Ricomincia il football giocato e ricomincia la ricerca di un quarterback a Houston, per non frustrare di nuovo una difesa degna del Super Bowl.

Sebbene sia difficile immaginare una situazione ancora peggiore in quanto a quarterback rispetto all’anno scorso, dopo che Houston avallò un contratto osceno a un bidone come Brock Osweiler (Elway te lo potevi aspettare che ti rifilasse il bidone, avendo fatto per decenni il QB), quest’anno pare che dopo aver toccato il fondo, si inizi a scavare di buona lena.

I Texans si sono dipartiti da Osweiler, liberando un certo spazio nel salary cap, il problema è che lo hanno lasciato vuoto, fallendo la rincorsa a Tony Romo (pensionato) ed accontentandosi di rimasugli come Tom Savage, che in tre anni ha messo assieme 3 fumble, un intercetto e zero TD; e Brandon Weeden che è l’ennesima fregatura a QB presa a Cleveland ormai nel lontano 2012 dove nei primi due anni fu intercettato 26 volte (ci sono cornerback che vivono ancora di rendita grazie a lui).

Dalle parti del NRG Stadium molti pregano affinchè la #12 pick del recente Draft, DeShaun Watson, QB fresco campione NCAA con Clemson, sbocci improvvisamente e faccia sfaceli, tanto da far rimangiare le parole a tutti, me compreso.

I Texans avrebbero anche dei buoni sparring partner per il QB, come i WR DeAndre Hopkins e Will Fuller, ma molto della loro produzione dipenderà da dove (e come) arriveranno i lanci. Più indietro in depth chart sono Jaelen Strong, #3 round 2015 da Arizona State che in predraft definivo “indolente”, e Braxton Miller che ha passato la vita a fare il QB e poi, dopo l’infortunio alla spalla del 2014, si è scoperto receiver in grado di competere per un posto a roster, sebbene a Houston.

Con la posizione del quarterback in divenire, sarà il running game a dover tenere su la bottega in attesa di Watson. Lamar Miller ha avuto una stagione accettabile l’anno scorso con 1.073 yard e Houston ha pensato bene di affiancargli una pick importante come l’ex Texas Longhorns D’Onta Foreman preso al terzo turno, salvo poi scoprire che va in giro con ganja e armi da fuoco in macchina, e vedere scendere drammaticamente le possibilità di vederlo a breve in campo. Backup per ora quindi rimane il buon Alfred Blue.

Infine la linea, con Chris Clark, Xavier Su’a-Filo, Nick Martin, Jeff Allen e Kendall Lamm che, secondo PFF hanno rating veramente bassi e un po’ di tremore ai polsi non può che esserci. Lamm sembra proiettato a sostituire Breno Giacomini a RT titolare mentre Clark è in vantaggio sul rookie Julién Davenport preso al #4 round da Bucknell. Il rookie #7 round Kyle Fuller si giocherà entro la fine della preseason il posto da centro backup con Greg Mancz che l’anno scorso fu il centro titolare dopo l’infortunio di Martin.

Dopo aver fatto i simpatici per l’attacco degli Houston Texans, parliamo della vera forza della squadra, tenendo un tono decisamente serio. Houston è stata la miglior difesa della NFL pur senza il suo elite pass rusher J.J. Watt che ha perso la maggior parte della stagione. Watt dovrebbe essersi ripreso al 100% e farà coppia sul lato sinistro con Jadeveon Clowney a OLB per terrorizzare i quarterback avversari. Sul lato opposto ci saranno il DE Christian Covington, entrato sempre di più nei meccanismi difensivi, e Whitney Mercilus, ex primo giro di Houston nel 2012 ed ormai giocatore solido, tanto da essere stato selezionato nel Second Team All Pro 2016.

Con DJ Reader da Nose Tackle, i due MLB saranno Brian OminoMichelin Cushing e Bernardrick McKinney, giunto alla terza stagione in lega dopo un 2016 in cui è stato l’unico inside linebacker con almeno 100 tackle e 5 sack, guadagnando anch’esso il Second Team All Pro. Treston Decoud, selezionato al recente draft al quinto giro da Oregon State come free safety, sembra essere destinato ad una trasformazione a cornerback dove ora dovrà vedersela con almeno altri cinque nomi per guadagnarsi un posto a roster.

Zach Cunningham, selezionato al #2 round del recente draft, per ora sgomita per arrivare al posto di backup, gli facciamo gli auguri per trovare posto in una difesa che appare veramente d’acciaio: in altri lidi un secondo turno non dico che avrebbe le chiavi dell’impianto ma quasi. Carlos Watkins, selezionato al quarto turno da Clemson, sembra destinato a medesime fatiche nel ruolo di DE, dove Houston sprizza qualità.

Infine la secondaria, con i cornerback Jonathan Joseph (all’epoca anch’esso primo turno a Cincinnati) che continua a rappresentare una sicurezza nel ruolo nonostante l’infortunio alle costole che lo ha tenuto fuori alla fine della stagione scorsa, e Kevin Johnson, che all’epoca del Draft 2015 in molti consideravano il miglior corner della covata e Houston lo scelse quindi al primo giro, dopo un buonissimo anno da rookie, l’infortunio al piede dell’anno scorso lo ha tolto di mezzo anticipatamente, e quest’anno siamo sicuri che vorrà rifarsi per tenere lontani Kareem Jackson, starter l’anno scorso in 13 gare, e Robert Nelson, promosso in prima squadra solo nell’ottobre dello scorso anno.

Per quanto riguarda le safety, pochi giorni fa Houston ha aggiunto profondità al ruolo acquisendo l’ex Jets Marcus Gilchrist che dovrebbe in qualche modo non far rimpiangere la perdita della strong safety Quintin Demps partito per Chicago, sperando che abbia superato i problemi legati all’infortunio di dicembre scorso. Andre Hal rimane uno dei due titolari, inamovibile dopo aver giocato l’80% degli snap nel 2016. Il sorprendente Corey Moore, undrafted rookie l’anno scorso, dovrebbe essere il secondo nome per questo reparto con Eddie Pleasant a rincalzo e utilizzato in situazioni di box per la sua fisicità.

Houston non ha una schedule impossibile, tutt’altro per una squadra che ha fatto due turni di playoff l’anno scorso. Tutto sta nel vedere cosa combineranno quelli che devono muovere la palla. Se dovesse avverarsi la magia, di gente come Osweiler che arriva al Super Bowl e lo vince, l’abbiamo già vista, in caso contrario sarà la solita poca sofferenza per vincere quella che probabilmente è la division Cenerentola della NFL, sperando che i problemi cronici che affliggono Jaguars e Colts si ripresentino anche quest’anno, e che i Titans non siano migliorati così tanto come sembra.

One thought on “Houston Texans 2017 Preview

  1. E pensare che alla linea d’attacco mancano anche Newton (infortunato) e Brown (ribelle e disperso a causa di un contratto che non lo soddisfa). Comunque analisi corretta, molto dipenderà dai progressi del QB Watson (anche se fare peggio di Osweiler è veramente difficile) e dai suoi lanci per WR (Hopkins e Fuller) e TE (Fiedorowicz e Griffin). In difesa se JJ Watt sta bene, con i vari Mercilus, McKinney, Covington, Cushing e Clowney sarà un’impresa per tutti avvicinarsi alla end-zone. Curioso anche di vedere come Moore sostituirà Demps, che come SS era una sicurezza. Occhio alla scelta di O’Brien di non avere nessun coordinatore dell’attacco. Ciaooooooooo.

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