Signori, io ci provo: per motivi sconosciuti ai più, quest’anno ho deciso di provare a fornire un mio pronostico su ogni singola partita della domenica NFL e, come avrete avuto modo di notare, l’esorbitante quantità di upset a cui stiamo assistendo mi ha fatto rimediare un numero già considerevole di brutte figure.
Certo, tutto ciò ci regala un prodotto ancora più stimolante in quanto ogni partita – Dolphins a parte – è ben lontana dal poter essere dichiarata chiusa ancor prima del kickoff: vediamo nello specifico di cosa sto parlando.

L’assenza di Davante Adams, chiarissimo e consistentissimo go-to-guy di Aaron Rodgers, ci aveva dato modo di giustificare una non facile ma chiaramente abbordabile vittoria Cowboys: niente di tutto ciò, in quanto trascinati da uno storico Aaron Jones i Packers sono riusciti ad imporsi 34 a 24 su degli increduli Dallas Cowboys. In un pomeriggio stregato per il solitamente efficiente attacco dei Cowboys – tre costosissimi intercetti di Prescott – Green Bay è partita forte concludendo due dei primi tre drive della partita con un touchdown dell’ispiratissimo Jones: un piazzato di Crosby ha permesso a Rodgers e soci di concludere la prima metà di gioco sopra 17 a 0, trasformatosi immediatamente in 24 a 0 una volta rientrati in campo grazie al terzo viaggio in end zone di Jones. Un piazzato di Maher sembrava aver dato un’effimera scossa ai ragazzi di Garrett, o almeno così si poteva pensare prima del quarto touchdown del magnifico Jones: un touchdown di Gallup ed uno di Elliott sembravano aver rimesso in carreggiata Dallas ma, dopo aver riottenuto il possesso, Dak ha lanciato il terzo intercetto della propria giornata permettendo a Green Bay di riportarsi sopra di tre possessi grazie ad un field goal di Crosby. A nulla è servito il fulmineo touchdown di Cooper, in quanto Dallas ha concluso il seguente drive sbagliando il piazzato che li avrebbe riportati sotto di un possesso a meno di due minuti dal termine: 34 a 24 Packers dunque, che trascinati da un Jones da 182 yards totali e quattro touchdown ha raccolto la quarta vittoria del 2019 portandosi su un 4-1 che regala loro il primato solitario in NFC North. Seconda sconfitta consecutiva – contro una squadra da playoff – per i Cowboys: che sia arrivata l’ora di preoccuparsi per un team apparentemente grande contro le piccole e piccolo contro le grandi? Solo il tempo sarà in grado di dircelo.

Vincono senza brillare eccessivamente i New England Patriots, passati 33 a 7 su dei sempre più deprimenti Washington Redskins: un raro passaggio a vuoto della fantastica difesa di Belichick ha permesso ai Redskins di portarsi su un inatteso 7 a 0 in quanto una serie di tackle mancati ha trasformato un semplice end-around di Sims Jr. in un touchdown da 65 yards. Da quel punto in poi, però, in campo ci sono stati solamente i Patriots che grazie a 348 yards e tre touchdown di Brady sono riusciti a chiudere anzitempo le ostilità.
Vittoria, estremamente sofferta, per i Baltimore Ravens che dopo due L consecutive riprendono confidenza con la doppiavù passando 26 a 23 ai supplementari contro gli Steelers: nonostante il terrificante infortunio patito da Rudolph – messo ko da un durissimo tackle di Earl Thomas – Pittsburgh è riuscita a muovere le catene con il QB di emergenza Hodges, capitalizzando anche gli errori di un ancora una volta poco brillante Jackson autore di tre intercetti. Sotto di tre punti con un ultimo disperato drive per provare a vincere, o perlomeno a pareggiare, Baltimore si è affidata al proprio fenomeno Justin Tucker che prima con un ostico field goal da 48 yards l’ha portata ai supplementari e poi, dopo un sanguinoso fumble di Smith-Schuster causato e recuperato da Humphrey, l’ha decisa con uno da 46: vittoria a parte ci sarà ben poco da festeggiare per coach Harbaugh, in quanto oltre che a riflettere su una prestazione oggettivamente non buona, Baltimore dovrà leccarsi le ferite e fare a meno per il resto della stagione di Tony Jefferson, vittima di un grave infortunio al ginocchio.
A modo loro, mai spettacolari e sempre soffrendo, i Bills si portano su un fantastico 4-1 battendo 14 a 7 degli arrendevoli Tennessee Titans in una partita fisica, chiusa e convulsa: a trascinare Buffalo alla vittoria ci ha pensato anche questa volta un reparto difensivo in grado di limitare Tennessee a sole 252 yards di total offense e ad un pessimo 4 su 14 su terzo down.

Terza vittoria consecutiva per i Carolina Panthers che al termine di una partita estremamente divertente hanno avuto la meglio su dei buoni Jacksonville Jaguars: 34 a 27 Panthers il punteggio finale. In uno scontro in cui le due contendenti sono state in grado di raccogliere quasi mille yards di total offense, a prendersi la luce di ogni singolo riflettore ci ha pensato ancora una volta un esagerato McCaffrey da 237 yards dallo scrimmage e tre touchdown totali: nonostante gli errori di un impreciso Slye, Carolina è riuscita a sopravvivere al disperato tentativo di rimonta dell’ancora una volta buono Minshew – 374 yards e due TD per il baffuto eroe di Jacksonville – vanificando un paio di Hail Mary nel finale.
Prima vittoria per il duo Kingsbury-Murray: a farne le spese ci hanno pensato i sempre più putridi Bengals, beffati 26 a 23 fra le mura amiche. Con Arizona sopra 23 a 9 a poco più di sette minuti rimasti sul cronometro, i giochi sembravano assolutamente chiusi, ma un touchdown di Tate ed uno di Boyd in rapida successione hanno riportato la partita in parità: con due minuti a disposizione Murray è però riuscito a trascinare l’attacco in zona field goal, permettendo a Gonzalez di portare a casa l’intera posta in palio con un relativamente agevole piazzato da 31 yards.
Vincono senza eccessivi patemi i Philadelphia Eagles: il 31 a 6 con cui si sono sbarazzati dei Jets è stato reso possibile da un’ottima prova del reparto difensivo che, oltre ad aver tenuto l’attacco di New York a sole 128 yards di total offense, ha trovato i sei punti in due occasioni distinte grazie ad un pick six di Gerry e ad un strip sack con conseguente ritorno in end zone di Orlando Scandrick.

Tornano a vincere gli Houston Texans, passati sui sempre più sgonfi Atlanta Falcons 53 a 32 in quella che potrebbe tranquillamente essere considerata la miglior prestazione di Watson fino a questo punto della sua già ricca carriera: il franchise quarterback dei Texans, in un pomeriggio in cui finalmente non ha subito alcun sack, ha scherzato la flaccida difesa dei Falcons lanciando 426 yards e cinque touchdown di cui tre ricevuti da un rinato Fuller in grado di acchiappare 14 palloni per 217 yards. Difficile commentare quanto combinato dalla difesa dei Falcons, reparto la cui costante inettitudine è stata messa ancora una volta in evidenza da un Watson capace di lanciare tanti touchdown quanti incompleti: stagione già da buttare la loro?
Dopo averci dimostrato di poter guidare i suoi compagni alla vittoria nonostante statistiche non eccezionali, Teddy Bridgewater ha riso in faccia alle ingiuste critiche vivisezionando la difesa dei Tampa Bay Buccaneers: il 31 a 24 con cui New Orleans ha raccolto la terza vittoria consecutiva è stato reso possibile da una sfavillante prestazione dell’ex QB dei Vikings capace di lanciare per 314 yards e quattro touchdown. Certo, un Thomas in grado di ricevere praticamente qualsiasi cosa lanciata in sua direzione – 11 ricezioni per 182 yards ed un paio di touchdown – indubbiamente aiuta, ma che prestazione quella di Teddy: zitti zitti i Saints sono sul 4-1, record che dopo l’infortunio di Brees sembrava impossibile anche solo da immaginare.
Critiche, assenze e scuse più o meno ufficiali: non è stata certamente una settimana facile per Cousins e compagni, ma credo che il 28 a 10 con cui i Vikings si sono imposti sui Giants aiuterà a dissipare tali malumori, soprattutto perché il tanto discusso quarterback ha sfoderato una prestazione di rara precisione ed efficacia da 306 yards, un fantastico 81% di completi e due touchdown, entrambi ricevuti dal sicuramente meno nervoso Thielen.

Uno dei più grandi upset della giornata arriva dalla nostra parte dell’Atlantico, più precisamente da Londra: in quella che doveva essere la partita di Khalil Mack, Chicago si riscopre fragile perdendo 24 a 21 contro degli ottimi Raiders. Un ottimo inizio ha permesso ai Raiders di concludere la prima mezz’ora di gioco su un perentorio 17 a 0, prontamente annullato da un terzo periodo da 21 punti dei Bears: con la partita in bilico Carr è riuscito ad orchestrare un fantastico drive da 97 yards culminato nel secondo touchdown di Josh Jacobs che è valso loro il 24 a 21, successivamente messo in ghiaccio da un intercetto dell’ex scelta al primo round Conley. Che rivincita per Gruden: immaginiamo sia stato dolce vedere il pass rush ingranare proprio contro un Mack tenuto a secco in quello che per lui è stato un pomeriggio stranamente tranquillo.
Nel modo più chargersiano possibile – fumble sulla goal line, piazzati mancati ed intercetti di Rivers – Los Angeles è riuscita a regalare a Denver la prima vittoria del loro 2019 in una partita dominata dai reparti difensivi: 20 a 13 il risultato finale per dei Broncos trascinati da un fantastico Lindsay da 147 yards ed un touchdown. Le ripetute sconfitte e l’esorbitante quantità di infortuni già patiti sta conducendo L.A. in una spirale di insuccesso nella quale sono rimasti intrappolati già troppe volte nel recente passato: urge una svegliata generale, in quanto Kansas City sembra già irraggiungibile, anche se…
anche se nel più grande upset del 2019 i Chiefs si sono visti refilare la prima sconfitta della loro stagione perdendo 19 a 13 contro gli Indianapolis Colts: a costare la contesa ai Chiefs ci ha sicuramente pensato una non caratteristica imprecisione sul terzo down, in quanto l’attacco di Mahomes è stato in grado di convertire solamente il 33% dei terzi down giocati. Nonostante un Brissett da 151 yards ed un intercetto, il reparto offensivo dei Colts è riuscito a capitalizzare parzialmente le opportunità create da un Mack sempre più workhorse – 148 yards totali per lui – convertendo sistematicamente field goal: il tanto discusso Vinatieri, infatti, ha concluso la propria giornata con quattro tentativi di field goal brillantemente realizzati.

Arrivati a quasi un terzo del nostro cammino trovare chiarezza non sembra possibile, in quanto nelle ultime due settimane abbiamo avuto modo di vedere ogni nostro pensiero creatosi nelle prime tre giornate venire puntualmente smentito dall’upset di turno: l’equilibrio, almeno finora, sembra regnare sovrano e con la corsa playoff pronta ad entrare nel vivo avremo modo di assistere a del football incredibilmente combattuto ed imprevedibile e, francamente, non potremmo chiedere di meglio.
Per questo lunedì è tutto, come sempre vi invito a rendermi partecipe dei vostri stati d’animo nella sezione commenti e… ci vediamo venerdì!

4 thoughts on “Il riassunto della quinta domenica del 2019 NFL: quando la finiremo di parlare di upset?

  1. A me sembra tutto vada secondo le previsioni: Newton è un megaflop, i Saints viaggiano da quando hanno sistemato la difesa (idem Seattle e Green Bay), McVay sopravvalutato, KC appesa a Mahomes, Patriots vincono contro nessuno e arrivano sempre riposati ai playoff, un sacco di giovani QB di talento ma sono più utili quelli capaci di lanciare dalla tasca (Prescott mediocre in quello). Lamentarsi serve: Thielen magistrale post-sfogo.

    • Concordo con quanto detto da Mattia e da Nick the quick. Prescott per me non è male neanche nella tasca ed è un buon QB decisamente. Però non ha ancora dimostrato a mio parere di poter essere il vero condottiero dei Cowboys: ai livelli altissimi, floppa spesso. Su Cam Newton mi sono espresso migliaia di volte: buonissimo scrambler, mediocre passatore, QB decisamente nella media e sopravvalutato.

  2. Segnalerei i quattro field goal sbagliati dal kicker di Tennesse (anche se negli highlights ne hanno mostrati solo tre).

    Stupefatto dalla sconfitta di Kansas City, che pensavo indirizzata a restare a lungo imbattuta. A questo punto, restano imbattute solo San Francisco e New England: per i 49ers arriverà presto una sconfitta, mentre i Patriots dovremo vederli più avanti, quando incontreranno squadra più toste. Sono però convinto che Brady un pensierino ce lo faccia alla stagione perfetta, perché il campionato del 2007 se lo porta ancora nel gozzo e vorrebbe riprovarci.

  3. Sono poco competente ma quanto basta per dire che non c’è una disciplina sportiva migliore di questa. NBA? Regular season una barba barba barba. NFL regular season quasi meglio dei play off. Campionato sempre spettacolare. Ringrazio Mattia e voi tutti per i vostri competenti commenti. I Pats anche quest’anno? Non penso vincano l’anello, non può essere lo vincano ancora stavolta, ma saranno un osso duro per tutti.

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