Elencarvi le premesse dietro questi articoli per quella che dovrebbe essere la novantunesima volta non avrebbe alcun senso, arrivati a questo punto sapete già tutto: ciò di cui forse non siete pienamente consapevoli è che fra meno di sette giorni le partite inizieranno a contare sul serio e strisce di diciassette vittorie consecutive come quella di Baltimore – altra preseason perfetta – saranno accolte con clamore e terrore da parte degli avversari, non con risate e scrollate di spalle.
Per l’ultima volta, vediamo chi si è distinto e chi no in questa ultima giornata di preseason.

Chi sale

Tony Brooks-James, RB, Atlanta Falcons

Le probabilità di successo di un giocatore che ha “due nomi” tendono ad essere piuttosto alte, figuriamoci un ragazzo che può vantarne tre: Tony Brooks-James è senza ombra di dubbio l’MVP di questa ultima giornata di preseason.
Toccando il pallone solamente in quindici occasioni, l’ex Oregon ha raccolto la bellezza di 137 yards trovando la end zone due volte, fra cui una in cui ha percorso ben 52 yards prima di veder assegnare sei punti alla sua squadra: la dipartita di Tevin Coleman ha aperto un buco nel backfield dei Falcons che Brooks-James potrebbe essere in grado di riempire.
Se è l’ultima impressione quella che conta…

Benn Burr-Kirven, LB, Seattle Seahawks

Partita strepitosa quella di Burr-Kirven – evviva i cognomi composti! -: contro Oakland la scelta al quinto round dell’ultimo draft è stata semplicemente onnipresente.
Oltre ad aver messo a segno un sack ed un paio di tackle for a loss, Burr-Kirven ha dimostrato di possedere ottime capacità di diagnosi facendosi sempre trovare al posto giusto al momento giusto, brillando sia in copertura sui passaggi che nella run defense: non credo il suo posto a roster sia mai stato in pericolo, ma con una prestazione del genere potrebbe essersi guadagnato un sostanzioso numero di snaps già a settembre.

Tyree Jackson, QB, Buffalo Bills

Non mi interessa del 66% di passaggi completati.
Non mi interessa dell’abilità dimostrata nel condurre un attacco grazie al proprio braccio ed istinto.
Non mi interessa della pericolosità esibita come dual-threat quarterback.
Nel momento in cui riesci a replicare l’elicottero di Elway, un posto qua è più che assicurato.

I ricevitori veterani dei New England Patriots

Vedere all’opera due stelle come Thomas e Gordon durante l’ultima giornata di preseason potrebbe sembrare poco rispettoso, ma entrambi i giocatori hanno bisogno di quanti più snaps possibili per ritrovare il ritmo: se ho ribadito fino allo sfinimento che di motivi per esaltarci per quanto accaduto durante la preseason non ne abbiamo, è rassicurante osservare come il veteranissimo Thomas sia riuscito ad acchiappare sette degli otto palloni a lui indirizzati per 87 yards e due touchdown. Il buon Josh Gordon, un pochino fumoso questa notte, ha sì ricevuto solo due palloni per 30 yards, ma il fatto che sia sceso in campo e non abbia mostrato troppa ruggine è tutto ciò che coach Belichick voleva vedere.

Jesper Horsted, TE, Chicago Bears

Buonissima partita quella di Horsted, undrafted free agent da Princeton che potrebbe aver catturato l’attenzione del coaching staff dei Bears: cinque ricezioni per 82 yards ed un touchdown non rappresentano sicuramente numeri mai visti nella storia del gioco, ma piuttosto quel genere di produzione che sicuramente costringerà il front office a valutare attentamente la sua posizione nel roster.
PS: La ricezione volante nella quale è stato in grado di riacciuffare l’ovale in aria dopo averne perso il controllo varrebbe da sola un posto a roster.

I Baltimore Ravens

Record della preseason 2016: 4-0.
Record della preseason 2017: 4-0.
Record della preaseason 2018: 5-0.
Record della preseason 2019: 4-0.
Non si vince niente in questo periodo dell’anno, è risaputo, ma dato che stiamo parlando di vincitori della preseason omettere “l’impresa” di Baltimore non sarebbe giusto.

Chi scende

Giorgio Tavecchio, K, Atlanta Falcons

Purtroppo la difficile preseason di Giorgio Tavecchio si chiude con un’altra prestazione negativa: il nostro compatriota ha sì realizzato ogni extra point tentato, ma ancora una volta si è dimostrato poco preciso nei piazzati mancandone uno difficile da più di 50 yards, portando così a cinque il numero di piazzati sbagliati in preseason.
Non che la competizione – leggasi Blair Walsh – si sia comportata particolarmente meglio, in quanto pure l’ex Vikings ha commesso un errore – anche se in realtà gli è stato bloccato -, ma concludere una serie di cinque partite con una percentuale di realizzazione del 45% non sembra essere particolarmente incoraggiante.
Peccato.

Clayton Thorson, QB, Philadelphia Eagles

In quella che con ogni probabilità è stata la partita più brutta dell’intera preseason, Thorson ha clamorosamente fallito: l’ex Northwestern non è stato in grado di condurre gli Eagles ad un singolo scoring drive, completando solamente 12 dei 26 passaggi tentati per la miseria di 84 yards ed un intercetto.
Non credo Philly sia disposta ad alzare bandiera bianca con un giocatore selezionato al quinto round dello scorso draft, o almeno non così presto, ma nel caso qualcosa dovesse andare storto con Wentz probabilmente non sarà lui il Foles della situazione.

Shane Ray, OLB, Baltimore Ravens

Trovare in questa colonna una scelta al primo round dovrebbe farci intendere che qualcosa nella sua carriera non sia andato per il verso giusto: questo è esattamente il caso di Shane Ray, giocatore sul quale i Denver Broncos avevano puntato massicciamente e che dopo essere stato lasciato andare dal Colorado si è accasato a Baltimore con in mano una grossa opportunità per guadagnarsi immediatamente una maglia da titolare. Nonostante il non eccessivo livello di competizione, contro Washington Ray è stato in grado di mettere a segno solo un tackle non riuscendo neanche questa volta a dare un valido motivo a Baltimore per insistere su di lui.

Benny Snell, RB, Pittsburgh Steelers

Niente da fare, Benny Snell non sembra voler guadagnare la sua fetta di snaps: contro Carolina la scelta al quarto round dell’ultimo draft ha guadagnato dodici misere yards in otto portate, dimostrando ancora una volta scarsa visione e decisione. Ovviamente il tempo è dalla sua parte, ma non dichiararsi delusi davanti a quanto mostrato finora è impossibile: due ricezioni per 23 yards lasciano intendere che la versatilità non sia un problema, ma per ritagliarsi uno spazio nella rotazione dovrà mostrare molto di più between the tackles.

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