Non ci sono parole per celebrare il traguardo raggiunto dl runningback dei Bills Frank Gore in questo fine settimana appena archiviato, nel quale il prodotto di Miami si è conquistato un posto tra le leggende di questo Sport diventando il terzo giocatore di sempre nella storia della NFL per numero di yards corse in carriera; per comprendere meglio l’entità di quello che ha fatto l’ex runner di 49ers, Colts e Dolphins vi basti sapere che gli unici due che hanno saputo far meglio fino a questo momento rispondono ai nomi di Emmitt Smith, 18, 355 yds, e Walter Payton, 16,726 yards, e che immediatamente alle sue spalle vi è un certo Barry Sanders, 15,239 yds, uno dei primi a congratularsi con il “giovane” collega dopo essere sceso dal terzo gradino del podio.

L’indimenticabile stella dei Lions ha speso parole importanti per il trentaseienne , ammettendo che è stato comunque felice di cedere il suo terzo posto all-time a Gore, ragazzo diventato ormai uomo che è sempre stato apprezzato da coach e compagni che hanno condiviso parte del percorso con lui, e che molto spesso lo hanno indicato come un esempio da seguire sia come presenza all’interno dello spogliatoio, sia per l’etica lavorativa e l’impegno mostrati sul terreno di gioco, indipendentemente si tratti di un allenamento o di una partita.

Un viaggio iniziato sedici stagioni fa, con una chiamata nel corso del terzo round del Draft 2005 da parte di San Francisco e che l’ha portato a spostarsi a Indianapolis, 2015, e Miami, 2018, prima di arrivare a Buffalo nel corso di quest’ultima offseason per fare da chioccia al rookie Devin Singletary; un viaggio straordinariamente lungo per un RB, nel quale ha finora accumulato 15,289 yards, realizzando 79 touchdowns, e che sembra ancora lontano dal capolinea.

TOP 5

Lamar Jackson
Altra settimana e altra prestazione sublime del quarterback dei Ravens, che questa volta mette a ferro e fuoco la difesa dei Rams, quinta nel ranking fino a pochi istanti prima dell’inzio dell’ultimo Monday Night Football; sempre decisivo con le sue run, 8 per 95 yds, nei momenti di difficoltà mostrati dalla offense di Baltimore, non ha lasciato scampo fin da subito agli avversari, colpendoli nel giro di pochi minuti con due TD pass consegnati nelle mani di Marquise Brown, prima pescato indovinando una finestra pazzesca nel traffico della defense avversaria e poi servito solo e abbandonato in mezzo al campo, a pochi passi dall’endzone dei calfiorniani. 2 perle che impreziosiscono ulteriormente una prova conclusa con 169 yards lanciate e 5 touchdowns totali; il titolo MVP è sempre più vicino, mentre si sprecano le domande su chi sarà capace di fermare il team allenato da coach Harbaugh.

Sam Darnold

Sam Darnold

Lo avevamo criticato parecchio nelle scorse settimane ma nelle ultime uscite il talento da Southern California sembra essere completamente rigenerato e a dimostarlo è arrivato un’altra prova importante contro i Raiders, saliti a New York con il chiaro intento di mantnere apertissima sia la corsa per la AFC West che per i playoffs ed invece tornati ad ovest con le ossa rotta, triturati da un quarterback che proprio in California ha mosso i suoi primi passi nel Football; attento a non commettere errori per l’intera durata del match, dopo aver realizzato il primo TD dei Jets su una corsa da 4 yards nel corso del secondo quarto, ha alzato il ritmo al rientro in campo dagli spogliatoi e messo a segno 2 touchdown pass con altrettanti lanci chirurgici, in situazione di goal line, per Ryan Griffin e Robbie Anderson, sigillando una bella vittoria davanti al proprio pubblico e mostrando segnali positivi in vista della season 2020 dei biancoverdi newyorkesi.

Chris Godwin
Protagonista indiscusso della sorprendente vittoria dei Buccaneers ad Atlanta, con i padroni di casa che sembravano ormai lanciati dopo le vittorie in back-to-back contro le altre rivali divisionali, Saints e Panthers, ha dominato sul terreno di gioco completando 7 ricezioni di straordinaria bellezza, tra mosse acrobatiche e prese impensabili nel traffico; con una di queste ha anche realizzato il primo touchdown della partita dopo essere stato servito in maniera millimetrica da un Jameis Winston insolitamente preciso per poi involarsi verso l’endzone e completare una segnatura da 71 yards. Nel secondo quarto il bis, questa volta a ridosso dell’area di meta avversaria, entrandovi dentro e piazzando una one handed assurda che gli ha consentito di formalizzare la seconda segnatura personale di giornata. Ancora più produttivo dopo l’halftime, quando continua a tenere in scacco le secondarie Falcons colpendole più volte sul profondo, rompendo diversi placcaggi  e concludendo il match con 184 yds totali, 134 in più del collega Mike Evans, che al termine della partita può comunque gioire per essere stato il primo giocatore dopo Randy Moss ad accumulare 1,000 yards su ricezione in ognuna delle prime sei stagioni della carriera professionistica.

Derrick Henry

Derrick Henry

Pare che finalmente Mike Vrabel abbia capito come utilizzarlo, infatti basta mettergli la palla tra le mani per avere buone probabilità di portare a casa il match, cosa confermata dalle utlime due vittorie ottenute dai Titans nelle quali il prodotto di Alabama è stato assolutamente decisivo; dopo le 188 yds corse sette giorni fa contro i Chiefs decide di concedere il bis davanti al pubblico amico nella sfida divisionale con i Jaguars, utilizzando la superiorità fisica di cui è in possesso per totalizzarne 159 in 19 portate e realizzare 2 touchdowns; potente, rapido a muoversi tra i blocchi e capace di sviluppare una buonissima velocità in campo aperto nel giro di sedici secondi nel corso del terzo quarto si rende protagonista di due segnature, prima con una run dirompente da 72 yards e poi con corsa da 7 che permette a Tennessee di capitalizzare al massimo il fumble appena recuperato dallo special team in seguito ad un errore del returner avversario. Vincitore della sfida a distanza con il collega Fournette, cercherà di confermarsi nel prossimo match contro i Colts.

Baker Mayfield
Dopo due prove piuttosto positive contro Bills e Steelers nelle scorse settimane il quarterback texano ha deciso di alzare la posta e fornire la miglior prestazione di questa stagione contro i Dolphins, aproffitando di un matchup favorevole per tornare a brillare e regalare la terza vittoria consecutiva ai suoi Browns, a questo punto rientrati a tutti gli effetti in corsa per i playoffs; dominatore indiscusso nei primi 20 minuti di partita ha permesso ai padroni di casa di ottenere subito un vantaggio rassicurante mandando a segno in sequenza Odell Beckham Jr e Jarvis Landry, ex della sfida che ha deciso di prendersi la rivincita su chi non gli rinnovò il contratto la scorsa season mettendo a segno 2 ricezioni vincenti, da 7 e 5 yds. Due prese che hanno contribuito a migliorare ulteriormente i numeri di Mayfield, che ha concluso la giornata con 24 passaggi completati su 34 per 327 yards, 3 TD pass e 1 intercetto.

WORST 5

Josh Slye
Perfetto proprio ad un passo dalla fine della sfida divisionale con i Saints, per l’esattezza fino ad un minuto e cinquantasei secondi dal termine, momento in cui calcia inspiegabilmente fuori dai pali un field goal da 28 yards che avrebbe permesso a Carolina di portarsi momentaneamente in vantaggio e di avere ancora una chance all’overtime in caso, come è effettivamente successo, i padroni di casa fossero riusciti a concludere con una segnatura da 3 punti il drive immediatamente successivo; invece non è successo nulla di tutto questo e l’errore dell’undrafted kicker da Virginia Tech rischia di risultare decisivo per la season 2019 dei Panthers, se non addirittura per il posto da head coach di Ron Rivera. Un peso e una responsabilità forse eccessiva, soprattutto alla luce delle buonissime prestazioni delle scorse week, per Slye, che a fine partita ha speso pochissime parole sull’accaduto “mi sento male, avevamo bisogno di questa vittoria”.

Denver Broncos Offense

Brandon Allen maltrattato dalla D dei Bills

16 o meno punti realizzati già in sei occasioni nel corso di questa stagione, 16 o meno punti segnati in tredici delle ultime ventisette partite disputate indipendentemente da chi si vada a sistemare dietro il centro, questa la situazione in cui versano i Broncos di John Elway, a discapito del suo passato da giocatore in seria difficoltà da tempo ad individuare un quarterback in grado di guidare il team; con Brandon Allen, appena 10 pass completati su 25 per 82 yds, nessun TD, e 1 intercetto, che sembra ormai prossimo a lasciare lo starting spot al rookie Drew Lock Denver si trovererebbe ad utilizzare il settimo starter diverso nella posizione a partire dal 2017, non il massimo per una squadra che ha cercato di pescare con insistenza un potenziale franchise QB dopo il ritiro di Peyton Manning. Che con il prodotto di Mizzou sia la volta buona?

Derek Carr e Mike Glennon
Mancava solo una vittoria per rimanere in scia ai Chiefs ed Oakland non è riuscita a centrarla per la prestazione sottotono di molti suoi uomini chiave, in primis il loro quarterback, incapace di orchestrare qualcosa di decente e costantemente messo in difficoltà dall’ottima pass rushing dei Jets, che unendosi al lavoro svolto dai DB nelle secondarie gli ha concesso pochissime possibilità per incidere; in grado di lanciare per sole 157 yards e 1 intercetto completando appena 15 dei 27 pass tentati, Carr ha lasciato poi il posto al suo backup Mike Glennon, una scelta con la quale coach John Gruden ha condannato definitivamente alla sconfitta il team, visto che l’ex Buccaneers si è reso protagonista in negativo con 3 fumbles.

Cincinnati Bengals
Si confermano tra i peggiori della settimana i Bengals, che per la serie “poche idee e pure confuse” sembrano intenzionati ad affidare nuovamente la guida dell’attacco al tanto vituperato Andy Dalton, dopo che il rookie Ryan Finley ha mostrato tutti i suoi limiti nel guidare una offense che non riesce a mettere molti punti sul tabellone nonostante le giocate di Joe Mixon e i lampi del WR Tyler Boyd, in ripresa nelle ultime settimane; dopo aver rimediato un’altra sconfitta con i rivali Steelers e lo spettro delle 0 vittorie in stagione che inizia ad aleggiare nel cielo di Cincinnati al team allenato da coach Taylor non resta che cercare di provare a vincerne una delle prossime cinque.

Los Angeles Rams

La defense dei Rams insegue Jackson

Sembrava che fossero tra i pochi in grado di porre un freno ai Ravens e al loro quarterback Lamar Jackson ma oggettivamente non c’è mai stata nemmeno partita, e il Monday Night Football della dodicesima settimana ha mostrato ancora una volta tutti i limiti dei Rams edizione 2019; la squadra allenata da McVay sembra aver completamente perso quelle caratteristiche che l’avevano contraddistinta lo scorso anno, e oltre ad un attacco che non riesce ad essere incisivo, lunedì notte si è vista una difesa, fino a pochi istanti prima del match quinta migliore della NFL, in totale balia degli avversari, incapace di rispondere alle giocate offensive di Baltimore o di opporvi una qualsiasi resistenza. Con i 49ers lanciatissimi e un calendario non proprio agevole nelle ultime cinque settimane di regular season, staccare il biglietto per i playoffs non sembra un compito così facile.

2 thoughts on “NFL Top & Worst 2019: Week 12

  1. Prima McVay sparisce meglio è per la NFL, fidatevi.

    Harbaugh, all’opposto, coach davvero super: da anni fa le nozze coi fichi secchi e a Baltimora dovrebbero farlo sindaco.

  2. Mi arrendo… non capisco più nulla sui miei Dolphins…., sono contento per la vittoria sugli Eagles….,ma a cosa serve ?? Mah…

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