Dopo che la frenesia che ha avvolto i primi giorni di free agency è sublimata e ha lasciato spazio alla normale noia da offseason, elencare dieci movimenti di rilievo diventa arduo: per questo motivo a partire dall’articolo di oggi questa rubrica si concentrerà non solo sulle vere e proprie mosse di free agency, ma anche e soprattutto sulle storie che stanno animando il quel gran circo chiamato National Football League.
Non perdiamo altro tempo.

Gli ultimi anni dei Chicago Bears riassunti in una foto.

1) Bears, cosa state facendo?
Provare a trovare un senso alle mosse dei Chicago Bears da questa notte è un qualcosa a cui rinuncio: dopo il desolante 3-13 della scorsa stagione e il conseguente divorzio da Cutler, il GM Ryan Pace ha prima ingaggiato Mike Glennon per circa 15 milioni a stagione e poi, questa notte, messo sotto contratto Mark Sanchez. L’idea che i Bears siano una squadra in ricostruzione si perpetua da almeno due stagioni, quindi anche se draftare un quarterback con la terza scelta non è del tutto fuori questione, che senso ha prolungare quest’agonia in cui mediocrità e instabilità vengono offuscate da qualche sporadica vittoria? Per rimpiazzare Alshon Jeffery si può fare molto di meglio rispetto a Markus Wheaton e Kendall Wright, no?

2) New York Jets, quanto sopra!
Esclusa la stagione 2015, annata in cui la Fitzmagic ha fatto solo bussare i Jets alle porte della postseason, la franchigia della Grande Mela appare come la più instabile della lega (Browns inclusi!) da almeno cinque anni. Finita definitivamente l’era Fitzpatrick ed una volta sfoltiti i pesantissimi contratti di molti ultra-trentenni, giustamente hanno messo sotto contratto il 38enne Josh McCown, ovvero l’ennesimo quarterback-ponte in attesa del prossimo quarterback-ponte. Quasi dimenticavo, congratulazioni Josh: la maglia della Gang Green sarà la decima diversa indossata in carriera da un quarterback la cui professionalità è sempre e comunque stata esemplare.

3) Zeke, calmati.
Chi vi scrive ha da poco compiuto 21 anni, quindi con Ezekiel Elliott, ventunenne come me, sono portato per principio ad empatizzare, anche se per il gesto della settimana scorsa in cui il runningback dei Cowboys è stato immortalato mentre tirava giù la spallina della canottiera di una ragazza a lui vicino esponendone quindi il seno, non ci sono giustificazioni: Zeke, posso solo immaginare l’onnipotenza che provi, a soli 21 anni, ad essere la stella della franchigia più importante d’America, anche se il confine fra goliardia e cazzata è certamente labile, in questo caso ciò che hai fatto rientra certamente nella seconda categoria, in quanto oltre ad essere un gesto tremendamente stupido ed immaturo denota una grave mancanza di rispetto nei confronti delle donne, che per molti atleti altro non sono che purtroppo una proprietà a tempo. Zeke, puoi divertirti quanto vuoi, ma nel farlo per favore basta fare lo stupido, hai troppo da perderci.

4) A proposito di stupidate…
Dopo aver parlato in questa rubrica di Colin Kaepernick e della scandalosa mancanza d’interesse nei suoi confronti da parte di troppe squadre, lo stand up comedian più in voga in America, Donald Trump, non ha perso l’occasione (pure in questo adesso?) di stare zitto attribuendosi il “merito” di tener lontano i team dall’idea di ingaggiare Kaepernick in quanto intimoriti da possibili tweet e deliri in generale. E’ evidente che le idee dell’ex 49ers siano il principale motivo dietro questo disinteresse che schiaffeggia costantemente il buon Colin, ma volete dirmi che i soldi garantiti a Foles e Glennon, per dirne due, siano un miglior investimento che darli a Kaepernick? Non credo, ma purtroppo nel paese dei “fatti alternativi“, di cose inspiegabili ne accadono sempre di più.

I Saints rappresenterebbero una clamorosa occasione per far dimenticare i due anni a Cleveland.

5) Johnny Football is back?
Risalgono a ieri dei rumori che vedrebbero puntati su Johnny Manziel, giocatore ben più noto fuori che dentro il campo, gli occhi di Sean Payton: il quarterback sta giustamente tentando di tenere i riflettori puntati altrove ma la notizia che durante il Super Bowl week l’head coach dei Saints e il tormentato Johnny Football hanno parlato durante una colazione di una possibile comeback, non fa che aprire scenari e lasciarci vittime della nostra immaginazione. Razionalmente, anche se rischiosa, questa mossa potrebbe avere senso: ai Saints serve un backup quarterback e Payton certamente quel talento sarebbe in grado di sfruttarlo, e se poi aggiungiamo anche che un mentore migliore di Drew Brees non è attualmente reperibile, perché non rischiare?

6) Una nuova partenza.
Il 2012 di Manti Te’o rappresenta certamente una delle migliori stagioni universitarie mai avute da un linebacker, ma da lì in poi, dopo essere stato draftato dagli allora San Diego Chargers tutto è iniziato ad andare per il peggio. Quello che aveva il potenziale per essere un Pro Bowler perenne non è mai riuscito ad esprimersi al meglio all’interno di una difesa mediocre, e la rottura del tendine d’Achille patita lo scorso settembre altro non era che la punta dell’iceberg. Il contratto di due anni firmato con i Saints, squadra in rifondazione completa in difesa, dà all’ex Fighting Irish la possibilità di scrollarsi di dosso l’etichetta di bust che molti gli hanno già appiccicato in fronte.

7) Tanti auguri Peyton Manning!
Compie 41 anni oggi quello che da alcuni viene considerato il miglior quarterback di sempre: su questo non saprei come esprimermi, di sicuro siamo nella Top 5 all time, ma ciò su cui l’ex numero 18 non aveva eguali erano quella sportività e stile che lo portarono a diventare l’uomo copertina della NFL. Auguri Peyton, l’hype nella settimana prima dell’ennesimo “Brady vs Manning” mi manca già troppo, ma sono convinto che fra una Bud Light ed una partita a golf ti starai godendo a pieno la pensione, almeno fino a quando diventerai commissioner… vero?

8) Rex Burkhead: altra gemma di Belichick?
Un contratto di 3.15 milioni non dovrebbe far notizia, ma torniamo indietro per un attimo: i Patriots non davano più di 2 milioni ad un runningback dal lontano 2010 con Fred Taylor. Seppellito dal sempre consistente Giovani Bernard e dall’indeciso Jeremy Hill (ultima possibilità per lui la prossima stagione?) Burkhead ha avuto occasione di mostrare il suo talento solo contro Baltimore nell’ultima partita dell’anno: più di 140 yards e due touchdown. Oltre all’indiscutibile valore che porta allo special team le possibilità che l’ex Bengals inizi il campionato da titolare sono parecchie: dopo aver tirato fuori dal cilindo Blount e Lewis, è il turno di Burkhead?

Grave errore quello di Baltimore: Kamar Aiken potrebbe essere una piacevole sorpresa la prossima stagione per i Colts.

9) Un’interessante arma in più per Andrew Luck.
Il nome Kamar Aiken non vi dirà molto, non fosse per la mia passione per i Baltimore Ravens nemmeno io lo saprei, ma attenti che c’è una possibilità che l’anno prossimo sentirete parlare spesso di questo ricevitore: dopo un 2015 in cui pur senza Flacco riuscì a totalizzare 75 catch per 944 yards e 5 touchdown è apparsa inspiegabile la sua scomparsa, lo scorso anno, dall’attacco di Baltimore. Nonostante un 2016 da sole 29 catch, il nuovo GM Chris Ballard si è garantito a poco meno di 3 milioni il genere di ricevitore necessario per l’attacco dei Colts: con i due velocisti Hilton e Dorsett impegnati a tenere la copertura dei safety alta Aiken, ottimo nel correre le tracce e dotato di mani affidabili, potrebbe tranquillamente avere una stagione da mille yards e garantirsi la possibilità di strappare un buon contratto nel marzo del prossimo anno.

10) Nuggets!
Quando sto per convincermi che i Dolphins sono sulla strada buona per detronizzare i Patriots (al ritiro di Brady, ovvio), ecco che arrivano 18.5 milioni garantiti per Kiko Alonso, linebacker nulla più che mediocre nella sua prima stagione a South Beach: no comment! Attenzione, che si vocifera sempre più di un possibile ritorno di Darrelle Revis ai Patriots, in quanto dopo essere stato strapagato dai Jets si getterebbe alla caccia del secondo anello per chiudere la carriera al meglio e scrollarsi di dosso il 2016, annus horribilis per il numero 24. L’acquisizione da parte dei Tampa Bay Buccaneers del kicker ex Jets ci insegna una cosa che per molti team era già ovvia: usare una scelta al secondo giro per un kicker è … lascio a Fantozzi l’onore!

 

2 thoughts on “Eligibles: storie di free agency, terza settimana

  1. ottimo articolo come sempre Mattia,da tifoso colts mi permetto di farti solo un piccolo ma “fondamentale ” (x me) appunto , ovvero che, ringraziando il buon dio,ryan grigson nn è piu il GM della franchigia :)

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