, eh?
Dal nulla, nel 2019, Poole ha avuto un career year che gli è valso una valutazione PFF sopra l’80.0: i Jets, stranamente accorti ed intelligenti, hanno mollato lo strapagato Trumaine Johnson e rinnovato per il prossimo anno a cinque miseri milioni di dollari Poole, che avrà così modo di dimostrare se il successo della scorsa stagione sia stato frutto del caso o il primo segnale di un sorprendente cambio di marcia.

Javon Hargrave ai Philadelphia Eagles

A primo acchito potrebbe sembrare che Philadelphia abbia commesso un grosso errore a rompere il salvadanaio e dare un triennale da 39 milioni ad Hargrave, soprattutto considerando la già ingombrante presenza – e contratto – di Fletcher Cox: a mio avviso, invece, Roseman ha molto intelligentemente rafforzato una linea difensiva che dopo quella dei 49ers potrebbe essere considerata la migliore della lega.
Negli ultimi due anni a Pittsburgh Hargrave si è costantemente espresso a livelli altissimi risultando efficace sia contro le corse che sul pass rush: tredici milioni all’anno per un ottimo run-stopper in grado di portare assiduamente pressione al quarterback avversario, tutto sommato, non sono assolutamente tanti soldi e considerando ciò che potrebbe diventare il front seven degli Eagles, lodare questo affare è piuttosto facile.

Stefen Wisniewski ai Pittsburgh Steelers

Assicurarsi un due volte Super Bowl champion con più di cento partite giocate da titolare in grado di coprire con brillantemente più ruoli all’interno della linea d’attacco è senza ombra di dubbio un affare: garantirsi tale giocatore con un biennale da meno di tre milioni di dollari complessivi è un vero e proprio furto.

Circa ogni cosa fatta dai Denver Broncos

Ammetto di non essere particolarmente convinto circa l’acquisizione di Melvin Gordon, ma lasciandola fuori dall’equazione ci troviamo davanti a quello che a mio avviso è stato il miglior lavoro complessivo svolto da un front office durante queste settimane.
Parere personale, sia chiaro.

Peggiori

… la contropartita ricevuta dai Texans per DeAndre Hopkins

Ovviamente parte seconda.

Randall Cobb come “sostituto” di DeAndre Hopkins agli Houston Texans

Triennale da 27 milioni ad un quasi trentenne con una sola stagione oltre le 1000 yards – nel lontanissimo 2014 – in carriera?
Bill O’Brien grazie per gli spunti memistici che ci regali quotidianamente.

Dante Fowler Jr. agli Atlanta Falcons

Non dico che Fowler non possa dare continuità a quanto di buono mostrato lo scorso anno a Los Angeles – dove immagino la presenza di Aaron Donald abbia aiutato giusto un po’ -, dico solo che tentare di dare consistenza al proprio pass rush acquisendo un giocatore in grado di mettere a segno più di dieci sack esclusivamente lo scorso anno non sia la migliore delle idee, soprattutto considerando le recenti batoste prese scommettendo su Beasley e McKinley.
Potrei facilmente sbagliarmi, sia chiaro, ma sedici milioni all’anno incarnano perfettamente la disperazione dei Falcons per quanto concerne il reparto difensivo.

Robert Quinn ai Chicago Bears

Il problema, pure in questo caso, non è il giocatore in sé, ma la cifra lanciatagli addosso: la resurrezione avuta a Dallas non deve occultare le difficoltà – e problemi fisici – dell’ultimo lustro e francamente fossi in Pace avrei concentrato i miei investimenti sul reparto offensivo nel tentativo di aiutare quanto più possibile Mitch Trubisky… o Foles.
Non disprezzo l’idea di mettere in campo un pass rush capeggiato da Mack e Quinn, ma considerati i venti-ed-oltre milioni già investiti sull’ex Raiders non so quanto senso abbia allocarne altri quindici a Quinn, soprattutto in luce dell’indebolimento della secondaria e delle già citate difficoltà offensive.

Jimmy Graham ai Chicago Bears

Se gettare al vento otto milioni all’anno per un giocatore assolutamente finito è tutto ciò che Pace ha ritenuto necessario fare per salvare la carriera di Trubisky, beh, forse potrei provarci anche io a giocare a fare il GM!

Halapoulivaati Vaitai ai Detroit Lions

Molto semplicemente, Vaitai non vale dieci milioni all’anno: nel corso della propria carriera ha sfoggiato utile versatilità e adattabilità, ma non si è mai dimostrato in grado di proteggere efficacemente il proprio quarterback.
Secondo il tanto caro quanto affidabile PFF, Big V ha concesso una pressione ogni dieci snap piazzandosi perennemente nella parte bassa della graduatoria per valutazione complessiva.

Trae Waynes ai Cincinnati Bengals

Ancora una volta, troppi soldi ad un giocatore che non li merita: Waynes nel corso della propria carriera non ha mai dimostrato di poter essere considerato neanche lontanamente un lockdown corner, ed il fatto che non si sia mai posizionato al di sopra della 58esima casella nella classifica posizionale di PFF ne è la lapidaria prova.
Eppure l’ottimo triennale da 42 milioni di dollari firmato gli permetterà, al momento, di essere il sesto cornerback più pagato della NFL.

Teddy Bridgewater ai Carolina Panthers

Il problema non risiede né nella cifra né nel giocatore, ma nella filosofia dietro questa mossa: dopo aver fatto di tutto per convincerci che il 2020 fosse un anno dedicato al tanking più sfrenato e spudorato, Carolina ha deciso di pagare Bridgewater come un franchise quarterback nonostante il resto del roster non sia assolutamente attrezzato per vincere.
Sebbene da un lato non possa negare di essere personalmente rallegrato dal fatto che nonostante le mille tribolazioni abbia ricevuto il tanto agognato contratto della vita, dall’altro non posso non dichiararmi malinconico al pensiero di ciò che potenzialmente potrà essere il suo 2020: sarà un lungo anno per lui e per i Panthers e, purtroppo, tutto l’eventuale insuccesso potrebbe essere fine a sé stesso in quanto non li porterà ad abbracciare il messia Lawrence.

2 thoughts on “NFL: i migliori ed i peggiori colpi della free agency

  1. Campbell ai Ravens potrebbe essere una mossa pericolosissima.. ma per le altre squadre!! Lo so che il football è un gioco di squadra, ma a volte l’inserimento del giocatore giusto al momento giusto può spostare gli equilibri verso i traguardi più ambiti. E con questa mossa Baltimore va immediatamente a migliorare quello che forse era stato l’anello debole di tutta la squadra: la D-line. Campbell in campo richiederà decisamente meno blitz, e quindi meno rischi

    • Spedire Judon da qualche parte e magari upgradare la linea con qualcuno di livello oggettivamente più alto… no basta non voglio iniziare a sbavare nei commenti.

Leave a Reply to Mattia RighettiCancel reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.