Parlare di normalità in una lega come la NFL è piuttosto controproducente anche se nella domenica di football appena passata abbiamo visto squadre ritrovare la retta via, squadre confermare trend nati solamente sette giorni fa ed infine squadre costrette a leccarsi ferite che avranno bisogno di tempo per rimarginarsi.
Siete pronti?

Ritorno al successo, ritorno alla normalità per i Patrios.

Per la sorpresa di nessuno -almeno spero-, New England ritrova subito la via del successo battendo New Orleans 36 a 20, confermando così che quanto successo contro Kansas City è stato solamente un incidente di percorso, una deviazione da quella norma a cui i Patriots ci hanno abituato. Il 40enne Tom Brady, lo stesso che la settimana scorsa non è riuscito a completare il 50% dei lanci tentati, ha sfoderato una prestazione fantastica da 447 yards e 3 TD contro una difesa senza mezzi termini imbarazzante: con Hogan e Gronk in grado di ricevere quasi 200 yards e due touchdown, Brady ha ribadito, come se ce ne fosse veramente bisogno, che lui ed i Patriots sono sempre gli stessi.
Apprensione per Gronkowski, uscito per un infortunio all’inguine: inutile dire che la sua perdita sarebbe tragica per questi Patriots già terribilmente acciaccati.

Nella partita che più mi incuriosiva della settimana, i Broncos hanno annientato i Cowboys 42 a 17 con una prova ai limiti della perfezione sia da parte dell’attacco che da parte della tanto acclamata difesa, in grado di limitare Zeke Elliott a sole 8 yards, fermando così a 15 la serie di partite in cui il runningback dei Cowboys è stato in grado di correre almeno per 80 yards. Impressionanti C.J. Anderson -più di 150 yards totali e 2 TD- e Trevor Siemian -231 yards e 4 TD lanciati- anche se a far notizia troviamo la totale incapacità dei Cowboys di produrre qualcosa offensivamente: oltre ad aver annullato Elliott la fantastica No Fly Zone è stata capace di mettere a segno due intercetti, fra cui una pick six di Talib, aiutata dal solito, fantastico, Von Miller autore di 2 sacks ed in grado di guadagnarsi una votazione PFF di 89.6.
Dallas esce da questa partita con le ossa rotte e con rinnovati dubbi su una difesa che contro i Giants aveva ben figurato.
Impressionante prova di forza pure per i Chiefs, usciti vincenti 27 a 20 dal testa a testa con gli Eagles: nonostante un pomeriggio per lunghi tratti difficile Hunt ha confermato quanto di buono fatto vedere contro i Patriots correndo per 81 yards trovando la end zone due volte. Kelce è stato in grado di trovare gloria con uno splendido touchdown in cui ha fatto sembrare la forza di gravità una curiosa opinione, anche se a mio avviso il miglior giocatore in campo è stato il sophomore Chris Jones che con 3 sacks, 2 fumble causati e pure un intercetto ha costantemente messo pressione ad un Wentz apparso oggi più che mai in affanno: il suo 87.5 è infatti il voto più alto assegnato in questa partita.

Vincono ma certamente non convincono Seattle, Carolina e Arizona.

L’Honeybadger è tornato: decisivo Mathieu per questa vittoria dei Cardinals.

Il poco incoraggiante 12 a 9 con cui i Seahawks hanno avuto ragione dei 49ers è quanto di più “Seahawks” si possa vedere: dopo altri tre quarti senza touchdown, a poco più di sette minuti dal termine Wilson pesca Richardson in end zone salvando così Seattle da una sconfitta che sarebbe stata imbarazzante. Il backfield sembra essere definitivamente in mano al rookie Chris Carson, capace di guadagnare 93 yards in 20 portate. Al termine di una partita imbarazzante i Panthers sono sopravvissuti ai Bills scampandola per 9 a 3: Newton è ancora lontanissimo dalla forma di due anni fa e per vincere ha avuto bisogno di una prestazione mostruosa della propria difesa, in grado di limitare McCoy a sole 9 rushing yards grazie anche al lavoro dell’inimitabile Thomas Davis, MVP anche per Pro Football Focus che con un’assurda votazione di 91.7 ha dimostrato che l’età è solo un numero quando si ha un football IQ così elevato. Contro i Colts di Brissett degli imbarazzanti Cardinals conquistano la prima vittoria della stagione con un 16 a 13 arrivato solo dopo i tempi supplementari: dopo che Dawson ha sbagliato l’eventuale field goal della vittoria, Tyrann Mathieu ha riconsegnato la palla a Palmer e co. intercettando l’ex Patriots alla prima giocata dell’overtime, dando immediatamente a Dawson l’opportunità di riscattarsi. Francamente non mi aspettavo una partita così combattuta ma forse il livello dei Cards è proprio questo.

Vittorie più convincenti arrivano invece dai Ravens, Steelers, Buccaneers e Titans.
Nella partita in cui il leggendario Joe Thomas ha raggiunto il traguardo dei 10000 snaps giocati consecutivamente, i Ravens confermano quanto visto contro i Bengals battendo i Browns per 24 a 10: altri cinque turnover causati dalla fantastica difesa hanno permesso a Flacco di muovere efficacemente le catene aiutato da un game plan il cui obiettivo era quello di evitare errori. Pesantissimo l’infortunio di Yanda che rompendosi la caviglia ha visto finire anzitempo il suo 2017. Buona prova pure quella degli Steelers che contro dei Vikings orfani di Bradford hanno vinto 26 a 9: contro Keenum pensare di perdere è difficile, ma dopo il difficile esordio offensivo si attendevano risposte da Roethlisberger e compagni che sono in gran parte arrivate con una prestazione del numero 7 da 243 yards e due TD. Non c’è stata competizione fra Bucs e Bears, con i primi in grado di vincere senza problemi per 29 a 7 trascinati da una difesa in grado di annullare completamente Glennon, salvo un touchdown in pieno garbage time.
La difesa tiene in vita Jacksonville solo per metà partita, ma con un Bortles incapace di produrre qualcosa se non nell’ultimo quarto sotto di più di 20 punti: Mariota ed i Titans nel secondo tempo esplodono mettendo a tabellone 31 punti ed il 37 a 16 con cui Tennessee annienta Jacksonville ribadisce che vincere con un solo reparto funzionante è veramente difficile in questa lega. Disastroso Bortles, che con due intercetti ed una produzione nulla con il punteggio ancora incerto condanna i Jags alla prima sconfitta stagionale: che peccato non riuscire a sfruttare tutto questo talento difensivo.

Nessuno è stato in grado di fermare il treno Ajayi: le possibilità di playoff per i Dolphins passano tutte dalle sue gambe.

Trovano il successo anche Raiders, Dolphins e Redskins. Nulla da fare per i Jets: il 45 a 20 con cui Oakland ha battuto New York non stupisce, anche se prendere 20 punti contro questi Jets deve sicuramente far riflettere coach Del Rio. Prestazione surreale di Crabtree, in grado di ricevere ogni pallone a lui indirizzato: 6 ricezioni, 80 yards e tre TD per lui in una partita in cui nessun cornerback è stato in grado di contenerlo. Arriva la prima gioia per i Dolphins di Jay Cutler che grazie agli errori del kicker Koo trascina, aiutato da un fantastico Ajayi, i Dolphins alla prima vittoria stagionale, spuntandola 19 a 17 contro i Chargers: le 122 yards guadagnate dal runningback hanno permesso a Cutler di sfruttare le play action aiutandolo così ad essere efficiente ed a completare il 72% dei lanci tentati. Fantozziani e iellati come sempre, i Chargers escono sconfitti anche da questa partita con uno scarto minimo: qualcuno presenti un kicker competente a questa squadra, è urgente. Nonostante un Cousins sottotono i Redskins riportano sulla terra i Rams: trascinati da un sensazionale Chris Thompson -in sole tre portate è stato in grado di trovare i sei punti per ben due volte- i Redskins sono riusciti ad avere la meglio, con il punteggio di 27 a 20, sui Rams. Magistrale la prestazione di Josh Norman che con il peanut punch reso famoso da Tillman è stato in grado di causare due fumble: è veramente difficile giudicare Gurley che alterna spesso e volentieri momenti di eccellenza, vedasi il secondo touchdown, a pesantissimi errori.

Dopo l’esaltante prova difensiva contro i Seahawks, i Packers e la loro difesa vengono riportati alla realtà dall’attacco dei Falcons: giocare contro l’attacco di Seattle fa ben figurare qualsiasi difesa al momento. Il 34 a 23 con cui i Falcons hanno celebrato l’apertura del nuovo, faraonico, stadio fa sembrare combattuta una partita che a fine del terzo quarto vedeva i padroni di casa avanti di 24 lunghezze. Coleman e Freeman fanno quello che vogliono contro la difesa dei Packers e Rodgers fatica terribilmente a trovare ritmo senza il suo go-to-guy Jordy Nelson: l’entità dell’infortunio è da determinarsi, però la sensazione che questo reparto senza il numero 87 perda clamorosamente brillantezza è netta.
Dopo aver faticato più del dovuto ad archiviare la pratica Bears, i Falcons mostrano i muscoli con una prova di forza impressionante nella rivincita dello scorso NFC Championship Game: sembra che per un motivo per l’altro Green Bay non riesca mai ad esprimere a pieno il proprio potenziale e dopo questa sconfitta di motivi per preoccuparsi ne troviamo veramente tanti in Wisconsin. Come l’anno scorso l’attacco dei Falcons si è dimostrato implacabile se in grado di correre e le 108 yards di Julio Jones sono servite a ricordarci che possiedono anche il miglior ricevitore della lega.

Falcons e Patriots che tornano a dominare, la difesa dei Denver che ricorda quella del Super Bowl, Chiefs e Steelers che confermano il proprio posto nel caos della AFC: grazie per la chiarezza, mio caro week 2.

3 thoughts on “NFL Week 2: prove di forza fra tanti dubbi

  1. Belle partite, ma poche sorprese

    La AFC si sta mantenendo come la passata stagione:
    Nella North, eterna dura ma corretta sfida tra i miei Steelers e i tuoi Ravens (mamma mia i Bengals che brutto inizio)
    La West supercompetitiva con Broncos, Raiders e Chiefs sugli scudi (che sfiga per i poveri Chargers di Rivers)
    La East con i Patriots che presto andranno a dominare (prevedibile un bel 6-0 con le rivali di conference)
    e la South con la solita incertezza su chi potrà emergere tra le difese dei Jaguars-Texans e gli attacchi di Titans-Colts (con Luck..)

    Sono ancora Atlanta e New England i team più forti?

    • che sfiga per I ravens, yanda rotto, e anche le alter 3 guardie del roster!!
      L’attacco cmq sta girando bene anche con le corse.
      Non li escluderei per un posto ai P.O.

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