NFC NORTH

Chicago Bears (5-11)

Cosa è andato bene: se si parla di Chicago Bears non si può che iniziare dalle corse. Nonostante box pieni e difese ben consce che avrebbero dato l’handoff sia sul primo che sul secondo down, i runningbacks di Chicago hanno fatto registrare 4.2 yards a portata, valide per l’undicesimo miglior dato nella lega e li troviamo nella stessa posizione per quanto riguarda le yards terrene concesse agli avversari: da ciò si può dedurre che linea d’attacco e front seven siano stati i punti di forza di questa squadra. L’elettrizzante Tarik Cohen permette loro di essere creativi, anche se purtroppo la creatività offensiva non è certamente il punto di forza di John Fox: il prossimo allenatore dei Bears potrebbe avere fra le mani un coltellino svizzero -anche viste le ridotte dimensioni- da usare in varie situazioni. Le 319.1 yards totali concesse a partita li fanno entrare per il rotto della cuffia nella top ten, testimoniandoci così l’effettiva bravura di Fox almeno in questa fase del gioco.

Non è stata una stagione facile quella di Trubisky, però di motivi per restare ottimisti non ne mancano.

Cosa è andato male: solo Indianapolis e Cincinnati hanno guadagnato meno delle 287.4 yards a partita e nessun attacco aereo è stato meno produttivo di quello dei Bears. Mettere sotto contratto Glennon si è rivelato uno stupidissimo errore, in quanto è stato panchinato dopo poco più di un mese: Trubisky non ha certamente sfigurato, ma è apparso troppo spesso sopraffatto dalla velocità della NFL e, sicuramente, il suo deprimente parco ricevitori non gli ha fatto alcun favore. Certo, una ricostruzione offensiva può richiedere qualche anno prima di iniziare a dare i suoi effetti, ma Chicago non è così lontana dal competere per i playoff: servono ovviamente skill players, ma le basi sembrano essere discretamente solide.

Valutazione: 5,5. Stagione di transizione per i Bears, che si sono tolti la soddisfazione di prendere lo scalpo a tutta la AFC North ed ai Carolina Panthers: in una stagione partita senza particolari aspirazioni anche questo serve a fare morale.

Detroit Lions (9-7)

Cosa è andato bene: il sesto posto nelle yards aeree per partita testimonia ancora una volta l’efficacia di Stafford e dell’attacco dei Lions, in grado di far superare sia a Golden Tate che a Marvin Jones quota 1000 yards. Il differenziale give/take di +10 vale loro il quinto posto e ci racconta di un attacco estremamente bravo a prendersi cura dell’ovale e di una difesa molto opportunista guidata da Darius “Big Play” Slay, leader nella classifica degli intercetti.
Il rookie Jamal Agnew è riuscito a riportare in end zone ben due punt return, rivelandosi uno degli interpreti più pericolosi di questa posizione troppo spesso sottovalutata: purtroppo per i Lions le notizie positive finiscono qua, vediamo un po’ perché non sono riusciti a centrare la qualificazione alla postseason.

Altra stagione deludente per Ameer Abdullah: solo 3.3 yards a portata per l’ex Nebraska.

Cosa è andato male: l’ultimo runningback di Detroit in grado di superare quota 100 rushing yards in una partita fu Reggie Bush nel Thanksgiving del lontano 2013… quattro anni abbondanti fa! L’incapacità di produrre del backfield condanna spesso Detroit a third&long difficilmente convertibili, e risulta alquanto deprimente che dopo il 30esimo posto della scorsa stagione per quanto riguarda le rushing yards totali, quest’anno siano riusciti addirittura a peggiorare: nessuno ha guadagnato meno delle loro 76.3 yards a partita e solo Arizona ha pareggiato la ridicola media di 3.4 iarde a portata. Nonostante la propensione all’intercetto i quarterback avversari non hanno faticato più di tanto a muovere le catene contro di loro, in quanto le 243 yards di lancio concesse a partita sono il 27esimo dato nella lega: come avrete certamente intuito Detroit dipende esclusivamente dalle giocate di Stafford, il quarterback forse meno assistito di tutta la National Football League.

Valutazione: 6. Il record è positivo, il risultato finale della stagione no: il faraonico contratto di Stafford è stato parzialmente giustificato dalle prestazioni del quarterback, ma come ogni anno occorre trovare una soluzione alla sterilità del running game.

Green Bay Packers (7-9)

Cosa è andato bene: cosa può essere andato bene ai Packers in una stagione nella quale il miglior quarterback della NFL ha perso nove partite?
Assolutamente niente: per la prima volta dall’anno “rookie” del numero 12, Green Bay non ha strappato un pass per i playoff, ed in una stagione in cui la NFC sembra essere terra di nessuno ciò fa ancora più male.

Coach McCarthy intento a spiegare ad Hundley come lanciare il ventesimo screen pass in ventidue giocate.

Cosa è andato male: tre anni dopo averlo draftato, allevato senza pressioni e testato, è ufficialmente arrivato il momento di definire l’esperimento Hundley come un totale fallimento. Nonostante un apprendistato clamorosamente lungo, McCarthy è sembrato incapace di fidarsi del proprio quarterback, limitandolo a continui checkdown e togliendogli a priori dal playbook ogni tipo di giocata che prevedesse un lancio più lungo di 10 yards. Il 42.8% di terzi down convertiti dagli avversari valgono loro il 28esimo posto in questa speciale graduatoria ed il quarterback rating concesso di 102.0 è “migliore” solamente rispetto a quello di Cleveland: se a tutto ciò aggiungiamo pure i 24.0 punti concessi a partita -26esimo dato nella lega-, spiegare il perché dopo nove lunghi anni Capers non sia più il loro defensive coordinator diventa piuttosto semplice.

Valutazione: 5. Poteva essere la loro stagione, ma la sfortuna e la totale incompetenza del reparto difensivo li hanno condannati a guardare i playoff da casa: sarà una offseason veramente importante quella che sta per iniziare.

Minnesota Vikings (13-3)

Cosa è andato bene: sembrava che con Keenum under center fossero condannati ad un’altra stagione sul 50% di vittorie ed invece eccoli qua, direttamente qualificati al Divisional Round dei playoff e con una concreta possibilità di giocarsi il Super Bowl in casa. Siamo davanti alla miglior scoring defense della lega -solo 15.8 punti concessi a partita- nonché a quella che concede meno yards totali agli avversari -solo 275.9 ad uscita-: nessuno difende i terzi down in modo migliore -la percentuale di successo degli avversari è pari al 25.2%-, il passer rating medio dei QB avversari è il terzo più basso in assoluto -73.0- e sono secondi sia nelle yards aeree concesse sia in quelle terrene.
E sì, pure l’altro reparto è stato discretamente efficiente.
L’attacco guidato da Keenum converte terzi down con la terza miglior percentuale in assoluto -43.5%-, trovando successo tanto tramite le corse -settimi per rushing yards a partita- quanto attraverso i lanci: il quarterback rating medio dei signal caller di Minnesota è il quarto migliore della lega, con un 99.1 assolutamente inimmaginabile ad inizio stagione.

13 sacks e miglior stagione della carriera: saprà Griffen portare avanti tutto ciò pure ai playoff?

Cosa è andato male: gli infortuni di Bradford e Cook non sono stati particolarmente sentiti grazie all’eccellenza di Keenum e Latavius Murray, ma è indubbio che con loro in campo probabilmente Minnesota sarebbe ancora più pericolosa. Trovare difetti alla versione 2017 dei Vikings è veramente difficile, ma se proprio devo puntare il dito contro qualcosa lo punto sicuramente in direzione del numero di sacks messi a segno: con una rotazione che comprende Joseph, Hunter, Griffen e Robinson ci si potrebbe aspettare qualcosa di più di 37 sacks totali.

Valutazione: 9,5. Solidi, senza fronzoli ed estremamente concreti: questi Vikings possono fare strada in postseason. Il voto più alto fra tutte le trentadue squadre spetta a loro.

NFC EAST

Dallas Cowboys (9-7)

Cosa è andato bene: la run defense di Dallas, dopo essere stata la meno permeabile nel 2016, si è confermata su un buon livello avendo concesso solamente 104 yards a partita, buone per l’ottava posizione in classifica. Nel caso ci fossero dubbi, Ezekiel Elliott è veramente un campione: giocando solo 10 partite il buon Zeke è arrivato a solamente 17 yards da quota 1000, mettendoci davanti al fatto che se non fosse stato qualificato avrebbe quasi sicuramente vinto il secondo titolo di rushing leader in altrettante stagioni. Ci sono buoni motivi per credere che l’anno prossimo sia nuovamente fra i favoriti per questa prestigiosa soddisfazione, in quanto l’attacco di Dallas, dopo quello di Jacksonville, è quello che ha guadagnato più rushing yards: l’importanza di un gioco di corse efficiente per il game plan sia offensivo che difensivo si è potuta notare proprio durante la squalifica del numero 21.

Un Elliott un po’ triste che pensa a come sarebbe andata la stagione di Dallas senza la sua sospensione.

Cosa è andato male: nelle sei giornate senza Elliott, Prescott ed i Cowboys sono sembrati la brutta copia di quella versione 2016 che tanto aveva fatto esaltare tifosi ed addetti ai lavori. Senza il proprio runningback titolare a metterli in costante condizione di third&short, Dak ha dovuto spesso far affidamento ai propri ricevitori, e qua si apre un discorso completamente diverso: Dez Bryant è in evidente -e costante- declino, Cole Beasley è un affidabile slot receiver ma non certamente Wes Welker e Jason Witten oramai non è più in grado di produrre dopo la ricezione. Tutto ciò è testimoniato dal 26esimo posto nella classifica delle yards lanciate a partita -196-.
Solo cinque squadre hanno concesso più passing touchdown dei 28 di Dallas: la situazione non migliora se spostiamo l’attenzione sulla percentuale di terzi down convertiti con successo dagli avversari, 42.9%, che è la quartultima della lega.

Valutazione: 6. Il 2017 è stato l’anno in cui abbiamo capito chi sia il giocatore più importante a roster: se riusciranno a rinnovare Lawrence ed a migliorare il livello delle giocate della secondaria, saranno molto più pericolosi della versione 2016.

New York Giants (3-13)

Cosa è andato bene: ci ho pensato alcuni minuti, mi sono addirittura preso il tempo di farmi una doccia ma niente, nel 2017 dei Giants nulla è andato per il verso giusto.

Salvare il proprio posto panchinando un quarterback borderline Hall of Fame? Sì, McAdoo le ha provate proprio tutte.

Cosa è andato male: seconda peggior difesa per yards totali concesse -penultima in passing yards e 27esima in rushing yards-, ultima per touchdown di lancio subiti e terzultima per numero di sacks messi a segno. Terzultimo attacco per efficacia sui terzi down, 26esimo per rushing yards e dulcis in fundo penultima scoring offense della lega con la miseria di 15.4 punti a partita, meglio solo di Cleveland.
Cari lettori, quanto appena sciorinato non è sicuramente il peggio, in quanto la completa implosione dello spogliatoio ha spinto anzitempo in rebuilding mode una franchigia che solo la scorsa estate era vista come la favorita per rappresentare la NFC al Super Bowl: fra sospensioni interne, panchinamenti di quarterback leggendari, allenatori che puntano il dito contro i giocatori ed infortuni, il 2017 dei Giants è stato un incubo lungo quattro mesi che ha completamente distrutto quanto -poco- di buono fatto negli ultimi anni.

Valutazione: 1. Lo zero lo riservo ai Browns -non capita tutti i giorni di non vincere nemmeno una partita!-, anche se non credo che nessuno abbia avuto una stagione tanto negativa quanto quella di New York.
Orribile.

Philadelphia Eagles (13-3)

Cosa è andato bene: l’esplosione di Wentz è stata la storia più bella del 2017, prima del terribile infortunio. Nonostante i 19 punti complessivi segnati nelle ultime due uscite stagionali, Philadelphia può vantare la terza miglior scoring offense della lega -28.6 punti a partita-, il maggior numero di touchdown lanciati ed il miglior record stagionale insieme a Pats, Steelers e Vikings.
Lo spaventoso front seven ha confermato tutto il proprio potenziale concedendo il minor numero di rushing yards a partita della lega -79.2-: il tutto va inserito in un contesto difensivo in cui pure la secondaria è riuscita a performare decentemente, come testimoniato dal 32.2% di terzi down convertiti dagli avversari -terzo miglior dato nella lega- e dalla quarta miglior scoring defense -18.4 punti concessi a partita-.
Il running game, grazie alla continua alternanza di halfback, è stato il terzo più prolifico della NFL con ben 132.2 yards terrene guadagnate a partita, ma tutto ciò passa in secondo piano perché…

Che giocatore Fletcher Cox!

Cosa è andato male: … l’infortunio di Wentz ci ha privato di quella che poteva essere una squadra assolutamente da Super Bowl. Con Foles under center le speranze degli Eagles di fare strada ai playoff si abbassano terribilmente, ed è un vero e proprio peccato: guardando le quattro squadre NFC impegnate nel weekend, quante di loro vedreste sfavorite contro gli Eagles di oggi?
Devo trovare per forza qualcosa che non va? Se proprio devo… la secondaria sembra essere ancora l’anello debole della catena, in quanto è l’unico reparto ad essere “nella media”: le 227 yards aeree concesse agli avversari sono il 17esimo dato nella lega.

Valutazione: 9+. L’infortunio di Wentz li ha privati del sacrosanto 10 e, soprattutto, di una seria possibilità di portare a casa quel maledetto Lombardi.

Washington Redskins (7-9)

Cosa è andato bene: la forza di questa compagine è il gioco aereo condotto da un sempre ottimo Kirk Cousins… peccato che gli unici a non aver realizzato ciò siano i loschi figuri del front office! Le 234 yards guadagnate a partita con i lanci valgono loro il 12esimo posto nella classifica generale e se ciò non vi fa nessun effetto provate a guardare velocemente la injury reserve list: con una linea d’attacco diversa ogni settimana e senza i suoi migliori playmaker, il numero 8 è riuscito lo stesso a tenere quasi sempre in partita -da solo- una squadra che di lui sembra non volerne più sapere. Le giocate della secondaria sono valse loro il nono posto nella classifica delle yards aeree concesse, ed il quarterback rating di 81.0 fatto registrare in media dai QB avversari li fa entrare per il rotto della cuffia nella top ten.
Il pass rush guidato da Kerrigan ha messo a segno 42 sacks, settimo numero più alto in NFL, ed il 36.7% di terzi down convertiti è valso loro il nono posto in questa particolare graduatoria.

Nel caso qualcuno avesse bisogno di un franchise quarterback…

Cosa è andato male: il concetto di running game sembra faccia venire mal di testa sia all’attacco che alla difesa, in quanto nessuno quest’anno ha concesso più yards terrene agli avversari -134.1 a partita- e solo quattro squadre ne hanno guadagnate meno in attacco.
Solo gli eroici Dolphins hanno convertito terzi down con una percentuale minore del 32.4% di Washington, e ciò è facilmente imputabile allo zero sotto la voce “playmaker”: pensare di muovere le catene con regolarità quando il proprio miglior ricevitore è Jamison Crowder è francamente ridicolo.
Il dramma Cousins sembra destinato, finalmente, alla risoluzione e se tutto andrà come si crede, probabilmente Washington terrà compagnia ai Giants nel purgatorio chiamato “ricostruzione”.

Valutazione: 5,5. Con un po’ più di salute a mio avviso avrebbero potuto centrare i playoff, ma già sapete il proverbio sui “se” e “ma”: chissà se fra cinque anni, quando Cousins vestirà un’altra casacca, pure il front office starà pensando a tale proverbio.

NFC WEST

Arizona Cardinals (8-8)

Cosa è andato bene: dopo due anni è lecito dire che la trade per Chandler Jones è stato un vero e proprio affare per Arizona, dato che quest’anno nessuno ha atterrato il quarterback avversario più di lui -17.0 sacks totali, sacks’ king del 2017-. Nonostante le perdite della scorsa offseason la difesa ha continuato a performare ad un livello estremamente alto: se il 14esimo posto per yards aeree concesse non vi soddisfa, il sesto posto in rushing yards concesse e percentuale di successo sul terzo down degli avversari ci testimoniano la bontà delle giocate del reparto difensivo di Arizona.
Concludere con otto vittorie un anno del genere, in cui gli infortuni -soprattutto in attacco- hanno compromesso fin dalla prima giornata le speranze di trovare spazio ai playoff, può essere visto come un successo, peccato che…

Due volte AP NFL Coach of the Year, in cinque anni Arians ha condotto Arizona al 62% di vittorie: immenso.

Cosa è andato male: …che nel giro di 24 ore sia quarterback che allenatore si siano ritirati dalla National Football League, lasciando così Larry Fitzgerald nella dura posizione di scegliere se rispettare l’ultimo anno di contratto o meno.
Gli infortuni sofferti dalla linea d’attacco e da David Johnson hanno condannato i Cardinals ad affidare il running game nelle mani vecchie di Adrian Peterson o quelle poco esperte di Williams: le 3.4 yards guadagnate a portata rappresentano il peggior dato -alla pari con Detroit- della lega.
Rimpiazzare un coach come Arians sarà veramente difficile: vedremo cosa saranno in grado di fare Bidwill e Keim.

Valutazione: 6,5. Per come si era messa la stagione aver raggiunto il 50% di vittorie è assurdo, nonché la definitiva prova della bravura di Bruce Arians: ci mancherai.

Los Angeles Rams (11-5)

Cosa è andato bene: che successo il primo anno di Sean McVay! Muovendo la palla con una facilità a tratti disarmante, zitti zitti i Rams si sono guadagnati il titolo di miglior scoring offense della lega mettendo 29.9 punti a domenica. Il genio offensivo del nuovo allenatore dei Rams ha fatto risorgere la carriera di Todd Gurley, che quest’anno ha conquistato la bellezza di 2093 yards dallo scrimmage -ovviamente numero più alto di tutta la lega- ed ha fatto sbocciare l’ex prima scelta Jared Goff, autore di una stagione impressionante che ha convinto anche il più scettico degli addetti ai lavori del suo potenziale. Aaron Donald è il giocatore più dominante di tutta la NFL: non sono io a dirlo, ma gli autorevoli “colleghi” di Pro Football Focus, che hanno valutato la sua stagione con il voto più alto di tutta la lega, indipendentemente dalla posizione, ovvero un 98.4 permesso da 91 pressioni al quarterback avversario in 483 pass rush snaps.

Annata magica quella di questi due giovanotti.

Cosa è andato male: nonostante un ottimo front seven, Los Angeles fatica tremendamente a difendere le corse. Li troviamo infatti alla 28esima posizione per quanto riguarda le rushing yards concesse a partita -122.4- e solo i Chargers concedono più delle loro 4.7 yards a portata. L’infortunio di Zuerlein, probabilmente il kicker più costante e decisivo del 2017, si farà sicuramente sentire: la differenza fra una prematura uscita al primo turno ed un viaggio al Super Bowl sta nei dettagli, ed il kicker è sicuramente uno di questi, perciò caro mio Sam Ficken sistema la mira.
Dopo una stagione del genere, comunque, le cose negative da dire sono veramente poche.

Valutazione: 8,5. Chi se li aspettava così i Rams? McVay è riuscito a dare un’identità ad una squadra uscita a pezzi dall’era Fisher -a mio avviso uno dei peggiori allenatori della storia del gioco- trasformandola in quella che potrebbe essere una contender perenne.

San Francisco 49ers (6-10)

Cosa è andato bene: di parlare della prima metà di stagione dei ‘Niners non ne ho proprio voglia, anche perché, sinceramente, quanti di voi si ricordano ancora di quella parte di campionato? Se le vittorie contro Chicago e Houston non vi hanno convinto, analizziamo un po’ le ultime tre W -ovviamente consecutive-, arrivate contro Titans, Jaguars e Rams -anche se con le seconde linee in campo-: nessuna squadra ha guadagnato più delle 415.3 yards a partita dei Niners, nessuno ha convertito più terzi down in media -7.7 a partita-, nessuno ha messo a segno più punti dei loro 34.3 e soprattutto nessuna squadra sembra avere un futuro altrettanto roseo all’orizzonte.
Ah sì, ed attenzione a quanto combineranno in questi mesi, in quanto hanno ben 117 milioni di spazio salariale libero: ovviamente una parte consistente di questa somma sarà devoluta a Garoppolo, però con investimenti oculati potranno competere per i playoff già dalla prossima stagione.

Garoppolo, come già dissi, mette d’accordo veramente chiunque.

Cosa è andato male: Garoppolo per loro sfortuna può giocare solo in attacco, perciò probabilmente il reparto sul quale investiranno con più convinzione sarà quello difensivo, anche se le prestazioni sotto la media di quest’anno sono attribuibili alla giovane età dei giocatori impiegati.
Il quarterback rating medio concesso è pari a 93.9 ed è il 24esimo nella lega, ma ciò che più preoccupa è la scarsa propensione alle big plays difensive: i 10 palloni intercettati valgono loro la sestultima casella nella classifica di lega, stessa posizione in cui li troviamo per quanto riguarda il numero di sacks messi a segno, 30.
Permettere di convertire il 43.0% dei terzi down -30esimo dato nella lega- non può lasciare sereni Shanahan e Lynch, anche se come già ho detto in precedenza, l’età media è veramente bassa in questo reparto.

Valutazione: 6,5. Media aritmetica fra l’uno della prima metà di stagione ed il dieci della seconda: so che la media sarebbe 5,5, ma mi prendo la libertà di dar loro un punto bonus in quanto ciò che ha mostrato Garoppolo nelle ultime cinque partite è qualcosa di incredibile. Il futuro sorride, e da oggi parte l’hashtag #KyleShanahanisfresh: perché di sì.

Seattle Seahawks (9-7)

Cosa è andato bene: posso rispondere “Russell Wilson”?
Certo che posso, perciò: “Mattia, cos’è andato bene ai Seahawks quest’anno?”
“Avere Russell Wilson ancora vivo!”

Meno male che Russell c’è.

Cosa è andato male: può suonare veramente ripetitivo puntare il dito contro la linea d’attacco, ma signori miei, tant’è.
Per darvi l’idea di quanto male abbia operato questo reparto, mi limiterò a proporvi una tremenda statistica: nei 23 tentativi di corsa all’interno della linea delle 10 yards avversarie, Seattle ha totalizzato esattamente… 0 yards, in quanto Wilson in tre portate ha guadagnato 3 yards -per due touchdown- mentre le altre venti portate sono servite a prendere -3 yards… eloquente abbastanza? Il running game -salvo le fiammate di Wilson- è stato pressoché inutile tutta la stagione, in quanto il runningback più “efficace” è stato Mike Davis dall’alto delle sue 240 yards guadagnate.
L’era della gloriosa Legion of Boom sembra essere giunta al capolinea, in quanto oltre al divorziato in casa Thomas -ricordate cos’è successo nel tunnel che porta agli spogliatoi a Dallas?-, ci sono seri dubbi sul fatto che Chancellor possa giocare ancora dopo il terribile infortunio al collo di quest’anno: con Irvin condannato allo stesso beffardo destino e Sherman sempre più vicino ai 30 anni, che siano finiti i tempi in cui mettere a tabellone punti contro i Seahawks era pressoché impossibile?

Valutazione: 5. Sì, sono rimasti fuori dai playoff all’ultima giornata, ma questo voto va dritto al front office: dopo quanto emerso dal 2016, com’è stato possibile schierare ancora una volta una squadra senza linea d’attacco? Wilson è il giocatore di football più vicino ad un supereroe, ma purtroppo per lui -e per i Seahawks- non è immortale.

NFC SOUTH

Atlanta Falcons (10-6)

Cosa è andato bene: l’obiettivo playoff è stato centrato in extremis, ma difficilmente riusciranno a replicare la cavalcata -quasi- vincente della scorsa stagione, principalmente a causa della “regressione” di Matt Ryan, ma di ciò ne parleremo fra qualche istante. Nonostante la dipartita di Shanahan, Atlanta schiera il migliore attacco sui terzi down -44.7% di successo- ed è il terzo miglior team nella protezione del proprio quarterback avendo fatto subire a Ryan solamente 24 sacks. Il reparto difensivo negli ultimi anni è migliorato notevolmente nella difesa delle corse, e nel 2017 si sono presi la nona posizione per yards terrene concesse a partita con 104.1.

Solo tre touchdown nonostante le 1444 yards ricevute?

Cosa è andato male: era risaputo che replicare quanto fatto l’anno scorso sarebbe stato pressoché impossibile, ma dal lanciare 38 TD e 7 intercetti al fermarsi a 20-12 qualche passaggio intermedio ci sarà di sicuro. Ciò che continua a stupirmi dei Falcons è l’imbarazzante utilizzo di Julio Jones, che, nonostante sia virtualmente immarcabile e rappresenti un mismatch per ogni cornerback della lega, ha ricevuto solamente 3 touchdown. Il running game, infermabile lo scorso anno, ha in parte imitato il proprio quarterback regredendo dalla quinta posizione del 2016 alla tredicesima di quest’anno; ciò che preoccupa circa il reparto difensivo è la scarsezza di big play, in quanto oltre ad avere un differenziale give/take negativo (-2), pedine importanti come Vic Beasley sono stati vittime di regressione sulla falsariga dei colleghi dell’attacco: passare da 15.5 sacks a 5.0 è alquanto preoccupante.

Valutazione: 6,5. Ci si attendeva di più, molto di più da questi Falcons che comunque rimangono una squadra decisamente pericolosa ed in grado di accendersi per i playoff.

Carolina Panthers (11-5)

Cosa è andato bene: il running game di Carolina è fra i più prolifici della lega nonostante una partenza a singhiozzo, essendo arrivato ai piedi del podio grazie alle 131.4 rushing yards a partita. Il 41.9% di terzi down convertiti è il settimo miglior dato nella NFL ed è l’ultima cosa riguardante l’attacco che menzionerò; la difesa pure quest’anno si è confermata la vera forza di questa franchigia, in quanto solo Pittsburgh e Jacksonville hanno messo a segno più sacks dei 50 dei Panthers, tanto forti nel pass rush quanto nella difesa sulle corse, poiché le 88.1 rushing yards concesse a partita rappresentano il terzo miglior dato nella categoria.

L’unica nota positiva del passing game di Carolina: Devin Funchess.

Cosa è andato male: contro Green Bay Cam Newton ha probabilmente disputato la miglior partita della propria stagione, lanciando quattro touchdown senza alcun intercetto; una settimana dopo, in casa contro la ridicola secondaria di Tampa Bay, ha lanciato per 160 misere yards, nessun touchdown ed un intercetto: come potete vedere non ci troviamo davanti al quarterback più continuo della lega, anzi, e ciò ai playoff potrebbe sicuramente costare caro, dato che quando Cam non è in giornata l’attacco dei Panthers è pressoché nullo. Solo DeShone Kizer ha lanciato più intercetti dei 16 di Newton, ed il passing game rappresenta anche quest’anno -a causa di un parco ricevitori ridicolo- il tallone d’Achille di questa squadra: solo quattro team hanno guadagnato meno yards tramite passaggi.

Valutazione: 7,5. Incostanti, lunatici ed alquanto scorbutici: attenzione che potranno essere pericolosi in postseason.

New Orleans Saints (11-5)

Che duo…

Cosa è andato bene: mi tremano le mani solamente a pensarci, ma sì, sto per scriverlo.
Oltre al solito Brees ed ai due di cui parlerò a breve, ciò che è andato veramente bene per i Saints riguarda il reparto difensivo: solamente sei squadre hanno concesso un quarterback rating medio minore del 79.0 di New Orleans, ed i loro 20 intercetti rappresentano il terzo numero più alto del 2017. La splendida annata di Cameron Jordan ha condotto il pass rush a quota 42.0 sacks -settimo miglior dato- ed il rookie Lattimore sembra destinato ad essere il prossimo grande shutdown corner. Pure quest’anno Michael Thomas si è confermato il faro del quinto miglior passing game della lega, anche se a rubare la scena ci hanno pensato Mark Ingram ed Alvin Kamara, entrambi capaci di superare quota 1500 yards totali: nessuno prima di loro c’era mai riuscito.
Non dimentichiamoci dei 25 touchdown che hanno messo a segno: a New Orleans si corre.

Cosa è andato male: il 41.0% di successo sul terzo down avuto dagli avversari è il 27esimo peggior dato nella NFL, e non può lasciare sereni in vista dei playoff, momento in cui ogni possesso vale il triplo. Detto ciò, trovare qualcosa di negativo in una stagione come quella dei Saints è veramente difficile.

Valutazione: 8,5. Chi se li aspettava così solidi e concreti i Saints? Credo nessuno. Hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, attenzione.

Tampa Bay Buccaneers (5-11)

Cosa è andato bene: non inizio nemmeno a guardare le statistiche, in quanto i Buccaneers sono stati i miei pupilli per praticamente tutta la scorsa offseason ed avete visto com’è finita.
Il passaggio dal 10-6 al 5-11 con una squadra nettamente superiore mi ha spezzato il cuore.

Come potete vedere i Buccaneers non hanno saputo reggere la pressione.

Cosa è andato male: signore e signori, ecco a voi la peggior difesa della NFL che concedendo 378.1 yards a partita occupa un ultimo posto tanto desolante quanto inspiegabile, poiché fare così male con giocatori del calibro di McCoy, David ed Alexander è assurdo. Nessuna secondaria ha concesso più yards di passaggio ai quarterback avversari, e nessuna difesa ha messo a segno meno sacks dei loro 22: come potete vedere occorre operare su tutto il reparto.
Doveva essere l’anno di Winston che, aiutato dagli innesti Jackson e Howard, avrebbe dovuto condurli fino ai playoff: Evans ha ricevuto 300 yards e 7 touchdown in meno dell’anno scorso, Jackson ha fatto registrare il minimo in carriera -nel 2010 giocò solo 10 partite- e le 90.6 rushing yards a partita sono il 27esimo dato nella lega.
Disastro.

Valutazione: 3. Le aspettative erano ben altre. Peccato.

3 thoughts on “NFL 2017 season review: un voto ad ogni team NFC

  1. Solo un appunto: Fisher uno dei peggiori allenatori di sempre? No, dai mi pare una bestemmia enorme. Come si può dire una cosa del genere? Come d.c.agli Eagles aveva fatto molto bene; agli Houston Oilers prima e ai Titans dopo ha avuto una carriera con ottime stagioni e altre meno, ma non credo che nella NFL tu possa allenare 16 stagioni consecutive in una squadra se non hai carisma, sai motivare, sai gestire e allenare. Magari ai Rams ha fatto male e ha preso decisioni sbagliate, ma ecco secondo me ci sono centinaia di allenatori di football americano che darebbero un piede per avere una carriera come quella di Fisher da allenatore.

    • Il mio è un giudizio assolutamente non oggettivo, però 6 stagioni vincenti in 22 anni di carriera… vivere di rendita!

  2. @Mattia= sì, capisco che Fisher possa non piacerti e non ci trovo nulla di male, nè di strano, tuttavia, ripeto, non credo che qualcuno, a qualsiasi livello da manager del Burger King fino ad una franchigia NFL, rimanga 16 anni al suo posto senza aver combinato qualcosa, senza che gli siano riconosciute capacità. J, Fisher ha raggiunto un Superbowl vincendo 2 gare p.o. in trasferta contro 2 team più forti dei suoi Titans come lo erano i Colts e i Jaguards di quell’anno e poi è arrivato a poche yard dal successo contro una delle macchine offensive più forti e spettacolari mai viste i Rams di quelle 2-3 incredibili annate fra fine 90 ed inizio 2000. Ha voluto giocatori come Chris Johnson che qualche record nella Lega lo ha messo; le sue squadre pur con limiti hanno sempre avuto difese molto buone. Ecco liquidarlo così come fra i peggiori mi sembrava un po’ troppo. Un saluto.

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