Che ci crediate o meno abbiamo già superato la prima metà di stagione pure quest’anno: in un calendario formato da 16 partite, l’esito di ogni singolo incontro può rivelarsi decisivo a posteriori, però è inutile ribadire che perdere uno scontro divisionale a dicembre sia ben più drammatico che a settembre od ottobre.
Detto ciò, come da qualche anno a questa parte, vi forniremo un breve -ma pieno di buone intenzioni- resoconto di cosa sia andato per il verso giusto e cosa no per ogni singolo team AFC.
Andiamo?

AFC NORTH

Baltimore Ravens

Determinante ed esplosivo: che innesto John Brown.

Record: 4-4.

Cosa è andato bene: Il passing game dopo anni ed anni di pateticità sembra tornato ad essere perlomeno rispettabile: vista anche l’inconsistenza del running game Baltimore sta lanciando in media quasi 283 yards a partita, dato che li pone agevolmente nella top ten. L’innesto di John Brown ha dato finalmente a Flacco un’affidabile arma nel gioco profondo, cosa che non si vedeva dagli oramai remoti tempi di Torrey Smith; convertire il 47% dei terzi down è sinonimo di un attacco in salute e di un certo acume tattico, anche se il loro record non ci dice propriamente questo. Nessuna squadra arriva con più facilità al quarterback avversario, dato che con 27 sacks messi a segno in otto partite guidano la lega in questa speciale classifica, anche se va tenuto presente che questi dati sono inflazionati dal massacro dei Titans e dei Bills, non propriamente le due migliori squadre della lega. Nessuno concede meno delle 4.7 iarde a giocata concesse dai Ravens, così come nessuno permette agli avversari di segnare meno punti o di guadagnare meno yards a tentativo per lancio: ma allora com’è possibile che siano solamente 4-4?

Cosa è andato male: Le ottime medie dei Ravens sono state pesantemente gonfiate dai clamorosi successi su Bills e Titans, squadre completamente annullate dalla loro difesa, rivelatasi però incapace di fermare compagini ben più attrezzate come Panthers, Bengals e Saints: non a caso in queste tre partite Baltimore ha subito in media 31.3 punti, non riuscendo praticamente mai a creare turnover o ad arrivare al quarterback. L’identità difensiva dei Ravens è sempre stata supportata da un ottimo running game, aspetto del gioco particolarmente frustrante quest’anno: Collins non si sta rivelando affidabile, poiché oltre che a perdere troppe volte il controllo dell’ovale sta guadagnando solamente 3.7 iarde a portata, numeri ben lontani da quelli fatti registrare lo scorso anno. Fino a questo momento Baltimore si sta rivelando essere una delle squadre più indisciplinate della lega, poiché è già stata richiamata ben 58 volte per penalità varie. Come potete vedere le statistiche ci parlano di un team piuttosto in salute il quale record non rispecchia fedelmente quanto dimostrato finora, ma dal momento che non sono le statistiche a portare le squadre ai playoff, tutta questa abbondanza numerica potrebbe rivelarsi beffardamente inutile.

Valutazione: 6. A tratti dominanti -vedasi vittorie contro Bills e Titans- i Ravens sono sì una squadra bilanciata, ma sembra che quando conti davvero la difesa si sciolga e l’attacco perda brillantezza. Il calendario è infernale, centrare i playoff non sarà sicuramente facile.

Cincinnati Bengals

Le promesse sono state mantenute, Joe Mixon è esploso.

Record: 5-3.

Cosa è andato bene: Nonostante l’esplosione offensiva che sta oramai “falsando” statistiche e record vari, mettere a segno 27.6 punti a domenica è sicuramente un ottimo segno di salute. Le statistiche dei Bengals non sono esaltanti come quelle dei Ravens, in quanto li troviamo nella parte bassa della graduatoria sia per quanto riguarda le yards di passaggio che le yards di corsa, però in un modo o nell’altro Cincinnati riesce a vincere: gli investimenti in offseason indirizzati a migliorare la linea d’attacco sembrano aver sorbito gli effetti sperati, in quanto il running game si sta finalmente dimostrando affidabile e Joe Mixon è diventato uno dei giocatori più esplosivi e pericolosi di tutta la lega. L’ascesa di Boyd sta dando immensi benefici pure ad A.J. Green, che può godere di più uno contro uno rispetto agli anni passati: a fine stagione questo duo di ricevitori potrebbe essere considerato fra i migliori in NFL. Solo tre difese hanno messo a segno più intercetti dei Bengals, che grazie ad un atteggiamento bend but don’t break riescono costantemente a scamparla ed a portare a casa vittorie provvidenziali.

Cosa è andato male: Nessuna squadra concede più yards ai quarterback avversari, così come nessuno concede una percentuale di successo sui terzi down più alta del loro 56%: se a ciò aggiungiamo il fatto che questi concedano quasi 129 rushing yards ad allacciata e che correre contro di loro frutti in media 4.9 iarde a portata, domandarsi come sia possibile che si trovino sul 5-3 diventa assolutamente legittimo.
Solo cinque squadre, in media, ricavano meno iarde dal running game a partita, e ciò influisce pesantemente sul rendimento difensivo, poiché trovare successo correndo è il miglior modo per tenere riposata una difesa che subisce ben 29.6 punti a partita: come avrete avuto modo di notare le statistiche di Cincinnati impallidiscono di fronte a quelle di Baltimore, ma per un motivo o per l’altro riescono a vincere partite e le loro ambizioni playoff sono supportate da un attacco che può contare su ottime individualità e su una difesa decisamente opportunista.

Valutazione: 7,5. Dopo una decade di semi-anonimato possiamo finalmente gridare a pieni polmoni che i Bengals sono tornati: l’attacco, tolto il passaggio a vuoto contro KC, gira, ed immaginarseli ai playoff non è utopia: bene finora, anche se occorre migliorare in difesa.

Cleveland Browns

Il futuro è roseo per Baker Mayfield.

Record: 2-5-1.

Cosa è andato bene: Il running game funziona, in quanto le 127.4 yards di corsa guadagnate a partita permettono loro di accedere alla top ten, ed i loro tentativi di muovere il pallone correndo si stanno rivelando piuttosto efficaci, in quanto guadagnare 4.6 iarde a portata è ottimo. Nel caso dei Browns, però, non voglio troppo soffermarmi su statistiche e percentuali varie, preferisco piuttosto concentrarmi sul loro approccio alle partite: non ci troviamo più davanti alla squadra materasso per eccellenza, poiché questi Browns sono in grado di giocarsela con team esperti come Steelers, Saints e Ravens, non proprio i Buffalo Bills di turno! Certo, i moltissimi errori dei kicker, le penalità di Garrett e le partite sottotono di Baker Mayfield lasciano intendere che servirà ancora molto tempo prima che possano giocarsela seriamente per i playoff, però se non altro Mayfield ci sta dando assaggi ogni domenica del potenziale che lo ha reso prima scelta assoluta al draft: lo dico sottovoce, non si sa mai, ma sembra che i Browns abbiano finalmente trovato la risposta all’annosa questione quarterback.
E post scriptum, Myles Garrett è una bestia!

Cosa è andato male: I Browns, come tradizione vuole, sono anche quest’anno fra i team più comicamente sfortunati della lega e se non ci credete proviamo ad analizzare le loro cinque sconfitte ed il pareggio: se davanti alle batoste subite contro Steelers e Chargers recriminare sfortuna sembra essere intellettualmente pigro, occorre ricordare che per incompetenza di kicker vari hanno pareggiato il loro primo incontro con gli Steelers e perso di tre punti contro la corazzata Saints, mentre la sconfitta patita contro i Raiders è arrivata a seguito di chiamate alquante dubbie -per usare un eufemismo- da parte delle zebre. Per quanto riguarda la L arrivata contro i Bucs c’è veramente poco da dire, se non che un po’ più di competenza e consistenza in panchina avrebbero probabilmente messo i Browns in posizione di vincere ai regolamentari.
Pure in questo caso non ho intenzione di soffermarmi sui freddi numeri, in quanto è ovvio che parlando dei Marroni il metro di giudizio cambi: il talento non manca, e nonostante il record a fine anno non sarà assolutamente positivo questo team ha ben poco a che fare con quello che ha chiuso il 2017 senza vittoria alcuna.

Valutazione: 6. Come posso dare 6 ad una squadra con sole due vittorie, se ho dato lo stesso voto ai Ravens fermi sul 4-4? Semplice, perché stiamo parlando dei Marroni: con un pizzico in più di fortuna -ed un kicker competente- Cleveland potrebbe realisticamente essere a quota quattro o addirittura cinque vittorie. Il licenziamento di Hue Jackson era prevedibile.

Pittsburgh Steelers

Non è facile non far rimpiangere Le’Veon Bell, eppure Conner ci sta quasi riuscendo!

Record: 4-2-1.

Cosa è andato bene: Solo i tragicomici Buccaneers guadagnano più yards per vie aeree rispetto agli Steelers, che con ben 318.1 iarde a partita ci stanno dimostrando di possedere anche quest’anno, nonostante la rumorosa assenza di Bell, uno dei migliori corpi di skill players della lega: ciò è affermabile anche in luce dell’esplosione di James Conner, instancabile giovanotto in grado di portare a casa 4.7 iarde a portata e 10.4 a ricezione. La linea d’attacco anche quest’anno sta svolgendo un egregio lavoro nella protezione di Big Ben Roethlisberger, atterrato solamente in dieci occasioni. JuJu Smith-Schuster ha il potenziale per diventare un Pro Bowler perenne e con Antonio Brown forma una delle coppie di ricevitori più incontenibili di tutta la lega; solo gli arcinemici di Baltimore hanno atterrato il QB avversario in più occasioni: i 24 sacks messi a segno dagli Steelers -guidati da un prodigioso T.J. Watt- ci raccontano di una squadra che nonostante una secondaria piuttosto debole è finalmente riuscita a trovare dei pass rusher affidabili. La difesa sulle corse è fra le migliori in assoluto, poiché concede solamente 94.4 yards a partita.

Cosa è andato male: Come appena accennato, la secondaria rappresenta sicuramente il punto debole di questa versione degli Steelers, poiché oltre che a concedere troppe iarde agli avversari è piuttosto generosa anche per quanto riguarda il numero di touchdown aerei subiti, 17, numero indubbiamente troppo alto per una squadra con chiare ambizioni da Super Bowl.
Il vero problema di questa squadra, però, non è sicuramente la secondaria, ma la tenuta mentale: da quanti anni gli Steelers sono la squadra con più drammi nell’intera da lega? L’anno scorso c’era la grana Bryant a tenere banco, quest’anno quella Bell che ha indubbiamente influito sul loro rendimento nelle prime fasi della stagione: ad un certo punto si è anche arrivati ad accostare Brown a voci di trade, e con questo mi sembra di aver detto abbastanza.
L’orologio corre, il tempo passa inesorabile e la finestra Super Bowl per gli Steelers si sta sempre più chiudendo: con un Roethlisberger che flirta con il ritiro ormai quasi ogni anno, ogni occasione persa potrebbe rivelarsi essere l’ultima.

Valutazione: 7,5. Dopo un inizio orripilante gli Steelers hanno ripreso a macinare yards in attacco ed a mettere punti a tabellone a proprio piacimento: i favoriti per il trono della AFC North sono loro, anche se dovranno guardarsi le spalle dai Bengals.

AFC EAST

Buffalo Bills

Molto spesso a guardare i Bills mi sento così.

Record: 2-6.

Cosa è andato bene: Ehm… immagino che il fatto che due partite le abbiano vinte e che l’incubo 0-16 sia stato scongiurato battendo i Minnesota Vikings rappresenti sì qualcosa che è andato bene!
Il problema, però, è che se mi metto a spulciare nelle statistiche li immancabilmente in fondo in qualsiasi genere di graduatoria, salvo quella dei sack messi a segno: nonostante sia praticamente sempre in campo, la difesa dei Bills sta mostrando un rassicurante potenziale e nessuno ha causato più fumble dei loro 14.0.

Cosa è andato male: Mettersi a sciorinare cosa non stia funzionando nel loro attacco non avrebbe assolutamente alcun senso: stiamo parlando di una squadra che nella scorsa offseason ha cambiato tre quinti della linea offensiva, che possiede probabilmente il peggior corpo ricevitori dell’ultimo lustro e che si è trovata costretta ad affidare le chiavi del reparto ad un quarterback che per quanto promettente possa essere non è assolutamente pronto per la NFL e per le sue difese.
Per una squadra in piena rebuilding mode eliminare elementi tossici come Kelvin Benjamin -palesemente infelice di trovarsi ad Orchard Park- deve essere una priorità, in quanto non ha senso mettere a repentaglio i fragili equilibri di uno spogliatoio così giovane e precario: lo sconcertante episodio di Vontae Davis, ritiratosi dal gioco a metà di una partita, esemplifica perfettamente la disfunzionalità di questa franchigia e nonostante formalmente il franchise quarterback ci sia, a mio avviso ancora molta confusione circonda il progetto Bills.
Se non altro non concluderanno sullo 0-16.

Valutazione: 3. Hanno vinto un paio di partite, questa è la buona notizia, ma nessuno può affermare che questi Bills siano meglio dei Browns dello scorso anno: a volte è veramente difficile guardarli “giocare”.

Miami Dolphins

La stagione della tua squadra è drammatica quando Brock Osweiler diventa il QB titolare.

Record: 4-4.

Cosa è andato bene: Sembrano passati secoli dall’ottimo 3-0 con il quale hanno aperto la stagione: di fronte ad avversari più competenti sono emersi tutti i limiti di questi Dolphins, squadra che potrebbe essere vista come definizione di mediocrità, una fra le scommesse più sicure che possiate trovare per un insipido 8-8. Trovare qualcosa in cui spicchino è veramente complesso: muovono piuttosto bene il pallone grazie alle corse -4.6 iarde a portata-, sono l’unica squadra ad aver riportato in touchdown sia un punt return che un kick return e solo i Browns hanno intercettato più palloni dei loro undici.
Le buone notizie sono finite qua, io ci ho provato.

Cosa è andato male: Muovere il pallone contro Miami è veramente facile: stiamo parlando di una squadra che permette al quarterback avversario di guadagnare 8.6 yards a tentativo e, soprattutto, concede ben 143.1 yards terrene a partita, terzo peggior dato nella lega. Solo una manciata di difese concede meno punti dei 27.4 di media messi a segno dall’avversario di turno, e permettere agli avversari di convertire ben il 46% dei terzi down tentati non è sicuramente il massimo per un team totalmente incapace di fermare le corse avversarie.
Il passing game sta patendo la mancanza di Tannehill -nonostante un buon Osweiler, ad onor del vero- e riesce a racimolare solamente 226.2 yards aeree a partita, numero gravemente insufficiente se consideriamo che il running game, salvo qualche recente fiammata di Drake, sta annaspando nel disperato tentativo di trovare consistenza.
Non solo l’inettitudine sta tormentando i Dolphins, anche la sfortuna sembra essersi accanita su di loro: oltre a Tannehill Miami si è vista costretta a rinunciare a Hayes, Sitton, Kilgore e l’esplosivo Albert Wilson per il resto della stagione.

Valutazione: 6+. Dopo un inizio sfavillante i Dolphins -complice l’infortunio di Tannehill- si sono clamorosamente sgonfiati, vincendo solamente una delle ultime cinque partite: non che ad agosto avessero aspettative da playoff, però tornare così rumorosamente sulla terra dopo un inizio del genere fa sicuramente male.

New England Patriots

Chi se lo sarebbe aspettato che a condurre i Patriots in ricezioni e touchdown ricevuti sarebbe stato James White?

Record: 6-2.

Cosa è andato bene: Nonostante i molti dubbi sollevati in offseason sul loro corpo ricevitori, l’attacco dei Patriots pure quest’anno non ha alcun problema a mettere punti a tabellone -quarti per punti a partita con quasi 30- ed a sostenere lunghi e fruttuosi drive -43% di terzi down convertiti-: insomma, come al solito tutti i dubbi della offseason sono prima stati fomentati da una partenza col freno a mano tirato e poi annullati da una striscia di vittorie consecutive che ha restituito loro il comando della AFC East. L’esplosione di Sony Michel e l’utilizzo di James White non solo ai playoff hanno dato ai Patriots una dimensione che non si vedeva da anni, in quanto fanno affidamento al running game non solo nell’ultimo quarto di gioco come qualche stagione fa -leggasi quella dei 18 TD di Blount- ed il fatto che sia White a condurre la squadra in touchdown ricevuti ci indica perfettamente quanto importante lui sia anche per il gioco aereo.
Non stiamo sicuramente vedendo il miglior Patriots’ football degli ultimi quindici anni, ma il record è comunque positivo e la sensazione che siano in crescita -come ogni maledetto anno- è netta: fra qualche mese ci ritroveremo a parlare di loro e dell’ennesimo 12-4/13-3 e di quanto siano i favoriti ai playoff.

Cosa è andato male: Le note dolenti riguardano quasi esclusivamente la difesa, reparto mediocre al massimo: atterrare il quarterback è una rarità pure quest’anno, in quanto in otto partite sono riusciti a mettere a segno solamente 12.0 sack, quartultimo dato nella lega. Solo cinque squadre concedono più iarde aeree a partita -conseguenza anche dal fatto che spesso siano in vantaggio, ad onor del vero- ed il 43% di terzi down convertiti dagli avversari non può sicuramente soddisfare Belichick: nonostante tutto ciò, però, i Patriots subiscono “solamente” 23.1 punti a partita, dato non esaltante ma certamente neanche allarmante.
Nonostante le noiose voci di crisi, malumori, power struggle ed odi repressi vari, New England continua a vincere e con altri quattro abbordabili scontri divisionali in programma, qualificarsi come prima o seconda testa di serie ai playoff sarà un obiettivo facilmente raggiungibile pure quest’anno.

Valutazione: 8. Il record va più che bene, l’attacco è profondo ed in continua crescita ed anche se la difesa non brilla, non dobbiamo dimenticare che nessuno sa vincere partite, arrivare ai playoff e farci strada una volta dentro meglio dei Patriots.

New York Jets

Che possa essere Darnold il quarterback del futuro dei Jets?

Record: 3-5.

Cosa è andato bene: Solo quattro squadre concedono agli avversari una percentuale minore di terzi down convertiti, e molto silenziosamente la loro secondaria oltre ad aver intercettato già dieci palloni sta pure limitando il quarterback avversario di turno ad un mediocre 86.1 di passer rating, in luce anche dei 54 passaggi deviati che rappresentano il secondo miglior dato al momento.
La difesa, dunque, guidata dal carismatico Jamal Adams sembra destinata ad un futuro roseo, mentre l’attacco rimane più un cantiere aperto: il rookie Darnold, ovverosia il loro nuovo franchise quarterback, alterna lanci fenomenali ad errori totalmente spiegabili vista la sua giovanissima età e sembra possedere leadership e tutto ciò che serve per condurre l’attacco della Gang Green per i prossimi decenni. Ovviamente pure in questo caso il mio giudizio si ammorbidisce notevolmente, visto il valore medio del roster e la giovane età dei componenti chiave: giocare contro i Jets si sta rivelando difficile per chiunque e da qui a fine dell’anno riusciranno a prendersi qualche altro scalpo prestigioso.

Cosa è andato male: Come già detto, l’attacco dei Jets è chiaramente un work in progress: l’inesperienza di Darnold spesso porta i Jets a commettere turnovers che contro avversari come Vikings e Bears possono costare veramente cari. Non solo errori, però, per i Jets, in quanto neppure i numeri al momento sono particolarmente esaltanti, poiché solo quattro squadre in media guadagnano meno yards per vie aeree: il running game, fiore all’occhiello del reparto offensivo come visto contro i Broncos, soffrirà tremendamente l’assenza di Bilal Powell, la cui carriera sembra essere giunta al termine dopo un grave infortunio al collo rimediato la settimana scorsa contro Minnesota. La run defense non è sicuramente tragica, ma rimane comunque fra le più generose della lega. Il futuro, per una volta, sembra promettere bene ed il 2018 non è chiaramente la loro priorità: assisteremo a partite sorprendenti alternate da prove costellate di errori, ma vista la giovane età del roster ciò è totalmente normale.

Valutazione: 6. Analogamente a quanto detto per i Browns, le aspettative sui Jets, considerando il valore del loro roster, non possono essere particolarmente alte: vendono cara la pelle ogni singola domenica e sottovalutarli potrebbe costare a team con ambizioni playoff vittorie ed eventuali accessi alla postseason.

AFC WEST

Denver Broncos

L’unico motivo per seguire i Broncos.

Record: 3-5.

Cosa è andato bene: Von Miller e Bradley Chubb hanno già raccolto 15.0 sacks, perciò possiamo tranquillamente dire che la quinta scelta assoluta all’ultimo draft stia rispettando le alte aspettative: purtroppo per loro, però, il successo dei Broncos si limita esclusivamente a questo, poiché dopo una buona partenza Denver è incappata in cinque sconfitte nelle ultime sei partite. Nessuno corre meglio di loro, poiché le 5.3 iarde guadagnate a portata rappresentano con distacco il miglior dato nella lega; nonostante l’addio di Talib, muovere la palla per vie aeree contro i Broncos è ancora parecchio complicato, poiché solo una decina di squadre concedono meno yards di lancio a partita. La rinascita di Sanders rappresenta una delle migliori storie dell’anno, così come l’esplosione dell’undrafted free agent Lindsay: l’attacco di Denver però si limita quasi esclusivamente a loro.

Cosa è andato male: Purtroppo per l’ego di John Elway, l’azzardo Keenum non sta ripagando: i numeri non sono assolutamente impressionanti dato che ha a fronte di soli dieci touchdown ha lanciato già altrettanti intercetti, ricordando così il Keenum backup di qualche stagione fa, no lo splendido giocatore visto lo scorso anno a Minnesota.
Inspiegabilmente, un anno dopo essere stati fra i migliori nella difesa delle corse, i Broncos sono regrediti fino al punto di concedere ben 5.1 yards a portata: ricorderete tutti la disastrosa prova contro i Jets o le duecentoeppassa yards concesse a Todd Gurley.
L’inconsistenza del loro attacco la si trova tutta nel deprimente 35% di terzi down convertiti, numeri gravemente insufficienti per un reparto incapace di mettere punti a tabellone: questi problemi vengono esacerbati dall’inefficacia nel contenere il gioco di corse avversario e ciò implica un tanto basso quanto inevitabile tempo medio di possesso, ventinove minuti e mezzo a partita.

Valutazione: 5. La Keenum experience ha preso pieghe decisamente drammatiche, in quanto ciò che ci ha mostrato finora l’ex Vikings ci ha ricordato perché fino alla scorsa stagione altro non fosse che un backup. Volenterosi sono volenterosi, però tolto qualche nome qua e là il loro roster ha poca sostanza.

Kansas City Chiefs

È veramente così facile dominare in NFL?

Record: 7-1.

Cosa è andato bene: PATRICK MAHOMES. Che soddisfazione scriverlo con il caps lock.
Nessuna squadra si avvicina ai loro 36.2 punti realizzati a partita, mentre solo tre compagini superano le 310 yards lanciate in media: con un attacco del genere convertire terzi down non è sicuramente un dramma, ed il 47% di successo ci racconta esattamente ciò. Seppur non come il gioco aereo, pure il running game sta andando alla grande e, capeggiato da un sempre stupendo Kareem Hunt, KC non ha problemi a muovere efficientemente il pallone via terra: com’è possibile focalizzarsi su Hunt ed il running game quando il corpo ricevitori include Travis Kelce, Tyreek Hill e Sammy Watkins? A proposito di Tyreek Hill, è avvenuta la definitiva esplosione: nessun giocatore è altrettanto pericoloso con la palla fra le mani ed un difensore, quando è allineato a lui, deve convivere con la terrificante consapevolezza che ogni lancio ricevuto se non difeso adeguatamente potrebbe trasformarsi in un lunghissimo touchdown.
La trade di Alex Smith, a posteriori, li fa ben figurare, in quanto con un Mahomes del genere ed un attacco così esplosivo questo potrebbe essere seriamente il loro anno: se la linea offensiva continuerà a proteggere così bene il proprio franchise quarterback -solo 10 sack subiti- Kansas City ha tutte le carte in regola per vincere qualche partita a gennaio e chissà, magari pure per pensare in grande. Dulcis in fundo difensivo: solo i Ravens hanno messo a segno più sack al quarterback avversario.

Cosa è andato male: L’efficienza che contraddistingue l’attacco, purtroppo per loro, non è riscontrabile in difesa, in quanto solo i Bengals concedono più yards totali agli avversari: ciò è però facilmente spiegabile dal fatto che i malcapitati di turno siano spesso costretti ad inseguire, iniziando così a lanciare alla disperata a volte anche dal secondo quarto.
Arrivare al quarterback non si sta rivelando difficile come difendere le corse: stiamo infatti parlando del team che concede più yards a portata -5.4- e se a ciò sommiamo pure le 304.8 yards aeree guadagnate in media dalla squadra avversaria, si delinea davanti ai nostri occhi un profilo piuttosto inquietante, poiché mettere a segno quaranta punti ai playoff non è esattamente banale e, in un modo o nell’altro, bisogna fermare Tom Brady e soci se si vuole rappresentare l’AFC al Super Bowl.

Valutazione: 9+. Magnifici. Solo i Patriots -dopo una battaglia all’ultimo sangue- sono riusciti a prendersi il loro scalpo e se Mahomes riuscirà a mantenere stabile il rendimento vederli fare strada a gennaio diventerà qualcosa non solo trovabile in fan fictions.

Los Angeles Chargers

Melvin Gordon, dopo Gurley, potrebbe essere considerato come il migliore nel ruolo.

Record: 5-2.

Cosa è andato bene: Il fatto che siano stati battuti solamente dai due fra i migliori team della lega può inquietare o far tirare un sospiro di sollievo a seconda delle aspettative che vi siete fatti su questi Chargers: il loro gioco di corse è fra i più efficaci che possiate trovare -4.9 yards guadagnate a portata-, Rivers sta silenziosamente mettendo insieme una stagione da validissimo candidato MVP -17 TD a fronte di 3 intercetti ed un passer rating vicinissimo a quota 118.0- e la vastità del loro arsenale offensivo li rende difficilmente fermabili, poiché se una difesa di concentra sul neutralizzare Keenan Allen o Melvin Gordon, Rivers probabilmente si affiderà ai due Williams o al sempre ottimo Ekeler. La linea d’attacco oltre che a creare buchi a Gordon, sta pure proteggendo egregiamente Rivers che nelle prime sette settimane di gioco è stato atterrato solamente in dieci occasioni: proteggere un quarterback di quell’età è imprescindibile per una squadra che fa dell’attacco la propria forza.

Cosa è andato male: È innegabile che la mancanza di Bosa stia condizionando pesantemente il rendimento di un reparto difensivo che finora sta deludendo e non poco: contro i furon San Diego Chargers gli attacchi avversari riescono a convertire ben il 46.1% dei terzi down tentati, quinta peggior percentuale in lega.
L’assenza di Bosa sta permettendo agli offensive coordinator avversari di concentrarsi quasi esclusivamente su Melvin Ingram, al momento relativamente tranquillo e fermo a 3.5 sacks messi a segno, e le 4.3 yards concesse a portata agli avversari non rappresentano sicuramente un dato da mani nei capelli, però per una squadra che può coltivare serie ambizioni playoff, ciò dovrebbe migliorare: il ritorno di Bosa potrebbe essere in grado di risolvere buona parte di questi problemi, però è lecito chiedersi quale possa essere il suo stato di forma una volta in campo.
Non voglio essere troppo puntiglioso, ma visto quanto successo ai Chargers negli ultimi anni, scrutinare il rendimento del kicker è più che necessario: finora i vari kicker di L.A. hanno sbagliato ben quattro extra points che uniti ai tre errori nei piazzati accumulati ci mettono di fronte ancora una volta ad un problema mai indirizzato e risolto.

Valutazione: 8+. Forse potrei risultare troppo generoso, ma finalmente i Chargers stanno vincendo le partite che devono vincere senza particolari patemi: c’è anche da dire che le loro cinque vittorie sono arrivate contro squadre che finora, in totale, hanno vinto solamente nove partite.

Oakland Raiders

Povero Carr.

Record: 1-6.

Cosa è andato bene: Mi avvalgo del mai banale diritto di essere sintetico e conciso: cosa è andato bene? Niente.
Ai Raiders e Gruden di questa stagione non importa assolutamente più nulla.

Cosa è andato male: È difficile valutare una squadra che sta chiaramente giocando per il draft dell’anno prossimo e che sta via via mettendo all’asta ogni suo pezzo più pregiato.
Potrei digitare migliaia di caratteri su quanto siano incapaci di difendere i lanci -il quarterback rating medio dei QB avversari supera agevolmente il 109- o le corse, poiché nessuno concede agli avversari più yards terrene rispetto ai Raiders, ma ciò non ha assolutamente senso: le ultime nove partite altro non sono che una decadente marcia funebre che si protrarrà fino al draft, e per il bene dei molti tifosi, venite immediatamente a patti con l’idea che da qua alla fine sarà tanking estremo.

Valutazione: 2. Per vincere una partita hanno dovuto derubare i Marroni con la complicità degli arbitri: è palese che a Gruden del 2018 non importi niente, perciò cari tifosi silver&black preparatevi ad altre nove settimane di agonia.

AFC SOUTH

Houston Texans

È tornato.

Record: 5-3.

Cosa è andato bene: Dopo un inizio lento, anche e soprattutto dei rientranti Watson e Watt, Houston ha ritrovato la retta via inanellando cinque vittorie consecutive che hanno permesso loro di creare un discreto gap da Titans e Jaguars. Tolto il roboante successo sui Dolphins, a compensare i giri a vuoto di un attacco discreto -ma in crescita- ci ha spesso pensato la difesa concedendo meno di 21 punti a partita: Watt sembra essere tornato sui livelli che lo hanno reso in neanche un lustro un sicuro Hall of Famer, Clowney continua a dimostrare che i folli che lo chiamavano bust di football americano ci capiscono gran poco e Mercilus, il terzo incomodo spesso dimenticato, continua ad essere un silenzioso e concreto contributore. La secondaria, seppur neanche lontanamente comparabile a quella di qualche anno fa, contiene abbastanza bene gli attacchi aerei avversari non concedendo nemmeno 240 yards a partita mentre la run defense, grazie anche e soprattutto al contributo dei tre signori menzionati poco fa, è fra le più arcigne e solide della lega: oltre a concedere solamente 95.1 rushing yards a partita, il front seven dei Texans limita gli avversari a sole 3.6 iarde per portata, ovviamente uno dei migliori dati nella lega.
La trade che ha portato Demaryius Thomas in Texas servirà a colmare il vuoto lasciato da Fuller, sfortunatamente infortunatosi contro Miami e fuori per il resto della stagione.

Cosa è andato male: Aspettarsi che Watson tornasse immediatamente ad essere quello dello scorso anno era ingiusto, anche perché sinceramente dubito che tale magia sia replicabile: detto ciò, in occasione della convincente vittoria contro Miami abbiamo finalmente rivisto sprazzi del rookie-Watson.
Fino a questo momento i Texans sono riusciti a vincere, seppur soffrendo, contro avversari indiscutibilmente deboli ed è lecito chiedersi se in caso di qualificazione playoff sarebbero in grado di giocarsela con i vari Steelers, Patriots, Chiefs o Chargers: una vittoria è una vittoria, certo, però vista la qualità del roster…
Dato che il loro futuro dipende dal rendimento e soprattutto dalla salute del quarterback, proteggerlo adeguatamente deve essere una priorità: 26 sack subiti sono indubbiamente troppi per colui che ha appena passato un infortunio così grave.

Valutazione: 7+. L’inizio con il freno a mano tirato è stato cancellato da un impressionante striscia di cinque vittorie consecutive: spesso soffrono più del dovuto -motivo principale per cui il voto non è particolarmente alto- ma finché vincono va bene tutto: una brutta vittoria vale tanto quanto una bellissima vittoria.

Indianapolis Colts

Che bello rivedere Luck in campo a lanciare touchdown a proprio piacimento.

Record: 3-5.

Cosa è andato bene: È veramente un’ingiustizia che i Colts fino ad ora abbiano vinto solamente tre partite, ma visto il valore del roster aspettarsi qualcosa in più o addirittura una qualificazione ai playoff sarebbe stato assurdo: ciò che contava era vedere come si sarebbe comportato Luck una volta in campo, e possiamo tranquillamente affermare che il buon Andrew non sembra assolutamente un quarterback che è stato costretto a non lanciare per quasi due anni. Nelle ultime partite il running game ha incominciato ad ingranare anche grazie all’esplosione di Marlon Mack: questa fase del gioco, finalmente, sembra essere in grado di supportare Luck e le 4.7 iarde guadagnate a portata ne sono la più palese dimostrazione. Dopo anni passati ad essere obliterato dal pass rush avversario, il numero 12 può contare su una protezione adeguata: in otto partite ha subito solamente 10 sack, numero che testimonia che gli investimenti al draft stiano immediatamente ripagando. Solo cinque attacchi, tutti di squadre con legittime aspirazioni Super Bowl, mettono a tabellone più punti a partita: finalmente i tifosi hanno qualcosa in cui sperare dopo gli anni bui del duo Pagano-Grigson.
Darius Leonard sarà il Defensive Rookie of the Year ed il prossimo grande middle linebacker della NFL: iniziano ad esserci veramente tanti pezzi al posto giusto.

Cosa è andato male: La difesa imbarca quasi 27 punti a partita, media decisamente troppo alta, e permette agli avversari di convertire il 42% dei terzi down tentati: questo però è l’unico vero difetto del reparto, in quanto nonostante degli interpreti non eccellenti la difesa dei Colts sta difendendo discretamente sia le corse che i passaggi, arrivando al quarterback avversario con buona regolarità. I tanti infortuni stanno costringendo Luck a lanciare l’ovale a giocatori come Zach Pascal o Mo Alie-Cox, non propriamente Tony Gonzalez e Randy Moss: la generale inesperienza dei ricevitori ha spesso e volentieri portato a dolorosi e beffardi intercetti e, di conseguenza, a sconfitte.
Tutto sommato la stagione dei Colts si sta rivelando assolutamente buona, perciò le note dolenti finiscono qua.

Valutazione: 6,5. Il record dei Colts è veramente bugiardo, in quanto dietro il loro 3-5 troviamo miriadi di infortuni, palloni droppati e sfortune varie: la buona notizia è che la linea d’attacco sembra finalmente essere competente e che Luck sia tornato immediatamente ai suoi livelli. Troppo generoso? Non mi interessa.

Jacksonville Jaguars

Questa foto non ha molto senso: nemmeno i Jaguars però ne hanno.

Record: 3-5.

Cosa è andato bene: Considerando la situazione della division e la stagione di squadre come Bills e Raiders, dire “niente” potrebbe sembrare fuori luogo, ma tant’è: il pessimo attacco ha di fatto trascinato negli inferi pure la difesa, troppo in campo per poter rendere come lo scorso anno e l’infortunio di Fournette li ha privati della loro miglior arma offensiva, rendendoli quindi altamente prevedibili e monodimensionali, visto che prendere sul serio il gioco aereo guidato da Bortles è ormai impossibile. La convincente vittoria contro i Patriots di settembre sembra appartenere ad un passato veramente remoto: qua c’è il rischio di imbarcata.

Cosa è andato male: Vi fornirò i numeri senza commentare, in modo tale che vi facciate voi lettori un’idea sullo stato di salute dei Jaguars. Quartultimi per punti realizzati, 16.8 ad uscita. Venticinquesimi in rushing yards a partita. Ventisettesimi per QB rating di squadra. Venticinquesimi per QB hits concesse. Ventiquattresimi per yards guadagnate a giocata, corsa o lancio che sia. Diciottesimi per sack totali. Ventiquattresimi per intercetti.
Tre vittorie. Cinque sconfitte. Un futuro più incerto che mai.
Forse sono stato troppo drammatico, ma da una squadra vista da chiunque, solo un paio di mesi fa, come Super Bowl contender quanto mostrato finora è gravemente insufficiente: c’è tempo e modo -il bello di giocare in AFC South- per invertire la rotta, ma probabilmente nessuno fino ad ora ha deluso quanto loro.

Valutazione: 3. Passare dall’essere ad una giocata dal Super Bowl a trovarsi sul 3-5 a metà della stagione successiva deve far veramente male: lo spogliatoio sembra oramai pronto ad implodere e se non lo si fosse capito, con Bortles difficilmente riusciranno a fare strada.

Tennessee Titans

Arriverà mai il momento dei Titans?

Record: 3-4.

Cosa è andato bene: Vicino al buon vecchio “senza infamia né lode” troverete probabilmente una foto dei Tennessee Titans, squadra non accostabile a team disastrati come Giants e Raiders ma poco lontana: trovare qualcosa di assolutamente positivo nella loro stagione è difficile e se per lodarli devo andare a spulciare fino ai touchdown di passaggio concessi -solamente 9, secondo miglior dato finora- intuire che la loro stagione non stia andando come ci si aspettava è parecchio facile.
Io ci ho provato, lo giuro, ma escluso questo insipido dato non ho assolutamente nulla in più di offrirvi di positivo sulla loro stagione… anzi, qualcosa ho trovato: solo Baltimore e Dallas concedono meno punti a partita agli avversari, ma come avrete modo di vedere a breve, con un attacco totalmente incapace di produrre consistentemente, subire 18.1 punti a partita può comunque rivelarsi fatale.

Cosa è andato male: Qua c’è da divertirsi. Da dove incomincio? Dal penultimo attacco per touchdown lanciati? Dal running game che nonostante i vari Henry, Lewis e Mariota non riesce nemmeno a guadagnare quattro iarde a portata? Mi fermo qua, perché potrei andare avanti mezzore a porvi domande del genere; per quanto sospetta possa essere la AFC South, è veramente complicato pensare di poter raggiungere i playoff segnando solamente 15.1 punti a partita -solo Bills e Cardinals ne realizzano di meno- e passando partite intere a tentare piazzati… nel migliore dei casi!
La batosta patita contro Baltimore è ancora un ricordo troppo vivido nella nostra testa, perciò difficilmente riusciremo a tessere le lodi di un team che al momento non sembra possedere alcuna certezza: cosa ne è stato di quel Mariota che sembrava pronto a diventare uno dei prossimi grandi quarterback? Possiamo chiamare bust un runningback che ha vinto l’Heisman Trophy e che arrivato al terzo anno riesce a guadagnare a malapena 3.3 yards a portata?
Come vedete il giovane ed un tempo promettente nucleo dei Titans sta portando più dolori che gioie e se la stagione dovesse seguire questo canovaccio… forse in offseason qualche analista inizierà ad accostarli al termine “rebuilding”: estremo? Certamente, ma ditemi, dopo tutti questi anni di pazienza e di investimenti, non sarebbe ora che i Titans diventassero un minimo competitivi?

Valutazione: 4,5. La vittoria contro i campioni in carica di Philadelphia sembrava essere in grado di galvanizzare loro e la sorniona stagione, ma niente da fare: Tennessee gioca male ed il buon lavoro della difesa è vanificato da uno dei peggiori attacchi della lega.

 

5 thoughts on “NFL 2018: analisi della prima metà di stagione di ogni team AFC

  1. Analisi impeccabile e complimenti per l’articolo. E’ stato davvero un piacere leggerlo.

    • È un piacere leggere che qualcuno sia arrivato fino in fondo.
      Grazie mille Angelo!

  2. Ad Oakland il vero problema è Davis jr. che ha voluto e creato tutto questo,affossando una squadra che aveva iniziato ad avere un senso.

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