Ad una misera settimana dal termine della regular season, la situazione playoff sta finalmente iniziando ad assumere un senso: con i risultati di ieri, infatti, qualche squadra è riuscita a garantirsi un posto ai playoff, mentre un paio di esiti finali hanno reso ancor più interessante la situazione per la settimana prossima.
Incominciamo immediatamente.

In luce della sorprendente vittoria dei Ravens sui Chargers, Pittsburgh doveva vincere ad ogni costo contro New Orleans per rimanere al comando della AFC North: purtroppo per loro il risicato 31 a 28 con cui i Saints hanno portato a casa la vittoria li pone in una posizione veramente complicata.
Il 17 a 14 Saints con il quale è finita la prima metà di gioco ci racconta di una partita frizzante ed estremamente combattuta, nella cui con ogni probabilità la vittoria sarebbe stata determinata da episodi più che dalla qualità delle squadre in campo: New Orleans, appena rientrata dalla pausa lunga, ha messo insieme un classico drive Saints 2018 concluso con il secondo touchdown di giornata di Alvin Kamara. La reazione di Pittsburgh, però, non si è fatta attendere e nel giro di nove giocate lo scarto è stato riportato a tre punti da un touchdown di Antonio Brown: New Orleans a tutto ciò ha saputo rispondere con uno sterile three n’ out che ha immediatamente riconsegnato il possesso a Pittsburgh, che affidandosi a Juju Smith-Schuster e ad Antonio Brown ha prima percorso il campo e, per la seconda volta in altrettanti drive, a mettere a segno il touchdown ci ha pensato AB con una pregevole ricezione da 20 yards.
La risposta di New Orleans non è arrivata subito: al three n’ out di Brees e compagni ha fatto seguito il fatale fumble di Ridley -in pieno territorio Saints- che ha ridato il possesso a New Orleans, che però non ha saputo capitalizzare l’opportunità in quanto Fort ha bloccato il piazzato con cui Lutz avrebbe riportato sotto di un solo punto i suoi.
Con quattro minuti ancora da giocare, Tomlin ha optato per un sanguinoso fake punt che non ha sortito gli effetti desiderati, in quanto Nix è arrivato corto di una iarda dal primo down e questa volta i Saints non hanno avuto problemi a sfruttare il possesso, in quanto dopo aver costretto Pittsburgh a bruciare i timeout rimasti Brees ha connesso con Thomas per il touchdown del +3 ad un minuto e mezzo dal termine.

Povero JuJu.

Palla di nuovo a Pittsburgh, dunque, che dopo aver convertito un 4&15 grazie a Brown, è riuscita a portarsi in pieno territorio Saints ed a mettersi in condizione di portare la contesa ai supplementari con un piazzato, o almeno così sembrava prima del disastro: Roethlisberger pesca JuJu in mezzo al campo, il sophomore tenta di guadagnare la classica extra iarda e dal nulla si materializza Sheldon Rankins che strappa il pallone dalle mani dell’effervescente ricevitore di Pittsburgh permettendo così a Davis di guadagnare nuovamente il possesso e, soprattutto, di vincere una partita che garantirà loro il fattore campo per tutti i playoff.
Le speranze playoff di Pittsburgh ora sono in mano ai Browns: una vittoria dei Marroni sui Ravens in concomitanza ad un loro successo sui Bengals permetterebbe loro di aggiudicarsi per il rotto della cuffia il titolo di campioni della AFC North.
Il sesto seed, però, non è raggiungibile: salvo improbabili pareggi l’ultimo biglietto per i playoff lo staccherà una fra Indianapolis e Tennessee.

Vittorie importanti in ottica playoff AFC quelle di New England ed Indianapolis.
Nonostante un Tom Brady visibilmente in difficoltà, i Patriots sono riusciti ad imporsi 24 a 12 sui sempre volenterosi Bills e, per la decima volta consecutiva, a garantirsi il primato in AFC East: Brady lancia due intercetti e boccheggia per tutta la partita, ma per fortuna sua e dei Patriots la difesa riesce a contenere senza troppi problemi Allen e compagni mentre il running game guidato da Sony Michel muove le catene e trova i sei punti in ben due occasioni.
Sofferta, forse un po’ bruttina ma comunque vittoria: dopo un inizio terrificante Indianapolis rimonta New York e vince di misura, 28 a 27, una partita fondamentale. 

Che stagione quella di Luck e dei Colts.

L’inizio ci aveva sconvolto, in quanto NY è stata in grado di trovare i sei punti al termine dei primi due drive ed è volata immediatamente sul 14 a 0: con pazienza, però, Indianapolis si è prima avvicinata e poi, con un terzo periodo di gioco da 14 punti si è portata sotto di un solo possesso e, con poco meno di un minuto rimasto sul cronometro, ha ultimato la rimonta con un touchdown di Rogers e grazie all’extra point di Vinatieri si è portata al comando per la prima volta in giornata nel momento più importante. Il successivo drive di New York è terminato nel momento in cui Manning è stato intercettato da Malik Hooker: con una vittoria sui Titans la prossima settimana Indianapolis sarebbe ai playoff.

In NFC, invece, vanno segnalate le vittorie di Cowboys, Minnesota, Chicago, Philadelphia e Los Angeles.
In un pomeriggio non particolarmente brillante per l’attacco, la difesa di Dallas è riuscita a condurre il resto della squadra ad una fondamentale vittoria sui Buccaneers: il 27 a 20 finale garantisce loro il trionfo in NFC East e quindi una sempre apprezzabile partita in casa ai playoff. 
Al termine di una partita piuttosto brutta, Minnesota trova la seconda vittoria consecutiva imponendosi 27 a 9 su dei deprimenti Detroit Lions: a decidere la partita ci hanno pensato un paio di lanci di Cousins -fra cui una fantastica Hail Mary al termine della prima metà di gioco- in un pomeriggio altrimenti non particolarmente brillante e la solita difesa che è riuscita a limitare Stafford e compagni a 223 yards di total offense.
Poco da dire sul 14 a 9 con cui Chicago ha avuto la meglio su San Francisco: Trubisky, seppur non particolarmente spettacolare, ha mancato solo quattro dei 29 lanci tentati, permettendo così a Chicago di preservare il minimo vantaggio costruito nel corso della partita.
Vittoria assurda quella di Philadelphia su Houston: il 32 a 30 con cui i campioni in carica hanno avuto la meglio su Houston permette a loro di essere ancora matematicamente vivi per il sesto seed NFC, anche se avranno bisogno di una sconfitta di Minnesota in concomitanza ad una loro vittoria per centrare la postseason. A cinque minuti dal termine Houston era sotto di ben due possessi, ma un paio di touchdown di Watson -uno a Foreman ed uno al rookie Smith- hanno miracolosamente dato il vantaggio ai ragazzi di coach O’Brien ai quali per vincere sarebbe bastato un ultimo, decisivo stop: Foles, purtroppo per i loro sogni di bye week, non la pensava in questo modo ed affidandosi ad Ertz e Jeffery è stato in grado di percorrere il campo e di offrire a Elliott la possibilità di portare a casa la vittoria un 35 yards convertito senza alcun problema.
La magia di Foles, comunque vada a finire, rimane una delle cose più inspiegabili di tutto il panorama NFL, ma in ogni caso non possiamo che osservare e rimanere estasiati dalla bontà delle sue giocate: storie del genere stringono il cuore.

Saint Nick!

Quasi nulla da dire sul 31 a 9 con cui i Rams hanno seppellito i Cardinals e, soprattutto, si sono garantiti il secondo seed in NFC: a non far rimpiangere l’assenza di Gurley ci ha pensato un incredibile CJ Anderson, che messo sotto contratto giusto un paio di giorni fa è stato in grado di guadagnare ben 167 rushing yards e di mettere a segno un touchdown.

Fra le altre vittorie della giornata troviamo quelle di Jacksonville, Atlanta, Cleveland, Green Bay e Seattle.
Non è stato sicuramente bello, ma il 17 a 7 con cui Jacksonville ha battuto Miami ha definitivamente eliminato i Dolphins dalla corsa playoff: a decidere il tutto ci ha pensato Telvin Smith che con una pick six durante l’ultimo quarto di gioco ha messo in ghiaccio il risultato finale.
Continua lo scivolone dei Panthers, sconfitti 24 a 10 dagli Atlanta Falcons: senza Newton l’attacco dei Panthers non riesce mai a sfruttare le proprie occasioni in red zone mentre ai Falcons per vincere bastano un paio di big play fra cui due touchdown lunghi di Ridley e Sanu.
Continua il periodo d’oro dei Browns, che si prendono un’altra rivincita nei confronti dell’ex Hue Jackson battendo i “suoi” Bengals 26 a 18 grazie ad un prodigioso Mayfield pure ieri in grado di lanciare tre touchdown e di non commettere alcun turnover. A questo punto il futuro in casa Browns è più luminoso che mai e già dalla prossima stagione questi ragazzi potrebbero competere per i playoff.

In una partita fra due squadre che a questa stagione non hanno più nulla da chiedere, Packers e Jets sono stati in grado di regalarci la partita più spettacolare della settimana: il 44 a 38 con cui Green Bay ha avuto la meglio su New York è arrivato a termine dell’ennesima rimonta di Rodgers che dopo aver rimontato quindici punti negli ultimi minuti di gioco è stato in grado di pescare Adams in end zone per il touchdown della vittoria durante i tempi supplementari.
Concludiamo la nostra rassegna con il 38 a 31 con il quale Seattle ha sconfitto Kansas City e, contro ogni pronostico, si è garantita un posto ai playoff.
Nonostante un Mahomes da tre touchdown, Kansas City non è mai stata in grado di fermare il rinato attacco dei Seahawks che affidandosi all’efficienza di Wilson ed alla sostanza di Carson -due touchdown pure ieri- è riuscita a tenere la partita chiusa e poi, grazie al secondo touchdown di Carson, a portarsi sopra di due possessi con pochi giri d’orologio rimasti.
Vittoria fondamentale quella dei Seahawks, che dopo un inizio di stagione particolarmente insipido grazie ad un Wilson iper efficiente e ad un running game esplosivo si sono trasformati nella squadra che nessuno vorrà trovarsi contro ai playoff.

 

5 thoughts on “NFL Week 16: è Natale, per qualcuno

  1. Due parole sui campioni in carica e sul loro inseguimento ai playoff… Foles ha fatto una partita straordinaria, ricordando a tutti il suo immenso talento sul singolo match, ma non dobbiamo dimenticare che nelle prime partite di inizio stagione le sue prestazioni sono state piuttosto imbarazzanti. Ma che Foles non sia un franchise QB si sapeva e lo sapeva tutta la NFL, infatti nessuno si era fatto avanti con offerte milionarie dopo il SB MVP, memori di quanto successo ai Ravens che hanno dato un contratto da Franchise QB a Flacco: un conto è mostrare il tuo talento in qualche match-drama, un conto è tirare la carretta tutta la stagione.
    Il problema per Phila sta nel fatto che dopo questa stagione sembra chiaro che Wentz non sia assolutamente il QB del futuro e su questo servirebbe una attenta riflessione, sia che quest’anno si arrivi o meno a PO.

    • Che significa? Fai giocare a Wentz la regular, finché non si spacca, e poi Foles ti vince i playoff.
      Quest’anno Philadelphia ha (avuto) problemi in difesa (come Minnesota, del resto) e paga, ma la squadra c’è.
      Flacco è un caso differente: estrema stupidità dirigenziale. Tamponata solo ultimamente con… la difesa, manco a dirlo. Cleveland e Chicago altri due pregevoli esempi di come la difesa decida il livello di una squadra.

      • La secondaria dei ravens finalmente quest’anno è molto buona insieme a tutta la difesa. Il reparto RB non sta sfigurando ma credo che manchi un WR di primo livello e un ,QB , non che stia bocciando jackson, ma credo che x il prossimo anno ci voglia qualcosa in piu per essere vincenti

  2. Mattia… ma è vero che i Bears con San Francisco si sono scambiati delle carezze pre natalizie? Addirittura con espulsioni???😂😂😂

  3. Complimenti ai Ravens per non essersi mai arresi e per la vittoria sul difficilissimo campo dei Chargers.
    Per noi 3 sanguinose perdite di possesso (2 fumbles e un 4 down non trasformato) proprio nel momento in cui eravamo passati in vantaggio.
    Peccato, ma perdere con questi Saints ci stà

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