Quella appena terminata potrebbe essere la migliore domenica di football a cui abbia mai assistito: un altro pareggio, un’altra sconfitta spaccacuore dei Browns, un quarterback che alla terza partita fra i professionisti è già entrato nei libri di storia, le due partecipanti all’ultimo Super Bowl sconfitte ed -questo non credo l’abbia mai visto nessuno- un ritiro dalla NFL a metà partita!
Dilungarsi in introduzioni non ha decisamente senso, perciò partiamo immediatamente: tenetevi forte, sarà un bel viaggio.

Era forse la partita più attesa della settimana e per spettacolarità non ha sicuramente deluso, anche se forse qualcuno potrà storcere il naso davanti al risultato: dopo settanta minuti di gioco e colpi di scena, Green Bay e Minnesota sono state costrette ad accontentarsi di un pareggio, 29 a 29. Con un ultimo quarto impressionante Cousins e soci sono riusciti a ricucire uno strappo di due possessi e, sotto di otto punti con poco più di due minuti da giocare l’attacco di Minnesota è riuscito a portare la partita ai supplementari: una controversa penalty di Clay Matthews ha annullato quello che sarebbe stato l’intercetto “della vittoria” dei Packers e, con una ricezione impressionante di Adam Thielen, Minnesota è riuscita a portarsi sotto di due punti, rimontati poi con una conversione da due di Diggs. Partita finita? Assolutamente no, in quanto in meno di un minuto Rodgers è riuscito a mettere Crosby nelle condizioni di portarla a casa con un difficile piazzato da più di 50 yards, fallito dopo che un tentativo andato a buon fine è stato vanificato da un timeout chiamato dai Vikings. Supplementari, dunque: un field goal mancato da Carlson ha dato a Green Bay l’occasione di vincerla ma Rodgers e soci non sono riusciti ad andare oltre al punt, riconsegnando così la palla ai Vikings che dopo aver messo insieme un buon drive hanno visto Carlson fallire il terzo piazzato della sua partita -da sole 35 yards- a tempo scaduto. Pari e patta che vanifica l’immenso sforzo di Rodgers -che ha giocato di fatto su una gamba sola contro l’impressionante difesa dei Vikings- e di Cousins, i cui quattro touchdowns non sono bastati a far uscire Minnesota vincitrice dal Lambeau Field.

Domenica da incubo per Carlson.

La sfortuna di Cleveland sta prendendo pieghe sempre più mistiche e l’ennesima disastrosa prestazione del kicker Zane Gonzalez ha condannato la squadra di Hue Jackson ad una beffarda sconfitta: il 21 a 18 con cui gli iper favoriti Saints l’hanno scampata contro i Browns è arrivato al termine di un finale di partita folle a dir poco. Dopo essere stati sotto per quasi tutta la contesa, Brees e compagni sono riusciti a mettere insieme due drive vincenti portandosi sopra di sei punti con poco più di due minuti ancora da giocare. Nel successivo drive Taylor, su quarto down, ha tirato fuori dal cilindro una perfetta deep ball per il rookie Callaway che con un touchdown da 47 yards ha portato la contesa sul 18 pari: il seguente extra point è stato, ovviamente, sbagliato da Gonzalez che ha riconsegnato l’ovale ai Saints con poco più di un minuto da giocare. Nel seguente drive New Orleans ha percorso il campo con un paio di giocate e, grazie ad un piazzato di Lutz, si è portata sopra di tre punti con soli 21 secondi sul cronometro: un passaggio a Landry ed uno a Callaway hanno messo Gonzalez nelle condizioni di portarla ai supplementari ma sciaguratamente è stato in grado di sbagliare il quarto field goal della propria partita e prolungare ulteriormente l’astinenza di vittorie di Cleveland.

Come si può fermare Mahomes?

I dubbi attorno ai Chiefs ed al loro quarterback Mahomes fino ad una settimana fa erano ovviamente tanti: dopo aver lanciato quattro touchdowns contro i Chargers l’ex backup di Smith si è superato lanciandone sei -nonostante i soli 28 passaggi tentati- nel successo, 42 a 37, contro i Pittsburgh Steelers. L’inizio fulminante dei Chiefs è stato vanificato da un ottimo secondo quarto degli Steelers che li ha portati alla pausa lunga sul 21 pari, ma altri tre touchdown del magnifico “rookie” -posso chiamarlo così?- hanno permesso a KC di prendere il largo definitivamente. Impressionante prestazione di Travis Kelce che dopo aver ricevuto solo 6 yards nel season opener ha sfondato il muro delle 100 mettendo la firma anche su due touchdowns, mentre un Roethlisberger da 452 yards e quattro TD totali -uno di corsa- si è rivelato inutile alla causa Steelers, ancora a zero vittorie.
Piccola nota a margine: i 10 touchdowns lanciati nelle prime due partite di regular season da Mahomes rappresentano un record.

Trovano il loro primo successo stagionale i Chargers, i Titans, i Colts ed i 49ers.
Tutto facile -più di quanto suggerisca il risultato finale- per i Chargers, che liquidano i Bills 31 a 20 grazie ad un Rivers in grado di lanciare solamente tre touchdowns a fronte di quattro miseri incompleti: da segnalare il ritiro del cornerback Vontae Davis che a metà partita ha di fatto abbandonato la nave dicendo al proprio coach di “non averne più” per poi abbandonare lo stadio. Sì, i Bills sono anche questi.
Continuano le difficoltà per Watson e dei Texans che vengono battuti dai Titans di Gabbert 20 a 17: la giocata della giornata è sicuramente il fake punt che ha permesso al fortissimo Byard -safety!- di pescare Cruikshank per un touchdown da 66 yards. La sterilità offensiva di Houston ha permesso a Gabbert di non forzare mai e, sul 17 a 17, l’ex prima scelta dei Jags ha messo insieme un ottimo drive che oltre a portarli sopra di tre punti tramite un raro -per la giornata- piazzato ha riconsegnato il pallone a Watson con solamente un minuto da giocare: niente da fare pure questa settimana per Houston.
Torna alla vittoria Andrew Luck, che contro dei deludenti Redskins fa ciò che serve per vincere 21 a 9 un testa a testa poco esaltante con un Alex Smith mai in grado di trovare la end zone: entrambe le squadre hanno messo insieme tre scoring drives, ma mentre Luck è riuscito a condurre i suoi in end zone in tutte e tre le occasioni, Washington ha sempre dovuto accontentarsi di un piazzato.
Vincono anche i Niners di Jimmy Garoppolo, 30 a 27 contro dei Lions che come spesso è accaduto in questi ultimi anni si sono svegliati troppo tardi: a Stafford questa volta non riesce l’impresa ed il drive che avrebbe potuto permettere a Detroit di portare la contesa ai supplementari è stato stoppato dalla difesa di San Francisco nel momento in cui Stafford viene costretto al turnover of downs. Buona prestazione di Garoppolo, che evitando ogni tipo di errore ha lanciato per 206 yards e 2 TD, anche se probabilmente la scena gli è stata rubata da Matt Breida che toccando il pallone solamente 14 volte ha raccolto 159 yards ed un magnifico touchdown.

Parliamo ora di Philadelphia e New England, i team che si sono affrontati nell’ultimo Super Bowl: se perdere contro i Jacksonville Jaguars era un’eventualità da tenere in considerazione, altrettanto non si può dire per gli Eagles, vittimizzati da un Fitzpatrick sempre più “magico” che li ha fatti uscire da Tampa Bay con le ossa rotte.
Il miglior Blake Bortles di sempre, insieme alla solita difesa, hanno permesso ai Jags di battere 31 a 20 dei Patriots svegliatisi quando lo scarto era pressoché incolmabile: una prima metà di partita da ben tre touchdowns ha permesso a Jacksonville di scavare un gap di tre possessi e di andare negli spogliatoi sul 21 a 3. Il parziale risveglio di Brady e dei Patriots ha portato New England sotto di 11 punti, ma il touchdown da 61 yards con cui Westbrook ha trovato la end zone chiudendo il drive in una sola giocata ha riportato Jacksonville sopra nuovamente di tre possessi: inutile il seguente touchdown di Hogan, poiché Bortles è riuscito a muovere senza alcun problema le catene permettendo al tempo di scivolare soavemente via fino al fischio finale. Lo dico a voce alta perché posso capire la vostra incredulità: Blake Bortles ha surclassato Tom Brady lanciando 377 yards e 4 TD.

Tutto “troppo” facile per i Jags.

Commentare l’operato di Fitzpatrick e dei Tampa Bay Buccaneers sta diventando sempre più difficile: anche grazie ad un paio di touchdowns da 75 yards Fitzmagic i Bucs hanno battuto i campioni in carica 27 a 21, portandosi così sul 2-0 ed issandosi al comando della NFC South. Che fossimo destinati a qualcosa di speciale lo si era capito immediatamente, poiché il barbuto quarterback alla prima giocata della partita ha pescato l’ex Jackson per un fulminante touchdown da 75 yards, replicando il tutto un quarto dopo quando a ricoprire quella distanza ci ha pensato O.J. Howard. Un altro paio di touchdowns -a Godwin ed Evans- hanno portato i Bucs sopra di tre possessi ed a completare l’opera ci ha pensato l’anemia dell’attacco degli Eagles, incapaci di muovere le catene tenendo in considerazione il cronometro: Philly ha sì trovato la end zone in due drive consecutivi, ma riconsegnando le redini del gioco a Fitzpatrick con meno di tre minuti rimasti non è stata in grado di fare lo stop decisivo e di riappropriarsi dell’ovale. Mostruoso ancora una volta Fitzpatrick che con 402 yards lanciate e 4 touchdowns sembra sempre più vicino a rubare il posto da titolare all’ormai rientrante Winston.

Si portano sul 2-0 i Broncos, i Rams ed i Miami Dolphins.
Nonostante un pomeriggio pressoché perfetto di Carr -29 completi su 32 passaggi tentati- Gruden ed i Raiders escono sconfitti grazie ad una seconda metà di gioco decisamente poco brillante: il 12 a 0 su cui Oakland conclude la prima mezz’ora di gioco non basta, Denver passa 20 a 19 grazie ad un piazzato a tempo pressoché scaduto di Brandon McManus. Numericamente parlando la partita di Keenum è stata poco brillante, ma un paio di drive clutch nell’ultimo periodo hanno permesso ai Broncos di colmare il gap di 9 punti con il quale Oakland era entrata negli ultimi quindici minuti.
Poco da dire sul 34 a 0 con il quale i Rams hanno annientato i Cardinals: l’incapacità di Gurley di stare fuori dalla red zone è comparabile solamente a quella dell’attacco dei Cardinals nel muovere le catene ed il clean sheet è l’ennesima prova che probabilmente il tempo di Rosen è già arrivato. Se avete Gurley nel vostro fantasy team complimenti, altri tre touchdowns immagino che possano avervi aiutato a portare a casa matchup.
Tornano sulla terra Darnold ed i Jets, ridimensionati dal 20 a 12 con cui i Dolphins si sono imposti su di loro: Tannehill è iper efficiente e gestisce alla perfezione l’attacco, la difesa costringe Darnold ad errori quasi inevitabili per un rookie ed ecco spiegato come Miami si trovi al comando della AFC East, almeno per ora.

Resistono alla furiosa rimonta dei Panthers i Falcons vincendo 31 a 24 un fondamentale scontro divisionale: l’attacco di Carolina per tre quarti non è in grado di muovere le catene mentre Ryan e compagni finalmente riescono a trovare successo in red zone chiudendo il terzo periodo 24 a 10. La reazione dei Panthers non si fa attendere e Cam pesca il neo-arrivato Torrey Smith in end zone per il 24 a 17, vanificato poco dopo dal secondo rushing touchdown della giornata di Matty Ice: Carolina di arrendersi non ne vuole sapere e grazie ad un ottimo sforzo individuale del rookie Moore si riporta sotto di un solo possesso, rivelatosi però incolmabile nel momento in cui l’hail Mary di Newton ha toccato il suolo.

Possiamo capirti, Eli.

Vincono pur senza convincere i Dallas Cowboys, che in un Sunday Night Football alquanto noioso hanno avuto la meglio sui New York Giants: ai Cowboys per vincere bastano un paio di big plays, fra cui un touchdown da 64 yards di Tavon Austin ed uno di Elliott nell’ultimo periodo, poiché New York si sveglia decisamente troppo tardi e mette a segno 10 dei 13 punti totali negli ultimi due minuti di gioco. Disastrosa la prova della nuova O-line dei Giants, che oltre a non aprire mai varchi al volenteroso Barkley -14 ricezioni per lui!- ha permesso al front seven dei Cowboys di atterrare Eli Manning in ben sei occasioni.
I nomi non mancano, ma se il quarterback non dispone del tempo sufficiente per liberarsi del pallone è impossibile pensare di creare qualcosa in attacco: New York avrà molto su cui riflettere.

Che domenica, cari lettori.

5 thoughts on “NFL Week 2: avete mai visto qualcosa del genere?

  1. Thielen è, per distacco e scusassero gli altri fenomeni, il miglior ricevitore NFL degli ultimi 2 anni. Ha un’aura abbagliante quanto la perizia tecnica. Lo cacano poco perchè è bianco e non è grosso come Calvin Johnson ma vale di più.

    Seconda nota: gli allenatori di kicker NFL non capiscono un cazzo.
    Come si fa ad avere Tavecchio disoccupato e in campo una serie di scarponi simile è assurdo.
    E dire che si riempiono la bocca di statistiche avanzate, per poi dimenticare che il calciatore è quello che fa più punti in stagione. Specie se il resto della squadra fa schifo.

  2. I due kickers di Minnesota e Cleveland sono stati giustamente cacciati dopo le loro ignominie domenicali!!!! Peró vorrei sottolineare tre cose emerse: 1. I Pats sono in affanno e forse sta iniziando il loro declino, Brady incluso, anche se è presto per darli per morti 2. Minnesota avrebbe meritato la vittoria e se vai ad un passo dalla win al Lambeau field, allora sei davvero forte. Cousins é solidissimo e Thielen è incontenibile 3. I Bucs dopo due clamorosi upset cominciano davvero a preoccupare con un Fitz in stato di grazia. Chiudo coi miei Dellfini che affossano i Jets con una partita solida e ragionata con un Gase che sta abilmente gestendo l orologio in attacco per mascherare le pecche. Purtroppo peró la perdita di Sitton per tutta la stagione é una mazzata terribile: coi Jets, Tannehill é stato sackato ben 4 volte. Coi Titans la linea offensiva era stata fantastica.

  3. Non vi dimenticate di LA! A me non sembrano avere punti deboli. Sono sicuramente più acerbi rispetto a dei Pats o Minnesota (che secondo me giocherà il SB) ma potrebbero essere la squadra rivelazione dell’anno. NO?

  4. Sicuramente i Rams hanno uno squadrone e non possono che migliorare. Unico punto debole per me: Goff. Ma hanno talmente tante altre armi che possono sopperire a un Qb che dopo due stagioni Nfl mi pare ancora ben lontano dal poter essere un franchise Qb.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.