“Che bello”, penso fra me e me “la settimana delle wild card, tutta l’attenzione mediatica su team come Bills, Jaguars, Rams e Titans… una ventata di freschezza in questa NFL”… ed ecco che arrivano loro, inevitabili, con il loro andamento che più che un passo sembra una marcia: è il cinque gennaio, e Seth Wickersham di ESPN pubblica un reportage di cui parleremo per mesi se non anni, ed i protagonisti sono proprio loro, i New England Patriots.
Ma come, riusciamo a parlare dei Patriots pure nell’unica settimana dell’anno -bye week a parte- in cui non scendono in campo? Ma dai, ci siamo già stufati di ripetere quanto Dalton sia diventato il nuovo eroe della classe operaia di Buffalo?
E poi la gente si chiede come sia possibile che li odino in così tanti…

Salvo che abbiate vissuto sotto una roccia -ed in tal caso, beati voi- per tutto il fine settimana, già sapete a grandi linee cos’è successo: Brady è andato da Kraft per sollecitarlo a tradare Garoppolo che però era voluto da Belichick che alla fiera mio padre comprò. Vi puzza un po’ da culebrones argentina, non è vero?
Non mi sto proponendo di dirvi come stiano veramente le cose in casa Patriots, non lavoro per ESPN o qualche altro network americano, ciò che posso sapere non è diverso da quanto già sappiate voi, ma mi sembra il caso di fornirvi la mia chiave di lettura di una situazione decisamente controversa: devo proprio? Credo di sì.

Non è difficile avere un’alta opinione di sé se ci si chiama Tom Brady.

Per indole tendo a disprezzare le persone con un ego tanto grande da potersi riparare dal sole facendosi ombra -me escluso-, ma posso immaginare che una sesta scelta al draft che ha scritto le pagine più importanti di questo sport vincendo praticamente più di chiunque altro, rendendo estremamente banale il concetto stesso di vittoria, possa avere un ego di un certo tipo: Tom, non è che ti giustifico, ma essendo una dei tanti uomini che la notte sogna di prendere il controllo della tua vita abbandonando la mia, un po’ ti posso anche capire.
Immaginiamoci per un attimo che dopo essere diventato più importante e famoso della squadra stessa per cui giochi, arrivi uno probabilmente più bello di te e con un talento in grado, forse, di dare continuità a ciò che hai creato proprio tu, Tom Brady: lettore, che per la durata di questo articolo sarai Brady, come ti sentiresti?
Ovviamente minacciato, e sapendo che l’allenatore con il quale sei andato a formare la combo quarterback-head coach più vincente di sempre stia strizzando l’occhio a questo italico giovincello… beh, un minimo te li fa girare i cosiddetti.
Ciò che sto per dire è un po’ audace, ma vedere che la tua franchigia senza di te ripiombi nella mediocrità, un minimo non ti sazia quel mastodontico ego? Meschino, senza dubbio, ma umano, troppo umano.
Ce la sentiamo di far passare Brady per il più grande stronzo del ventunesimo secolo- ché adesso che LeBron piace veramente a tutti ci serve carne fresca da odiare-? No, e qua a mio avviso ESPN ha clamorosamente toppato, forse per aggiungere una dimensione ancora più glamour ad una situazione già di per sé sufficientemente intrigante: tentare continuamente di far apparire Brady come il peggior compagno di squadra possibile è il modo intellettualmente pigro per convincere il lettore della propria, banale, tesi.

Si può assumere che da quanto io abbia appena detto, il fatto che Garoppolo sia stato ceduto per volontà di Brady sia vero? Forse sì, ed ora tenterò di trasformare questo dubbio in un no categorico.
Brady va per i quarantuno, già lo sappiamo, e Garoppolo va per un contratto nuovo, sappiamo pure questo: è possibile panchinare un quarterback che probabilmente vincerà il terzo MVP a quest’età? No, figuriamoci se dovesse vincere anche un altro di quei cosi là, il Super Bowl… Tom Freaking Brady vuole riscrivere la storia dimostrando che si può avere successo nella posizione più difficile di tutto il mondo sportivo pure a quarant’anni, altro fatto ben noto, e chiedetevi, è possibile “farlo fuori” dopo un 2017 del genere? Non diciamo sciocchezze.
È possibile rinnovare Garoppolo a numeri da backup quarterback? Assolutamente no, e che senso avrebbe occupare circa 40 milioni di spazio salariale per DUE QB? Nessuno.

I tempi felici in cui Belichick e Garoppolo vestivano gli stessi colori, anche se raramente gli stessi abiti.

La trade che ha portato Jimmy ‘Polo ai 49ers non è conseguenza di una concreta richiesta di Brady, ma è semplicemente conseguenza di Brady: immagino che pure vincere abbia qualche effetto collaterale, e se mi garantite che il prossimo quarterback della mia squadra del cuore -che anche se molti di voi già sanno non dico perché sono proprio un bravo giornalista serio e modesto- mi farà vincere cinque -per ora- Super Bowl facendomi magari un po’ soffrire per la sua testardaggine misto orgoglio quando non vorrà appendere il casco al chiodo, firmerei immediatamente.
Come diceva lo zio del supereroe rossoblu, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, quindi togliere il concetto di Brady dai Patriots finché non avverrà per cause naturali -leggasi ritiro- sarà impossibile, ma non perché Brady è stronzo, ma perché Brady è Brady e Garoppolo non è ancora Brady.

In tutto ciò abbiamo finora lasciato fuori uno dei protagonisti di questo ménage à trois, ovvero Robert Kraft.
L’affetto paterno che il presidente nutre verso Brady scioglie il cuore -quasi- a tutti, ed è facilmente immaginabile comprendere il perché di questo amore reciproco, ma arrivare a dire che Garoppolo è stato ceduto perché il buon Tom è andato a piangergli in braccio è francamente ridicolo: vi spiego.
Come giustamente mi ha fatto notare qualche caro amico, tutto ciò che conta per un owner è l’aspetto economico: vincere vuol dire più soldi, un merchandising più sviluppato ed una fan base in crescita, non un trofeo o la soddisfazione di sapere di aver costruito la miglior squadra della lega, e per quanto ciò possa intristirvi, come dicono i giocatori una volta tagliati, this is the business side of the game. Aspetto economico, dunque: tagliare Brady per Garoppolo, per quanto possa essere una mossa intelligente dal punto di vista prettamente sportivo, cosa comporterebbe ai New England Patriots, franchigia dal valore di 3,7 miliardi di dollari? Vi ricordate quanti fischi e proteste per le genuflessioni prima dello scontro con i Texans? Figuriamoci vedere il numero 12, il re di Foxboro’, essere tagliato un anno dopo la più grande rimonta al Super Bowl di sempre: seriamente, pensate che sia possibile per i Patriots “liberarsi” di Brady prima del suo ritiro?
È dunque andato Brady a battere i pugni nell’ufficio del presidente? Non credo, probabilmente era un fatto risaputo che la presenza di Garoppolo lo intimorisse, e francamente non mi sento di puntare il dito contro TB12, dato che un certo Favre con un giovane Rodgers era stato -così dicono- decisamente più… stronzo!

Brady ed il prossimo nobel per la medicina, Alex Guerrero.

Potete farmi presente che Brady “ha lasciato fuori” dal suo centro un acciaccato e piangente Garoppolo, ed io vi risponderei “Gossip!”, potete dirmi quanto volete che il fatto che stia mettendo in dubbio le cure dei medici di squadra appannaggio dello sciamano mezzo curatore Alex Guerrero sia deleterio per il futuro dei compagni che intanto mi sorge qualche dubbio sulla veridicità dei fatti, e fino a prova contraria sembra che allenarsi e vivere come Tom Brady sia un buon modo per evitare gli infortuni e fare qualche soldo con libri eccessivamente cari: tutte queste voci accostano i Patriots ad un team vicino all’implosione, non la squadra che dominato anche quest’anno l’intera NFL e che ha concluso l’anno con un 13-3 che ad un certo punto, visti i problemi difensivi, sembrava utopia.

Cosa portarne fuori da tutto ciò?
È difficile. Brady sì, forse ha un ego discretamente grande, magari meno di quello del proprio allenatore, ma in ogni caso trattare la trade Garoppolo come il primo grande scandalo del 2018 è oggettivamente fuori luogo: chiunque sa che l’obiettivo di Brady è giocare fino ai 45, non è una novità, e ciò purtroppo -per loro- ha costretto Belichick a rinunciare al suo nuovo pupillo per una misera seconda scelta.
Che poi -giuro, ho quasi finito-, tutto questo clamore dov’era otto-nove mesi fa durante il draft, quando Garoppolo è stato accostato a Cleveland e Houston solo per dirne due?
Tifosi dei Patriots, tranquilli, qua nulla da vedere: chiamarsi Tom Brady a volte può essere un problema.

12 thoughts on “Quando chiamarsi Tom Brady può essere un problema

  1. Ma garoppolo è stato ceduto per sua volonta o no? Io lo avrei tenuto vista che brady ha 40 anni non è eterno e classe a parte non ha mai subito infortuni gravi come altri qb…
    A livello economico i patriots sono vincenti da anni, quindi credo nn sia un problema.
    Forti del sistema prescindono dal giocatore?

    • Mi pare scontato: Garoppolo ha ancora 10 anni di carriera, salvo infortunii e vuole il contrattone a 3 cifre, che a Boston era impossibile perchè Big Tom non scende dai suoi 22M/Y. A San Francisco lo troverà (pensare che hanno dato 100M a Crap-ernick…) e tutti vissero felici e contenti.

      • Garoppolo giustamente voleva giocare, Brady “giustamente” vuole giocare: che fare? Tagliarlo/metterlo in panchina non è per niente facile…

        • …se non impossibile! A meno che, faccio tutti gli scongiuri del caso, non si presenti una situazione come quella di Manning-colts-infortunio con Luck in palio.

  2. avrei fatto la stessa cosa….tenere brady e mandare via garoppolo…..concordo in pieno su tutto il tuo articolo.

  3. Mattia niente da dire sull’articolo, ma non mi sentirei nemmeno di biasimare qualche tifoso di Boston che, al momento della trade, avesse storto il naso. Tutto dipende dallo sviluppo di Garoppolo. Se le 5 ultime fantastiche giornate di questo campionato si riveleranno degli abbaglianti fuochi di paglia, allora il sistema Patriots avrà azzeccato la 2514ma operazione degli ultimi 17 anni. Ma se l’italo-americano avrà una carriera che ricalcherà questo finale di campionato, beh allora Kraft e Belichick per una volta avranno preso una topica clamorosa. E’ vero che panchinare o, peggio ancora, dare il benservito a Brady ora come ora è impossibile, ma se vogliamo fare un discorso economico l’aver trovato l’erede perfetto di Brady avrebbe garantito alla franchigia nel medio-lungo periodo quella continuità di introiti che è alla base delle proprietà sportive americane.
    Brady ha pur sempre 40 anni: capisco che non è di questa terra e ha la fame-voglia-competitività di 2 squadre messe assieme, ma a quell’età questa stagione sei al top e quella dopo? Tanto + che la O-line di New England non è esattamente la linea Maginot e a meno di grandi cambiamenti in offseason l’anno prossimo Brady è tutto meno che al sicuro. Nessuno ha la certezza che la leggenda che sta scrivendo il GOAT possa avere una durata bi, tri, quadriennale e secondo me 2 volpi-malandrini, quali sono il proprietario e l’HC dei Patriots, qualche trovata dovevano inventarsela per far rimanere almeno x 1 anno questi 2 galli nel pollaio.

    • Quindi tu avresti tagliato o scambiato Brady dopo la stagione che ha fatto quest’anno per far giocare un giocatore come garoppolo, con tanto potenziale ma nessuna sicurezza che diventi un quarterback quantomeno decente (i patriots hanno deciso senza la prova del 9 delle gare con san Francisco)?

      • Dico solo che la trade ha avuto senso solo se BB ha valutato Garoppolo non un franchise QB. Altrimenti il rischio preso è stato a mio parere troppo alto. A quell’età il domani equivale a 5 anni: Manning è passato nell’arco di 2 anni da siglare il record di TD in 1 stagione regolare (55!!!) a non riuscire neanche + ad alzare il braccio x lanciare (nella penultima ne ha lanciati 39 ed era + giovane del Brady di adesso). Lasciamo stare che abbia vinto il Superbowl proprio in quell’anno, aveva Von Miller che era sceso un attimo da Marte per asfaltare qualsiasi cosa gli passasse davanti.
        Già la seconda parte della stagione di TB12 è stata tutto meno che da MVP, magari si è tenuto x i Playoff.. Resta il fatto che, vista la carta d’identità, da un giorno all’altro il tuo QB possa crollare di rendimento e tu hai come alternativa Hoyer.. Negli anni poi BB non mi sembra si sia mai fatto grandi problemi a mettere alla porta elite player che non rientravano + nel suo progetto: è vero che qui si parla di Brady, the GOAT, ma Belichick sta al sentimentalismo come Trump all’intelligenza..

  4. Io credo che anche garoppolo non avesse tutta sta voglia di fare altri 5 anni di anticamera. Onestamente mi sembra una trade logica, forse l’unico appunto è che per un QB come garoppolo si poteva strappare qualcosa di più di un secondo giro vista la situazione QB di mezza NFL.

    • Potevano tenere garoppolo anche contro la sua volontà (franchise tag) o comunque strapagarlo ma quanto senso avrebbe avuto? Strapaghi la riserva del tuo qb titolare solo perché ti è sembrato (perché stiamo facendo ipotesi al buio pre-jimmy che cammina sulle acque versione niners) che potesse essere un possibile franchise quarterback?
      Concordo con te pienamente sulla questione scambio: i niners non hanno fatto un affare ma hanno vinto alla lotteria perdendo solo una seconda scelta. I patriots dovevano prendere una prima scelta a prescindere e forse anche qualcosa in più visti i qb che ci sono in giro (bortles, taylor).

  5. Secondo me è stato creato un caso sul nulla. È evidente che c’è stato un incontro tra brady, belichick e kraft per programmare il futuro, in cui Bob kraft ha chiesto a Brady:”allora che fai? Giochi per noi almeno altri 2 anni?”, Brady avrà risposto di sì e quindi Kraft ha detto a belichick:”Sentito? Allora puoi scambiare Jimmy G. adesso”.
    Le motivazioni di Kraft possono essere molteplici e tutte valide: economiche come hai detto tu mattia oppure sentimentali oppure di “piazza” (non tagli o scambi il qb forse più forte di sempre dopo una stagione da quasi mvp, almeno se sei sano di mente, per avere la tifoseria incazzata a vita anche se hai portato loro 5 lombardi).
    Quindi che kraft abbia deciso facendosi suggerire dalla decisione di brady di continuare o meno è normale ed ovvio.
    Se belichick in tutto questo non fosse d’accordo, vista la sua politica del “next man up”, potrebbe anche essere plausibile e vero ma alla fine la situazione sta bene anche lui perché anche se ora fosse scontento ora si ritrova ancora “solo” con il qb che gli ha portato 5 titoli….

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