Il principio della nuova regular season Nfl si avvicina a grandissimi passi. Come accade ogni anno, è giunta l’ora di rimettere in moto i meccanismi ancora fermi da quei momenti in cui il clima era qui rigidamente freddo, la primavera non ci aveva ancora accolti, e la lunga attesa non ci aveva ancora logorati.

Tuttavia possediamo la fortuna di vivere nell’era di internet, il che rende la pausa più dolce. Abbiamo accesso ad informazioni di ogni tipo, possiamo riguardare le partite come, dove e quando lo desideriamo, ci sono attività di offseason seguitissime a livello mediatico come la free agency, il draft, i training camp, tutti fattori che hanno trasformato il football americano – e non solo quello – in un’attività di trecentosessantacinque giorni.

Nulla però è come l’azione vera e propria.

E allora azione sia, con il kickoff previsto per questo giovedì ad anticipare la prima giornata di campionato regolare, una gara che vedrà niente meno che il rematch dell’ultimo Super Bowl vinto dai Denver Broncos ai danni dei Carolina Panthers, anche se molto è cambiato rispetto a quella prima spettacolare domenica di febbraio nella quale le sicurezze di Cam Newton e della sua corazzata vennero letteralmente annientate dalla granitica difesa degli uomini in arancione. Peyton Manning ha difatti affisso casco e paraspalle al chiodo e si godrà la sua pensione anticipata (e meritata) dall’alto dei suoi due anelli di campione Nfl, con la calda estate delle montagne rocciose a donare il nuovo posto di starter ad un settimo giro 2015, uno di quei giocatori che nella grande maggioranza dei casi in quella posizione può al limite combattere di anno in anno per tenersi un posto a roster e fornire raro supporto in caso di infortunio del titolare.

usa-today-8963222.0Gary Kubiak ha effettuato la sua scelta, l’inesperto Trevor Siemian sarà così il quarterback titolare della squadra che comincerà la difesa del titolo nel più duro dei modi, contro una franchigia che ha avuto lunghi mesi per riflettere su una sconfitta che fa ancora male, ma motivata da una sete di rivincita che costituirà certamente il tema portante della nuova campagna targata Panthers. L’ex regista di Northwestern University si è guadagnato il posto sul campo dopo un arrivo a roster in sordina, con una riabilitazione per un legamento rotto al seguito e tanta voglia di ascoltare ed imparare, oltre ad un braccio dalla chiara potenza, passando dall’essere totalmente sconosciuto all’aver sconfitto la concorrenza di Mark Sanchez, tagliato, e del rookie Paxton Lynch, per il quale Denver ha speso in maggio una prima scelta con l’obiettivo di rimpiazzare non solo Manning, ma pure Brock Osweiler, che ha accettato i dollari sonanti di Houston per continuare la sua avventura professionistica.

Non è nemmeno stato giocato il primo snap, e tantissimi protagonisti mancano all’appello.

Dallas, curiosamente proprio la nuova casa di Sanchez, continua ad avere una discreta dose di sfortuna dalla sua parte ed il nuovo infortunio di Tony Romo significa che è semplicemente giunta l’ora di pensare a lungo termine, e la soluzione potrebbe essere giunta anche in questo caso dal Draft, e si chiama Dak Prescott. Colui che a Mississipi State ricordano per aver condotto il programma di football al primo numero uno a ranking di sempre sbriciolando una decina di record individuali, è stato scelto al quarto giro e non sarebbe dovuto certo partire da titolare ora, ma le circostanze lo impongono e lui ha risposto giocando una pre-season nettamente sopra le righe, mettendo Jerry Jones temporaneamente al riparo da tutti quei dannati ripensamenti avvenuti la notte dello svolgimento del primo round, momento nel quale non era riuscito a salire di posizione per chiamare proprio il nome di Lynch.

1411953741000-USP-NFL-Atlanta-Falcons-at-Minnesota-Vikings-005Non ci sarà nemmeno Teddy Bridgewater, caduto in una sessione di allenamento senza nemmeno essere sottoposto a contatto con la conseguenza di un ginocchio spostatosi dalla sede naturale e la prossima ricostruzione del legamento crociato anteriore, un episodio che getta pesanti ombre sul futuro di una squadra come i Vikings data in netta ascesa e tra le possibili sorprese della stagione, un entusiasmo alimentato dall’apertura ufficiale del meraviglioso nuovo stadio di Minneapolis, costruito sulle ceneri di colui che fu il Metrodome. Terminati i traslochi temporanei presso l’università locale per la squadra è arrivato il momento della stabilità, ma la dirigenza è dovuta correre ai ripari imbastendo una trade per lo scontento Sam Bradford, che regala agli Eagles una scelta di primo giro 2017 ed una di quarto giro del 2018, un pacchetto nettamente superiore rispetto al valore del buon Sam visto il pessimo rating d’efficienza da lui registrato lo scorso campionato, ma che fa chiaramente comprendere la vitale importanza del ruolo di quarterback nella National Football League. Sarà l’occasione propizia per far correre Adrian Peterson a più non posso, e permettergli di frantumare record che in passato gli sono sfuggiti d’un soffio.

C’è curiosità per i Patriots, i quali sconteranno la pena che avrebbero dovuto patire esattamente un anno fa, quando venne cancellata la squalifica di Tom Brady in relazione agli accadimenti legati alla vicenda Deflategate. Il che rappresenta, e rappresenterà per sempre, l’episodio più buio della gestione Roger Goodell, una sospensione arrivata con poche prove certe e molte supposizioni, una caccia alle streghe contro il miglior prodotto che la Nfl abbia da offrire. Quattro settimane con Jimmy Garoppolo al timone di comando dell’attacco di Bill Belichick costituiranno la prova di sopravvivenza cui New England si dovrà sottoporre per dare testimonianza della sua ennesima possibilità di dare l’assalto al titolo, una corsa della quale Belichick e tutta l’organizzazione che lo attornia non si stancano mai di affrontare, presi da una costanza di risultati e di una professionalità senza eguali. Tiferanno ancora una volta tutti contro i presunti imbroglioni, ma qualcosa ci dice che quando Brady sarà reintegrato ci si divertirà parecchio, ed il suo cinismo agonistico si erigerà nuovamente quale protagonista del campionato.

Los-Angeles-Rams-Todd-Gurley-named-PFWA-Offensive-Rookie-of-the-YearSarà l’anno del nuovo capitolo di football a Los Angeles, già ben documentato dalla Nfl Films nella serie televisiva Hard Knocks. I Rams sono tornati a casa, e si apprestano a riaccendere le calde domeniche californiane all’insegna di questo ritorno al passato per scrivere un nuovo presente, senza dimenticare che l’entusiasmo per la resurrezione del football targato L.A. non deve porre in secondo piano la pressione esistente nei confronti di Jeff Fisher, chiamato a risultati di spessore dopo anni passati sotto il par alla disperata ricerca di un playoff che si pensava essere nelle corde di un squadra formata attraverso la gioventù e le numerose scelte alte derivate dal vecchio affare RGIII, solo per scoprire che manca sempre qualcosa. Dopo aver usufruito della prima scelta assoluta, con cui è stato chiamato un Jared Goff titolare di una pre-season priva dei progressi sperati nella comprensione del gioco pro, la regular season riparte da Case Keenum, nulla più che un servizievole backup.

E così, nonostante Todd Gurley, la vera battaglia della Nfc West potrebbe essere ancora tra Arizona e Seattle, con i Cardinals forse pronti per il Super Bowl dopo la scottante uscita di scena contro la dominante Carolina, e dei Seahawks di cui nessuno parla poi molto, che stanno passando molto pericolosamente sotto il radar e che riteniamo sempre capaci di scagliare la zampata letale, pur tenendo conto del ritiro di Marshawn Lynch. Pete Carroll ha degli assi da giocarsi, il rushing game potrebbe non scendere così tanto di livello grazie al rientro in salute di Thomas Rawls, e Russell Wilson è pur sempre uno dei migliori quarterback della scena attuale, senza lasciare troppo da parte il cuore pulsante della franchigia del nord-ovest, la difesa di Richard Sherman, Earl Thomas e Kam Chancellor.

E’ uno scenario che rimette stranamente in gioco le stesse protagoniste dello scorso campionato, in un ambiente che è invece spesso votato al cambiamento.

Carolina, Seattle, New England ed Arizona partono sulla carta in pole position, lasciandosi per ora alle spalle tutte le variabili impazzite del caso. Ma come esimersi dal far ben figurare Green Bay, su Aaron Rodgers si può sempre scommettere ad occhi chiusi, con i Packers pronti per un altro campionato di alto livello qualora Lacy e Nelson fossero davvero in forma, e se la difesa confermerà di poter pressare il quarterback adeguatamente. Ci sono poi gli Steelers, privi ancora una volta di Le’Veon Bell per squalifica ma dotati del funambolico ed ultra-consistente Antonio Brown e di un Big Ben sempreverde, i Bengals, perennemente chiamati a mostrare la maturazione definitiva ai playoff attraverso la potenza fornita dal duo Dalton-Green ed una consistenza difensiva di prim’ordine, i sottovalutati Chiefs sinora ottimamente condotti da Andy Reid, ed i Broncos, con un’incognita offensiva troppo grande per poterli pronunciare sicuramente di nuovo in vetta alla Afc West.

Infine, tante domande. Come sempre.

Ci si chiede quanto tempo sia rimasto ad Atlanta per dimostrare che Matt Ryan possa essere il condottiero ideale per la strada verso la gloria. Si ragiona sui Browns, galvanizzati da un nuovo inizio per Robert Griffin III e soprattutto dalle comprovate capacità di coach Hue Jackson, se siano pronti per fare finalmente sul serio ora che King James ha tolto un pò di pressione dalla circolazione. Si pensa ai Raiders, chissà che abbiano davvero capito di non poter passare ancora così tanto tempo senza i playoff – anche se a Buffalo avrebbero ragione di lamentarsi ben di più – e che finalmente c’è una struttura portante su cui poggiare le basi per il futuro, sia esso in California piuttosto che tra le braccia della Las Vegas tentatrice.

zkeE la Nfc East? Il problema è che qualcuno dovrà vincerla, e scegliere non è affatto semplice. Di Dallas abbiamo detto in apertura, ma con il rookie Zeke Elliott e il caldo Dez Bryant guai ad escluderli a priori, Giants e Philadelphia presentano un sacco di incognite (la difesa per i Big Blue, l’esordiente Wentz ed un nuovo per gli aquilotti, nuovo head coach in ambedue i casi), e così gli strani favoriti sembrano gli inattesi Redskins, che un anno fa stravolsero i pronostici con Kirk Cousins al comando, lo stesso che giocherà questo campionato sotto il franchise tag, cercando di dimostrare che con lui Washington può finalmente vincere con una continuità andata persa oramai dai primi anni novanta. Il simbolo del rinnovo pellerossa è senza dubbio il general manager Scot McCloughan, bravo a re-indirizzare la cultura perdente della franchigia, ma poi servono le controprove sul campo per dimostrare che acquisizioni come Josh Norman non servono solamente ad incendiare due volte l’anno i confronti con Odell Beckham.

Il bello della Nfl è proprio questo.

Niente più Manning, stop alla Beast Mode, addio a Megatron, ma le storyline continuano a rigenerarsi e pure quelle secondarie sono molto stuzzicanti. Attendiamo al varco i Ravens del rientrante Joe Flacco, dei New York Jets con i playoff a portata di mano dopo il braccio di ferro estivo con Fitzpatrick, Rex Ryan e l’eterna astinenza dei Bills, la rivincita di Andrew Luck, i progressi di Winston e Mariota, ed il nuovo tentativo di trasposizione oregoninana in chiave professionistica di Chip Kelly, questa volta nel lato della baia che presenta il Golden Gate.

Ogni partita avrà le sue motivazioni per essere guardata, ogni risultato del pazzo mondo del football potrà essere ribaltato o disatteso. La Nfl è meravigliosa soprattutto per questo. Anche per quest’anno ben ritrovati, e buon campionato a tutti voi appassionati.

 

3 thoughts on “NFL, si ricomincia dal rematch del Super Bowl

  1. la partita inaugurale di ogni nuova regular season è sempre un rematch del passato superbowl? o questa volta è un caso?

  2. E’ un caso.. gli scontri tra le varie divisioni sono cadenzate con regolarità ciclica .. Poi se dovesse capitare che le squadre uscenti si debbano incontrare nella stagione in corso, come è capitato quest’anno, allora ci sono buone probabilità che si decida di prenderla come partita inaugurale

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