Tecnicamente l’apertura della free agency sarebbe il 18 marzo, ma abbiamo oramai avuto modo di intendere che il vero inizio coincida con lo scoccare del periodo di legal tampering, ovvero il momento nel quale le squadre possono iniziare a sedurre i vari giocatori raggiungendo spesso e volentieri accordi che verranno ufficializzati “solo” il 18 marzo: in parole povere la free agency è già iniziata e come avrete modo di vedere abbiamo già avuto modo di assistere ad una sorprendente quantità fuochi d’artificio ed una marea di zeri in coda a cifre sovente troppo alte.
Come tradizione – io – vuole, free agency significa Eligibles: per il quarto anno di fila, cari lettori, tenterò di accompagnarvi al draft settimana dopo settimana fornendovi storie, cifre e curiosità da quel magmatico mese che lo precede e nonostante il giorno designato per la pubblicazione sarebbe il giovedì, come già fatto lo scorso anno vi regalo un episodio bonus che mi permetta di parlare di movimenti che molto probabilmente non sarebbero sopravvissuti fino a giovedì.
Mettetevi comodi.

1) Houston, abbiamo un problema

Non sono un fan di Bill O’Brien l’allenatore, per niente, ma se c’è una persona in grado di farmelo rivalutare è proprio Bill O’Brien il general manager: come già saprete, BOB ha spedito il First Team All-Pro DeAndre Hopkins in Arizona – più una scelta al quarto round – in cambio del quasi certamente bollito David Johnson, una scelta al secondo round ed una scelta al quarto round al draft del 2021 in quella che possiamo tranquillamente definire una rapina a mano armata.
Arizona in una mossa sola è riuscita a sbarazzarsi del contrattone di Johnson, giocatore mai capace di replicare l’exploit del 2016, impossessandosi di un ricevitore in grado di elevare immediatamente l’intero reparto offensivo: Watson nel mentre ha perso il suo go-to-guysostituito, almeno nelle intenzioni di O’Brien, da Randall Cobb – trovandosi così costretto ad affidarsi allo spesso infortunato Fuller, all’evanescente Stills ed al sopracitato Cobb ed ai neanche lontanamente pericolosi Coutee o Carter.
A quanto pare a spingere Nuk fuori dal Texas sono stati i suoi desideri di restauro contrattuale a tre anni dal termine di quello in vigore ed immagino che nella testa di O’Brien svenderlo, e di conseguenza abbassare notevolmente il livello di competitività della squadra, fosse la miglior soluzione: che mossa per Arizona e per Kyler Murray.
[Il fatto che per assicurarsi Diggs i Bills siano stati costretti a rinunciare ad una scelta al primo, quinto e sesto round del 2020 più una al quarto del 2021 altro non fa che complicare la già difficile posizione di un individuo malato di potere che negli ultimi anni ci ha fornito decisamente troppi spunti per meme.]
Bill, so che vorresti essere come un altro Bill, ma ti manca giusto quella credibilità – ed abilità – portata in dote da otto anelli: diciamo no agli allenatori-GM!

2) A proposito di trade

Oltre a quelle di Hopkins e Diggs, la giornata di lunedì – senza dimenticare quanto successo domenica – ci ha regalato altre interessantissime trade più o meno clamorose:

  • San Francisco ha spedito DeForest Buckner ai Colts in cambio della tredicesima scelta assoluta. L’ottimo defensive tackle ha immediatamente firmato un nuovo contratto da circa 21 milioni di dollari all’anno che lo renderà il DT più pagato della lega dopo il marziano Donald. Mossa dolorosa ma necessaria per i 49ers che a questo punto utilizzeranno una delle due scelte al primo round per accumularne quante più possibile nei turni centrali del draft, in quanto ora come ora non sono in possesso di chiamate al secondo, terzo e quarto round.
  • Baltimore ed Atlanta hanno trovato un accordo per l’ex scelta al primo round Hayden Hurst: i Ravens riceveranno una scelta al secondo round ed una al quinto – prontamente rigirata a Jacksonville – in cambio del tight end ed una scelta al quarto round. Buona mossa per entrambe le parti coinvolte, in quanto Hurst negli ultimi due anni non è mai riuscito a trovare lo spazio meritato a causa dall’esplosione di Andrews e della duttilità di Nick Boyle.
  • I sempre attivi Ravens hanno messo a segno un colpo potenzialmente in grado di rivoluzionare il loro futuro prossimo: in cambio di una misera scelta al quinto round dell’imminente draft Baltimore si è assicurata il perenne Pro Bowler Calais Campbell al quale è stato dato un biennale da 27 milioni di dollari.

3) Miami non vuole aspettare

Ah, Miami: sole, spiagge, tassazione nulla, tank… ops, l’ultima voce da qualche ora a questa parte è diventata decisamente anacronistica, in quanto Miami apparentemente non ha più intenzione di perdere ed anzi, vuole vincere quanto prima possibile.
In una sola giornata i non più così docili Dolphins hanno:

  • Messo sotto contratto il versatile Kyle Van Noy, tuttofare di Belichick che grazie ad un paio di buonissime stagioni a Foxborough si è guadagnato un quadriennale da 51 milioni di dollari di cui 30 garantiti.
  • Reso Byron Jones il cornerback più pagato della NFL attraverso un pazzesco quinquennale da 82.5 milioni di dollari che ha permesso loro di battere concorrenza degli Eagles, Jets e Raiders.
  • Sorpreso il mondo dando un triennale da 30 milioni al “non più così disastroso ma ben lontano dal valere i soldi che prenderà” Ereck Flowers. Buon per lui, immagino.
  • Soffiato Shaq Lawson ai rivali divisionali Bills con un altro triennale da 30 milioni di dollari.

Se a tutto ciò aggiungiamo un possibile Tua, Miami si potrebbe trasformare in una delle squadre più interessanti della prossima stagione.

4) L’all-in dei Browns

La pressione sulle spalle di Baker Mayfield non è mai stata così alta… e mancano ben sei mesi all’inizio della prossima stagione!
Nel tentativo di mettere il più a suo agio possibile il proprio “franchise quarterback”, i Browns hanno shockato la NFL ricoprendo d’oro il buono ma non ottimo tight end Austin Hooper con un quadriennale da 44 milioni di dollari che lo renderà il tight end più pagato della lega – almeno fino al rinnovo di Kittle -, per poi impossessarsi di uno dei tackle più pregiati disponibili in free agency, Jack Conklin, tramite un triennale da 42 milioni di dollari che dovrà arginare la fastidiosa emergenza tackle che ha di fatto condannato Mayfield al fallimento.
Non dimentichiamo l’innesto di Case Keenum che con un triennale da 18 milioni di dollari diventerà la polizza assicurativa di Mayfield nel caso di acciacchi od altri disastri.

5) Provaci ancora San Francisco

L’addio di Buckner può essere visto come rumoroso segnale di sgretolamento del nucleo che li ha trascinati al Super Bowl, anche se personalmente non sono di questo avviso in quanto, come già accennato, lo reputo una mossa necessaria soprattutto se si pensa al fatto che tale trade debba essere collocata tra i rinnovi di Armstead e Jimmie Ward: al primo Lynch ha dato un ottimo quinquennale da 85 milioni di dollari, mentre il fragile safety ha messo la propria firma sotto un ragionevole triennale da 28.5 milioni.
Perdere una pedina di qualità come Buckner è difficile, ma con nuovo capitale al draft ed una delle linee difensive più profonde della lega San Francisco potrebbe comunque tentare l’assalto al Lombardi per un altro paio d’anni.

6) Il mercato dei quarterback

Dopo aver liquidato piuttosto frettolosamente il passaggio ai Browns del possibile MVP Case Keenum, vediamo tutti i movimenti – e non – riguardanti la posizione più importante del gioco:

  • Alcuni report ci parlano di un forte interesse dei Bears per veterani come Dalton e Foles in grado di prendere in mano la situazione qualora Trubisky dovesse fallire ancora.
  • Altri report invece ci suggeriscono di un forte interessamento degli stessi Bears a Teddy Bridgewater che, di fatto, relegherebbe immediatamente l’ex seconda scelta assoluta al ruolo di backup.
  • Marcus Mariota ha una nuova casa, i Las Vegas Raiders. Considerando l’apparentemente scarsa fiducia di Gruden nei confronti di Carr, non mi stupirei se ad un certo punto della prossima stagione l’ex Titans prendesse il suo posto under center.
  • Di Tannehill già sapete tutto.
  • Pure di Cousins e del suo nuovo rinnovo: buon per lui, veramente.

7) Bel periodo per essere un O-lineman

Sottovalutati, bistratti o più semplicemente dati per scontati, si parla troppo poco degli offensive linemen: la scarsa quantità di parole, però, non trova corrispondenza nelle cifre a loro date in quanto ieri molti di questi semi-aristocratici buttafuori hanno ricevuto contratti ai quali è difficile associare il concetto di “poco”.
Carrellata?

  • Denver ha ricoperto d’oro l’ex centro dei Lions Glasgow con un quadriennale da 44 milioni di dollari.
  • I Patriots hanno piazzato una poco caratteristica franchise tag sulla guardia Joe Thuney. Mossa necessaria in attesa di un nuovo contratto.
  • I New York Jets hanno lanciato addosso allo spesso disastroso ex Seahawks George Fant un triennale da 30 milioni di dollari. Tre-anni-trenta-milioni: è la moda della offseason?
  • Tennessee sostituirà il neo-Brown Jack Conklin con Dennis Kelly con un rinnovo da 21 milioni di dollari per i prossimi tre anni.
  • I Green Bay Packers rimpiazzeranno Bryan Bulaga con l’ex Lions e Ravens Rick Wagner.
  • I Detroit Lions, dal canto loro, colmeranno la lacuna creata dalla partenza di Wagner con Halapoulivaati Vaitai, ex Eagles al quale è stato dato un ottimo – principalmente per lui – quinquennale da 50 milioni.
  • Anthony Castonzo non si muove da Indianapolis: biennale da 33 milioni di dollari. Buonissima mossa per lui ed i Colts.

8) Dallas?

Amari Cooper, visto da molti come quasi sicuramente in partenza, non andrà da nessuna parte: nonostante un’offerta ben più sostanziosa da parte dei Redskins, l‘ex Raiders ha deciso di proseguire la propria carriera a Dallas grazie ad un difficilmente rifiutabile quinquennale da 100 milioni di dollari, di cui 60 garantiti.
Tutto ciò dopo che, per la sorpresa di tutti, i Jones hanno dato al mai definitivamente esploso Blake Jarwin un triennale da più di 24 milioni di dollari, forse tanti soldi per un giocatore con meno di 700 yards di ricezione in tre anni di carriera.
Buone mosse, credo, ma non perdiamo di vista ciò che veramente conta: a quando il rinnovo di Dak Prescott?
Pagatelo, se lo merita!

9) Un po’ di gloria, e soldi, pure i per i D-linemen

Portare pressione al quarterback nella NFL di oggi è più importante che mai e ciò lo si evince guardando velocemente le cifre dei loro rinnovi: permettetemi di cimentarmi nell’ultima grande carrellata del giorno.

  • Fantastica mossa degli Eagles che affiancheranno Javon Hargrave al fenomenale Fletcher Cox. Triennale da 39 milioni di dollari per uno dei giocatori più sottovalutati di questa free agency.
  • Baltimore puntella la propria linea difensiva con l’ex Rams Michael Brockers tramite l’ennesimo triennale da 30 milioni: a questo punto è quasi certo l’addio di Michael Pierce.
  • Buffalo ha messo sotto contratto, a cifre non ancora note, l’ex Panthers Mario Addison per i prossimi tre anni.
  • Jason Pierre-Paul non si muove da Tampa: biennale da 27 milioni di dollari per l’ex Giants.
  • Sempre 27 milioni, ma in tre anni, per David Onyemata: buona mossa dei Saints che non hanno mai fatto mistero di volerlo rinnovare.

10) Nuggets!

Soldi spesi male, a mio avviso, da parte dei New York Giants: i non-chiaramente-in-rebuild Giants hanno prima dato un oneroso triennale da 45 milioni di dollari al cornerback James Bradberry replicando il tutto con un successivo triennale da, indovinate un po’, 30 milioni di dollari all’ex Packers Blake Martinez. Mah.
Altro triennale da 30 milioni a Jamie Collins, strappato ai Patriots dai Patriots 2.0, i Detroit Lions nella probabilmente vana speranza che riesca a replicare quanto fatto vedere nell’ultimo anno e mezzo a Foxborough; mossa sicuramente peculiare dei Bears che per aiutare Trubisky o chicchessia hanno offerto un lauto biennale – 16 milioni di dollari – al probabilmente bollito Jimmy Graham. Mossa sottovalutata, ma a mio avviso ottima, dei Ravens che con poco più di mezzo milione di dollari si sono garantiti per un altro anno lo spigoloso Gus Edwards; Kendall Fuller, spedito a Kansas City nella trade che ha portato Alex Smith nella capitale, ha fatto il suo ritorno a Washington per i prossimi quattro anni.

3 thoughts on “Eligibles, settimana zero: affari, storie e curiosità dalla free agency NFL del 2020

  1. Come sia possibile che i proprietari di Houston non abbiano ancora licenziato O’ Brien resta x me un mistero!?!?! Negli ultimi 2 anni ha messo su 2 tra le peggiori trades della storia della NFL: prima lo scambio di Clowney ai Seahawks in cambio di un terzo giro e 2 giocatori rotazionali (pagando a Jadeweon anche metà dello stipendio x giocare in un’altra squadra!) e poi il capolavoro al contrario di 2 giorni fa. Ma come si fa a non pretendere almeno 1 primo giro e un paio di scelte nei giri intermedi x quello che ad oggi, con Julio Jones, è il più dominante WR della lega?? I Vikings li hanno ottenuti x Diggs, sì forte, ma non paragonabile all’ex Clemson, che ha dimostrato di avere le mani più sicure della NFL e di saper racimolare yards anche quando a lanciare per lui non c’era Watson ma QB di seconda categoria. E vogliamo parlare della controparte dello scambio?David Johnson???? Sono 3 anni che x infortuni e inconsistenza non ne azzecca più una e molti esperti lo danno già x bollito. E in più bisogna dargli 10 milioni di dollari all’anno! Senza senso.. O sei Belichick e trasformi in oro quasi tutto quello che tocchi, o questi allenatori che si improvvisano anche GM spesso fanno più danni che altro. Ad ognuno il suo lavoro..

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