Periodo difficile, poco da aggiungere: complicarlo dimostrando di non comprendere minimamente il significato di “senso civico” rappresenta un qualcosa verso cui potremo puntare il dito, nel momento in cui avremo l’opportunità di riferirci a tutta questa sofferenza al passato, per spiegare al mondo l’avvilente incapacità – assolutamente non di tutti – di erigere il bene comune come fine ultimo delle nostre azioni.

Archiviata la tragicamente necessaria tirata, torniamo a noi… circa: la 2K Games ha annunciato che dal 2021 tornerà a produrre un videogioco – non simulativo – di football americano, ergo dopo quindici anni di assoluta egemonia finalmente la EA Sports dovrà guardarsi le spalle da della necessaria concorrenza che per quanto possa essere trasversale spero possa spingerli ad offrirci un prodotto decisamente migliore di Madden NFL 20 e, più in generale, di quelli a cui nostro malgrado abbiamo dovuto giocare nella quasi totalità dell’ultima decade.
Non nascondo, cari signori, che fra le mie più grandi passioni possiate trovare quella dei videogiochi, anche se non mi definirei gamer in quanto gioco esclusivamente – per questi economiche, di tempo ed anche per scelta – alla più recente versione di Madden da circa cinque anni e vista la spaventosa penuria di opzioni e modalità di gioco sono costretto a passare ore ed ore su Ultimate Team: l’argomento, come avrete intuito, mi sta quindi particolarmente a cuore.
L’obbligo di rimanere a casa costringerà molti di voi a scervellarsi nella spasmodica ricerca di modi per tenersi impegnati e non perdere la poca sanità mentale rimasta e credo che rispolverare l’inutilizzata console potrebbe essere una buona idea.

In questo articolo vi parlerò di quelli che a mio avviso possono essere considerati i migliori giochi NFL di sempre: spoiler alert, per giocare a molti dei titoli che sto per svelarvi non sarà necessaria una console di ultima generazione.

Tecmo Bowl

Rilasciato nel 1987 inizialmente per macchine arcade e poi sbarcato prima su NES e poi su Game Boy, Tecmo Bowl è e sempre sarà collegato immediatamente a Bo Jackson, personaggio letteralmente onnipotente impossibile da fermare in qualsiasi circostanza e diventato nel tempo sinonimo del titolo.
Nella sua semplicità Tecmo Bowl si rivela essere incredibilmente divertente e nonostante il giocatore possa selezionare solamente quattro schemi in attacco ed altrettanti in difesa mi è sempre risultato incredibilmente difficile annoiarmi nonostante tutte le limitazioni che in quanto millennial dovrebbero costringermi a fermare l’inevitabile attacco di panico a suon di avocado: non mi interessa se le squadre sono solamente dodici, non mi interessa se i giocatori in campo siano solamente dieci, Tecmo Bowl è in grado di tenerti incollato all’emulatore – dovrò pur giocarci in qualche modo! – per ore e, soprattutto, di offrirti una sfida vera in quanto personalmente non riesco a non lanciare almeno un paio di intercetti a partita.

NFL Street

NFL Street ci dimostra che un gioco di football per essere apprezzato e divertente non deve obbligatoriamente essere simulativo e questa è la principale motivazione per cui il mio entusiasmo per il futuro titolo 2K rimane alle stelle.
Personalmente ho giocato solo a NFL Street 2 per PSP e nonostante la tenera età – avrò avuto al massimo dieci anni – mi ricordo ancora piuttosto nitidamente quanto trovassi esilarante ed esaltante il fatto di poter correre sui muri o, più cruentemente, di poter utilizzare tali muri come un qualsiasi giocatore di hockey per infliggere il peggior dolore possibile al ball carrier avversario: la follia di questo lo gioco lo rende grande nonostante le intrinseche limitatezze che potrebbero spingervi a non dargli una possibilità.
In un periodo come questo NFL Street è il gioco ideale per staccare veramente la spina per qualche ora, in quanto vi confesso che giocare a Madden – soprattutto quando sono online – è più spesso che non una fonte di nervosismo estremo e frustrazione, altro che divertimento!

Madden NFL 2004

Come nel caso di Tecmo Bowl, il titolo è inevitabilmente collegato ad un giocatore specifico, Michael Vick: scelto come cover athlete, Vick è semplicemente troppo veloce ed agile per essere fermato e questo semplice fatto vi può garantire ore di puro divertimento in quanto poche cose sono soddisfacenti come zig-zagare fra impotenti difensori comandati dall’intelligenza artificiale assolutamente non in grado di opporre la benché minima resistenza.
Ciò che rende ancora oggi Madden NFL 2004 un gioco di culto è però la profondità della modalità carriera: ebbene sì signori, a quanto pare la EA Sports quando l’online gaming non era ancora così capillare e totalizzante riusciva a sviluppare un single player in grado di intrattenere i giocatori per mesi. La personalizzazione andava così oltre che l’utente era addirittura in grado di stabilire il prezzo degli hot dog venduti allo stadio, di trasferire la squadra e chi più ne ha più ne metta: insomma, con la modalità carriera riuscirete a svagarvi per giorni interi senza venir mai pervasi dalla noia.

Madden NFL 2005

Per compensare allo stradominio di Vick dell’anno precedente, EA Sports ha ben pensato di concentrare i propri sforzi in offseason sulla difesa introducendo il celeberrimo hit stick: ha sicuramente aiutato il fatto che il cover athlete quell’anno fosse Ray Lewis e personalmente sono molto legato a questo titolo in quanto primo gioco di football da me posseduto… circa.
Avevo nove anni ed i miei genitori avevano acconsentito all’acquisto di un gioco servendosi però di mio fratello come delegato all’acquisto: quando lo portò a casa la mia reazione fu tutt’altro che positiva e di fatto il gioco diventò suo e dopo mille ricorsi al TAR i miei decisero che effettivamente mi spettava un gioco. Comprai il gioco degli Incredibili.
Qualche tempo dopo iniziai a giocare a Madden ed il resto, cari lettori, è storia.

Probabilmente il motivo per cui tifo Baltimore Ravens.

Madden NFL 2008

Ovvero il miglior Madden NFL di sempre.
Sostanziali miglioramenti alla grafica ed alla fisica del gioco lo resero incredibile agli occhi dei giocatori del tempo e per la prima volta l’utente poteva dichiararsi realmente in controllo di quanto stesse accadendo in campo tramite l’aggiunta di una moltitudine di nuove animazioni che aumentò esponenzialmente il realismo e la giocabilità: per la prima volta le superstar furono effettivamente in grado di giustificare tale nomenclatura dando all’utente la possibilità di sfruttare a loro vantaggio le peculiarità che li resero infermabili sul vero gridiron.
Ciò che lo rese veramente grande, però, fu l’incredibile profondità che lo trasformò in un mostro sacro sostanzialmente immortale: la scarsa longevità è uno dei più grandi problemi degli ultimi Madden e nonostante l’assenza dell’Ultimate Team chiunque poteva svagarsi per mesi esplorando a fondo la carriera o svagandosi con modalità assolutamente innovative per il tempo quali Superstar Mode e Fantasy Challenge.
Vincere su Madden NFL 2008 era una sfida che richiedeva ingegno ed abilità, mentre oggi purtroppo l’unico requisito necessario è essere al corrente di quale sia lo schema più buggato – e di conseguenza implacabile – del gioco: quest’anno, per esempio, è pressoché impossibile fermare le stretch run e, vergognosamente, i cosiddetti “pro player” altro non fanno che utilizzare stretch run per tutta la durata della partita.
Yikes.

NFL 2K5

Senza troppi giri di parole, il miglior videogioco di football americano di sempre.
Nei quindici anni che hanno seguito la pubblicazione del titolo, EA Sports non è mai stata in grado – neanche lontanamente – di avvicinarsi al realismo, alla profondità ed alla “difficoltà” del titolo concorrente: oltre ad una grafica assolutamente innovativa per il tempo, NFL 2K5 offriva – ed offre tuttora – all’utente la miglior esperienza simulativa di sempre, poiché l’intelligenza artificiale rendeva veramente complicato mettere insieme un drive di successo e, per quanto possa suonare frustrante, ciò rendeva ogni singolo touchdown estremamente soddisfacente.
La modalità carriera era semplicemente perfetta e giusto per farvi un rapido esempio, mi limiterò a dirvi che al suo interno si trovava un episodio settimanale di SportsCenter condotto da Chris Berman che commentava quanto accaduto nelle altre partite della settimana.
Tornando a quanto detto prima, semplicemente il miglior videogame NFL mai realizzato e pensare che il suo prezzo al rilascio era solamente venti dollari ci aiuta a capire come mai la EA Sports pochi mesi dopo abbia trovato l’accordo con la NFL per garantirsi quell’esclusiva che tutt’oggi permette al titolo di restare vivo, nostro malgrado.

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