Con ancora negli occhi l’ottima prestazione sfoderata da Taylor Gabriel nel Monday Night Football di lunedì notte in cui il piccolo e veloce ricevitore da Abilene Christian ha illuminato l’attacco dei Bears trascinandolo alla vittoria con 3 touchdowns realizzati e 75 yards ricevute, andiamo a scoprire insieme, tra conferme, graditi o sgraditi ritorni e inattese sorprese, i migliori e i peggiori della terza settimana NFL.

TOP 5

Mike Evans
Trenta minuti di puro football e di assoluto spettacolo con protagonista indiscusso il talento da Texas A&M, questo è quello di cui hanno goduto i tifosi dei Buccaneers sugli spalti del Raymond James Stadium in un primo tempo marcatamente segnato dalla rediviva connessione tra il numero 13 e il quarterback Jameis Wintson, tornata a risplendere come ai bei tempi e far sognare in grande Tampa; sogno durato lo spazio di un halftime di cui sembra siano rimasti prigionieri i paladini di casa, probabilmente nemmeno rientrati in campo dopo l’intervallo e capaci di cancellare tutte le ottime cose fatte nei primi due quarti, nonchè la prova di assoluto spessore, 8 ricezioni per 190 yards e 3 TD, di Evans, facendosi rimontare e superare dai Giants. Pessimo epilogo di una giornata iniziata con auspici ben diversi e che avrebbe certamente meritato un altro epilogo, soprattutto dopo aver assistito ad uno show di altissimo livello come quello messo in scena da Godzilla, decisamente uno dei migliori della week.

Keenan Allen

Keenan Allen

Costa opposta, stesso numero di maglia, ed altro wide receiver sugli scudi, anche qui una “vecchia” conoscenza di tutti gli appassionati NFL e dei fans Chargers in particolare, surriscaldati dalla prova caliente del prodotto di California Berkeley, a segno nei due quarti iniziali, con prese da 7 e 12 yards, e capace di accumulare 183 yds in 13 ricezioni nel corso di un match anche qui sfuggito di mano nel secondo tempo ai padroni di casa, incapaci di rispondere per le rime al ritorno di Houston; visibilmente seccato a fine partita Allen, che ha evidenziato come sia necessario diventare un team più disciplinato se si vuole vincere le partite, ricordando come i suoi si siano giocati un’ulteriore segnatura, probabilmente decisiva per l’esito finale della sfida, a causa di una penalità. Laconico, diretto ed esaustivo il suo commento ai microfoni uscendo dall’impianto casalingo di Carson “Continuiamo a spararci nel piede. Quando rientriamo in campo nel secondo tempo non riusciamo a muovere palla, facciamo penalità ogni volta che giochiamo. Segniamo un touchdown, penalità. Intercettiamo, penalità. Dobbiamo trovare un modo per evitare questi errori“.

Russell Wilson
Conferma la sua presenza tra i top il quarterback di Seattle, che nonostante la sconfitta cerca di tenere i suoi in partita fino alla fine, dando seguito alle belle parole spese da coach Pete Carroll la scorsa settimana, al termine del match vittorioso contro gli Steelers; a segno nel first quarter con un TD pass da 8 yds per Tyler Lockett si è caricato sulle spalle i Seahawks nel quarto finale provando una rimonta insperata e sfuggita solo a causa della segnatura realizzata a poco più di 4 minuti dal termine da Alvin Kamara. Sempre rapido sia di testa che di gambe, abilissimo a leggere le difese avversarie e reagire di conseguenza, è entrato nell’endzone di New Orleans 2 volte su corsa, da 2 e 8 yards di distanza, e in una terza occasione ancora su lancio, completando proprio allo scadere un passaggio da 4 yds per il TE Will Dissly, concludendo la giornata con 32 completi su 50 per 406 yds e 7 run per 51 yards totali, una delle sue migliori prestazioni di sempre.

Shaq Barrett

Shaq Barrett

Fa strano trovare ben due giocatori di una squadra uscita dal weekend con la seconda sconfitta della stagione in tasca, ma quanto fatto dal prodotto di Colorado State, giunto alla sua quinta season tra i professionisti, merita sicuramente una posizione di risalto nella nostra classifica visto che era dagli anni ’80 ed esattamente dal 1984 che in NFL un giocatore non faceva registrare 8.0 sacks nelle prime tre partite di campionato; allora a centrare questo traguardo fu Mark Gastineau dei New York Jets, oggi, grazie ad una prestazione sublime contro l’altra franchigia newyorkese, nella quale ha messo a segno 4.0 sacks, è la volta dell’outside linebacker, giunto in Florida durante l’ultima free agency e legatosi a Tampa con un contratto annuale di 5 milioni di dollari. Cifra importante che però finora ha dimostrato di meritarsi ampiamente, e oltre a risolvere l’annoso problema di pass rushing che ha afflitto i Buccaneers nelle passate stagioni, ha confermato di essere uno dei difensori più in “palla” delle lega totalizzando anche 6 tackles e 2 forced fumble domenica.

Calais Campbell
Come spesso accaduto negli ultimi anni a Jacksonville sembrano avere una linea difensiva in grado di mettere a soqquadro qualsiasi backfield, e con l’aggiunta di Josh Allen nel corso dell’ultimo Draft le cose sono ulteriormente migliorate, e peggiorate per gli avversari, in questo 2019, segnato già alla partenza della regular season da una serie di buonissime prestazioni sfoderate dalla D-line guidata proprio da Calais Campbell, sempre più calato nei ruoli di mentore e chioccia per i suoi giovani colleghi; coadivuato oltre che dal già citato Allen anche dal valido Yannick Ngakoue ha messo a ferro e fuoco la offense dei rivali Titans domenica, tramutandosi in un vero e proprio incubo per Marcus Mariota, inchiodato al terreno in 3 occasioni e costretto in altre 5 ad uscire velocemente dalla tasca per evitare la sua pressione incessante. Ancora sulla breccia nonostante le 32 primavere, il veterano da Miami ha dominato la LOS nella sfida divisionale aggiungendovi 7 placcaggi e 4.0 tackles for loss.

 

WORST 5

Joe Flacco

Joe Flacco

Non una delle peggiori prestazioni di cui si è reso protagonista, 20 pass completati su 29 per 213 yards e 1 intercetto, ma certamente causa principale della sconfitta rimediata da Denver con i suoi errori, non ultimo proprio quello che lo ha portato ad essere pizzicato da Darnell Savage, inspiegabilmente servito alla perfezione come se invece di essere un avversario si trattasse di un compagno di squadra; vedendo i replay dell’azione non si spiega come un veterano di lungo corso come l’ex Ravens possa incorrere in un errore madornale del genere, quasi fosse diventato totalmente incapace di leggere le difese che si trova di fronte. Episodio negativo aggravato già in precedenza da un fumble sulle proprie 5 yards costato carissimo ai Broncos e che ha permesso ai Packers di andare a segno facilmente con una corsa di Aaron Jones.

Titans Offensive Line
Imbarazzante la prova della linea offensiva di Tennessee nel TNF della scorsa settimana contro Jacksonville nel quale hanno concesso 9.0 sacks, 12.0 tackles for loss e 14 quarterback hits, rendendo particolarmente difficile la sopravvivenza all’interno della tasca a Marcus Mariota, messo ancora una volta in estrema difficoltà dai suoi stessi compagni di reparto che dovrebbero proteggerlo in questo inizio di stagione; una partenza terribile che ha visto la OL Titans subire già 17.0 sacks nei primi tre match creando diversi grattacapi a coach Mike Vrabel, chiamato a studiare le dovute contromisure in vista del difficile impegno che li vedrà affrontare in week 4 gli Atlanta Falcons di Vic Beasley, Takk McKinley e Grady Jarrett., probabilmente tra i peggiori clienti possibili in virtù delle condizioni in cui versa attualmente il reparto guidato da Roger Saffold. Proprio la guardia sinistra da Indiana ha cercato di spiegare il momento no ai cronisti al termine della partita, “Siamo stati incoerenti sul campo, che si trattasse di carenza nei fondamentali o di errori di comunicazione tra di noi cambia poco, dobbiamo fornire una protezione maggiore, anche se per ora ci prendiamo le responsabilità dell’accaduto come squadra, e le affronteremo come tale.

Chris Carson
Le palle perse continuano ad essere un problema serio per il runningback dei Seahawks, autore di 1 fumble in ognuna delle prime tre partite disputate nella stagione 2019 da Seattle e purtroppo decisivo, in maniera negativa, nel match perso domenica con i Saints, nel quale ha pesato non poco l’errore nel corso del secondo quarto, con il pallone prontamente recuperato e riportato in endzone dalla safety avversaria Vonn Bell; nonostante tutto sembra comunque non aver perso la fiducia di coach Carroll, che sia nel post partita, sia nelle interviste di questi ultimi giorni ha cercato di rincuorare il suo giocatore elogiandolo per il lavoro svolto durante la stagione ed individuando la fonte dei suoi sbagli nel fatto di togliere una delle due mani a protezione dell’ovale per prepararsi alla caduta. “Lavoreremo a livello tecnico per risolvere questo problema” ha chiosato l’head coach in un intervento ad una radio locale, ma intanto non è mancata una sua strizzatina d’occhio al first rounder 2018 Rashaad Penny, sempre più pronto ad accaparrarsi lo starting spot.

Case Keenum

Case Keenum

I tempi del Minneapolis Miracle sembrano essere sempre più lontani per il buon “vecchio” Case, che con il fiato sul collo del giovane compagno Dwayne Haskins e con un Colt McCoy ormai vicino a rientrare dall’infortunio combina la frittata nel Monday Night Football contro i Bears, sbagliando tutto quello che poteva sbagliare e forse anche di più, ma in ogni caso condannando i Redskins alla sconfitta numero tre di questa stagione; intercettato, con tanto di ritorno in endzone da 66 yards, nel primo drive offensivo da Clinton-Dix ha concesso il bis prima della fine del quarto iniziale facendosi pizzicare da Kyle Fuller e regalato nuovamente l’ovale al prodotto di Alabama in apertura del terzo periodo, non pago ha pensato bene di rendersi protagonista di 2 fumbles nel corso del second e del fourth quarter, quando tentando un’improponibile corsa centrale ha consegnato la palla a Eddie Jackson dopo essere stato placcato da Danny Trevathan. Pessimo modo di chiudere una giornata storta, al termine della quale non ha però mancato di assumersi tutte le sue responabilità, ammettendo lui stesso davanti ai microfoni dei cronisti “devo trattare meglio quella palla”.

Bruce Arians
Nonostante i due giocatori tra i top della settimana qualche prestazione non all’altezza tra i Buccaneers deve esserci stata se alla fine sono usciti sconfitti nel match con i Giants, e uno dei principali indiziati della debaclé al termine di una partita che sembrava essere tranquillamente alla portata della franchigia della Florida è il suo head coach, il decano degli allenatori NFL Bruce Arians, responsabile della scelta inspiegabile che ha costretto il kicker Matt Gay a calciare da una maggiore distanza aumentando il rischio di calciare fuori dai pali l’ovale; un errore che puntualmente si è verificato dopo che l’HC di Tampa ha deciso di optare per un delay of the game ed arretrare il suo attacco di 5 yards schierando la formazione del field goal sulle 16 dei Giants. Tragicomica, di quelle che non sai se sorridere o metterti a piangere a seconda che tu sia o meno tifoso Bucs, la spiegazione data dall’ex Cardinals a fine partita “Ho preso la penalità e fatto spostare la palla perchè Matt calcia meglio dalle lunghe distanze”. Auguri.

RING OF HONOR

Anche questa settimana non mancano i giocatori che si sono resi protagonisti di ottime prove durante il weekend, uno su tutti il rookie Daniel Jones, che non contento di essersi preso il posto di starter a New York ha pensato bene di far registrare una delle migliori prestazioni reali e fantasy di sempre per un QB esordiente trascinando i Giants alla vittoria proprio sui Buccaneers, decidendo la sfida con 4 touchdowns, 2 su pass, ricevuti da Evan Engram e Sterling Shepard nel terzo quarto, ed altrettanti su corse personali, da 7 e 2 yards, con le quali ha prima iniziato e poi completato una rimonta che sembrava praticamente impossibile.

Mark Ingram

Sempre sugli scudi il suo collega Patrick Mahomes, che con altri 3 TD pass e 374 yds lanciate vince la sfida con l’altro top del ruolo in queste prime settimane di regular season, Lamar Jackson, bravo, 46 rushing yards e 1 touchdown, ma non abbastanza per trascinare i suoi Ravens ad una vittoria contro i Chiefs, in un match che ha messo di fronte due delle squadre che si preannunciano come favorite nelle rispettive division e in corsa per il titolo di Campione nella American Conference; traguardo che Baltimore proverà a raggiungere anche con il contributo di Mark Ingram, in stato di grazia ed autore di 3 segnature domenica, precedendo di poco i colleghi Alvin Kamara, a segno sia su corsa che su ricezione contro Seattle, e Phillip Lindsay, che con 2 touchdowns ha cercato di tenere in partita fino all’ultimo Denver a Green Bay.

Proprio nella partita tra Packers e Broncos da segnalare l’ottima prova dei due nuovi pass rusher titolari della franchigia del Winsconsin, Preston Smith e Za’Darius Smith, già ribattezzati dai loro tifosi The Smiths, che hanno infiammato il pubblico del Lambeau Field mettendo sotto pressione costante il povero Flacco e facendo registrare 5.0 sacks e 5.0 tackles for loss in coppia; poco più in là, sotto il cielo di Minneapolis, altro show di buonissimo livello messo in scena da Dalvin Cook , runningback dei padroni di casa Vikings che si sta confermando tra i migliori del ruolo in questo avvio di stagione e che ha concluso un’altro match sopra le 100 yards, 110, e 1 TD, su run, e 33 su ricezione.

2 thoughts on “NFL Top & Worst 2019: week 3

  1. Secondo me gli O-Linemen di Tennesse odiano Mariota e stanno cercando di farlo ammazzare per lasciare il campo al QB2 (che peggio non potrà fare). L’allenatore dovrebbe pensarci, l’agente di Mariota pure (potrebbe perdere un cliente da qui a dicembre).

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