Bentornati per un’altra entusiasmante stagione di football Nfl a tutti! La stagione è finalmente partita, e questo significa che siamo pronti ad offrirvi un’altra annata di meglio e peggio settimanale in tema di palla ovale. Partiamo!

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KANSAS CITY CHIEFS

9536750Sulla carta lo scontro divisionale contro i Chargers non avrebbe dovuto creare troppe noie ad una contender per i playoff come Kansas City, tuttavia nella prima parte di gara le cose non sono affatto andate come dovevano ed i Chiefs si sono trovati in una fossa profonda 17 punti. Con il tabellone a riportare un sonante 27-10 per i californiani in ingresso del quarto periodo e dopo il field goal del possibile +20 sbagliato da Josh Lambo, Alex Smith ha diretto tre drive terminati a punti concludendo la sua personale prestazione con 363 yard e 2 passaggi da touchdown, ed una volta acciuffato il tempo supplementare ha varcato di persona la endzone per la segnatura che ha scritto la parola fine alla gara. Eccellente anche la prestazione del running back Spencer Ware in sostituzione di Jamaal Charles, con 70 yard su corsa e ben 129 su ricezione ed un touchdown, cifre che hanno fortemente contribuito alla più grande rimonta nella storia della franchigia rimediando una prima vittoria molto importante nella Afc West.

CARSON WENTZ, QB, PHILADELPHIA EAGLES

Tempo fa il futuro in regia per gli Eagles si chiamava Nick Foles, che all’esordio sotto le direttive di Chip Kelly sembrava un automa. Poi Sam Bradford. Quindi la scelta di Carson Wentz ed i bisticci estivi con Bradford medesimo, prima dell’infortunio a Teddy Bridgewater e della spedizione rapida ed indolore del buon Sam ai Vikings in cambio di due scelte, tra cui il primo giro 2017. Se Carson Wentz dovesse continuare a giocare come al suo esordio assoluto tra i professionisti sarebbe tutto un affare a mani basse, d’accordo che gli avversari di turno erano i poveri Browns, ma nessuno poteva prevedere un esordio così efficace da parte della seconda scelta assoluta della scorsa tornata di selezioni. 278 yard, 2 passaggi da touchdown, un rating di 101 punti sono cifre che Bradford avrebbe scritto nello spazio temporale di due partite, ed oltre a questo il rookie da North Dakota State ha mostrato una sicurezza invidiabile nelle decisioni prese e nel dirigere il suo attacco con maturità. Un inizio davvero entusiasmante per coach Perderson e per una squadra che aveva tanto bisogno di aria fresca.

JIMMY GAROPPOLO, QB, NEW ENGLAND PATRIOTS

11788889_gEra la prova che tutti attendevamo da un anno, quando pareva che il Deflategate avesse emesso la sua sentenza. Jimmy Garoppolo si era preparato all’evenienza di dover sostituire uno dei più grandi quarterback della storia, Tom Brady, per le prime quattro partite della regular season prima che il ricorso cancellasse ogni provvedimento, ma il suo allenamento non è stato vano, perché il non certo facile compito è solamente slittato di dodici mesi. Patriots contro Cardinals, primo Sunday Night della stagione, partita davanti alle telecamere di tutta la nazione e di una buona fetta di globo, ed una partita che potrebbe benissimo rappresentare una delle probabili combinazioni per il prossimo Super Bowl. Uno scenario sufficientemente intimidatorio per un secondo anno da Eastern Illinois che non aveva mai messo piede in campo in precedenza da titolare, ma la risposta è stata assolutamente positiva. 24 passaggi completati su 33, 264 yard, un passaggio vincente, nessun intercetto, 106 di rating contro la sempre temibile difesa di Arizona, ma soprattutto un ottimo livello decisionale ed una capacità di lettura delle situazioni senza dubbio sopra la media. Tom può restare sul divano con tranquillità, per altri venti giorni.

Honorable Mention

Victor Cruz, WR, New York Giants

Settecentoventuno giorni dall’ultimo touchdown segnato, roba da ex-giocatore. Victor Cruz, però, non ha mai mollato. Ha perso la maggior parte della stagione 2014 a seguito del grave incidente al tendine del ginocchio per poi saltare interamente l’annata scorsa a causa di un infortunio al polpaccio che ha scritto la parola fine ancor prima del kickoff ufficiale. Poteva essere la fine di una carriera. Chi non se lo aspettava tra i protagonisti della risicata vittoria per 20-19 contro i Cowboys ha dovuto ricredersi, 3 ricezioni per 34 yard non sono molte in circostanze normali, per chi non gioca da quasi due anni sono un autentico miracolo. Aggiungiamoci il touchdown che ha fatto la differenza nel punteggio, ed è salsa time ancora una volta.

WORST

REDSKINS COACHING STAFF

Bella la presa di Josh Norman, avranno pensato nella Capitale. D’ora in poi si potrà appiccicarlo come un francobollo al miglior wide receiver avversario, aumentando esponenzialmente le possibilità di limitare i punti forti degli attacchi avversari. Ecco, il gameplan difensivo preparato dallo staff di Jay Gruden non deve esattamente averla pensata allo stesso modo, in quanto durante l’esordio nel Monday Night contro gli Steelers, Josh Norman ha visto Antonio Brown con il binocolo. Non certo perché gli abbia concesso chissà che cosa, ma perché è stato messo a marcarlo solamente in un paio di circostanze in tutta la partita, dato che lo staff ha spesso delegato la responsabilità a Bashaud Breeland con risultati disastrosi. La linea statistica di Brown? 8 ricezioni, 126 yard, 2 mete. Norman? Dall’altra parte del campo. Ottimo investimento.

TERRANCE WILLIAMS, WR, DALLAS COWBOYS

asdf-1024x649Gaffe colossale, quella del ricevitore secondario dei Cowboys, particolarmente pesante perché avvenuta in una gara con punteggio strettissimo. Con Dallas sotto di un solo punto e la possibilità di segnare allo scadere, Williams riceve palla dall’ottimo Dak Prescott (altro esordio da annotare, il suo) con la necessità di convertire il primo down, fermare il cronometro e racimolare circa 12 yard per posizionare in maniera egregia Dan Bailey, che peraltro ha un raggio d’azione molto ampio. Ebbene, pallone ricevuto, primo down preso ma piccolo particolare: Williams rimane all’interno del campo per raggiungere non si sa cosa, viene placcato ed il quarto periodo giunge al triplo zero. Un giocatore professionista dovrebbe uscire dal campo in automatico, quanto fatto da Williams è un autogol inaccettabile.

LOS ANGELES RAMS

Welcome back to Los Angeles, Nfl Football! D’accordo, i Rams non hanno ancora giocato la prima gara ufficiale in casa e quindi lo slogan lo rimandiamo giusto di qualche giorno, però ci pareva ugualmente consono per celebrare il loro ritorno nella Lega peraltro contro i 49ers, nemici storici che da quest’anno tornano anche ad essere vicini di casa. I pompatissimi Rams hanno invece prodotto l’uovo all’esordio, zero punti, z-e-r-o. Forse la pubblicità che tutto il discorso ciao-St. Louis-Los Angeles-arriviamo ha prodotto ha relegato in secondo piano un aspetto fondamentale della faccenda, ovvero che la franchigia non gioca i playoff da una vita ed ha scelto milioni di volte molto in alto portandosi a casa tanto bei giovanotti di ottimo talento, anche se l’ultimo in ordine cronologico (sì, Jared Goff) sembra ancora parecchio indietro nell’apprendimento della posizione di quarterback professionistica e per un po’ non vedrà il campo. 130 le yard di Case Keenum condite da due intercetti, 2.8 yard di media per portata a carico di Todd Gurley, 0-28 per cominciare contro un attacco comandato da Blaine Gabbert. Così non si va da nessuna parte.

Honorable Mention

Darrelle Revis, CB, New York Jets

Partita-incubo per Darrelle Revis, cui è toccato l’ingrato compito di tenere quella bestia di A.J. Green. Anni fa si sarebbe potuta predire una partita da una cinquantina di yard per il fortissimo ricevitore dei Bengals, domenica è andata molto diversamente da quanto preventivabile. Revis ha concesso a Green 10 ricezioni su altrettanti tentativi, 152 delle sue 180 yard finali ed una meta chilometrica. Che la Revis Island sia oramai buona solo per passarci le vacanze?

Alla settimana prossima!

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