Cam Newton come free agent, per quanto ciò possa suonarci strano, tutto sommato non è inconcepibile mentre che Cam Newton sia ancora free agent, invece, è ben più problematico.
La NFL, si sa, non è una scienza esatta e non sempre è possibile trovare una spiegazione sensata ed unitaria a ciò che accade davanti ai nostri occhi, ma in tutta onestà questa è la situazione più assurda a cui abbia assistito da quando seguo religiosamente questa lega: ripeto, il mio problema non risiede sicuramente nel fatto che i Carolina Panthers abbiano deciso di metterlo alla porta – ne riparleremo dopo -, ma piuttosto che a distanza di settimane da suddetto divorzio l’interesse – perlomeno quello dichiarato-  per l’ex MVP sia stato pressoché pari a zero.

Sono pienamente consapevole che con il draft alle porte ed un paio di potenziali franchise quarterback pronti a cambiare il destino di qualche franchigia adottare un approccio wait and see possa essere la strategia più sensata, in quanto che ne sarebbe di tutte le voci che lo accostano ai Chargers se questi scalassero il tabellone del draft per assicurarsi Tua?
E se invece i Dolphins fossero disposti a fare follie per Burrow?
E se per la felicità “bastasse” un Herbert?
Ripeto, comprendo appieno le loro motivazioni e alquanto coerentemente non mi sento nella posizione di questionare le loro strategie, ciò che mi crea grande confusione è piuttosto come i vari Bears, Raiders, Broncos o Jaguars non siano mai stati accostati concretamente ad uno dei più controversi – per la stupidità del tifoso medio, non per altro – e brillanti quarterback dell’ultimo decennio: so che all’appello manca una squadra che ha appena salutato quello che per molti è il più grande giocatore di sempre, ma pure in questo caso ne parleremo più tardi.

Perché le quattro squadre appena citate non stanno facendo il possibile per assicurarsi un giocatore che se in salute sarebbe in grado di svoltare completamente i loro destini?
Partiamo dai Bears.
Il 2020 sarà l’anno della verità per Trubisky, è risaputo, e per mettergli della sana – o almeno così sperano – pressione il GM Pace ha acquisito Nick Foles: la presenza di Newton potrebbe sì essere ingombrante, ma con il posto di lavoro in ballo l’unica cosa che potrebbe salvarlo è una stagione da dieci-undici vittorie. Volete veramente dirmi che, nel caso in cui Trubisky venisse spedito in panchina, Foles li renderebbe più competitivi di un eventuale Cam Newton? Lo stesso Foles che lontano da Philadelphia non sembra aver alcun motivo di trovarsi in un roster NFL? Sentire il fiato sul collo di un ex MVP non deve essere propriamente facile, ma nella situazione in cui si trova Trubisky l’ulteriore pressione derivante dal delta fra il prestigio di Newton e di Foles non farebbe poi così tanta differenza: l’aria a Chicago sarà particolarmente pesante il prossimo autunno, Covid-19 permettendo.
Per quanto riguarda i Raiders, invece, non saprei bene cosa dire, in quanto Gruden non è mai sembrato essere particolarmente convinto di Carr e, nel caso l’ex Fresno State dovesse deludere le sue alte aspettative, riterrei molto più facilmente realizzabile un reboot di Newton che di Mariota: la convivenza fra le personalità di Newton e Gruden, però, potrebbe essere alquanto difficile, perciò forse meglio evitare.
Broncos? Elway sembra veramente convinto di aver trovato qualcosa in Drew Lock, pertanto mettergli alle spalle un quarterback che, ad ogni intercetto o sack subito dal sophomore, sarebbe istantaneamente cercato ed inquadrato dalle telecamere potrebbe irrimediabilmente compromettere l’autostima del giovane signal caller.
Nel caso dei Jaguars, invece, sono disposto ad accettare la disequazione “Minshew > Newton” solo nel caso in cui la finalità ultima sia quella di tankare per arrivare a Trevor Lawrence: in tal caso nulla da dire, ma qualora Jacksonville volesse vincere alcune partite nel 2020… meh.

Gli ultimi due anni non sono stati facili per Newton, in quanto vari problemi a spalla e piede lo hanno costretto ad assistere da bordocampo alla metà esatta delle possibili partite: occorre ricordare, però, che prima che i guai alla spalla iniziassero a rendergli impossibile anche il più elementare dei lanci Newton si stava esprimendo a livelli da MVP e ciò ce lo testimonia anche il 6-2 su cui stazionavano i Panthers a metà della stagione 2018.
Da lì in poi il patatrac.
Comprendo appieno le titubanze e le perplessità, in quanto non possiamo escludere a priori che le tante botte prese abbiano definitivamente avuto la meglio su di lui, ma quando c’è di mezzo un giocatore così talentuoso, francamente, certi rischi vale la pena prenderli: contratto a breve termine, o la va o la spacca, ma nel caso in cui effettivamente “andasse” quella squadra potrebbe potenzialmente aver vinto la lotteria nella posizione più importante del gioco.
Ingaggiarlo e relegarlo al ruolo di backup di lusso non mi sembra verosimile e giusto e nei suoi confronti, e da quest’affermazione potete carpire la mia su un suo eventuale approdo a Baltimore; diverso sarebbe il discorso con gli Eagles, in quanto il backup quarterback – purtroppo – altro non è che un quarterback titolare da schierare da novembre in poi: non è assolutamente una critica a Carson Wentz, è una triste constatazione dei fatti.

Cam Newton non è Jameis Winston, Cam Newton non continua a metterci davanti allo stesso giocatore – con medesimi pregi e difetti – anno dopo anno, Cam Newton nel corso della propria carriera è maturato, evolvendosi in un temibile pocket passer: temete per caso che gli infortuni e l’usura del fisico gli toglieranno qualche scramble? Nessun problema, in quanto può aver successo “correndo solo quando strettamente necessario”: negli ultimi anni abbiamo assistito ad un esponenziale miglioramento per quanto concerne l’accuratezza e precisione.
Storcete il naso dinanzi alle sole due stagioni concluse con più del 60% di completi? In parte vi capisco, anche se devo farvi presente che – Steve Smith a parte – per anni ha potuto contare solamente sul buon Greg Olsen: il wide-out con cui ha connesso più volte in end zone è Devin Funchess.
Devin Funchess!
Per anni le sue armi “più pericolose” sono stati giocatori del calibro di Kelvin Benjamin, Ted Ginn e Brandon LaFell: non esattamente gli Isaac Bruce e Torry Holt di turno.
Nel già discusso 2018 Newton ha sfoggiato, finché la spalla glielo ha permesso, una consistente precisione che ha piuttosto perentoriamente chiarito ogni possibile dubbio sul suo successo come “passatore a tempo pieno”.

Non posso parlare di Cam senza affrontare l’argomento Patriots: ammettetelo, chiunque nell’esatto momento in cui i Panthers ne hanno annunciato il rilascio ha pensato alla meme di Belichick che beve succo d’arancia.
Se non lo avete fatto, potete considerare la nostra amicizia ufficialmente terminata.
Non mi sento, e mai mi sentirò, degno di criticare l’operato del più grande allenatore di sempre, anche se ammetto che non comprendo la percepita mancanza d’interesse nei confronti di un giocatore la cui disoccupazione sembra l’ennesimo dono tributatogli dagli umili – solo con lui – dei del football: personalità incompatibili?
Non credo che Bill Belichick sacrifichi competitività in nome di incompatibilità caratteriale, soprattutto dopo aver vinto giusto qualche Super Bowl con un vero e proprio santone delle good vibes e dell’avocado, non propriamente due cose a cui Bill dedica le proprie preghiere serali: sono più che sicuro che avrà già vagliato tutte le possibili opzioni e che pensandoci bene non sarebbe molto Belichick gettarsi su di lui prima del draft.
Nel caso in cui dopo la tre giorni di fine aprile il titolare – scritto a matita – fosse ancora Stidham, accostare Superman con insistenza ai Patriots comincerebbe ad avere più senso: hanno vinto un Super Bowl poco più di un anno fa con un Tom Brady 41enne che mi rifiuto di ritenere nettamente superiore a questo Cam 31enne.
Internet, non odiarmi, non ho detto “Newton maggiore di Brady”.

La più grande delusione, però, viene ovviamente dai Carolina Panthers, squadra che sotto la sua entusiasta guida ha raggiunto il punto più alto della propria breve storia: il goffo tentativo di trade seguito dal rilascio non è chiaramente il problema, l’immediata acquisizione di Bridgewater, invece, sì. Volete seriamente dirmi che Teddy Bridgewater li renderà più competitivi di Newton? Certo, quanto fatto l’anno scorso a New Orleans è niente di meno che sensazionale, ma occorre ribadire il fatto che ciò sia avvenuto a New Orleans, sotto la guida di quel genio di Sean Payton e con un Thomas in grado di ricevere qualsiasi cosa tirata in sua direzione.
Ma soprattutto, competitività? Dopo settimane passate a svendere chiunque suggerendoci il più palese dei tanking, firmare Bridgewater per i prossimi tre anni? Qual è il senso ultimo?
Dov’è la coerenza nelle azioni?
Mettere alla porta come un journeyman qualunque il proprio miglior giocatore, un ex MVP che ha indiscutibilmente rivoluzionato il modo di interpretare la posizione più importante del gioco per Teddy Bridgewater?
Mossa goffa e maldestra che rispecchia fedelmente l’operato di un front office la cui preoccupazione più grande, nell’ultimo anno solare, è stata quella di espurgare il roster dalla “nociva” presenza di ogni veterano potenzialmente attaccato ai colori ed alla città.

La realtà dei fatti, comunque, è quella che al momento in NFL c’è un quarterback con esperienza, tutti i riconoscimenti individuali e di squadra necessari – tranne il solo sfiorato Lombardi – a trasformare una pretender in contender ancora senza lavoro e che ciò, ai miei occhi, potrebbe essere qualcosa che non si ripeterà a breve: chiunque sia disposto a scommettere su Cam potrebbe prendere una delle migliori decisioni della recente storia NFL e, nel mentre, far passare questo suo periodo di disoccupazione come ennesimo sintomo di pazzia di un mondo mai così confuso.

3 thoughts on “Affittasi Superman

  1. Premessa: non sono mai stato un fan accanito di Newton e quindi il mio giudizio potrebbe non essere imparziale.
    Il suo impatto sulla lega è stato sicuramente importantissimo, ma l’evoluzione che gli era stata richiesta per non rimanere solo un buon QB non è stata, secondo me, mai portata a termine. La bassa percentuale di completi nella sua carriera è stata sicuramente influenzata da WR non trascendentali, ma le partite di Cam sono sempre state costellate da lanci sbagliati e sballati, anche a 10 metri di distanza dal target previsto. E secondo me la fine della competitività ad alto livello del prodotto da Auburn ha una data ben precisa: 7 febbraio 2016.. anzi un momento in particolare, lo strip sack di Von Miller a 5 minuti dalla fine. Fossi stato un tifoso dei Panthers, il completo disinteresse di Newton nel riprendere a tutti i costi la palla mi avrebbe fatto disinnamorare all’istante del mio QB. Da allora Cam non è stato più lo stesso e nelle ultime 4 stagioni la sua squadra ha raggiunto i playoffs solo 1 volta, con un rapporto TD-INT non proprio esaltante del proprio QB di 65-44. Mettiamoci un corpo che sembra irrimediabilmente martoriato da infortuni cronici e l’impossibilità x le squadre, causa COVID-19, di fare una minima visita di controllo a Newton, e la freddezza con cui è stato accolto il suo ingresso in FA, secondo me, non è più così inspiegabile.

  2. Penso che troverà una squadra dopo il draft.
    Però e strano che le squadre citate da matteo non lo abbiano preso x nulla in considerazione..
    Baltimore è di jackson e sarebbe uno smacco non da poco metterlo da parte, ma io gli preferisco cam.

  3. Intanto non capisco il paragone con Foles, che ha vinto un Superbowl da MVP contro la squadra più forte degli ultimi 20 anni, mentre Gnuton è stato il peggiore in campo contro il cadavere di Peyton Manning. A football conta cogliere l’attimo, e l’allegro scrambler (futuro da attore, altro che), il suo l’ha perso miseramente.
    Dopodichè Belichick: per due lenticchie prenderebbe chiunque: gli serve il Krano per rimettere in pista un team vecchio, logoro e stanco. Con Mahomes in giro, è inutile fare follie per un giocatore in rampa di… dismissione.
    Morale: lo lasceranno cuocere nel suo brodo finchè, disperato, non si sforbicerà lo stipendio.

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