Pronti con i migliori e peggiori del turno di wildcard? Ecco a voi le nostre scelte per il primo top and worst dei playoffs…

TOP

AARON RODGERS

Forse la cosa più impressionante del quarterback dei Packers è che per i primi 25 minuti della partita sia stato poco incisivo, per poi fare letteralmente fuochi d’artificio negli ultimi 4 minuti del primo tempo con quell’incredibile Hail-Mary pass da 42 yards a Randall Cobb. Indubbio dire che contro la copertura difensiva dei Giants ci si aspettava molte più difficoltà da parte di Rodgers, che alla fine ha totalizzato 362 yards totali e 4 touchdowns, numeri che confermano il suo momento magico: non è tutto perfetto perchè i cinque sacks subiti dalla difesa newyorchese e le difficoltà a trovare ritmo per quasi due quarti dimostrano che anche Rodgers è umano, ma sicuramente contro i Cowboys ci sarà da divertirsi con la sfida contro il rookie fenomeno Prescott.

LE’VEON BELL

A volte i numeri ingannano, ma nel caso di Bell descrivono bene l’impatto terrificante del running back degli Steelers: 29 corse per 167 yards, record di yards guadagnate nei playoffs in maglia oro-nera e primato precedente di Franco Harris risalente al 1974, infranto rumorosamente! Più difficile descrivere come lo stile di corsa di Bell sia unico per come incide sulle difese avversarie fino al punto da rendere tranquilla la giornata di Big Ben: per Roethlisberger solo 197 yards totali e 13 passaggi completati, per battere i Chiefs sicuramente ci sarà bisogno anche di lui al massimo. E naturalmente non dimentichiamo un certo Antonio Brown…

LINEA OFFENSIVA DI SEATTLE

Sarebbe troppo semplice parlare di Thomas Rawls e delle sue 161 yards corse, senza prima aver parlato del ruolo svolto (per una volta!) dalla linea offensiva dei Seahawks. Sotto la leadership di un ispirato Justin Britt come centro, e l’abile mano di Tom Cable come coach abile a spremere il massimo da un gruppo debole di qualità da troppo tempo, la linea offensiva ha spianato vere e proprie autostrade a Rawls. Anche lui come Bell capace una prestazione da record nei playoffs per Seattle come yards di corsa: almeno in questo un risultato a cui neanche Marshawn Lynch era arrivato…

WORST

JAY AJAYI

Se nella sesta settimana NFL il running-back dei Dolphins aveva mandato in crisi la difesa degli Steelers correndo 204 yards con due touchdowns, in questa occasione per Ajayi è stato necessario tornare sulla terra, preso letteralmente a schiaffoni da James Harrison, evidentemente dotato di siero della giovinezza (10 tackles, 1 sack e mezzo, più il fumble strappato a Matt Moore), Ryan Shazier e Bud Dupree, tanto da finire la giornata con più lividi che yards corse, appena 33. Il suo futuro però come per i Dolphins è roseo, visto l’età giovane della squadra: ma sarà meglio scordarsi in fretta della batosta di domenica…

ODELL BECKHAM

E’ il destino di tutti i grandi, da Maradona a Michael Jordan, essere tanto adorati quanto odiati allo stesso tempo. E per Beckham, personaggio quanto mai destinato a spaccare i giudizi, la pessima prestazione di domenica al Lambeau Field, si aggiunge alla lista delle altre occasioni in cui ha fatto discutere. Le 4 ricezioni e 28 yards guadagnate, seconda peggior prestazione in carriera dopo le 23 di quest’anno contro Minnesota, sono ancora l’aspetto meno controverso visto che tutti hanno criticato come Beckham e altri giocatori dei Giants, tra cui anche Victor Cruz, hanno trascorso parte della settimana: a Miami tra vita notturna ed escursioni in barca. Forse non sarebbe servito comunque a battere i Packers, ma in futuro ai Giants ci penseranno su come passare i giorni di pausa…

3 thoughts on “TOP & WORST: WILDCARD

  1. Mah…. nei worst ci può stare l’intera squadra dei Dolphins, ma non solo il povero AJayi: che colpa ne ha lui se la linea non gli aperto un buco che si uno e se i linebackers di Pittsburgh non facevano altro che aspettare lui!!!
    Giustamente la difesa di Pittsburgh ha sfidato sui lanci il nostro QB di riserva e poi ha fatto blocco massiccio sulle corse, ricordandosi le oltre 200 yds subite in regular…

  2. Ajayi è ancora giovane, comunque i Dolphins stanno finalmente trovando una identità dopo tanti anni bui…

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