Nonostante la scarsezza di veri e propri movimenti di free agency, la quinta settimana di free agency è stata senza dubbio una delle più interessanti degli ultimi anni: ma perché?
Parliamone subito!

1) So long Tony Romo.
La notizia del ritiro di Tony Romo ha lasciato stupiti i più, anche se ragionandoci a freddo la scelta fatta dall’ex numero 9 dei Cowboys ha pienamente senso in quanto andare ad infierire su un corpo provato da 14 lunghi anni di NFL sarebbe stato oggettivamente stupido. Quarterback mai pienamente apprezzato e ingiustamente criticato da media ed addetti ai lavori, Romo è stato per anni il volto della franchigia più nota dell’intero panorama sportivo americano: il presente ed il futuro dell’America’s Team sono in mano a Dak Prescott la cui posizione è stata legittimata da una commovente conferenza stampa in cui il buon Tony con occhi gonfi e pieni di commozione ha candidamente dichiarato “He’s earned the right to be our quarterback”.
Classe, onestà e ancora classe: ci mancherai Tony.

2) Qual è la posizione di Romo nella storia della NFL?
A lungo bollato come choker, ovvero giocatore prono ad errori nei momenti più importanti della partita, tirare le somme sulla carriera dell’ex Eastern Illinois non dovrebbe essere difficile: 248 TD lanciati, quarto miglior passer rating di sempre (davanti ai vari Peyton Manning, Brees e Roethlisberger) e di gran lunga leader all-time in ogni statistica rilevante nella storia dei Cowboys ed un busto a Canton che sembra essere il minimo per quanto mostrato da un undrafted free agent in grado di emergere dal nulla e cambiare per sempre la concezione sui giocatori non pescati al draft.
Choker, dicevo: 24 fourth quarter comebacks e il miglior passer rating (registrato dal 2006 al 2017) nell’ultimo periodo (un assurdo 103.5) non sono bastati a togliere questa scomoda ed ingiusta etichetta ad un quarterback la cui mancanza di successo ai playoff è pienamente imputabile ad una squadra mai realmente all’altezza.
Romo, il quarterback meno apprezzato e fortunato dell’intera storia della lega, vivrà per sempre nel mio cuore come l’esempio più lampante di giocatore martoriato e frenato dalla stampa senza apparenti motivi.

Non si può certo dire che Lynch si sia annoiato in questo anno senza football.

3)Beast Mode back?
Esaltarsi sentendo nominare Marshawn Lynch è normale, ma le notizie che stanno trapelando negli ultimi giorni legittimano finalmente tutto questo entusiasmo: la visita al quartier generale degli Oakland Raiders sembra aver rinvigorito le voci di un possibile ritorno di Beast Mode ed a separare Lynch dal gridiron è solamente il consenso di coach Del Rio. Parliamoci chiaro, la mossa sarebbe ideale a dir poco per i Raiders: con i tifosi in totale rottura con la società per il trasferimento della franchigia a Las Vegas, il ritorno dell’hometown hero oltre che a galvanizzare la fanbase di Oakland avvicinerebbe notevolmente i Raiders a quel Lombardi Trophy che manca da più di trent’anni, quando a ricevere gli hand-off c’era il leggendario Marcus Allen.

4) Houston, abbiamo veramente un problema.
Eliminata ogni traccia della terribile esperienza Osweiler, per lunghi periodi dell’offseason sembrava che a permettere il salto di qualità ai Texans dovesse essere proprio l’ex Cowboy: l’accordo firmato con la CBS dove rimpiazzerà il pessimo Phil Simms, ha inguaiato brutalmente il GM Rick Smith poiché se la stagione iniziasse oggi under center ci sarebbe uno fra Brandon Weeden e Tom Savage, non esattamente il necessario per detronizzare i Patriots dall’egemonia dell’AFC. La migliore soluzione al momento appare essere il tanto discusso Colin Kaepernick, anche se non è da escludere un possibile rimedio al draft anche se si sa, serve tempo: con una difesa in grado di trascinare per due anni consecutivi un attacco disastroso ai playoff, di tempo sembra essercene veramente poco, perciò stay tuned, che il futuro dei Texans si deciderà molto probabilmente a fine mese con il draft.

Gronk domenica ci ha ricordato che oltre ad essere infermabile nel passing game è pure un ottimo blocker.

5) Gronkmania!
Diciamocelo, chi di noi non vorrebbe essere Rob Gronkowski? Il ragazzo è oramai da anni il protagonista indiscusso dell’offseason: dopo essere stato protagonista alla Daytona 500 (in cui ha tentato insistentemente di far pronunciare il numero 69 ad una ragazza), domenica è entrato nel ring della WWE a WrestleMania 33 dove ha fatto prendere il volo con una spallata al povero Jinder Mahal e lunedì si è reso protagonista a Fenway Park, dove nel season opener dei Boston Red Sox ha rubato (di nuovo!) la tanto discussa maglia che Tom Brady stava mostrando al pubblico. A qualcuno tutto ciò può apparire superfluo e poco professionale, ma finché la produzione, quando in campo, rimane quella a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni… Let’s party!

6) Portare il pesce d’aprile ad un livello mai visto.
L’annuncio di domenica, secondo il quale i Baltimore Ravens sarebbero arrivati a Londra per la terza partita dell’anno in nave, aveva lasciato chiunque stupito: attraversare l’Atlantico in una nave allestita ad hoc per una squadra da football fin da subito mi era suonata da subito come cosa straordinaria, e la conferenza stampa in cui coach Harbaugh spiegava il perché della decisione aveva lasciato basito ogni addetto ai lavori. Peccato che tutto ciò fosse un enorme pesce d’aprile, e nonostante il poco successo negli ultimi 4 anni una cosa appare certa: a Baltimore le burle sono prese sul serio.

7) Sherman ai Patriots?
Non è il mio disperato tentativo di emulare i Ravens, ma bensì una delle trade talk più sconvolgenti degli ultimi anni: la notizia che vede Sherman come possibile merce di scambio rimbalza nelle varie testate giornalistiche da settimane, ma le ultime indiscrezioni che vedrebbero Belichick interessato al numero 25 dei Seahawks sembrano essere decisamente fondate. Dopo aver investito su Gillmore, di fatto mettendo alla porta Malcolm Butler, l’eventuale acquisizione del “best corner in the game” renderebbe di fatto i Patriots invincibili. Il prezzo? Una scelta alta più un giocatore di buon livello, vediamo!

Sono pochi i ricevitori nella storia a muovere meglio le catene di Anquan Boldin.

8) 15 volte Anquan Boldin!
Non ci sono dubbi, in un’era in cui le nuove leve hanno più che mai bisogno di riferimenti, Anquan Boldin dovrebbe essere preso come esempio da ogni giovane wide-receiver: professionista esemplare ed uomo d’innegabile valore (come testimoniano i viaggi in Africa ed il costante impegno nel rendere la lega migliore), Boldin sembra destinato a ritornare per quella che sarà la quindicesima stagione fra i pro. Nonostante la velocità ormai scomparsa, può ancora essere visto come vero e proprio match-up nightmare e per quanto 8.7 yards per ricezione possano sembrare ridicole, gli 8 TD ricevuti lo scorso anno dimostrano come le sue mani, fra le più sicure della storia del gioco, possano ancora terrorizzare i defensive coordinator della squadra avversaria.

9) Adrian Peterson, allora?
Fra i protagonisti indiscussi di questa offseason troviamo sicuramente Adrian Peterson, i cui movimenti vengono ampiamente scrutinati da oramai mesi: dopo la visita di lunedì ai Patriots nell’agenda del 32enne ci sono i Saints, dove andrebbe a formare con Drew Brees una combo vista solo nelle leghe fantasy. Appare tuttavia sorprendente l’interesse verso A.P. da parte della squadra di Sean Payton, in quanto Ingram viene dalla migliore stagione della propria carriera in cui per la prima volta ha sfondato il muro delle 1000 yards: aspettarsi dall’ex Viking una stagione del genere sembra ingeneroso, ma avere Purple Jesus come change of the pace back sarebbe intrigante a dir poco per i Saints.

10) Nuggets!
Interessante trade quella andata in porto fra Eagles e Ravens: approda nella città dell’amore fraterno il promettente defensive tackle Timmy Jernigan, ingabbiato da una rotazione profonda, insieme alla 99esima scelta al draft in cambio della 74esima scelta. Dopo il breakout year avuto nel 2016 a Buffalo culminato nella convocazione al Pro Bowl, il middle linebacker Zach Brown ha firmato un contratto di un anno con i Washington Redskins, rafforzando notevolmente un reparto che sente ancora la mancanza dell’eternamente sottovalutato London Fletcher. A spartirsi le portate con Carlos Hyde il prossimo anno ci sarà Tim Hightower, messo sotto contratto per la prossima stagione dai San Francisco 49ers: considerando la notevole tendenza all’infortunio di Hyde, appare evidente che il 31enne sarà destinato ad un ruolo importante nella rotazione del backfield di coach Shanahan.

3 thoughts on “Eligibles: storie di free agency, quinta settimana

  1. i due post su Tony Rono sono un degno tribute per un QB sottovalutato, che, tra l’altro ha vissuto nel period in cui hanno giocato molti fra I migliori QB della storia. Eli Manning, secondo me mooooolto inferiore a Romo ha due anelli…….. . Complimenti

    • Ciao Paolo!
      Il confronto Manning-Romo secondo me non ha assolutamente motivo di esistere, in quanto Romo è stato nettamente superiore per tutto il corso della carriera, perché prima di Frederick, Smith e Martin la linea d’attacco di Dallas era penosa.
      L’unica cosa in cui Eli è sempre stato superiore è la durabilità, in quanto non ha mai saltato una partita in carriera, anche se non si può certo fare una colpa a Romo per tutto ciò.
      Fra cinque anni, quando sarà eligible per l’Hall Of Fame, probabilmente inizierò una campagna per un suo busto a Canton.
      Ciao e grazie!

  2. per me Manning sopratuttto con il secondo anello…..ha fatto bingo!!!!scarso sopravalutato e fortunato…

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