Per la quinta volta campione su 7 Super Bowl, the greatest of them all

Un altro Super Bowl che può essere definito come il più bello di sempre, un’altra vittoria dei New England Patriots di Tom Brady e Bill Belichick.

Ci meritiamo tutto questo ? Anche da semplici spettatori nella notte italiana, ci sentiamo piccoli piccoli dinanzi alla storia, alla leggenda, allo spettacolo più grande di sempre.

Abbiamo assistito a qualcosa di incredibile, questa volta davvero al di fuori dei confini del possibile.

I New England Patriots vincono il loro quinto Super Bowl al primo overtime della storia al culmine della più grande rimonta di sempre. E con in mezzo le giocate più spettacolari e pazzesche che si siano mai viste.

E’ difficile trovare le parole giuste senza lasciarsi andare all’enfasi celebrativa di portata monumentale, ieri notte avevo semplicemente il batticuore.

Non sono mai stato tifoso dei Patriots, anzi all’inizio della loro dinastia mi stavano addirittura antipatici ma ieri ho sempre creduto pur nell’angolo più recondito della mia anima, pur sotto di 25 punti, che non poteva andare a finire così.

Non poteva finire con una sconfitta distruttiva di tale portata, non per i mitici New England Patriots fin dai miei 16 anni, poi è anche ovvio che si potesse tifare per la partita ma qui c’era qualcosa di più grande. Si tifava per la Storia.

E’ troppo bello inseguire il sogno impossibile, è troppo bello augurarsi il miracolo. Non vi so dire come ci si possa sentire se quel sogno lo si raggiunge, se quel miracolo si avvera.

Se poi a compiere l’impresa sono proprio questi Patriots che hanno segnato ormai due generazioni di appassionati di football, se c’è Tom Brady in rimonta, se c’è il più grande di tutti i tempi in azione quando non si può più sbagliare allora i contorni dell’evento diventano epici.

Oh my god. Sembrava finita. Si diceva che al 99% o cifre del genere gli Atlanta Falcons avessero già vinto, come si fa a rimontare 25 punti in poco più di un quarto dovendo oltretutto convertire sempre da 2 punti.

Tom Brady ci ha abituato a 6 Super Bowl precedenti bellissimi, ognuno dei quali chi più chi meno può stare nella top 10 dei più spettacolari di sempre. Ieri notte ha firmato il numero 1 all time, con tanto di ricezione miracolosa di Julian Edelman, palla sospesa a millimetri da terra acciuffata con due mani al volo. L’helmet catch di David Tyree è scalzato dalla vetta.

Si dirà che Atlanta si è fatta male da sola, che ha sbagliato tattica nel finale ma la sensazione è che davvero ci fosse qualcosa più in alto di tutti che governasse le azioni degli uomini in campo.

Si possa chiamare Storia o Destino chissà, qualcosa più in alto di noi ieri notte era sicuramente nell’aria. Non voglio parlare di attacchi o difese, di questa o quella chiamata, non importa, la cronaca oggi lascia spazio alla narrazione mitologica.

Tom Brady e Bill Belichick hanno vinto il loro quinto Super Bowl su 7 giocati, il più grande quarterback e il più grande allenatore di sempre ci hanno regalato ancora una volta le emozioni più palpitanti.

Sarebbero stati i più grandi anche se avessero perso, figuriamoci oggi con quest’altro anello, figuriamoci con una partita vinta in questo modo.

Grazie ragazzi, ne siamo stati tutti testimoni. Tutto è possibile, i sogni impossibili possono anche avverarsi.

 

Baciami campione, hai vinto il tuo sogno impossibile

Diamo un’occhiata alle prestazioni di questo Super Bowl LI. In omaggio al Mereghetti di cui sono devoto fedele diamo 4 stelle al massimo come lui fa con i film, mezze stelle intermedie comprese.

ATLANTA FALCONS

Matt Ryan ***

Nella vittoria larga che si prospettava non è mai esploso come in regular season da MVP ma è stato attento, preciso, paziente. Non ha grandi colpe se i suoi sono crollati. 17-23 per 284 yards e 2 TD, quando la difesa dei Patriots è salita di livello ha perso un fumble ma ancora nel quarto periodo ha prodotto un paio di big play (uno dei quali con ricezione fantastica sulla sideline di Jones) che ci dicono di un Super Bowl da protagonista degno di un MVP. Semplicemente l’altro si chiama Tom Brady.

Devonta Freeman ***

MVP in fieri della prima parte di gara, ancora con un grande acuto nel quarto periodo. Mancano un paio di corse pur di ordinaria amministrazione nel finale e questo Super Bowl sarebbe rimasto agevolmente e normalmente in casa Falcons. 75 yards su 11 portate, 1 TD.

Julio Jones **1/2

Poche quattro ricezioni per uno come lui (su 4 tentativi), pur se hanno prodotto 87 yards. Se Atlanta avesse vinto come era nella normalità delle cose staremmo qui a parlare della ciliegina sulla torta con una ricezione sulla sideline che comunque è tra le più belle di sempre della storia del Super Bowl.

Passing defense *1/2

Tom Brady ha completamente bucato la secondaria nella sua rimonta, overtime compreso. L’intercetto riportato in end zone di Robert Alford di 82 yards non può cancellare il vuoto assoluto del finale, ognuno dei ricevitori dei Patriots si è esaltato con giocate al limiti e nel caso di Edelman anche oltre il possibile.

Rushing defense ***

Tom Brady ha compiuto la sua impresa col suo braccio nel gioco aereo così anche quando la storia cedeva il passo alla leggenda tutto sommato il gioco di corsa dei Patriots è stato contenuto al tal punto che proprio una sua corsa da 15 yards è stata la giocata più lunga della gara.

Special team **1/2

Bravi nell’onside kick a recuparere il pallone anche se poi il gioco è stato derubricato a penalità dei Patriots. Nessun impatto sul return game.

 

Dalla stagione 2001 a oggi, ancora campione, onore al Michael Jordan del football

NEW ENGLAND PATRIOTS

Tom Brady ****

43-62 per 466 yards, numeri mostruosi e da record, 2 TD ma anche un intercetto. Nessuna cifra può spiegare però quello che ha dentro questo ragazzo di 39 anni che ha rimontato 25 punti per vincere il suo quinto Super Bowl e il quarto titolo di MVP. Tutti sognano da ragazzini di trovarsi palla in mano a decidere il Super Bowl in rimonta, praticamente solo lui ci è riuscito e non è la prima volta. E’ il più vincente QB della storia, è definitivamente The G.O.A.T., è il Michael Jordan del football. Drive per pareggiare, due volte in trasformazione da due punti, drive all’overtime per vincerla subito. Freddo ma anche coraggioso, nervi saldi e classe, c’è tutto. Affidereste ormai la vostra vita al suo braccio ma di più alla tua testa, anzi, di più su tutto al suo cuore. Non si è mai arreso e ci ha creduto fino in fondo, sembrava un film già visto, spinto dal vento del destino, poteva solo andare a finire così, anche se ormai nessuno poteva mai crederci. Non per nulla è amico di Trump, l’impossibile è avvenuto. Gisele pazza di gioia che si fa il video selfie scuotendo la testa e le bionde chiome al settimo cielo è l’immagine più bella della felicità.

LeGarrette Blount **

31 yards e un fumble perso, poca roba per tutta la gara, il destino sì è compiuto in altra maniera.

James White ***1/2

L’eroe nascosto del Super Bowl. 29 yards su corsa con 2 TD e addirittura 110 yards e 1 TD su ricezione. Non si può ovviamente non dare il titolo di MVP a Tom Brady ma pound per pound è come minimo un riconoscimento in coabitazione. E’ il classico talento medio che motivato a dovere si inserisce perfettamente nel sistema di Belichick e può produrre prestazioni da fenomeno.

Danny Amendola ***

8 ricezioni, 78 yards e un TD, non delude quando conta, sempre pronto. Anche qui, è Belichick il genio, sempre e solo lui, non credete alle sue parole quando dice che è tutto merito dei giocatori, ovviamente lo sa lui per primo che il rendimento dei suoi è principalmente grazie all’intelligenza superiore di un head coach nell’olimpo degli dei.

Julian Edelman ***1/2

5 ricezioni per 87 yards, anche qui sempre e per sempre vale lo stesso discorso fatto per i due giocatori precedenti. La ricezione miracolosa come la vogliamo chiamare ? Datele un nome, etichettatala in qualche modo, è già lì in alto, è il singolo momento più incredibile della storia del Super Bowl.

Passing defense **1/2

Per un Julio Jones limitato quasi alla cancellazione, al netto di quella ricezione sulla sideline nel finale, c’è una difesa che ha concesso troppo a Matt Ryan. Nei primi due quarti e per buona parte del terzo la gara era in ghiaccio grazie al gioco aereo dei Falcons.

Rushing defense **

Devonta Freeman superstar all’inizio e a dire il vero anche un big play alla fine. In qualche modo però da un certo punto la difesa di New England nel suo complesso ha permesso a Tom Brady di apparecchiare il tavolo per le sue gesta eroiche.

Special team *1/2

Gostkowski ha sbagliato un extra point colpendo il palo e si è tirato addosso il pallone sul ginocchio prima delle 10 yards nell’onside kick. Serata da dimenticare, sono lontani i tempi quando si vinceva grazie al piede di Adam Vinatieri.

 

Il primo Super Bowl di Trump Presidente è anche il più bello, le congratulazioni di un vincente ad altri grandi vincenti

E’ stato il primo Super Bowl dell’era Trump. Il neo Presidente aveva anche regalato a Bill O’Reilly su Fox News il suo pronostico. “Vincono i Patriots del mio amico Brady di 8”.

Ci è andato vicinissimo, si può che ci ha preso anche questa volta, è il suo momento d’oro e l’America è ai suoi piedi.

Si temevano rimostranze politiche con Lady Gaga nell’halftime show ma alla fine è filato tutto liscio nonostante non sia mancati messaggi velamente critici alla sua idea gretta di chiudere i confini a chi non gli sta simpatico.

L’inizio col messaggio patriottico ci ricorda che l’America è stata fatta in tutti i tempi dagli afflussi di gente di ogni parte del mondo, non ci sono muri che possano tenere.

Bello lo show, brava la paisà che si cala dal tetto stellato, mondo guarda come l’America celebra sé stessa, quel ricco sbruffone da Fifth Avenue non sconvolgerà questo paese che adesso si ritrova più cupo ma che sicuramente sopravviverà all’ignoranza becera.

Preoccupato per le chiusure dell’America di Trump qualche cardinalizia anima buona avrà suggerito a Papa Francesco che un messaggio di speranza alla nazione americana potesse essere necessario nel momento di massima audience televisiva. Gesto inedito e potentissimo, un altro riconoscimento in fondo di come il Super Bowl sia per un giorno il centro del mondo

E’ stato il Super Bowl dei fischi al commissioner, reo di aver punito i Patriots e personalmente Tom Brady nello scandalo dei palloni sgonfiati. E’ stato quindi, in tutto e per tutto, il momento della rivincita.

E si sa, tanto sono grandi le ingiustizie, così per lo meno sono state sentite dai Patriots, tanto più grandi sono le vendette. Brady si è ripreso tutto e con gli interessi e resta allora solo l’immagine da ridere del proprietario dei Falcons in giubilo esagerato prematuro, sceso in campo con la giovane compagna e poi impietritosi nel finale.

Il manifesto della felicità. 2.0

Gioisce invece Gisele e mai è stata così bella, gioisce lo spettatore neutrale perchè una rimonta così è da raccontare ai nipotini.

Io c’ero quella notte, davanti alla TV, ho visto lo spettacolo più grande di sempre.

8 thoughts on “Le pagelle del Super Bowl LI

  1. Per gli articoli dei tifosi non c’è il forum dedicato ai Patriots?

    E in generale a livello di competenza si scarseggia: Julio Jones (tanto per fare un esempio) ha fatto 4 prese una più importante dell’altra e l’ultima “unbelievable” (parola di Troy Aikman, non il primo pirla che passa) che avrebbe fatto vincere la partita (sulle 22 yards in territorio New England, 4 minuti e mezzo alla fine) se quegli imbecilli dei play-caller dei Falcons non si fossero suicidati. Lui è stato perfetto, altro che 2 asterischetti

  2. SB51. La più bella rimonta di sempre. Ho appena rivisto il 4to incredibile quarto. Iniziato 28-9 per Atlanta e finito 28-28. Rivisto con calma e sapendo il risultato finale è ancora più incredibile. Lascio qualche osservazione per Giovanni Marino e gli amici appassionati.
    1. Il primo possesso di NE sembra la replica di quelli dei primi 3 quarti. Un attacco che fatica. Una difesa che tiene bene anche se Brady arriva alla end zone. Poi sipario chiuso: 2 sacco quasi consecutivi di Jarrett e NE si accontenta di un FG. 28-12
    2. Il Drive di Atlanta parte con due corse di Coleman. bene l’intenzione è mangiarsi il tempo. Ma sulla seconda Coleman si fa male. Entra Freeman e si dimentica di bloccare Hightower che piomba addosso a Ryan: sack-fumble e palla a NE. Ma che errore il RB di Atlanta.
    3.Beh qui lo sai che partendo dalle 25 di Atlanta Brady la mette sicuro. Ma ancora una volta la difesa produce un altro sacco a complicargli la vita. 4-4 30yds TD e sana diretto a White per gioco da 8 punti: 28-20.
    4. Il possesso di Atlanta ha dell’incredibile. Una play cito magistrale che libera Freeman per un catch&run da 40 yes; poi una ricezione stratosferica di Jones da 27yds sulla sideline. Atlanta è in raggio da FG e mancano 4.40. Bastano 3 corse per mangiarsi il tempo e guadagnare magarti qualcosina e invece dopo la prima una chiamata di gioco aereo assurda e Flowers che si mangia Ryan togliendolo dal raggio da FG. Una follia che costa il Grande Ballo.
    5. Drive per il pareggio parte dalle 9 yds. Rivisto è ancora più incredibile. Nel primo gioco Jarrett prende Brady: ha i piedi nella end zone sarebbe safety ma Tom lancia cadendo (impara Ryan….) e si salva. Si va sul 3zo e 10: finita? No trova Hogan. Dopo un incompleto trova Mitchum. E poi la ricezione incredibile di Edelman con la palla presa dopo quattro rimbalzi a due centimetri da terra. Ecco li capisci che vinceranno gli altri. E infatti da li Brady fa 4/4 20yds TD e trasformazione da 2.
    5. Se avevi qualche speranza ancora per Atlanta finisce al lancio della moneta. Hanno il possesso e sai già come va a finire. Per la cronaca in OT Brady fa 5/6 per 50 yes più la pass interferenze chiamata ad Atlanta.

  3. Ho riguardato la partita e l’impressione è che più che la mancanza di capacità di gestione del punteggio sia proprio mancata la gestione delle energie ai Falcons. La linea offensiva nel finale ha arrancato, mentre la difesa ha quasi integralmente ceduto di schianto grazie soprattutto ad alcuni lunghi drive di Brady che hanno prodotto un logorio costante, anche se infruttuosi a livello realizzativo quindi meno evidenti. Ryan almeno mezzo punto in più, perché credo abbia fatto l’impossibile continuando a lanciare quasi senza protezione, assenza a cui è ascrivibile gran parte della colpa del fumble.
    Partendo dalla valutazione di Atlanta passo ai Patriots, o meglio a quella che penso fosse la tattica di New England, ovvero sfiancare la linee avversarie per poi affondare il coltello nel burro. Il logoramento continuo ha infatti funzionato e alla fine ha dato i suoi frutti, anche se credo, e pare ovvio, che non si aspettassero un punteggio del genere alla fine dei primi due quarti. A questa (presunzione mia) tattica si aggiunge la mentalità vincente del sistema Patriots, perché, anche questo pare ovvio, nessuna altra squadra avrebbe potuto produrre una rimonta così importante, compresa, come dimostrato, l’altra squadra dotata di un QB dal talento assoluto, ovvero GreenBay.
    Brady è un fenomeno, se non il fenomeno e nel sistema Patriots trova massima esaltazione. Vista l’età e visto il reale poco interesse che avrebbe a fare un’operazione come quella fatta da Favre con Minnesota, suppongo mi rimarrà sempre il dubbio sul fatto che da solo possa rendere una squadra mediocre (e lo dico da tifoso dei Vikings) una contender.

    La sistematica sparata isterica contro Trump inizia a infastidire. Ma capisco sia più facile sparare sulla croce rossa come fanno (letteralmente) gli amici democratici dell’Arabia Saudita in Yemen.

  4. Articolo scritto molto bene, complimenti. Tuttavia, io non sono d’accordo con i voti delle pagelle. Se NE avesse mancato l’ultima conversione da 2 punti adesso saremmo qui a parlare di Ryan MVP e di Julio Jones come di un ricevitore pazzesco, mentre Brady sarebbe un perdente di successo che avrebbe lanciato “solo” 450 yards. Il risultato finale conta, ma non deve influenzare troppo i giudizi. Atlanta è stata una grandissima squadra, che fino all’ultimo (e oltre) è stata in partita. Se hanno perso non è stata certo colpa di Ryan è Jones!

  5. A cancellare i commenti critici fai una figura peggiore dell’articolo stesso (e ce ne vuole).

  6. come sempre articolo bellissimo….Atlanta ha perso secondo me per non aver corso dopo la fantastica presa di Jones……il resto è storia come avete scritto potremmo dire “io c’ero davanti la tv quella notte” non ci sono parole per descrivere questa partita.

  7. la mia impressione è che, per motivi che noialtri mai conosceremo, i falcons hanno deciso di non vincere il superbowl.
    non tenere palla correndo su quelle 20 yard; non assicurarsi i 3 punti (e la partita): mi riesce complicato immaginare che a quei livelli si possano fare fesserie così grosse.
    è stato come guardare un film molto avvincente con un clamoroso buco di sceneggiatura.

    • Il crollo dei Warriors, il crollo degli Indians, adesso quello dei Falcons: troppi colpi di scena in un solo anno, mah…

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