Tentare di spiegarvi in modo esaustivo quanto sia successo in questa due giorni natalizia di football non credo sia possibile: in poco più di ventiquattro ore è stata definita la playoff picture della AFC, l’ultima giornata deciderà chi avrà il fattore campo dalla propria, nel giro di un’ora due fra i più brillanti e promettenti quarterback della lega hanno visto finire la loro stagione cadendo vittime dello stesso infortunio ed infine due fra i peggiori team dell’ultima decade sono riusciti, dopo molti mesi, a riassaggiare il sapore della vittoria.
Cosa stiamo aspettando?

Non posso che partire dall’incontro della settimana, un match che tanti di voi stavano aspettando da mesi e dal quale ci si attendeva spettacolo ed epicità: nel decisivo 31 a 27 con cui Pittsburgh si è imposta su Baltimore ci ha regalato tutto ciò.

Dopo aver raccolto sette punti dal primo drive, la difesa di Baltimore è riuscita ad arginare il potente attacco di Pittsburgh, senza saperne però approfittare dall’altro lato della palla, ed il 7-6 Pittsburgh con cui le squadre sono andate al riposo ne è la miglior prova. Nella prima giocata del terzo quarto abbiamo assistito ad uno dei (tanti) cambi d’inerzia della partita: Roethlisberger si fa intercettare da Orr, e poche giocate dopo, Steve Smith con un touchdown accompagnato da conversione da 2 punti, porta i Ravens sul 14-7, diventato 20-10 dopo uno scambio di field goal ed un altro intercetto di Big Ben, da cui Baltimore ha portato a casa solamente tre punti.

In sole 11 giocate, grazie a due TD del mostruoso Bell, l’inerzia (e il punteggio) è passata completamente a Pittsburgh: 24 a 20 con soli sette minuti da giocare. Con le spalle al muro Baltimore inizia magicamente a convertire terzi down e, con solo un minuto e venti secondi da giocare, l’ottimo fullback Kyle Juszczyk si rifiuta di cadere a terra e portata in endzone una il pallone del +3 Baltimore.

Quello che succederà nel drive successivo, è già storia: Pittsburgh non vuole accontentarsi di un field goal che avrebbe portato la partita all’overtime e Antonio Brown, ad una manciata di secondi dal termine si rifiuta di cadere a terra e tendendo il braccio verso la endzone, regala sette punti e la corona dell’AFC North agli Steelers.

Il rammarico di Baltimore si concentrerà tutto sui troppi punti lasciati per strada nella prima metà di partita e se si guarda alla stagione intera, per sconfitte come quella patite contro i Jets o i Giants, autentici heart breaker. Risale sul trono Pittsburgh, dopo aver abdicato in favore dei Bengals la scorsa stagione: potrebbero fermare loro i New England?

A strappare il pass per i playoff, oltre a Pittsburgh ci hanno pensato Houston, Kansas City e Miami. In una partita che ci ha ricordato per l’ennesima volta quanto i Chiefs quest’anno possano essere pericolosi anche in attacco, Kansas City annienta Denver per 33 a 10.

Dontari Poe (numero 92) dimostra ancora una volta la propria versatilità: umiliazione totale per Denver, ufficialmente eliminata dalla corsa playoff.

Un primo quarto da 21 a 7 è più che sufficiente per la squadra di Andy Reid per archiviare la questione Broncos: apre le danze Smith con un touchdown di corsa, accompagnato dall’oramai settimanale big play di Tyreek Hill che porta in endzone una corsa da 70 yards, ed a poco serve il TD di Forsett messo a segno qualche minuto dopo, in quanto Travis Kelce mette a segno una realizzazione da 80 yards, sfondando per la prima volta il muro delle 1000 yards in carriera.

Dopo due quarti in cui succede poco niente oltre a qualche calcio di Santos, il punto esclamativo viene messo da Dontari Poe, che nell’inedito ruolo di quarterback lancia a Demetrius Harris il TD del definitivo 33 a 10. Finisce così la stagione di Denver, che in offseason dovrà trovare la soluzione per il problema quarterback: sarà pronto Lynch?

Ennesima grande stagione di Kansas City: un championship game non sembra fuori portata. No Tannehill, no problem: Jay Ajayi trascina Miami alla vittoria ed ai playoff, 34 a 31 il risultato finale.

Nell’ennesima giornata in cui la prestazione del reparto difensivo dei Bills costa la partita (e forse la panchina di Ryan) e le speranze playoff per Buffalo, Ajayi torna ad essere quello visto qualche mese fa, raccogliendo 206 yards su 32 portate, oltre ad un TD: a nulla servono le ottime prestazioni di Taylor e McCoy, responsabili rispettivamente di 329 yards lanciate e 3 TD e 145 yards totali ed una segnatura.

Senza Tannehill è difficile immaginare Miami avere una cavalcata playoff, però kudos ad una squadra che dopo esser partita con un orribile 1-4, trova i playoff sul 10-5. In uno scontro di rara bruttezza, Houston la spunta su Cincinnati per 12 a 10 al termine di una partita in cui si sono convertiti 11 terzi down su 30 tentativi: yikes!

Userò un solo dato per spiegarvi la dappocaggine di questa partita (e di queste due squadre): a fine primo tempo Tom Savage aveva completato due passaggi sui sette tentati, guadagnando 13 yards … signori, i vostri campioni della AFC South! Decisivo l’errore di Bullock, che spedisce troppo a destra un piazzato da 43 yards che avrebbe regalato la vittoria ai Bengals.

Importanti vittorie per quanto riguarda la playoff picture della NFC arrivano da Packers, Falcons, Redskins e Saints.

Cinque vittorie di fila, ennesima prestazione ai limiti della perfezione: se Aaron Rodgers (numero 12) sarà in grado di condurre Green Bay alla postseason, sarà MVP per la terza volta?

Il 38 a 25 con cui Green Bay ha regolato i Vikings rappresenta la quinta vittoria consecutiva per i Packers dal “run the table speech” di Aaron Rodgers: monumentale ancora una volta il numero 12, che colleziona 347 yards e 4 TD di lancio, oltre che ad un bellissimo touchdown di corsa in cui ha ridicolizzato la temuta difesa di Minnesota.

Continua la campagna per il comeback player of the year di Jordy Nelson, immarcabile per tutta la giornata dalla secondaria di Minnesota (che non ha seguito il gameplan preparato da coach Zimmer): 9 ricezioni per 154 yards e 2 TD. Domenica contro i Lions ci si giocherà la stagione, ma questi Packers stanno iniziando a fare assolutamente paura.

Sfruttano appieno i 5 intercetti lanciati da Barkley i Redskins, vittoriosi per 41 a 21 sui Bears: Chicago ha spesso mosso la palla con efficacia, ma i troppi intercetti oltre a costare punti all’attacco hanno obbligato la difesa in campo per troppo tempo, e le 208 yards guadagnate fra Jackson e Garcon hanno permesso alla squadra della capitale di muovere il pallone senza troppi problemi per poi mettere punti a tabellone con le corse, come testimoniano i 4 rushing TD (fra cui due dell’incompreso Cousins).

Washington adesso per accedere alla postseason dovrà battere i Giants e sperare nell’aiuto di Dallas, che dovrà battere i Lions questa notte.

Non c’è storia fra Falcons e Panthers: 33 a 16 per Atlanta al termine dell’ennesima putrida prestazione di Cam, capace di completare solo il 41% dei passaggi tentati e di lanciare più intercetti, due, che TD, uno, Atlanta è campione di division dopo 4 anni di digiuno. Conferma la propria pericolosità offensiva Atlanta, in quanto dopo una prestazione monstre di Freeman è Coleman questa volta a prendersi le luci dei riflettori con 135 yards totali ed un bellissimo TD da 55 yards.

Attenzione ai Falcons, che sembrano esser saliti di colpi anche in difesa: possono fare sicuramente strada ai playoff.

Con il 31 a 24 inflitto dai Saints ai Bucs, la corsa playoff di Tampa Bay subisce forse l’arresto decisivo: a trascinare i Saints al successo ci pensa Mark Ingram, correndo per 90 yards e trovando l’endzone due volte, accompagnato dal solito Brees, brillantissimo nonostante il solo touchdown lanciato contro una difesa che solamente un paio di settimane fa lo aveva annullato. Sembra fermarsi così la corsa di Tampa Bay, che però non può che guardare al futuro con ottimismo.

A rendere questo Natale più brutto ci hanno però pensato gli infortuni, che assumono ovviamente il ruolo di Scrooge: rottura del perone per Derek Carr, Marcus Mariota e Tyler Lockett.

Una stagione fino a questo punto magica si trasforma in un vero e proprio incubo: atroce la beffa per Carr e per i Raiders.

Il 33 a 25 con cui Oakland liquida Indianapolis arriva al termine di una partita in cui i ragazzi di coach Del Rio vedono finire la stagione del proprio condottiero, che fino a quel punto aveva completato il 66% dei passaggi tentati per 228 yards e 3 TD, numeri che avevano fatto dimenticare la piccola slump in cui era caduto nelle ultime due settimane.

Gli undici punti messi a segno da Indianapolis nell’ultimo periodo hanno il solo compito di rendere il passivo meno pesante, ma questa vittoria, che tiene Oakland in vetta con New England, è arrivata al più caro dei prezzi: i playoff li giocherà McGloin.

L’upset della giornata arriva da Jacksonville, dove i Jags resuscitano battendo 38 a 17 ed eliminando dalla corsa playoff i Titans, che proprio come Oakland vedono finire la stagione del loro quarterback. In un pomeriggio da dimenticare per Tennessee, Jacksonville gioca la propria miglior partita dell’anno: ottimo il lavoro dell’attacco, con un Bortles finalmente preciso (325 yards ed un TD) in grado anche di ricevere un pallone da Lee per un touchdown, mentre la difesa continua a mostrarsi in crescita, come testimoniano gli 8 completi su 20 tentativi di Mariota e la pick six di Jalen Ramsey, rookie che ormai sembra essere ben al di sopra della curva d’apprendimento.

In una partita senza molta logica, Arizona sconfigge Seattle per 34 a 31: dopo una prima metà d’inettitudine (da entrambi i lati) conclusasi sul 14-3 Cardinals, Seattle, guidata da un Wilson stellare, inizia a mettere punti a tabellone, arrivando sul 31 a 31 con il TD di Richardson ad un minuto dalla fine dei regolamentari, e l’extra point sbagliato da Hauschka faceva presagire ai supplementari: dopo aver mosso portato velocemente la palla in zona field goal, Catanzaro questa volta riesce a regalare la vittoria ai suoi con un FG da 43 yards.

Poco da raccontare circa il 41-3 con cui New England ha umiliato i New York Jets: il fatto che Tom Brady abbia lanciato un touchdown a Matt Lengel dovrebbe dirla lunga su questa partita, in cui LeGarrette Blount ha trovato la endzone per la sedicesima e diciassettesima volta in stagione, consolidando il record di rushing TD in stagione messi a segno da un Patriot.

Trovano la vittoria i Tiny Tim della NFL, ovvero Browns e 49ers: non sarà 0-16 per Cleveland grazie al 20 a 17 con cui si sono imposti sui San Diego Chargers, mentre San Francisco trova la seconda vittoria stagionale, battendo di misura, 22 a 21 i Los Angeles Rams.

Non serve aggiungere altro.

Ha del miracoloso la vittoria di Cleveland, che guidata dai 2 TD di Crowell riesce a muovere in modo accettabile il pallone, ma soprattutto deve ringraziare la difesa, che limita Rivers ad un imbarazzante 50% di completi. A regalare la vittoria a Cleveland ci ha pensato l’imprecisione del solitamente affidabile Lambo: prima si vede bloccare un calcio e poi, con il cronometro in corsa, sbaglia il field goal da 45 yards che avrebbe portato la contesa ai supplementari.

Regna la noia a Los Angeles per maggior parte della partita, in quanto dopo il 14-7 L.A. con cui si conclude il primo quarto rimane tale fino all’ultimo periodo, in cui i Rams sembrano assicurarsi la vittoria quando Goff trova Highbee in endzone: nei due drive successivi Kaepernick prima trova la endzone con le proprie gambe, limando a sette lunghezze lo svantaggio, e poi a 36 secondi dal fischio finale connette con Rod Streater per il TD del meno uno, che diventerà più uno a seguito di una conversione da due punti realizzata dal quarterback stesso.

Cari lettori, prima di ringraziarvi del tempo trascorso insieme pure questa settimana, vi auguro di trascorrere le migliori feste possibili, e fra una portata e l’altra come al solito vi invito a commentare nella sezione sottostante, in quanto voglio proprio sentire cosa ne pensate di quanto successo soprattutto fra Ravens e Steelers.

A lunedì!

6 thoughts on “Week 16: A Christmas Carol

  1. È un peccato per me essere all’estero e non aver assistito al match della stagione tra Steelers e Ravens.
    Cmq ho sentito, e letto grazie al tuo reportage, che è stata una partita piena di colpi di scena, sfida che non ha mai lasciato tranquillo alcun tifoso, dura ma straordinariamente corretta.
    È quasi un peccato che due team così orgogliosi facciano parte della stessa divisione, ma ogni anno regalano almeno 2 match eccezionali!
    Stavolta il risultato arrivederci ai miei Steelers, ma applausi ai Ravens

    • Ciao Maurizio!
      Non ho mai sofferto così tanto vedendo una partita, infatti l’ho presa peggio anche dell’AFC Championship Game contro i Patriots… Dopo un sabato di partite mediocri ci voleva proprio un incontro del genere, anche se purtroppo, mi toccherà guardare i playoffs in veste di osservatore neutrale e non di tifoso. Peccato!

  2. I Dolphins ai playoffsssssssssssssssssssssss…evvivaaaaaaaaaaaaaa!!! E’ un piccolo grande miracolo di Gase! Dopo il mesto, quanto ormai consueto, avvio (1-4) nessuno lo avrebbe predetto!!! La squadra, dalla sesta partita di regular season ha ingranato un’altra marcia, tranne che a Baltimore: ci siamo sempre battuti e a volte la sorte ci ha dato una mano! Dopo anni nerissimi, come dicevo in un mio post precedente, finalmente si vede una base, un progetto, un team vincente che può migliorare. Non importa se gli Steelers (credo incroceremo loro) ci faranno fuori dalla wild card: è già un grosso risultato. E poi… ce la giochiamo comunque!

    • Giù il cappello a coach Gase che dopo la sconfitta con i Bengals ha messo chiunque in discussione, avendo poi clamorosamente ragione! Non so quanto potranno durare ai playoffs, ma solo esserci rende una stagione positiva (salvo che giochi ai Pats): vedremo!
      Ciao e grazie mille!

  3. Davvero brutti tutti questi infortuni…tra l’altro si e’ spezzato una gamba anche Lockett che e’ davvero un ottimo elemento per Seattle…i Seahawks con la perdita del fattore campo gia’ nelle potenziali semifinali non li vedo davvero messi bene quest’anno…peccato perche’ a tratti mi sono sembrati davvero forti. Ma l’offensive line e’ davvero troppa poca cosa…e non capisco perche’ non si decidano a mettere qualcuno forte piuttosto che fare esperimenti o mettere rookie.

    Delle altre partite gli Steelers tanta roba…grande Rodgers che con i suoi Packers puo’ creare davvero problemi alle grandi della NFC ai playoff. Stellare Dallas che ha annientato Detroit.

    • Seattle ha troppi buchi: la difesa non è quella degli scorsi anni e manca Thomas, la linea d’attacco vabbè, dovranno draftare ed investire in free agency perchè su 5 giocatori ne avrai sì e no mezzo a livello NFL, runningback meglio non parlarne, l’infortunio di Lockett, molto caldo ultimamente, rende lo special team molto meno pericoloso, un disastro totale!
      Rodgers domenica potrebbe portare a termine una delle cavalcate più epiche a cui abbia mai assistito, e con una prestazione da 3 TD + vittoria… magari si porta a casa anche il terzo MVP!
      Di Dallas parlerò fra tre settimane, voglio vedere Prescott ad i PO.

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