La storia della NFL è magica ed ogni fine settimana ci sono tutte le basi perchè questa venga puntualmente riscritta sul campo aattraverso la nascita di nuovi idoli e la conferma di vecchi gladiatori ormai avviati sulla strada gloriosa che li trasforma in indimenticabili leggende; un percorso dorato che ormai sembrano aver intrapreso da tempo due campioni indiscussi che da anni calcano i palcoscenici del football professionistico e che domenica hanno aggiornato le loro biografie tagliando nuovi traguardi, Frank Gore, runningback di Buffalo che è diventato il quarto giocatore di sempre ad accumulare oltre 15,000 yards corse in carriera, e Larry Fitzgerald, salito al secondo posto all-time, alle spalle di un certo Jerry Rice, con 1,326 ricezioni messe a segno in 16 anni di professionismo.

Entrambi trentaseienni hanno alle spalle delle storie molto diverse, Gore ha dovuto fare i conti con due infortuni al legamento anteriore del ginocchio nelle sophomore e junior season rientrando in tempo per concludere la carriera universitaria con un solido senior year nei Miami Hurricanes e conquistarsi una chiamata al terzo round del Draft NFL 2005 e diventare uno dei più longevi RB della lega, mettendo nel mirino Barry Sanders, attualmente distante 241 yds e terzo di sempre nel record book NFL con 15,270 rushing yards; Fitzgerald invece tra i Pro c’era arrivato l’anno precedente da underclassmen dopo aver chiuso anzitempo, al termine del secondo anno, la college career a Pittsburgh ed essere selezionato con la terza pick assoluta dagli Arizona Cardinals, squadra che ha visto crescere e poi brillare come una stella quel ragazzino predestinato che imparava il mestiere osservando mostri sacri del calibro di Chris Carter e Randy Moss mentre svolgeva il suo compito di raccattapalle al Metrodome di Minneapolis, casa dei Vikings in cui spesso accompagnava suo padre, il giornalista sportivo Larry Fitzgerald Sr.

TOP 5

Nick Chubb

Nick Chubb

In questo momento della stagione è il miglior runningback uscito da Georgia, non male per un ragazzo che nei Bulldogs è stato secondo solo ad un certo Herschel Walker e che domenica ha dato spettacolo nella sfida divisionale contro Baltimore correndo per 165 yards e realizzando 3 touchdowns; capace spesso di conquistare delle yds extra dopo il contatto, dopo aver segnato in due occasioni con corse da una corta distanza in prossimità dell’endzone ha deciso di mettere il sigillo su una prestazione fino a quel momento piuttosto positiva infilando una run da 88 yards nell’ultimo quarto con la quale ha annullato definitivamente ogni speranza di rimonta da parte dei Ravens. Protagonista indiscusso del match che ha rilanciato i Browns, con il compagno di squadra Jarvis Landry è forse il giocatore che più ha messo in difficoltà la difesa avversaria, consentendo a Cleveland di avere, stando a quanto riportato da Elias Sports Bureau, per la prima volta nella sua storia un RB capace di correre per 150 yds, un WR in grado di accumularne altrettante, ed un QB che ha sfondato il muro delle 300 passing yards nella stessa partita. Corsi e ricorsi storici che potrebbero essere un segnale di svolta definitiva per la franchigia dell’Ohio, uno dei team storici della lega, da tempo in cerca di rilancio.

Jameis Winston
Serviva forse un cambio di costa ai Buccaneers per riprendersi dalla sconfitta incredibile rimediata la settimana scorsa con i Giants, match in cui si era distinto tra gli altri proprio il quarterback da Florida State che ad appena 7 giorni di distanza ha replicato quasi in toto la prestazione sfoderata in precedenza con New York, lanciando giusto un TD pass in più, 4 contro i 3 della terza week, e mantenendo lo stesso numero di intercetti, 1, e a grandi linee le stesse yards lanciate, 385 anzichè 380; numeri molto simili che denotano la costanza del numero 3 di Tampa Bay ormai rigenerato dopo i passi falsi delle passate stagioni in cui probabilmente aveva anche pagato una condizione fisica approssimativa dovuta ad infortuni mal curati ed acciacchi di vario genere. Il suo ritorno agli standard che lo avevano visto emergere nei suoi primi anni da professionista è un’ottima notizia per i tifosi Bucs e per il cast di supporto che attornia l’ex Seminoles, dal Mike Evans bersaglio preferito della passata week al Chris Godwin target prediletto dell’ultima partita, conclusa dal alumni di Penn State con 12 ricezioni per 172 yds e 2 touchdowns.

Leonard Fournette
Buone notizie anche per un altro team della Florida e per i propri tifosi che sembrano aver ritrovato il miglior Fournette viste le 225 yards totalizzate in 29 corse fatte registrare domenica nella vittoria in rimonta contro Denver, cui vanno aggiunte anche le 20 conquistate con 2 prese messe a segno al di fuori del backfield, quando si è trasformato in un’arma in più per il quarterback Gardner Minshew; tornato ad essere lo straordinario workhorse che ha trascinato l’attacco dei Jaguars nella prima stagione da professionista, se come presume il giornalista NFL Jelani Scott domenica 29 Settembre 2019 è il giorno in cui la “Minshew Mania” ha incontrato la “Fournette Frenzy”, per Jacksonville si prennuncia un periodo all’insegna dello spettacolo e denso di soddisfazioni all’orizzonte, e contro i Broncos potremmo aver goduto solo del primo assaggio.

Jordan Howard

Jordan Howard

Nel dualismo che sembra caratterizzare il backfield degli Eagles in questa stagione Howard ha cercato di avantaggiarsi sul collega rookie Miles Sanders con una prova maiuscola nel Thursday Night Football contro Green Bay, partita che lo ha visto chiudere con 115 yards all’attivo e che nel finale è stata profondamente segnata dai suoi touchdowns, due dei quali realizzati su corsa, da 1 e 2 yds, e uno messo a segno su ricezione da 20 yards; 3 acuti che sono risultati fondamentali prima nell’economia del match, consentendo a Philadelphia di avvantaggiarsi nel secondo e rimontare nel terzo quarto, e poi per l’esito finale della sfida, decisa proprio dalla seconda run vincente dell’ex runner dei Bears, rigenerato dall’incontro-scontro con gli ex rivali divisionali e voglioso di giocarsi le proprie chances con la sua nuova squadra.

Kyle Van Noy
In una partita dominata in lungo e in largo dai reparti difensivi come quella andata in scena tra Bills e Patriots il prodotto di Brigham Young si è contraddistinto per essersi reso protagonista di 2 turnovers, forzando altrettanti fumbles, ed aver messo a segno 2.5 sacks; statistiche importanti per un ragazzo che a Detroit sembrava essersi un po’ perso e che invece dal suo arrivo a Boston ha completamente voltato pagina, riallacciando la connessione con lo straordinario pass rusher ammirato con la divisa dei Cougars in NCAA e tramutandosi nel nuovo leader di un reparto difensivo che nelle ultime stagioni sembra essere diventato sempre più insuperabile. Assente nell’esordio stagionale con gli Steelers, poco utilizzato nel secondo match a Miami, nelle ultime due partite con Jets e Bills ha giocato ogni singolo snap della difesa di New England e il suo apporto, oltre ad essere ben visibile, è stato costante.

 

WORST 5

Vontaze Burfict

Il fallo che ha causato l’esplusione di Burfict

Se la squalifica fino a fine stagione è eccessiva lo deciderà nei prossimi giorni la National Football League, che insieme alla NFLPA ha
nominato come esperti Derrick Brooks e James Thrash in caso che il linebacker dei Raiders decida di presentare ricorso contro il provvedimento che lo ha colpito e che potrebbe significare la fine prematura della sua carriera da professionista; recidivo, incapace probabilmente di risparmiare dei colpi gratuiti agli avversari a leggere lo storyboard delle sanzioni ricevute dalla lega sembra quasi di trovarsi di fronte ad una fedina penale o l’estratto conto di un soggetto poco propenso a rispettare le regole, visti i 23 falli personali a lui attribuiti, match di playoffs compresi, e i 469.119 dollari erogati alla NFL per le ripetute violazioni; quisquilie se messi a confronto con i 3,7 milioni di bonus o stipendi da lui persi a causa delle sospensioni ricevute nel corso della sua carriera NFL, nella quale, se si escludono la rookie e la sophomore season, non è mai riuscito a portare a termine una stagione completa. Coach Guenther, colui che lo ha fortemente voluto ad Oakland dopo averlo allenato a Cincinnati, così spiegava il suo ingaggio da parte dei Raiders nei mesi scorsi “Questo è un ragazzo che ha avuto una cattiva educazione, siamo entrati in confidenza ed ho capito che è un giocatore molto valido, dovevo portarlo qui, è una questione di fiducia. Arriva qui per rilanciare la sua carriera, in una difesa che conosce, ma in un nuovo posto, per un nuovo inizio”; già, nuovo posto, nuovo inizio, ma vecchie, stupide, abitudini.

Desmond Trufant
Quando ha messo piede nella lega sembrava destinato a diventare uno dei migliori del ruolo e le prove fornite nei primi anni da professionista parevano rinforzare le attese nei suoi confronti e giustificare l’investimento fatto dai Falcons, ma dopo la prestazione fatta registrare domenica viene da iniziare a chiedersi se ci troviamo di fronte all’ennesimo talento inespresso di questo fantastico sport; abbinato al rookie A.J. Brown è stato ripetutamente battuto al receiver dei Titans nel corso del primo tempo, quando il prodotto da Ole Miss ha realizzato 2 touchdown sbeffeggiando proprio l’ex prima scelta 2013 da Washington in entrambe le occasioni, prima con una catch and run con la quale ha lasciato sul posto lui e seminato mezza difesa di Atlanta, e poi con una ricezione diretta in endzone in cui ha facilmente eluso la sua marcatura a uomo. Una brutta giornata per il numero 21 ed in generale per tutta la difesa del team allenato da Dan Quinn, genio difensivo che non sembra più in grado di dare un’identità non solo al reparto arretrato, ma all’intera franchigia della Georgia.

Kirk Cousins

Kirk Cousins

Che non fosse il franchise quarterback che i Vikings andavano cercando da tempo in molti lo avevano già pensato il secondo immediatamente successivo a cui divenne ufficiale il contrattone appena sottoscritto con Minnesota e domenica sono arrivate ulteriori conferme dopo l’orribile prestazione offerta dall’ex Redskins contro i Bears; e dire che le premesse per far bene c’erano tutte, viste anche le assenze improvvise di due punti di forza della difesa di casa come Akiem Hicks e Roquan Smith, entrambi entrati nell’injury report pre-match proprio all’ultimo, ma incurante di tutto ciò il numero 8 è riuscito a farsi mettere sotto costante pressione anche da chi li ha sostiuiti, offrendo soprattutto al carneade Nick Williams, ex settima scelta 2013 di Pittsburgh, l’occasione di giocare la partita della vita. Imbarazzante per lunghi tratti del match, sempre in ritardo nelle letture e costantemente costretto a sfuggire alla pressione dei difensori a causa dell’esagerata permanenza nella tasca, Cousins nonostante i 27 passaggi completati su 36 per 233 yards totali non ha saputo incidere in maniera positiva sul match, facendo venire spesso il dubbio che lui e i suoi ricevitori non fossero sintonizzati sulla stessa pagina del playbook. Tra i più delusi a fine partita proprio il WR Adam Thielen, con cui il QB si è scusato nella giornata di ieri cercando di porre rimedio alla pessima figura rimediata al Soldier Field.

Ravens Defense
Altra defense in estrema difficoltà nelle ultime due settimane e che sembra aver perso ogni contatto con il recente passato ed una storia che da sempre vede la difesa di Baltimore essere una delle più toste del football professionistico; già le 503 yards concesse la scorsa week ai Chiefs avevano fatto storcere il naso ai tifosi e a parecchi addetti ai lavori, in quel caso la discriminante però fu quella di aver affrontato Patrick Mahomes ed il vulcanico attacco dei Chiefs, ma in pochi avrebbero però pensato che il reparto difensivo dei Ravens avrebbe potuto far ancora peggio nel match di domenica contro i Browns, concedendo 530 yds ad un team che sembrava essere in estrema difficoltà sul lato offensivo della palla. Numeri impressionanti che parlano di 1,033 yards regalate agli avversari affrontati negli ultimi quindici giorni e che aprono una crisi inattesa dalle parti del Maryland, soprattutto nelle secondarie, ripetutamente colpite da Baker Mayfield nella sfida del M&T Bank Stadium.

Texans Offensive Line
Dopo la trade che aveva portato a Houston Laremy Tunsil sembrava che i Texans avessero rinforzato adeguatamente e in maniera definitiva la offensive line che si sarebbe dovuta occupare della protezione di Deshaun Watson nella season 2019 ma dopo le recenti uscite del team texano e i 18.0 sacks concessi finora viene da chiedersi se l’affare non l’abbiano fatto i tanto criticati Dolphins, che per l’OT e il WR Kenny Stills, tra l’altro infortunatosi nel match di domenica, ha ricevuto due prime ed una seconda scelta dei prossimi Draft; ovvio, siamo solo al primo quarto di una stagione che si preannuncia lunghissima, ma è innegabile che come suggerito dallo stesso Tunsil a fine partita i texani “per andare avanti” devono “aggiustarsi”.

RING OF HONOR

Proprio nella partita con Houston si conferma uno dei giocatori più in forma della lega il RB dei Panthers Christian McCaffrey, ancora una volta protagonista e trascinatore indiscusso dei suoi con 179 yards, 93 su corsa e 86 su ricezione, e 1 TD all’attivo, uno dei migliori di giornata al pari del collega Austin Ekeler, ancora sugli scudi, con 122 yds e 2 touchdowns, nonostante il ritorno nei ranghi e la fine dell’holdout del compagno di squadra Melvin Gordon, in procinto di riprendersi la titolarità del backfield dei Chargers; in assenza di Saquon Barkley a New York, sponda Giants, brilla la stella del suo backup Wayne Gallman, che con 118 yards e 2 segnature, una su run e l’altra su presa da 6 yds, decide la sfida divisionale con Washington.

A secco di realizzazioni ma comunque fondamentali per tenere in partita le loro rispettive squadre fino all’ultimo i receiver Davante Adams, 10 rec per 180 yards, e Robert Woods, che con le sue 13 prese per 164 yds nella partita tra Buccaneers e Rams apre gli spazi al collega di reparto Cooper Kupp, 121 yards e 1 TD, sempre più calato nei panni del finalizzatore preferito dal QB Jared Goff; WR protagonisti anche per Broncos, Browns e Titans, che in attacco si affidano alle mani educate di Courtland Sutton, 62 yds e 2 touchdowns, il già citato A.J. Brown, 94 yards e 2 segnature, e Jarvis Landry, 10 prese per 167 yds, quest’ultimo fondamentale per aprire in due la difesa dei Ravens ed incidere pesantemente sulla vittoria ottenuta da Cleveland in trasferta a Baltimore.

A Buffalo matrimonio nell’halftime

Nell’altra sfida divisionale tra Pittsburgh e Cincinnati da segnalare la prova del defensive end degli Steelers Cameron Heyward, che approfitta del primetime nazionale e si esalta nel Monday Night della quarta settimana mettendo a segno 6 placcaggi, 1.0 tackles for loss, 2.5 sacks e 1 forced fumble; nota di colore, infine, al New Era Field di Buffalo, trasformatosi in una chiesa nell’halftime per fare da sfondo alla celebrazione del matrimonio tra Mackenzie Park e Jordan Binggeli, convolati a nozze sulla linea delle 50 yards in una cerimonia presieduta dall’ex NT dei Bills Kyle Williams e alla quale ha partecipato attivamente anche l’indimenticabile QB Jim Kelly, che ha accompagnato la sposa fino all’altare. Epilogo perfetto di un fidanzamento ufficializzato ad un altro match casalingo di Buffalo, contro New Orleans nel 2017, quando nel tailgate il futuro sposo si dichiarò all’allora girlfriend lanciandole un’ovale con sopra scritto “Hai intercettato il mio cuore. Affrontiamo il mondo insieme. Vuoi sposarmi?”. D’altronde, nel football, c’è sempre qualcosa di estremamente romantico.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.