Dopo quattro stagioni perdenti i Chicago Bears hanno una gran voglia di rilanciarsi e lasciarsi alle spalle uno dei periodi più cupi della loro storia, e per gettare le basi necessarie a cambiare un trend negativo che dura da anni hanno scelto di puntare su uno dei migliori coach emergenti sulla piazza, Matt Nagy, salito agli onori delle cronache recenti per aver svolto un ottimo lavoro da offensive coordinator a Kansas City. L’ex coach dei Chiefs fin dal suo insediamento nella Windy City ha speso parole al miele per il quarterback Mitch Trubisky, seconda scelta assoluta 2016 che finora ha fatto solo intravedere sprazzi limitati di quel talento mostrato nell’ultima season universitaria a North Carolina; la speranza di allenatore e tifosi è quella di replicare quanto fatto in Missouri con Alex Smith, passato da eterna promessa ad essere uno dei QB più efficaci della lega, tanto da colpire costantemente ed in ogni situazione di gioco.

Trubisky sempre più lanciato verso un futuro da franchise QB

196 passaggi completati su 330 tentativi per 2,193 yards sono una bella base da cui ripartire, ma certamente andrà notevolmente migliorato il rapporto touchdown/intercetti che lo scorso anno è stato chiuso senza vincitori ne vinti con un perfetto pareggio di 7 a 7 dal numero 10; proprio per agevolarlo in una crescita che sembra essere ampiamente alla sua portata il GM Ryan Pace ha investito pesantemente sul reparto ricevitori durante l’offseason, mettendo sotto contratto veterani di valore come Allen Robinson e talenti emergenti del calibro di Taylor Gabriel e Trey Burton, messisi in luce rispettivamente ad Atlanta e Philadelphia nelle ultime stagioni.

L’ex Jaguars dovrebbe diventare il nuovo go to guy del team dopo un 2017 concluso troppo presto a causa di un infortunio, stessa sorte capitata al suo nuovo compagno di reparto Kevin White, visto sporadicamente sul terreno di gioco dopo le grandi aspettative dovute a quella settima pick spesa dai Bears per accaparrarselo nel corso del Draft 2015; il prodotto di West Virginia pare finalmente pronto per mettere in mostra le sue doti da receiver, andando a prendersi quello spot #2 che sembra calzargli a pennello in attesa che il promettente Anthony Miller, second rounder da Memphis, prenda confidenza con la NFL, ritagliandosi uno spazio come quarto ricevitore o alternandosi nello slot con Gabriel, che con la divisa dei Falcons ha già dimostrato di essere una minaccia costante sul profondo. Un po’ diverso invece il discorso riguardante il ruolo di tight end, già destinatario di investimenti cospicui, Dion Sims e Adam Sheehan, nella passata offseason da parte di Pace, e nel quale si attende l’esplosione definitiva di un Burton uscito finalmente dall’ombra di Zach Ertz e Brent Celek in quel di Philly, dove nonostante un impiego limitato è riuscito comunque a risultare decisivo nella corsa al Vince Lombardi Trophy.

Howard può diventare ancora più determinante nella WCO di Nagy

Nella WCO decisamente improntata sulla run-pass option di Nagy ricorprirà un ruolo fondamentale il velocissimo Tarik Cohen che stando ai rumors trapelati dal training camp dovrebbe essere utilizzato sulla falsariga di quanto fatto con Tyreek Hill a Kansas City, sfruttandone le doti e le giocate in rapidità sia nelle situazioni di passaggio che in quelle di corsa, dove rimarrà comunque leader indiscusso Jordan Howard, altro giocatore più volte menzionato dal nuovo HC nel corso delle interviste rilasciate in questa offseason. Potente, abile a seguire i blocchi e abbastanza paziente da attendere che i bloccatori lavorino per permettergli di sviluppare le proprie run, sembra avere le caratteristiche ideali per emergere in un sistema che verrà ulteriormente affinato dal nuovo OC Mark Helfrich, ex HC degli Oregon Ducks e che farà affidamento sulle giocate di una linea che sembra aver trovato una quadratura definitiva con l’inserimento del second round pick James Daniels, candidato ad occupare lo spot di centro in mezzo ai veterani Cody Whitehair e Kyle Long, guardie, e Bobby Massie e Charles Leno Jr., tackle.

Hicks tra i migliori 3-4 DE della NFL nelle ultime season

Esperienza che non mancherà nemmeno sulla linea opposta dove è ormai un’assoluta certezza Akiem Hicks, lineman determinante come pochi altri negli schieramenti 3-4 che ha dimostrato nelle due stagioni fin qui giocate a Chicago di essere un pass-rusher molto efficace, con 15.5 sacks messi a segno in 32 match di regular season; Jonathan Bullard, con Ray Robertson-Harris come primo backup, e il potente Eddie Goldman completeranno il front three del reparto guidato dal geniale Vic Fangio, prima grande vittoria del nuovo corso firmato Nagy, abile a convincerlo a restare nella Windy City dopo un colloquio avvenuto nei primi giorni successivi al suo insediamento come head coach.

L’ex coordinator dei 49ers ritroverà il suo “vecchio” pupillo Aaron Lynch, di cui ha chiesto espressamente l’ingaggio in offseason per cercare di alzare il livello di una pass rushing un po’ latitante nell’ultima stagione e nella quale si attende un ulteriore step di crescita da parte di Leonard Floyd, frenato dagli acciacchi ma autore di 34 tackles e 4.5 sacks nel 2017; con loro due ancorati nelle posizioni di EDGE/OLB toccherà a Danny Trevathan dare manforte all’interno a Roquan Smith, prima scelta dell’ultimo Draft, chiamato a rinverdire i fasti di una posizione che ha visto alternarsi grandi nomi, George Halas, Dick Butkus, Mike Singletary, Brian Urlacher, nella gloriosa storia dei Bears.
Nick Kwiatkowski, che in seguito alle buone prove fornite nel finale della scorsa stagione ha accarezzato per un breve periodo il sogno di essere uno starter indiscusso come ILB, sarà il primo backup della coppia, mentre all’esterno cercherà di ritagliarsi un po’ di spazio l’interessantissimo rookie Joel Iyiegbuniwe, prodotto di Western Kentucky che potrebbe occupare fin da subito uno spot in depth alle spalle del veterano Sam Acho, in lizza con il già citato Lynch per una “maglia” da titolare.

Fuller confermato leader delle secondarie Bears

Respinto l’assalto al cornerback Kyle Fuller, oggetto delle attenzioni dei rivali Packers nei mesi passati, Chicago si presenterà ai nastri di partenza con delle secondarie invariate e decisamente affiatate dopo aver confermato anche l’altro giocatore in scadenza, quel Prince Amukamara che continua a svolgere un ottimo lavoro in passing defense nonostante metta a segno pochissimi intercetti; con Bryce Callahan pronto ad occupare con profitto il ruolo di nickel all’occorrenza e una coppia di safeties giovani ma produttive composta da Adrian Amos e Eddie Jackson, le premesse per tornare ad essere una delle difese sui pass più affidabili della lega ci sono tutte, soprattutto se non sembrano essere da meno le seconde linee, tra le quali spiccano i veterani Cre’Von LeBlanc, Marcus Cooper e Deon Bush.

Confermato anche il punter Pat O’Donnell gli special team guidati dal coordinator Chris Tabor potranno fare affidamento sull’esperto kicker ex Miami Cody Parkey, altro colpo messo a segno dal GM Pace in offseason nel tentativo di consegnare a coach Nagy un team più solido di quello lasciato dall’ex HC John Fox e che nelle prime settimane di regular season sarà subito messo a dura prova dagli impegni contro Green Bay e Seattle, prima di una trasferta in Arizona che si spera possa risultare leggermente più agevole per una franchigia che, sulla carta, parte come quarta forza all’interno di una NFC North sempre più competitiva.

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