Finita la festa si passa all’analisi: come hanno fatto i Falcons a perdere? Scopriamolo insieme

3:30 sul cronometro, quarto periodo. Gli Atlanta Falcons sono in vantaggio 28-20. La palla è dei Patriots che partiranno dalle proprie 9 yards. Mai dare a Tom Brady e ai New England Patriots una sola chance, anche piccolissima. Mai. È questa la durissima lezione che hanno imparato sulla propria pelle i Falcons, lezione che gli è costata il Super Bowl LI. Ma come si è arrivati a questo punto? Facciamo un passo indietro e cerchiamo di rispondere alla domanda che segue qualsiasi partita, più che mai questa: dove arrivano i meriti dei vincitori e dove i demeriti degli sconfitti?

Segnali dal futuro
Il punteggio è 28-9 per i Falcons. New England ha appena segnato un touchdown sbagliando però la trasformazione. L’onside kick non è andato a buon fine. Atlanta ha quindi una ghiotta opportunità, cominciando il drive in territorio d’attacco. Siamo sulle 32 yards, in pieno field goal range, e i Falcons possono “comodamente” guadagnare ancora un po’ di terreno, far passare del tempo e calciare per i pali, aumentando ancora di più la distanza tra le due squadre e mettendo un altro chiodo sulla bara dei Patriots. Nell’ordine invece: holding offensivo, incompleto e sack. Atlanta torna addirittura nel proprio territorio ed è costretta a calciare un punt cedendo la palla a New England. Tenete a mente questa situazione, potreste ritrovarla più avanti. Qualche giocata dopo Gostkowski sigla il 12-28 mettendo due sole segnature tra le due squadre.

99.9%, la probabilità di vittoria dei Falcons
La nuova frontiera della statistica applicata allo sport (le cosiddette ‘NextGen Stats’) comprende tra le tante la probabilità di vittoria. Si tratta di un parametro che prende in considerazione vari aspetti del gioco (punteggio, possesso, tempo restante, differenza di punti) e ne ricava un numero che indica la probabilità con cui una squadra può vincere o perdere quell’incontro. Per quasi tutta la durata del Super Bowl, la statistica sarà sicuramente stata a favore dei Falcons. Il picco massimo è stato del 99.9% e lo si è toccato in due occasioni: nel caso appena raccontato, ossia con Atlanta in field goal range e 2:05 da giocare nel terzo periodo, e nell’ultima frazione, con poco meno di 9 minuti alla fine dell’incontro. Terzo & 1, i Falcons potrebbero anche qui optare per la corsa e nel caso vada male calciare un punt, restituendo palla ben lontano dalla propria end zone con tutta la pressione del mondo sugli avversari. L’offensive coordinator Shanahan opta invece per il lancio. Hightower aggiancia il bersaglio: sack, fumble e palla recuperata dai Patriots. Cinque azioni, e due minuti, più tardi, Brady trova Amendola in end zone, White realizza la conversione da due punti et voilà: i Pats sono ad una sola segnatura di distanza. 99.9%. Nella vita di tutti i giorni è sinonimo di certezza assoluta, di qualcosa che avverrà con sicurezza. Non nel football. Non quando in campo ci sono i Patriots e Tom Brady, parametri di cui la statistica non tiene conto e che sfuggono a qualsiasi legge scientifica.

L’attacco dei Falcons fallisce una seconda volta: è l’inizio della fine
Atlanta ha comunque un buon margine. Siamo 28-20, la palla è dei Falcons con poco meno di sei minuti da giocare. Ryan gestisce benissimo il drive, risalendo il campo fino alle 22 yards del territorio di New England grazie ad una ricezione con cui Julio Jones ha sfidato le leggi della fisica. Qui il secondo (e definitivo) turning point del Super Bowl. Siamo (di nuovo) in pieno field goal range. Shanahan opta giustamente per la corsa: perdita di una yard. Fin qui tutto bene. Il tempo scorre, la posizione di campo è ottima, ed un field goal metterebbe 11 punti di scarto con quasi tre minuti sul cronometro. Il destino sta concedendo un’altra chance ai Falcons, guai a sprecarla. Flashback: vi ricordate il drive del terzo periodo? Esatto. Sack, holding dell’attacco, incompleto. La frittata è fatta. Atlanta è costretta a calciare un punt e restituire palla con tre minuti e mezzo sul cronometro. Tanto, troppo tempo. 99.9%. “Se hai anche una sola possibilità di perdere, allora perderai”. Sembra una legge di Murphy. È in realtà la legge di Tom Brady. Drive gestito alla perfezione (compresa una straordinaria ricezione di Edelman), White sigla il touchdown, Amendola riceve per i 2 punti, ed è pareggio. Si va all’overtime. A questo punto la macchina si è già messa in moto da un pezzo ed il 99.9% dei tifosi sa quello che sta per succedere. I Pats vincono il sorteggio ed arrivano fino in end zone aggiudicandosi il Super Bowl.

New England e Atlanta: due dinastie a confronto
Dunque chi biasimare per la sconfitta dei Falcons? La malasorte? Il destino? Brady e Belichick? I Falcons stessi. Con pochi minuti da giocare, Atlanta doveva sicuramente optare per la corsa, specie se hai Devonta Freeman in campo, quel Devonta Freeman autore già di due touchdown. Bastavano tre giocate, senza danni, per mettere Matt Bryant in condizione di calciare e chiudere l’incontro. Bryant invece, kicker da 34/37 in stagione senza alcun errore dalle 40 yards, il campo non lo ha mai visto. Atlanta era stata fino a quel momento perfetta, soprattutto in difesa, chiudendo tutte le vie del gioco a Brady pur senza mai blizzare direttamente. Bastava poco, molto poco, e i segnali c’erano già stati nel terzo quarto. Non tutte le giocate però sono uguali e questa è l’ennesima dimostrazione. È questo che fa dei Patriots la squadra più vincente degli ultimi venti anni. È questo che fa dei Patriots un’autentica dinastia. È questo che vuol dire essere dei campioni. New England non ha certo vinto per caso perché non si è trovata lì per caso. E una volta fiutata l’opportunità ha fatto l’unica cosa che sa fare: vincere. Brady e Belichick hanno scolpito ancora di più il loro nome nella storia del gioco. Anche i Falcons hanno scolpito il loro nome nella storia della città. In pochi minuti sono passati dal trionfo, dalla redenzione per un’intera città all’ennesima sconfitta, la peggiore di tutte. Il Super Bowl LI rappresenta infatti la delusione più grande per una città che mai era stata così vicina alla vittoria di un titolo.

5 thoughts on “Super Bowl LI, com’è arrivata la disfatta dei Falcons?

  1. Sottoscrivo tutto.
    Come già detto da mille commentatori oltreoceano: “dumbest playcall ever”.
    L’anno prossimo con Packers e Cowboys in corsa Atlanta faticherà a vincerne una, ai playoff.
    Certe occasioni non passano più.

  2. Analisi perfetta….ma la mia domanda è perche di certe scelte? era una cosa ovvia fare qualche corsa far passare il tempo, e alla fine fare il calcio da 3….sono cose elementari, non capisco una cosa, la decisione di Shanahan immagino sia condivisa con Quinn? scusate l’ignoranza, ma in quel momento lo vedi che i patriots stanno tornando in partita alla grande, perche non andare sul sicuro? la penso come il commento precedente certi treni non passano più sarò curioso di vedere la reazione di Atlanta il prossimo anno, ma temo che questa batosta la sentiranno.

  3. Complimenti per gli articoli sul Superbowl. Scritti molto bene e con tanta passione per il football.
    Condivido totalmente il contenuto di questo articolo: suicidio Falcons….poi Brady & co. sono stati bravi ad approfittarne.

    Tom Brady GOAT? Come QB io preferisco ARodgers, ma Brady è il più vincente di tutti, dunque merita il GOAT.

  4. mi chiedo cosa succeda nella mente degli allenatori avversari dei Patriots???

    qualche Superbowl fa, Seattle poteva benissimo correre con Lynch a poche yards dalla meta invece lancio, intercetto e sconfitta.
    la peggiore chiamata di sempre!!

    qualche giorno fa Atlanta poteva andare di corsa con Freeman e poi calciare e vincere!!
    invece……………… sappiamo come è andata a finire……..
    anche questa la peggiore chiamata di sempre !!

    ma che succede a tutti questi celebratissimi offensive-coordinators?? ed ai loro allenatori-capo???

    attendo risposte

    Carlo

  5. Condivido quasi tutto, ma non le conclusioni: nello sport (in nessuno sport) il 99,9% significa vittoria certa. Nessuno sport si può paragonare al football, dove anche la cosa che sembra più semplice nasconde mille insidie: un famble, uno snap impreciso, una holding, nulla è scontato, nemmeno la trasformazione da un punto che è stata fallita dai Pats, dentro uno stadio coperto! Se condividiamo queste cose, la scelta dei Falcons non è così peregrina: di fronte ad una difesa che certamente si aspettava una corsa (talvolta anche se nella formazione non c’è il Rb dietro il Qb questo non significa che non si preveda un’azione di corsa) hanno pensato di tentare la sorpresa, che è fallita solo per la combinazione sack+holding, non per altro.
    Non credo poi che Atlanta abbia problemi ad arrivare nei playoff anche il prossimo anno, poi da lì ad arrivare al grande ballo (e magari vincerlo) nessuno ha certezze. Sicuramente, il credito con la fortuna che hanno maturato al SB gli dovrebbe dare una buona speranza.

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