Il Draft, si sa, è strano forte! Chi ormai ha una buona esperienza di nottate passate a guardare football saprà che non c’è nulla di più di imprevedibile delle notti del Draft.

Meno male, diremo, altrimenti non riusciremmo a restare alzati tutte quelle ore (5:45 l’ultima volta che ho guardato l’orologio ieri mattina prima di andare a dormire) mentre i giovani del college football si godono un momento unico della loro carriera.

Ieri al Auditorium Theatre di Chicago è inziata l’ottantunesima edizione del Draft NFL. Tra Twitter, forum, mock, vestiti orrendi e pregiati, abbiamo scalato tutte le prime trentuno posizioni del primo giorno (senza dimenticarci l’assenza di New England che sceglierà due volte al secondo giro, sempre che BB sia d’accordo) commentando – o meglio, provando a commentare – le mosse fatte dai vari team consci del fatto che tutto andrà diversamente.

Eccone un breve resoconto.
1461902295-20160428_JEL_KB1_069_50257489Picks 1 to 10

Con Jared Goff e Carson Wentz abbastanza sicuri di essere prima e seconda scelta assoluta del Draft con rispettive destinazioni di Los Angeles e Philadelphia, entrambe salite a posto di Tennessee e Cleveland per i due migliori prospetti della classe nel ruolo di quarterback, con la pick di San Diego è iniziata la parte divertente e poco pronosticabile della serata.

La scelta di Joey Bosa da parte dei Chargers ha lasciato un po’ delusi i Cowboys che tanto speravano di abbracciare il DE di OSU, motore instancabile che dovrà lavorare in un sistema che di base non sembra addirsi troppo al suo stile di gioco.

Dallas che sembrava dover aggiungere un playmaker nella sua difesa dopo un’annata difficile, invece ha preferito passare sopra Jalen Ramsey (finito subito dopo ai Jacksonville dove partirà inizialmente come CB esterno o nickel) pescando il running back Ezekiel Elliot, altro prodotto del college di Columbus, forse meno indicato per le necessità immediate della squadra ma con il potenziale di essere già a fine anno uno dei migliori del ruolo.

Jerry Jones ha inserito dietro alla sua forte linea un corridore di primissimo livello, uno dei migliori usciti nei ultimi anni, sperando che insieme a Dez Bryant e Tony Romo possano portare l’attacco di Dallas in alto aiutando una difesa che avrà bisogno di qualche innesto nei round rimanenti.
La caduta di Leremy Tunsil (dovuta anche ad un curioso video di lui impegnato a fumarsi qualcosa con una strana maschera) ha spinto Ozzie Newsome a preferirli il maggior potenziale di Ronnie Stanley per il lato cieco di Flacco.

DeForest Buckner, chiacchierato insieme a Stanley per la terza assoluta, ha trovato casa a San Francisco dove ricomporrĂ  con Arik Armstead la coppia che giĂ  formarono in Oregon.

I Titans hanno deciso di salire al posto dei gentili Browns per prendersi l’offensive tackle che tanto desideravo: nello stupore generale la scelta è stata quella di Jake Conklin, solido titolare a MSU, che ha evidenziato maggiormente le preoccupazioni creatosi attorno a Tunsil.

Un’altra trade è arrivata alla nona pick con Chicago che ha scavalcato i Giants per assicurarsi Leonard Floyd, linebacker da Georgia, grezzo con un’esperienza al college che non gli ha permesso di esprimere al meglio le sue qualità ben visibili in alcuni momenti di gioco. Vic Fangio ne farà il faro della sua difesa confidando nella suo sviluppo di giocatore versatile e completo.

Scelta apparsa come un reach per il valore attuale di Floyd, stesso discorso che si è ripetuto subito dopo con New York andata a prendersi Eli Apple, terzo giocatore di Ohio State in top ten, talento dalle grandi possibilità, molto giovane e con ancora qualche dubbio riguardo un suo stabile utilizzo fin da subito.
20234946-mmmainPicks 11 to 20.

Tampa Bay aveva individuato nel CB Vernon Hargreaves III (nativo proprio di Tampa) il suo nome e così è stato: ragazzo con picchi assurdi, ha dimostrato di patire i WRs più grossi e la NFC South ha molti target propensi al gioco fisico. New Orleans è andata con il DL Sheldon Rankins, pass rusher interno molto interessante, mentre Miami ha deciso di porre fine alla discesa di Laremy Tunsil riuscendo così a consolarsi dopo aver perso Elliot, il nome caldo della loro board.

Se il prodotto di Ole Miss non dovesse piĂą avere problemi off field, il blinde side della linea di Miami potrebbe essere al sicuro per il prossimo decennio.

Alla quattordici i tanto pazzi Raiders hanno deciso di non smentire il loro nome con la selezione di Karl Joseph, SS colpitrice con buonissime skills per uscire dal range d’azione del box, seppure i suoi recenti infortuni che lo hanno accompagnato nel periodo di avvicinamento al Draft abbiano fatto insospettire alcuni scout che lo vedevano più come una scelta da fine primo giro.

La prima scelta di Cleveland è caduta su Corey Coleman, il playmaker che avevano bisogno per provare a riaccendere l’entusiasmo dei tifosi, seguita da Detroit che ha deciso di rimpolpare ulteriormente la linea offensiva con la prese da Taylor Decker, titolare nelle entrambe posizioni di tackle, capace di solide cose nella sua esperienza collegiale.

Un altro reach è arrivato con Keanu Neal, S da Florida, andato ai Falcons dopo aver visto il suo nome salire improvvisamente nei ultimi giorni con un accostamento agli Steelers; Quinn ne farà il suo playmaker tra secondarie e reparto linebacker sperando che l’aver passato sopra a Lawson non condizioni troppo un aspetto del gioco in cui Atlanta aveva bisogno di un aiuto.

Shaq Lawson è finito nel posto giusto ovvero a Buffalo con Rex Ryan che avrà molto di cui farsi perdonare dopo un anno così così, mentre alla ventesima scelta i Jets hanno passato l’ipotesi Lynch per prendersi un altro playmaker difensivo: Darron Lee con il suo potenziale potrebbe essere un altro protettore del campo molto versatile. Per una volta Grison sembra aver posato la bottiglia pescando alla diciotto Ryan Kelly, tra i migliori centri della NCAA, assicurando una protezione a Luck che nell’ultimo anno è mancata.
20160428__laquon-treadwell-p1Picks 21 to 31



Ci si aspettava una fuga di DL invece è arrivata un esodo di wide receiver: nell’ordine Will Fuller, Josh Doctson e Laquon Treadwell sono stati chiamati da Houston, Washington e Minnesota.

Dei tre la miglior scelta sembra quella dei Vikings perché Treadwell è l’unico che ha mostrato di poter essere un go to guy (cosa che a Teddy B manca), invece Fuller a Houston lascia qualche perplessità non tanto per le sue doti di stretch ma per quello che Houston avrebbe potuto mettere in trincea con Watt. Ai Redskins un nuovo target serviva, vedremo quanto spazio verrà dato a Doctson anche dopo le voci di un possibile taglio di Pierre Garcon.

Nel silenzio dell’Ohio, i Bengals hanno aspettato e poi chiamato William Jackson III, CB di Houston: personalmente ho grande passione per il ragazzo, un falco, un combattente su tutti i palloni, una scelta che ti fa ben sperare anche se un pass rusher avrebbe potuto fare bene.

Un altro CB è finito nella AFC North prendendo casa a Pittsburgh: da Miami è arrivato Artie Burns, 21 anni da compiere, uscito da un’annata dove ha mostrato di avere ottimi istinti per il pallone; un ruolo che nei ultimi anni Pittsburgh ha spesso sofferto potrebbe ricominciare a respirare.
Alle ventisette i Packers hanno pescata da UCLA Kenny Clark, DT valido per il loro sistema che potrà subito essere impiegato in campo, due pick più tardi Arizona perso Kelly ha deciso di provare a curare anche lo spirito di Rober Nkemdiche, grandissimo talento, una promessa dai tempi del liceo, purtroppo persosi un po’ tra problemi off field e un carattere non proprio facile; dovesse procedere tutto per il verso giusto, la difesa dei Cardinals avrebbe un altro animale da trincea.

La filosofia di Carolina di andare di BPA e di portare pressione con l’interno della linea ha portato alla selezione di Vernon Butler, tackle da Louisiana Tech, atra pick che non accende lo spirito ma in linea con il pensiero di tutta l’organizzazione.

Le ultime trade del primo giro hanno visto Denver salire al posto di Seattle (andata poi con la scelta finale di Germain Ifedi, OL da Texas A&M) per prendersi il terzo QB della classe Paxton Lynch confermando l’ampia abilità di John Elway nel sapersi muovere quando conta.

Lynch è un prospetto grezzo, esce da un sistema molto semplice però ha il pro di andare in un’organizzazione solida e con un sistema di gioco che tende ad evidenziare i pregi dei QB. Chissà che non sia lui la risposta futura del ruolo di QB per i Broncos.

Kansas City ha ceduto il posto ai 49ers che sono rientrati per prendersi Joshua Garnett, offensive guard di Stanford, ammirevole per la personalitĂ  e la voglia di giocare che porta ogni volta in campo oltre a delle competenze di gioco molto valide.

Come sempre molti talenti rimangono alla porta ad aspettare il proprio turno ed altri sono giĂ  in volo per la loro nuova casa.

Il Draft continua, anche questa sera First Pick sarĂ  in diretta per seguire il secondo giorno del Draft!

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