Dopo settimane segnate dall’incertezza i Chicago Bears hanno deciso di affidare il ruolo di kicker a Eddie Pineiro, acquisito via trade in estate dai Raiders, lasciando per ora da parte l’idea di puntare su un veterano che, almeno sulla carta, potrebbe offrire qualche garanzia in più rispetto al giocatore alla seconda stagione da Florida; salvato dai tagli anche il WR Cordarelle Patterson, che insieme al rookie Riley Ridley ha superato la concorrenza di diversi colleghi, tra i quali Taquan Mizzell, Marvin Hall e Tanner Gentry.

Tra i tanti giovani che hanno lasciato l’Illinois nella serata di sabato anche due veterani di lungo corso come il quarterback Tyler Bray, che pochi anni fa era stato indicato come un potenziale franchise QB dal suo allora coach Andy Reid, e il defensive end Jonathan Bullard, accasatosi in Arizona dopo tre season in cui ha messo a segno 62 placcaggi, 9.0 tackles for loss e 2.0 sacks con i Bears.

Reparto difensivo anche al centro dei movimenti che hanno interessato i Detroit Lions separatisi dal second round pick 2017 Teez Tabor dopo due stagioni in cui non ha mai del tutto convinto, inficiando le ottime parole spese nei suoi confronti da parte del GM Bob Quinn al momento della sua chiamata al Draft; sceso in campo in 22 occasioni con il team del Michigan ha messo a segno 42 tackles senza mai incidere nella passing defense, un’anomalia per un cornerback, soprattutto se accreditato di una certa efficenza in fase di pass coverage.

Rilasciati pure la safety Charles Washington e il defensive tackle John Atkins, entrambi visti in campo nel 2018, dopo aver acquisito via trade dai Browns il QB David Blough, in cambio di un settimo round 2022, nei giorni precendenti al final cut i Lions hanno optato per liberare il veterano Tom Savage, puntando tutto sul dual threat Josh Johnson, rimasto attualmente come unico backup alle spalle di Matthew Stafford; situazione simile a quella sviluppatasi nel reparto receiver, dove il sesto rounder Travis Fulgham si è fatto preferire ai vari Tommylee Lewis, Jordan Lasley e Brandon Powell, 11 ricezioni per 129 yards nella passata season.

Sempre un quarterback, DeShon Kizer, è stato il taglio più inatteso da parte dei Green Bay Packers che nonostante le buone prove fornite nel corso della preseason hanno scelto di lasciarlo libero cancellando, di fatto, l’investimento fatto poco più di un anno fa quando l’avevano acquisito via trade dai Browns; mai del tutto convincente dopo il suo passaggio, probabilmente anticipato, in NFL, si è già creato una nuova chance accettando l’offerta dei Raiders a poche ore di distanza dalla sua partenza dal Wisconsin, dove a sostituirlo come backup ci sarà il secondo anno da Eastern Kentucky Tim Boyle.

Inattesa altresì la conferma del rapidissimo Darrius Shepard, WR che si è ampiamente distinto sia sulla sideline che come returner andando ad occupare uno spazio vuoto nel roster e soffiandolo a giocatori che sembravano essere in netto vantaggio fino a poche settimane fa come il fisicato Allen Lazard e l’ex quarta scelta J’Mon Moore; confermatissimo al termine di una battaglia durata l’intera estate il veterano Mason Crosby, che dopo aver battuto il giovane Sam Ficken potrà concentrarsi su quella che sarà la sua tredicesima season in NFL. Per ora l’unico volto nuovo del team dopo il lungo weekend post deadline è il linebacker al quarto anno B.J. Goodson, acquisito dai Giants post taglio per allungare un reparto linebacker che potrebbe trovarsi in difficoltà nel gestire l’assenza prolungata di Oren Burks.

Esperienza contro gioventù anche per quanto riguarda gli specialisti dei Minnesota Vikings che in pochissimi minuti sono tornati sui propri passi rilasciando quel Kaare Veedvik per cui avevano speso una quinta scelta poche settimane prima, strappandolo alla practice squad dei Baltimore Ravens; arresosi solo al fotofinish all’esperto collega Dan Bailey, il prodotto di Marshall ha rapidamente trovato una nuova casa legandosi ai Jets, altro team che da tempo ha problemi nella posizione di kicker.

Un ritorno al passato che nelle ultime ore ha riportato il team di Minneapolis sulle tracce di Josh Doctson, ricevitore seguito a lungo nelle tappe di avvicinamento al Draft 2016 e che solo ora, dopo il taglio subito da parte dei Redskins, andrà a vestire un purple&gold solamente sfiorato tre stagioni fa, quando venne chiamato proprio dalla franchigia capitolina con la pick precedente a quella che venne spesa per Laquon Treadwell, rilasciato dopo un triennio piuttosto deludente e conclusosi con 56 reception per 517 yards e 1 TD.

Il rookie Dillon Mitchell e Brandon Zylstra gli altri WR tagliati dopo essersi giocati il posto a roster fino alle ultime battute della preseason e lasciati partire con non pochi tentennamenti da coach Zimmer, che in dirittura d’arrivo ha dovuto rinunciare anche a Kyle Sloter e all’ex stellina dei Washington Huskies Jake Browning, prima di dedicarsi ai tagli nel reparto che lo ha portato alla notorietà, la difesa, da dove sono usciti alcuni prospetti interessanti come i linebacker Reshard Cliett, Devante Downs, Cameron Smith e il cornerback Bene Benwikere.

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