Qualsiasi discussione riguardo ai 49ers non può che iniziare da un nome: Jimmy Garoppolo. Arrivato da New England nel novembre scorso, l’italoamericano ha trascinato i Niners ad clamoroso filotto di vittorie nelle ultime cinque partite, dopo che la squadra era stata in grado di vincerne soltanto una nelle precedenti undici.

Il finale di stagione ha galvanizzato l’ambiente  della baia risvegliandolo dalla depressione del post-Harbaugh. I problemi con Kaepernick e le follie manageriali dell’ultimo Baalke sono un lontano ricordo a dispetto dell’esaltazione di chi spera di aver trovato un nuovo Joe Montana in grado di risollevare le sorti della franchigia riportandola a ritornare a competere ad alti livelli.

San Francisco si approccia al 2018 con enorme ottimismo e per molti osservatori la squadra di coach Shanahan è potenzialmente quella in grado di avere la crescita maggiore rispetto all’ultima stagione.

Jimmy G, per lui altri 5 anni di contratto nella Baia.

Come già detto si riparte da Jimmy G. Garoppolo, che sembrava già destinato al ruolo di delfino di Brady, ha ottenuto in estate un contratto di 5 anni al massimo salariale, il che gli impone di portare sulle spalle la pressione che ne consegue. Tutti si aspettano da lui una stagione da franchise player e la sfida più importante che lo attende sarà reagire a quelle situazioni che potrebbero rompere l’idillio creatosi col 5 su 5 dell’ultimo finale di stagione, ossia agli inevitabili inciampi di una prima annata da titolare sin dalla week 1.

A proteggere il QB una offensive line che pur avendo perso il free agent Fusco, Daniel Kilgore e soprattutto Trent Brown, è formata da uomini di qualità. All’ultimo draft la scelta a sorpresa di San Francisco ha portato a scegliere alla 9 il fortissimo right tackle di Notre Dame Mike McGlinchey, erede designato di Brown e già preso sotto l’ala protettiva da Joe Staley, il quale sarà per l’ennesima stagione il left tackle titolare.

Nel ruolo di centro vedremo l’ex Giants Weston Richburg, mentre non è in discussione la titolarità della guardia Laken Tomlinson reduce da una stagione positiva dopo le difficoltà di Detroit. Molti dubbi riguardano invece la tenuta fisica di Joshua Garnett e di conseguenza salgono le quotazioni dell’esperto Jonathan Cooper. Ad allungare le rotazioni i confermati Magnuson, Gilliam e Darrell Williams oltre all’ex centro dei Colts Mike Person che potrà far concorrenza al titolare Richburg.

Qualche perplessità riguarda invece il reparto running back. Hyde è andato via a scadenza e la scelta della franchigia è caduta su Jerick McKinnon che magari diventerà per Shanahan l’equivalente di Devonta Freeman ad Atlanta ma che nelle stagioni con la maglia purple di Minnesota non ha mostrato doti trascendentali. A condividere le portate con McKinnon sarà il floridian al secondo anno Matt Breida su cui lo staff tecnico ripone aspettative importanti. Confermato ovviamente il fullback Kyle Juszcyk, n.1 nel ruolo dell’intera lega.

Pierre Garcon rimetterà la sua esperienza a servizio dei Niners.

Nonostante l’ampio spazio nel cap i 49ers non hanno firmato uno dei WR di primo piano disponibili sul mercato dei free agent ragion per cui rivedremo in campo la coppia, ben assortita, composta da Pierre Garcon e da Marquise Goodwin, rapidissimo ex olimpionico nel salto in lungo e arma letale per il deep game di Shanahan che ha sorpreso tutti con una buonissima stagione 2017. Le prime riserve sono Trent Taylor, discreto nella sua rookie season e la 44esima scelta al draft Dante Pettis. Il prodotto di Washington è un prospetto molto interessante. Pur non risaltando per fisicità e doti atletiche, possiede una notevole intelligenza tattica e grande abilità sulle tracce e presenza in endzone. Inoltre al college ha mostrato di essere un micidiale returner. Confermato l’esperto Aldrick Robinson mentre Bolden, Burbridge e Richie James dovranno lottare per un posto nel roster finale.

Kerry Kittle ha avuto un buon impatto nella sua prima stagione rivelandosi più affidabile del suo predecessore Vance McDonald sicché sarà il TE titolare per il 2018 con Garrett Celek, alla settima stagione a San Francisco, da backup.

Robert Saleh, nominato defensive coordinator nel 2017, ha messo da parte lo schema 3-4 utilizzato nelle ultime stagioni passando ad una difesa 4-3. Nell’ultima stagione il rendimento del reparto difensivo, sebbene migliore rispetto al disastro recente O’Neil, è stato ben lontano da quello della macchina da guerra di Vic Fangio. Saleh dispone però di giovani di notevole talento con upsides enormi a cui è stato aggiunto un veterano come Richard Sherman che, dopo il rifiuto di Talib che ha preferito andare ai Rams da coach Phillips, è stato firmato dopo essere stato tagliato dai rivali divisionali di Seattle. Vedere Sherman, protagonista di battaglie memorabili contro San Francisco tra cui l’indimenticabile duello con Crabtree nel divisional del gennaio 2014 con annesso “rant” postpartita al microfono di Erin Andrews, con la maglia rossa dei Niners al primo impatto potrà sembrare strano ma ciò che più importa ai tifosi di San Francisco è che possa guidare efficacemente una secondaria che, per scelta dirigenziale, farà a meno di Eric Reid. La presenza del nativo di Compton agevolerà senz’altro la maturazione di Ahkello Witherspoon, CB al secondo anno che ha già dimostrato di possedere il talento e le skills per essere un titolare fisso.

Difficile immaginare Sherman con una maglia differente, eppure…

Come strong safety sarà promosso titolare in pianta stabile Jacquiski Tartt con il compito non semplicissimo di far dimenticare Reid, al suo fianco la duttile free safety Jimmy Ward, che presumibilmente sarà utilizzato anche da nickelback. Ward ha sofferto di diversi infortuni in passato e anche nella stagione 2017 ha potuto giocare solo 7 partite prima di chiudere la stagione per una frattura all’avambraccio. Certamente il talento non gli manca, staremo a vedere se riuscirà a trovare continuità in termini di salute. Saranno molto utili nelle rotazioni dei defensive backs anche Adrian Colbert, che per molti potrebbe addirittura rubare il posto di FS titolare a Ward e il cornerback K’Waun Williams. Mentre Exum e Tyvis Powell daranno la possibilità di allungare le rotazioni. Molto interessanti anche i due rookie, l’undrafted da FSU Tarvarus McFadden e DJ Reed prodotto dei Kansas State Wildcats. Il primo è dotato di un fisico strabiliante che abbinato ad ottime doti atletiche gli consente di marcare ogni tipo di WR, molto bravo in press coverage ma ancora grezzo e discontinuo. Reed invece si distingue per un notevole istinto per la palla e buone coverage skill anche se potrebbe pagare la stazza ridotta (è alto appena 175 cm). Entrambi sono prospetti molto interessanti e anche se probabilmente vedranno poco il campo nel 2018, potrebbero essere degli asset molto importanti per il futuro.

Passiamo ai linebacker. Nella linea a 3 vedremo ancora nel ruolo di SAM Eli Harold che Saleh ha plasmato in quella posizione nel 2017. Il WILL titolare sarà l’MVP del 48esimo Super Bowl Malcolm Smith che potremo vedere per la prima volta con la maglia di San Francisco dopo aver saltato l’intera stagione scorsa. E poi c’è lui: Reuben Foster, talento sconcertante uscito dalla fecondissima scuola di Nick Saban, ovviamente in quel di Tuscaloosa a University of Alabama. Nella sua prima stagione a causa proprio dell’infortunio di Smith è stato promosso a titolare come OLB ma in seguito, dopo il taglio di Navorro Bowman è stato spostato MLB nella 4-3 di Saleh, ruolo che dovrebbe ricoprire anche nel 2018. Foster ci ha messo poco per dimostrare il suo valore. La sua rookie season è stata di altissimo livello e col talento di cui è dotato potrà essere uno dei linebacker più dominanti delle stagioni a venire.

Reuben Foster, forte ma problematico.

C’è solo un neo, ovverosia il ragazzo è un po’ sul problematico. Più volte in passato ha avuto a che fare con la legge e ricorderete che a causa della positività ad un test pre-draft è sceso sino alla 31esima, ai margini del primo giro. L’ultima faccenda che lo riguarda è un’accusa di violenza domestica e minacce da parte della ex fidanzata, accusa che avrebbe potuto troncargli la carriera ma che per il giudice che ha assolto Foster nel maggio scorso si è rivelata priva di fondamento. Se questo ragazzo riuscirà a mantenersi lontano dai guai potrà togliersi grosse soddisfazioni e con lui i 49ers. Comunque sia Shanahan dovrà fare a meno di lui nelle prime due partite a causa di una squalifica per violazione delle politiche di comportamento dell’NFL.

Ad arricchire il reparto ci sono poi elementi di spicco come Brock Coyle, giocatore sempre molto continuo ed affidabile che può giocare inside e outside indifferentemente, poi l’ex ILB titolare dei Chargers Korey Toomer, firmato nel timore di perdere Foster, che potrà senz’altro dare un suo contributo alle rotazioni difensive e infine Dekoda Watson in qualità di vice Harold.

Uno dei problemi che potrebbe avere la difesa dei Niners è la mancanza di pass rusher puri. Nel ruolo di defensive end i titolari saranno Armstead, che in tre stagioni, complice anche problemi fisici, non ha mai giustificato del tutto la 17esima scelta spesa dall’ex GM Baalke e Solomon Thomas che è un buon giocatore e può crescere ma non sembra dotato dell’istinto del blitzer. Dumervil, che a dispetto dell’età aveva chiuso il 2017 con più sack a referto di Armstead e Thomas messi insieme, non è stato confermato. Ci sarà così maggiore spazio anche per Ronald Blair e magari per quel Jeremiah Attaochu perseguitato dai problemi fisici dopo la buonissima annata 2015 ma con tanta voglia di rivalsa. Risulta invece un oggetto misterioso il rookie Kentavius Street, per altro anche lui alle prese con problemi fisici.

Un altro giovane di grande talento a roster è il DT titolare DeForest Buckner ex Oregon Ducks draftato nel 2016. Per lui, a una buona rookie season è seguita una seconda annata più che positiva che però non gli ha risparmiato le critiche di chi si attendeva da lui una crescita maggiore. Buckner, forse il miglior giocatore di San Francisco per capacità di pressare la tasca, è uno di quelli coi fari puntati in vista della stagione imminente e certamente non gli mancano le motivazioni per fare un ulteriore salto di qualità. Anche per la prossima stagione avrà a fianco i 140 kg di Earl Mitchell con cui forma una coppia complementare e ben assortita. Dietro di loro i backup Sheldon Day e D.J. Jones.

Il punter Pinion potrebbe perdere il posto a beneficio dell‘ex Minnesota Locke mentre è confermatissimo il kicker Robbie Gould, eccellente nella sua prima stagione nella baia dopo essere stato scaricato da Chicago prima e dai Giants poi.

Non sarà semplicissimo conquistare un posto ai playoff per i 5 volte campioni NFL, ciò che è indubbio è che la franchigia ha per vari motivi gli occhi addosso di tutto il mondo del football. I Niners sono uno dei motivi per cui si attende con ansia il primo kickoff. C’è da capire se Garoppolo riuscirà ad onorare un contratto che gli impone di rendere ai massimi livelli, dove arriveranno i tanti giovani grondanti talento che hanno a roster e poi c’è Sherman che affronterà per due volte la sua ex squadra (il 2 dicembre ci sarà il grande ritorno da avversario al Century Link Field). Insomma i motivi per tenere d’occhio i Niners non mancano. Come al solito il tempo ci darà le risposte che cerchiamo.

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