Fatta la AFC è arrivato il momento di vedere come ogni team della National Football Conference dovrebbe agire per spodestare gli Eagles: sì, i campioni sono proprio loro, e per nostra fortuna le fastidiosissime e ripetitive meme sugli Eagles ed il Lombardi da un paio di settimane sono scomparse dall’Internet.

NFC NORTH

Chicago Bears

-Mettere Trubisky a proprio agio. La prima stagione di Trubisky non passerà sicuramente alla storia per efficacia e brillantezza: certo, il suo pacchetto receiver non lo ha minimamente aiutato e se pensiamo che il leading receiver è stato Kendall Wright con poco più di 600 yards… ecco. Visto il buono spazio salariale e l’ottava scelta assoluta al draft, il GM Pace dovrà investire con convinzione sul ruolo, poiché che senso avrebbe compromettere il proprio futuro al draft per un quarterback che non ha qualcuno di affidabile a cui indirizzare l’ovale?
-Migliorare immediatamente la secondaria. Amukamara e Fuller tasteranno la free agency, perciò è altamente probabile che nessuno dei due torni nel 2018, quindi pure in questo caso, come sopra, Pace dovrà intervenire tramite draft e free agency per tentare di migliorare le prestazione di un ruolo che da anni rappresenta il loro tallone d’Achille: attenzione che il roster dei Bears è molto più buono di quanto si possa credere.

Detroit Lions

-Ravvivare il deprimente running game. Negli ultimi tre anni per ben due volte i Lions hanno avuto il gioco di corse meno efficace della NFL: ciò deprime e non poco visti gli ingenti investimenti compiuti nel tentativo di migliorare la linea d’attacco. Per un motivo o per l’altro Ameer Abdullah deve ancora dimostrare di essere in grado di essere il faro del gioco di corse, quindi seppur draftare Barkley con la ventesima scelta è assolutamente impossibile, qualcuno come Guice potrebbe fare al caso loro, anche se bisogna sottolineare come il talento non sia un problema se si parla di Abdullah: che sia colpa del sistema?
-Capire se valga o meno la pena investire su Ansah. Dopo i quarterbacks, pass rushers in grado di mettere a segno 10+ sacks a stagione sono fra i talenti più richiesti nella lega: Detroit si trova in una situazione particolare con Ansah, giocatore che sembra dover ancora esprimere a pieno il suo potenziale. La metà dei 12 sacks della passata stagione sono arrivati nelle ultime due uscite, mettendo in evidenza come la consistenza non sia fra i cavalli di battaglia del ghanese: indipendentemente dal suo rinnovo, però, i Lions dovranno cercare di assicurarsi qualcuno in grado di arrivare regolarmente a mettere pressione al quarterback avversario.

Green Bay Packers

Che fine faranno questi due?

-Rimpolpare e ringiovanire il corpo ricevitori. Cobb e Nelson vengono entrambi da annate sottotono ed il loro stipendio per la prossima stagione è vicino ai 12 milioni: se il calo prestazionale di Nelson è facilmente attribuibile all’assenza di Rodgers, altrettanto non si può dire di Cobb che dal 2014, suo breakout year, non ha più superato le mille yards. Il feeling che Jordy ha con il numero 12 potrebbe garantirgli un posto a roster, ma in ogni caso servirà un giovane che insieme a Adams dia stabilità alla posizione per il futuro prossimo.
-E pure qua… pass rusher! Trovare qualcuno che possa dare manforte a Matthews deve essere una priorità nei primi due giorni del draft: la secondaria rimane sospetta in Wisconsin, ma dopo le ripetute scelte di cornerbacks e safeties nelle ultime lotterie, quest’anno bisognerà provare obbligatoriamente a rinforzare un reparto che spesso si rende protagonista di inquietanti giri a vuoto. Marcus Davenport potrebbe scivolare fino alla scelta numero 14: in tal caso il nuovo GM Gutekunst non dovrebbe pensarci due volte.

Minnesota Vikings

-Risolvere la situazione quarterback guadagnandoci il più possibile. Situazione strana quella in casa Vikings, dove non uno, non due ma ben tre quarterbacks potrebbero tranquillamente iniziare il 2018 da titolari: il futuro sembra essere Bridgewater, ma sul suo conto i dubbi -a causa dell’infortunio- sono ancora tanti, mentre su Keenum e Bradford si sa decisamente meno. Se Bradford riuscisse a rimanere sano ci troveremmo davanti ad un no-brainer, il titolare sarebbe lui, ma purtroppo la sua salute sembra inevitabilmente compromessa: uno -o forse due- di loro andrà via, e Minnesota dovrà tentare di capitalizzare il più possibile magari attraverso una trade, anche se Keenum fra poche settimane sarà a tutti gli effetti free agent.
-Continuare a migliorare l’offensive line. In un solo anno il running game dei Vikings è passato dall’ultima posizione alla settima, e se teniamo presente che la stagione del prodigio Cook è finita troppo presto c’è motivo di credere che il meglio debba ancora venire. Servono però miglioramenti nella linea d’attacco, soprattutto nel ruolo di tackle.

NFC EAST

Dallas Cowboys

-Avere il coraggio di liberare spazio salariale. Come già ripetuto centinaia di volte, la NFL non è una lega per romantici: il cosiddetto business’ side viene prontamente sbandierato ogni qualvolta un team tagli un giocatore adorato dai tifosi/che gioca nella stessa squadra da tempo. Dez Bryant e Jason Witten ricadono senza dubbio in questa categoria, ma la loro produzione negli ultimi anni non giustifica i quasi 20 milioni che i due percepiranno: capire i motivi della crisi di Bryant degli ultimi tre anni è pressoché impossibile, mentre Witten nonostante rimanga un ottimo blocker non riesce a guadagnare preziose yards after catch. L’attacco dei Cowboys ha bisogno di dinamismo, un ringiovanimento è necessario.
-Cornerbacks. Scandrick, Lewis e Brown sono tre defensive backs in momenti della carriera differenti, ma ciò che appare evidente è che nessuno dei tre possa essere definito lockdown corner: nel caso di Lewis e Brown motivi di essere ottimisti non mancano, ma nel mentre Dallas non può essere continuamente presa a pallate dai quarterbacks avversari. Guardare il drive finale contro i Packers per capire di cosa sto parlando: lo spazio salariale è minimo, ma qualche veterano appena tagliato potrebbe tornare decisamente comodo.

New York Giants

A volte può essere immaturo, ma una volta in campo i dubbi sono pochi: come OBJ ce ne sono veramente pochi.

-Fare pulizia in casa e rinnovare chi merita. Ok, definire il 2017 dei Giants un incubo non renderebbe bene l’idea di quanto sia stata disastrosa la loro stagione, ma non dimentichiamoci che solo la scorsa estate questi sembravano destinati ad essere l’anti-Patriots al Super Bowl: non è tutto da buttare. A questo punto liberarsi dei contratti pesanti di veterani come Marshall e Rodgers-Cromartie è indispensabile, creando così spazio salariale per garantire ad Odell Beckham un contratto consono al suo nome.
-Guardare al futuro: runningback o quarterback? Il completo fallimento della scorsa stagione ha portato in dote la seconda chiamata assoluta al prossimo draft, dove New York si troverà in una posizione estremamente interessante: Eli Manning è sempre più vicino ad appendere il caschetto al chiodo, ma con Barkley ancora probabilmente disponibile, bisognerebbe draftare l’erede del 10 o un runningback che da solo risolverebbe gran parte dei malanni di un gioco di corse che negli ultimi anni nonostante il continuo alternarsi dei protagonisti non è mai stato efficace? Scelta subito interessante per il nuovo GM Gettleman che inizia la sua avventura ai Giants con una discreta pressione addosso.

Philadelphia Eagles

-Capire cosa fare con Nick Foles. La fantastica vittoria al Super Bowl e le eccellenti prestazioni durante la postseason hanno messo Foles e Philadelphia in uno scenario senza precedenti: il presente ed il futuro urlano il nome di Wentz, ma come si deve agire con un backup quarterback che li ha portati per la prima volta sul tetto del mondo? Salvo offerte irresistibili -da una seconda scelta del draft in su- credo che Philadelphia debba fare il possibile per tenerlo, in quanto è molto difficile avere un solo signal caller vincente, figuriamoci due.
-Creare spazio salariale e fare centro al draft. Nessuna squadra è messa peggio degli Eagles per quanto riguarda lo spazio salariale: ad inizio free agency saranno infatti sopra di 9 milioni al limite di 178 milioni di dollari, quindi alcune mosse dolorose potrebbe essere necessarie. Per quanto bene abbiano giocato, gente come Blount, Curry e Bradham potrebbe trovarsi in cerca di un lavoro in quanto salary cap casualties: la forza degli Eagles è la loro profondità, e nei ruoli dei giocatori sopracitati sembrano essere già coperti. Ciò che appare ovvio è che il draft quest’anno sarà particolarmente importante per dare continuità a questo ciclo vincente.

Washington Redskins

-Finirla. Ora. Bene, i Redskins hanno finalmente trovato il loro quarterback del futuro, il presto 34enne Alex Smith, garantendogli un contratto che molto probabilmente Cousins avrebbe firmato senza pensarci due volte: non riesco ancora a trovare il senso in tutto ciò, ma va bene, contenti loro… discontento Cousins! Indiscrezioni dell’ultima ora vedono Washington pensare seriamente ad appiccicare per la TERZA volta consecutiva la franchise tag in faccia a Cousins, ma questa mossa oltre che stupida sarebbe particolarmente rischiosa in quanto nel caso in cui non trovassero qualcuno a cui tradarlo -una squadra disposta a pagarlo 34.5 milioni di dollari solo per l’anno prossimo- occuperebbero una porzione enorme del loro spazio salariale per un backup quarterback. Tutto questo tira e molla fra quarterback e società è stato francamente ridicolo ed imbarazzante -per colpa della società, sia chiaro- quindi adesso che si sono sistemati potrebbero tranquillamente finire questo giochetto.
-Mettere Smith nella posizione di aver successo. Pure la difesa necessiterebbe di qualche intervento, ma dopo il sermone su Cousins ho spazio solo per un altro argomento: dati i soldi a Smith, sarebbe nel loro interesse metterlo a proprio agio. Doctson è emerso come un buon -per ora- red zone threat, ma serve chiaramente dell’altro: fino al suo infortunio il miglior ricevitore a roster era stato Thompson, un runningback. Lo spazio salariale -salvo succeda quanto detto prima- non manca, perciò potranno tentare di accaparrarsi il miglior ricevitore che tasterà l’impervio terreno della free agency.

NFC WEST

Arizona Cardinals

-Ripartire, ovviamente dal quarterback. Non che lo spazio salariale dei Cardinals sia immenso, però sicuramente potrebbero mettere sotto contratto Keenum o Foles, anche se forse non sono disposti a pagare l’ovvio prezzo per il backup degli Eagles: per una squadra come Arizona che si appresta ad incominciare un nuovo corso smerciare scelte al draft non è particolarmente indicato. Con la quindicesima scelta potrebbero garantirsi uno dei migliori talenti nella posizione, perciò credo veramente tenteranno di risolvere il problema direttamente a maggio.
-Aggiungere ricevitori. Fitzgerald è immortale e probabilmente pure l’anno prossimo sfonderà il muro delle 100 ricezioni, però non si può negare che i Cardinals abbiano bisogno di qualcun altro: i due Brown, Nelson e Golden sono deep threat troppo sottodimensionati per essere consistentemente pericolosi, perciò servirà qualcuno in grado di vincere le 50/50 jump ball e la cui presenza in mezzo al campo apra le porte a big plays dei velocisti sopracitati.

Los Angeles Rams

-Pagare Aaron Donald immediatamente. E tanto. Aaron Donald è un fenomeno, uno di quei giocatori la cui presenza altro non è che un atto di amore degli dei del football: tutti sembrano averlo capito, vedremo se pure il front office dei Rams lo capirà in queste settimane. Nonostante un holdout protrattosi fino ad inizio campionato, Donald ha vinto con distacco il premio di Defensive Player of the Year, mostrando una consistenza e produzione quasi senza precedenti nella posizione: un D-tackle che arrivi così facilmente al quarterback avversario raramente si è visto, perciò cari Rams preparate una bella borsa e PA-GA-TE-LO.
-Migliorare in vista di un futuro non troppo distante. Acquisire Whitworth è stato un colpo di genio, però a dicembre gli anni saranno 37, quindi guardare al futuro e cercare al draft il suo successore nonostante non sia prioritario avrebbe tantissimo senso: McGlinchey e Brown potrebbero scivolare fino alla scelta numero 23, ma in caso contrario potrebbero comunque cercare di risolvere il problema anche nei turni successivi.

San Francisco 49ers

Cosa farne della situazione Foster?

-Continuare a migliorare l’attacco. Con Garoppolo under center l’attacco dei ‘Niners ha dimostrato di poter marciare il campo con consistenza, ma bisogna continuare l’upgrade: Garcon avrà 32 anni, Goodwin per quanto bene abbia giocato non è e non sarà mai un WR1, perciò cercare di assicurarsi il miglior ricevitore disponibile nella free agency avrebbe senso, visto anche i loro 74 milioni di dollari di spazio salariale. Lo stesso discorso vale per il running game, dove probabilmente non troveremo più Hyde: in questo caso si può cercare qualcuno al draft.
-Avere un piano B nel caso Foster dovesse passare guai. I due arresti di Reuben Foster hanno definitivamente messo in evidenza il motivo per il quale un giocatore così talentuoso sia precipitato fino alla 31esima scelta dello scorso draft: dal momento che ancora non si sa ancora nulla sul caso di violenza domestica, San Francisco farebbe bene a cercare qualcuno con cui sostituirlo nel caso in cui le cose dovessero prendere una brutta piega.

Seattle Seahawks

-Almeno questa volta fare qualcosa per la linea d’attacco. La scorsa stagione l’offensive line dei Sea… no, mi fermo qua, penso siano due anni che ogni volta che parlo dei Seahawks e dei loro bisogni incomincio dalla linea d’attacco.
Sapete già tutto, forse anche meglio del front office: a tempo perso servirebbe pure un runningback.
-Rinnovare la difesa.
È stato divertente, ma l’era della Legion of Boom sembra essere agli sgoccioli: Thomas sembra voler andar via, sulla disponibilità di Chancellor ed Irvin aleggiano sinistri spettri che parlano di ritiro per entrambi, Bennett va verso i 33 e Sherman viene da un infortunio molto serio e dato che gli anni a marzo saranno 30 Seattle potrebbe non essere disposta a pagarlo undici milioni nel 2018. Come potete vedere serve un ricambio generazionale praticamente in ogni reparto difensivo, perciò non ha senso aspettare: in NFL trascinare le cose troppo a lungo non porta mai a buoni risultati.

NFC SOUTH

Atlanta Falcons

-Migliorare la linea d’attacco. Non che sia un vero e proprio bisogno, però dal quinto posto nel 2016 nella classifica di rush terrene guadagnate sono scesi al 13esimo posto: ciò può forse essere dovuto alla dipartita di Shanahan, o ad un calo di prestazioni di alcuni giocatori, come la guardia Garland -50esima nella classifica PFF- ed il tackle Schraeder -29esimo fra i tackle- il cui 2017 è stato certamente meno brillante rispetto all’anno precedente. Non che siano veri e propri bisogni, ma per una squadra che da qualche anno sembra diventata contender migliorare è un must ogni offseason.
-Migliorare la secondaria. Come per la linea d’attacco non stiamo parlando di una necessità -tipo O-Line per i Seahawks- ma di sicuro qualche upgrade non guasterebbe: gli otto intercetti messi a segno l’anno scorso rappresentano il 29esimo peggior dato nella lega, e per quanto buono possa essere Trufant la slot rimane un punto debole a causa di Brian Poole, il 74esimo cornerback nella mega-classifica di PFF. Ricardo Allen diventerà free agent, perciò pure qui cercare altrove potrebbe essere una mossa intelligente.

Carolina Panthers

Quanti Kalil vedremo ai Panthers l’anno prossimo?

-Svecchiare la difesa. La produzione del reparto difensivo di Carolina non è minimamente in discussione, ma occorre guardare al futuro: Peppers, Addison e Johnson hanno tutti superato le trenta primavere, ed aspettarsi che Peppers -ammesso ritorni- metta a segno 11.0 sacks pure nel 2018 non sarebbe stupido, ma nemmeno troppo probabile. In questo caso, con uno spazio salariale appena sopra ai 20 milioni, assicurarsi qualcuno in free agency potrebbe essere impossibile, perciò pure in questo caso, sotto con il draft.
-Sistemare una volta per tutte la linea d’attacco. Matt Kalil non è stato minimamente in grado di giustificare il contrattone firmato nella scorsa offseason ed il fratello Ryan nelle ultime due stagioni ha perso 18 delle 32 partite giocate: dato che rinnovare l’All-Pro Norwell deve essere una priorità, avrebbe senso creare spazio salariale lasciando andare uno dei due fratelli. Il bisogno di un left tackle affidabile tormenta Carolina da anni, perciò non stupitevi se la prima scelta al draft venisse spesa per risolvere una volta per tutte questo problema.

New Orleans Saints

-Regalare a Brees un nuovo Jimmy Graham. La trade che ha fatto approdare Jimmy Graham ai Seahawks non ha portato particolare fortuna al tight end, che negli ultimi anni sembra essere diventato l’ombra di se stesso: Unger è stato fondamentale per la resurrezione del running game dei Saints, ma è lecito affermare che Brees abbia sofferto la mancanza di un red zone target della portata di Graham. È chiaro che Fleener non sia la risposta, perciò assicurarsi qualcuno come Trey Burton potrebbe avere senso.
-Migliorare il pacchetto linebacker. I miglioramenti difensivi del 2017 lasciano ben sperare per il futuro, ma aggiungere profondità e qualità nella posizione di linebacker deve essere una priorità per i Saints: data la scarsa disponibilità monetaria potrebbe essere necessario intervenire tramite il draft, e per una squadra così vicina a giocarsi il Championship Game contro Philadelphia ogni singolo miglioramento potrebbe essere quello decisivo.

Tampa Bay Buccaneers

-Ravvivare un deprimente pass rush. Nessuna squadra ha atterrato il quarterback avversario meno dei Bucs, che con i loro 22.0 sacks stagionali hanno dimostrato di non avere il personale giusto per intimorire le linee d’attacco avversarie: a parte l’onnipotente McCoy nessuno ha messo a segno più di 2.5 sacks, e tutto ciò è inaccettabile per una squadra vista da chiunque come pronta al salto di qualità. Avrebbero lo spazio salariale per garantirsi uno fra Lawrence ed Ansah, ma pure in tal caso dovrebbero intervenire al draft.
-Trovare modi di far decollare il running game. Nonostante Doug Martin ed il suo stato di forma apparentemente ottimale, il running game dei Buccaneers non è mai stato in grado di trovare successo: Barkley non dovrebbe più essere disponibile ora della loro settima scelta, quindi cercare di risolvere il problema in free agency con un improbabile Bell o con un più abbordabile Lewis/Hyde potrebbe essere una buona idea.

One thought on “NFL Offseason 2018: due mosse che ogni team NFC dovrebbe fare

  1. Veramente i Redskins dopo aver dato quel contratto senza senso a Smith vogliono taggare Cousins? Pensavo che peggio delle mosse dei Bears dell’anno scorso in ambito QB non si potesse fare!

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