Finalmente cari lettori, finalmente si può parlare di football giocato: considerando che abbiamo ben tredici partite di cui parlare, perdersi in preamboli troppo elaborati non avrebbe alcun senso, perciò iniziamo immediatamente.

La vittoria più rumorosa della giornata arriva da Miami, dove i Ravens hanno distrutto i poveri Dolphins 59 a 10: partita perfetta di Lamar Jackson, che contro una squadra difficilmente definibile come tale ha completato 17 dei 20 passaggi tentati per 324 yards e cinque touchdown, fra cui due capolavori per il rookie Marquise “Hollywood” Brown, in grado di trasformare le prime due ricezioni della carriera in touchdown da 47 ed 83 yards. Vale la pena tenere d’occhio la situazione dei Dolphins, in quanto secondo vari report immediatamente dopo la sconfitta più giocatori avrebbero chiesto ai propri agenti di trovare modi per evadere da una squadra che difficilmente in questo 2019 sarà definibile competitiva: diventa quindi sciocco esaltarsi eccessivamente per la dominante prestazione dell’attacco – soprattutto per quanto riguarda il gioco aereo – dei Ravens in quanto arrivata contro una squadra veramente troppo incompleta e scarsa e che, nelle prossime settimane, potrebbe peggiorare ulteriormente.
Altrettanto dominanti sono stati i New England Patriots, passati senza incontrare alcun tipo di opposizione sopra i Pittsburgh Steelers: 33 a 3 il punteggio finale in una partita mai aperta. Buona la prima per il quarantaduenne Tom Brady, che con 341 yards e tre touchdown ha mostrato per la milionesima volta il fatto che l’età per lui sia solo un numero: poco da dire sulla prestazione degli Steelers, totalmente nulli in entrambe le fasi del gioco ed in grado di convertire solamente tre dei dodici terzi down affrontati anche se pure in questo caso però è necessario ricordare che stiamo parlando della prima uscita stagionale.

Li abbiamo attesi e celebrati – troppo – con largo anticipo, ed eccoli riportati immediatamente alla realtà: steccano clamorosamente la prima i nuovi Cleveland Browns, annullati da degli ottimi Titans passati 43 a 13. La partita è stata aperta fino alle fasi finali del terzo quarto, quando Derrick Henry ha ricoperto ben 75 yards con una ricezione conclusasi in end zone: da lì in poi assordante patatrac di un Mayfield costantemente in crisi che ha lanciato tre intercetti nell’ultimo periodo, fra cui una pick six. Sarà interessante vedere come il giovane spogliatoio di Cleveland reagirà a tale disfatta: l’anno è ancora lungo, molto lungo, ma nessuno si aspettava un inizio del genere, un inizio così… Marrone.
Dominanti come sempre i Kansas City Chiefs, impostisi 40 a 26 sui Jacksonville Jaguars di… Gardner Minshew? Sì cari lettori, il povero Nick Foles è stato vittima di un grave infortunio alla clavicola patito immediatamente dopo aver lanciato un magnifico touchdown a Chark: l’ex Super Bowl MVP sarà costretto a bordocampo fino a data da destinarsi, non certamente l’inizio che si aspettavano lui ed i Jaguars. Fantastico come sempre Patrick Mahomes, autore di una prestazione incredibile da 378 yards e tre touchdown, tutti ricevuti da un ritrovato Sammy Watkins costretto a salire di colpi in risposta ad un infortunio patito da Hill nelle battute iniziali della contesa che lo terrà lontano dal campo per qualche settimana.
Poco da dire pure sul roboante successo dei Minnesota Vikings sugli Atlanta Falcons, un ottimo 28 a 12: i punti della bandiera di Atlanta sono arrivati a partita abbondantemente finita, in quanto Minnesota ha assolutamente annullato il potenzialmente esplosivo attacco dei Falcons per quasi la totalità della contesa. Fantastica prestazione del reparto offensivo di Minnesota, trascinato da un Cook assolutamente incontenibile – 21 portate per 111 yards e due touchdown – in grado di togliere moltissime responsabilità dalle spalle di un Cousins che per trascinare la propria squadra ad un successo così convincente ha dovuto completare solamente otto passaggi in tutta la partita.

Prestazione monumentale e vittoria fantastica quella dei Buffalo Bills sui New York Jets: sotto ad un certo punto 16 a 0, i Bills hanno saputo pazientemente rimontare fino a vincere 17 a 16. Buonissima prova di entrambi i reparti difensivi, ma alla fine a spuntarla sono stati dei commoventi Bills grazie ad un touchdown del sempre ottimo John Brown: molto male Darnold, mai in grado di condurre sistematicamente l’attacco a drive fruttuosi, anche se in realtà ogni tifoso potrà consolarsi pensando alla buonissima prestazione di Le’Veon Bell, immediatamente in end zone grazie ad un touchdown su ricezione.
Vincono in rimonta anche i Philadelphia Eagles, passati 32 a 27 su dei buonissimi Washington Redskins: sotto ad un certo punto 17 a 0, Wentz e compagni sono gradualmente saliti di colpi fino ad arrivare a trovare i sei punti in tre drive consecutivi, rivelatisi decisivi per l’esito finale. Ottima prestazione di Wentz – 380 yards e tre touchdown – e del figliol prodigo Jackson, uomo che nonostante l’età che avanza rimane sempre uno dei più pericolosi deep threat della lega: come altro definireste un giocatore in grado di mettere a segno due touchdown su ricezioni da più di 50 yards?
Difficile parlare del successo dei 49ers sui Buccaneers, in quanto abbiamo veramente assistito a del pessimo football: nel 31 a 17 con cui i ‘Niners hanno sconfitto i Bucs sono state lanciate ben tre pick six! A sopperire ad un Garoppolo ancora una volta non convincente ci ha pensato una difesa in grado di intercettare lo scriteriato Winston in ben tre occasioni, trovando i sei punti in due: mica male per una difesa che ha concluso il 2018 con soli due intercetti di squadra! Lecito affermare che per ora la cura Arians non abbia sortito sull’ex prima scelta assoluta gli effetti desiderati, in quanto Winston si è mostrato ancora una volta troppo libertino con il pallone, soprattutto quando sotto di sei punti con ancora due minuti sul cronometro ha lanciato una terribile pick six in un’azione che avrebbe dovuto concludersi con un innocuo lancio fuori dal campo.

Soffrono – forse eccessivamente – ma alla fine vincono pure i Los Angeles Chargers, trascinati ad un 30 a 24 ai supplementari da un fantastico Austin Ekeler: difficile sentire la mancanza di Melvin Gordon finché un running back racimola 154 yards totali e tre touchdown fra cui due in ricezione. Lasciatemi porgere i miei più sentiti complimenti ai Colts, che sotto per tutta la partita sono riusciti a portare la contesa ai supplementari trascinati da un fantastico Marlon Mack e da un Brissett che ha dimostrato di poter giocare tranquillamente come titolare: non dateli assolutamente per morti.
Los Angeles esulta anche per i Rams, passati 30 a 27 su dei buoni Carolina Panthers in una partita sempre tesa e frizzante: a costare la partita ai Panthers ci ha pensato un ultimo periodo di gioco non molto brillante nel quale Newton non è stato in grado di sfruttare a dovere l’intercetto lanciato da un Goff apparso spesso e volentieri a disagio.
Grande vittoria dei Dallas Cowboys che hanno annichilito i Giants 35 a 17 in una partita molto meno aperta di quanto possa suggerire il già eloquente risultato: l’atteso ritorno di Elliott è stato messo in ombra dalla fantastica prestazione di Dak Prescott e del passing game di Dallas, capace di raccogliere più di 400 yards e trovare la end zone in ben quattro occasioni. Vale la pena segnalare il touchdown del rientrante Jason Witten, giocatore che nonostante la quasi totale mancanza di atletismo è ancora in grado di farsi trovare al posto giusto al momento giusto.

Portano a casa la doppiavù, seppur senza convincere, i Seattle Seahawks: il 21 a 20 con cui l’hanno scampata sui Bengals ha messo immediatamente in chiaro il fatto che la secondaria sia l’anello debole del dominante reparto difensivo, in quanto l’ottimo lavoro di un front seven che ha annullato Mixon ed il running game dei Bengals è stato quasi vanificato dalle 418 yards aeree concesse ad un commovente Andy Dalton che aiutato da un finalmente convincente John Ross – sette ricezioni per 158 yards e due touchdown – è riuscito a tenere in partita i suoi contro una squadra sulla carta molto superiore. Non particolarmente brillante la prestazione del reparto offensivo di Seattle, guidato da un Wilson non in grado di superare quota 200 yards e da un running game costantemente in apprensione, soprattutto nella seconda metà di gioco: sembra che i progressi mostrati lo scorso anno dalla linea d’attacco siano come d’incanto svaniti nel nulla.
Concludiamo la nostra rassegna con la partita a mio avviso più emozionante della giornata, ovvero il 27 a 27 fra Lions e Cardinals: altro anno, altro pareggio alla prima giornata, wow!
Sotto 24 a 9 ed assolutamente incapaci di muovere le catene, Kingsbury, Murray e l’attacco dei Cardinals sembravano la brutta copia dell’altrettanto disastroso reparto offensivo versione 2018: dal nulla, però, Murray si è acceso e prima è stato in grado di riaprire la contesa pescando il sempre ottimo David Johnson in end zone e poi, con pochissimo tempo rimasto ha condotto il proprio attacco ad un touchdown del magnifico Larry Fitzgerald che seguito dalla conversione da due di Kirk è valso loro i supplementari. Una volta lì, Murray non è stato in grado di replicare la magia di qualche minuto addietro, dovendo accontentarsi solamente di un piazzato a cui i Lions hanno risposto con altri tre punti: dopo un punt dei Cardinals, Detroit ha seriamente rischiato di combinare un pasticcio epocale quando un passaggio di Stafford è stato miracolosamente droppato dal cornerback Brock, non in grado di acchiappare l’ovale e consegnare al piede di Gonzalez l’opportunità di portare a casa l’intera posta in palio con un agevole piazzato.

Cari lettori, di carne al fuoco ce n’è veramente tantissima, ma come già detto nel titolo esaltarsi – o deprimersi – al momento non ha alcun senso, salvo siate tifosi dei Miami Dolphins: giù in Florida potremmo veramente assistere ad una lunghissima e dolorosa stagione.
Per questa prima settimana è tutto, sono veramente felice di poter commentare con voi per il quarto anno consecutivo quanto accaduto durante la domenica, pertanto ora voglio sentire la vostra nella sezione commenti: non siate timidi.

5 thoughts on “Il riassunto della prima domenica del 2019 NFL: vietato esaltarsi (o deprimersi)

  1. Grazie Mattia. Non ho avuto il piacere di vedere alcuna partita ma i tuoi commenti sono una bellissima ed esauriente finestra su quanto accaduto. È probabile che mi sbagli ma forse si va alla ripetizione dell’ultimo SB.

  2. É veramente incredibile come i miei delfini riescano ad essere ridicoli e fallimentari anche in piena rebuilding! Ma si può depauperare così un roster a ridosso della inizio del campionato e sbattere in prima linea due o tre giocatori arrivati da meno di una settimana? E dare via il 26 enne Tunsil per rimettersi a cercare tramite scelte un altro left tackle, ormai rarissimi? E Rosen a cosa serve? Il risultato di ieri per chi ha seguito la offseason di Miami non é una sorpresa così come non lo sarà lo 0-16 finale, ma ci può rendere ridicoli così? Vedremo poi nel 2020 quante scelte saranno spese nella giusta misura. Nel frattempo io a Miami non giocherei per nulla al mondo!

    • Quattro anni stagioni che scrivo, quattro stagioni che sistematicamente i Dolphins trovano un modo per ucciderti dentro: meriti molto di più, caro Deolone.

      Ti sono vicino.

  3. Dico la mia solo su quelle che ho visto (fino a qui)
    Pats impressionanti. Il ragazzo dalle 41 primavere quest’anno si divertirà parecchio. Edelman, Gordon e dalla prossima anche AB (e poi ci sono gli altri) gli daranno parecchie opzioni. Sarà per lui una stagione da statistiche impressionanti. E chissà dove potrà arrivare. Steelers da rivedere. Ma se tagli sempre i migliori poi alla fine ti resta poco.
    Vikings con un altro RB da paura. Cook consente a Cousins di fare il minimo sindacale (che è tutto quello che gli riesce bene) ma quello che più mi ha colpito è stata la difesa. I Falcons hanno un grande potenziale offensivo: ma chi l’ha visto?
    Eagles partiti male ma molto bene come hanno ripreso la partita contro dei Redskins davvero buoni. Wentz ha fatto il suo ma è un QB dal fisico fragile e sulla sideline non c’è più NickFoles. Non so dove potranno arrivare. Immagino non lontanissimo nonostante la vittoria nell’opening game.
    49ers-Bucs è stata la fiera degli orrori. L’ho guardata (solo in versione condensed) per vedere Garroppolo. Beh se è questo tanto lontano non va. E si spiega molto bene perché Belicih si è liberato facilmente di lui.
    Bella vittoria dei Rams sui Panthers. Sono due squadre toste. Che faranno parecchia strada. Mi è sembrato di vedere una certa involuzione di Gurley ma forse è solo che siamo a Week1. Come spesso capita Cam Newton stecca nei momenti topici e Goff non è certo uno che (senza Gurley al top) possa dare le garanzie che servono per arrivare in fondo. Certo che ogni volta che vedo una difesa di Wade capisco perché abbiamo vinto il SB50.
    Belli i Cowboys sui Giants. Ma se giochi senza difesa non puoi che perdere. E se l’attacco poggia solo su quel fenomeno di RB che si ritrovano non puoi pensare di mettere sul tabellone i punti che gli altri ti fanno facili facili.
    Sull’opening game poco da dire. Chicago è quella di sempre. se i soldi li metti tutti sulla difesa dopo hai un QB con il quale vincere è davvero difficile. Io Tubinski non lo farei giocare mai ma capisco che non possono avere molto di meglio.
    Vabbè…. l’atesa è stata lunga ma adesso per 21 settimane ci divertiamo …..
    E questa cosa del doppio MN mi piace proprio…. Texans domani e soprattutto Broncos mercoledì…..
    Non disturbatemi con i risultati
    Ciao
    Mauro

    • Ok, visto l’invito a non essere timidi mi butto, benché sia tutto tranne che un esperto: dopo nove anni che seguo la Nfl ancora non capisco diverse cose (tipo i ruoli in campo)! Per me, i temi di giornata sono questi (ho visto Jets-Bills + le sintesi di tutte le partite):

      – Lo scorso campionato è terminato con una partita a basso punteggio, questo inizia con un’altra partita a basso punteggio: speriamo sia cambiata l’aria, perché le partite che finiscono 54-51 mi orripilano.

      – Tre extra point falliti, più vari field goal (pure Vinatieri ha sbagliato tre calci facili): mi sa che abbiamo un problema kicker.

      – La più ampia rimonta di Buffalo nell’ultimo quarto degli ultimi 22 anni: però pure sullo 0-16 i Bills davano l’impressione di essere superiori ai Jets.

      – Indianapolis competitiva nonostante la questione Luck: se Vinatieri fosse stato più preciso, l’avrebbero vinta.

      – Primo pareggio stagionale. Vediamo se quest’anno arriviamo a quota tre pareggi, cosa che da quando esiste il supplementare non si è mai verificata: l’anno scorso ce n’erano stati due nelle prime due giornate e sembrava la volta buona, invece il terzo non è mai arrivato.

      – Inutile spendere parole per quello che è successo nell’ultimo minuto a New Orleans: queste sono prove inconfutabili che il football è lo sport più bello del mondo.

      – Considerazioni sparse: rammarico per Foles; rammarico anche per i Browns, che non riescono mai a rialzarsi (ma la loro tenuta marrone-arancio resta di gran lunga la più bella della lega); Brady ha 42 anni ma ne dimostra 25 (mi sa che andrà in pensione con la legge Fornero, a 67 anni).

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