Quella dei Jacksonville Jaguars può ora considerarsi a tutti gli effetti una caduta libera, la sconfitta registrata con i rivali Houston Texans e’ stata la lampante testimonianza che nel Nord della Florida regnano confusione e sfiducia. Va ricordato che dal punto di vista matematico nulla e’ da considerarsi compromesso, soprattutto se si tiene in considerazione la discontinuità e la storica debolezza della concorrenza nella AFC South, ma le sensazioni dopo queste prime sette settimane sono tutt’altro che positive.

È vero che dalla sconfitta ai danni dei Kansas City quella che l’anno scorso sembrava essere la difesa più impenetrabile della NFL ha subito una media di 30 punti nelle ultime 3 partite, ma è l’attacco la fonte dei problemi di Jacksonville. Blake Bortles, proprio contro i Chiefs, ha dato ulteriore prova della sua mediocrità mancando il suo target 28 volte su 61 in quell’occasione e centrando i guanti dei difensori avversari ben 4 volte. Da allora lui e ed un running game orfano di Leonard Fournette sono stati capaci produrre 28 punti in 3 partite, aggiudicandosi il premio per peggiore attacco della NFL.

Durante l’off-season, dopo la positiva stagione passata, Blake Bortles ha accettato di firmare il triennale offerto da Tom Coughlin e il resto della dirigenza dei Jaguars, la quale aveva individuato in lui l’uomo giusto per il futuro. All’ex quarterback della University of Central Florida non si chiedevano prestazioni eccellenti, tutto ciò di cui Jacksonville aveva bisogno era di un gioco offensivo conservativo ed efficace di poco spettacolo e molta sostanza. L’assenza di un running game consistente ed un gruppo di ricevitori indebolito rispetto allo scorso anno senza Allen Robinson e Allen Hurns, ha reso la missione di Bortles più ardua del previsto ma comunque non lo scusa per le prestazioni nettamente sottotono registrate di recente.

Dopo l’ennesimo inizio raccapricciante, domenica in casa contro i rivali Houston Texans, Bortles è stato sostituito da Cody Kessler. Dalla panchina Blake ha assistito ad una prestazione senza infamia e senza lode del suo compagno, che è riuscito senza troppi problemi a registrare una percentuale di passaggi completati e un quarterback rating superiore al suo. Nel post partita, la piccante intervista rilasciata dal leader difensivo Jalen Ramsey lascia intendere che nello spogliatoio ci sia delusione e rabbia. Coach Doug Marrone ha dichiarato di essere intenzionato a schierare in futuro chi meriterà di più il posto da titolare prescindendo da ogni gerarchia, sfortunatamente l’impressione è che a prescindere dall’identità del quarterback domenica non ci sarà partita. Soluzioni nel breve termine non sembrano essercene, ad una partita dal giro di boa della stagione i Jacksonville Jaguars non sembrano diretti verso i playoffs. Ai tifosi di Jacksonville e a tutti i nostalgici del tipo di football che la stagione passata i Jaguars si erano dimostrati capaci di esprimere non resta che affidarsi ad una preghiera, nella speranza che Dio salvi, oltre che alla regina, anche Doug Marrone e i suoi ragazzi da una sconfitta all’apparenza inevitabile domenica contro i Philadelphia Eagles.

 

 

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