Con Arizona e Green Bay impegnate in un match di playoffs non si riesce mai ad annoiarsi, e dopo lo storico 51 a 45 con cui i padroni di casa iniziarono il loro viaggio verso il Super Bowl nella postseason 2009, ancora una volta la sfida viene decisa nell’overtime, dopo un finale denso di emozioni che ha regalato altre imprese leggendarie utili a riempire le pagine del grande libro della National Football League.

Questa volta a decidere una partita combattuta ed incerta, è stato Larry Fitzgerald, l’uomo, il campione, il fuoriclasse, che più di ogni altro rappresenta i Cardinals nel mondo del football professionistico, che lo ha visto esordire proprio con la franchigia di Phoenix undici anni fa, nella stagione 2004, dopo essere stato scelto nel primo round del Draft, al termine della sua carriera universitaria con Pittsburgh.

Considerato un predestinato, cresciuto all’ombra di Chris Carter e Randy Moss, quando era un ball boy dei Minnesota Vikings, team della sua città natale, il receiver numero 11 ha dato seguito ad una delle migliori regular season della carriera firmando in modo pressochè indelebile la prima vittoria in postseason di Bruce Arians, il coach che nei momenti clou del match ha deciso di puntare, senza titubanza, sulla sua stella più splendente.

Palmer in azione nella sua prima vittoria playoffs in carriera

Palmer in azione nella sua prima vittoria playoffs in carriera

A tratti imprendibile per i difensori avversari, Larry Legend, come è stato ribattezzato dal teammate Frostee Rucker al termine della partita, si è caricato sulle spalle il peso dell’intera squadra, facendosi trovare pronto a ricevere le ovali messe in aria da Carson Palmer, 349 yards, 3 TD pass, 2 INT, quando i Cardinals erano in difficoltà o costretti ad inseguire, come è capitato a cavallo degli ultimi due quarti, in seguito al primo vantaggio trovato dai Packers, fino a quel momento rimasti legati ad un football conservativo che li aveva portati a rischiare pochissimo, accontentandosi di 2 field goal trasformati da Mason Crosby.

Assente Davante Adams, infortunatosi Randall Cobb nel corso del primo periodo, arginato James Jones, costantemente tenuto a bada di defensive backs avversari, Aaron Rodgers, 261 yds, 2 touchdown pass, 1 intercetto,  è stato costretto a raschiare il fondo della depth chart e affidarsi alle mani di Jared Abbrederis e Jeff Janis, entrambi dimostratisi all’altezza del compito e risultati fondamentali nel corso del match, con il prodotto da Wisconsin che è stato il target più ricercato e servito dal proprio QB nei primi trenta.

Cosa che è saltata immediatamente all’occhio del reparto difensivo di Arizona, che ha modificato allineamenti e marcature nel secondo tempo, tenendo lontano dal gioco anche il numero 84 e costringendo, di fatto, il quarterback avversario a cercare nuovi sbocchi, trovati per l’appunto nel WR alla seconda stagione da Saginaw Valley, protagonista indiscusso del finale di partita, quando riceve i pass decisivi, da 60 e 41 yards, per protrarre la sfida all’overtime.

Già cercato in precedenza da Rodgers, non era riuscito a mettere le mani sul pallone per una doppia copertura effettuata dai DB dei Cardinals, ma su un quarto e 20 a ridosso dell’endzone di Packers è stato bravo ad eludere la marcatura di Tony Jefferson, tenendo viva la rincorsa di Green Bay, conclusasi, positivamente, pochi secondi più tardi, grazie ad una sua presa acrobatica nell’area di meta avversaria.

La ricezione di Janis che manda il match all'overtime

La ricezione di Janis che manda il match all’overtime

Una bella storia la sua, di quelle che rendono magico questo sport, perchè fino alla partita di questa notte, Janis aveva collezionato appena 4 ricezioni in regular season, e di colpo si è trovato ad essere l’attore principale di un match che, nonostante l’epilogo, lo ha comunque consegnato alla storia, della NFL e, soprattutto, della franchigia del Winsconsin, che per sessantacinque secondi, ha sognato ad occhi aperti dopo essere stata trascinata dalle sue giocate.

Proprio lui aveva d’altronde invertito la rotta in apertura di terzo periodo, andando a segno con una presa da 8 yards che ha consegnato a Green Bay il primo vantaggio del match, consentendogli di superare finalmente i Cardinals, ancora al comando grazie al touchdown iniziale di Michael Floyd, il giocatore che firmerà il controsorpasso a meno di quattro minuti dalla fine del Divisional Game, completando un’altra ricezione in endzone, questa volta su lancio da 9 yds del numero 3.

Azione che in quel momento della partita, anche a causa della successiva trasformazione di quarto down fallita da Green Bay, sembrava poter essere decisiva, ma che invece si è tramutata in un semplice momentum del match in seguito alla decisione, un po’ inattesa, di coach Arians di cercare di trarre il massimo dalla situazione di campo favorevole, creatasi dopo i quattro tentativi andati a vuoto degli avversari, arenatisi ad appena 22 yards dalla loro endzone.

Una scelta in parte scellerata, quella di giocare e mettere ulteriori punti sul tabellone con Chandler Catanzaro, autore di 2 FG, da 28 e 36 yds, che ha di fatto aperto le porte alla comeback finale dei Packers, rimettendo in gioco una qualificazione al Championship NFC che pareva già essere stata messa in cassaforte pochi istanti prima.

La galoppata da 75 yards di Fitzgerald

La galoppata da 75 yards di Fitzgerald

Per fortuna dei Cardinals, Fitzgerald non lascia nemmeno il tempo ai Packers di gustarsi l’overtime appena conquistanto, infilando, al secondo gioco del supplementare, un big play da 75 yards che lo conduce fino sulle 5 yds avversarie, in piena redzone; da quella distanza è un gioco da ragazzi per Palmer chiudere definitivamente le danze, e dopo un passaggio incompleto per lo stesso numero 11, il QB da Southern California sceglie la strada più semplice, affidando l’ovale, con uno shovel pass, allo stesso Fitz, che con uno scatto da 5 yards realizza la segnatura decisiva.

Nonostante le due galoppate fondamentali per l’esito del match, e la stanchezza accumulata in sessantadue, intensissimi, minuti di football giocato, Larry Legend ha avuto ancora la luicidità, e il cuore, per inviare un messaggio, in diretta televisiva, a Chris Mortensen, lo storico reporter della ESPN che si è preso un congedo lavorativo per lottare contro il cancro; una malattia che lo stesso Fitzgerald conosce molto bene, visto che sua madre Carol è morta di emorragia celebrale, mentre stava affrontando un ciclo di chemioterapia, nel 2003.

Un campione assoluto, fuori e dentro il terreno di gioco, che molto probabilmente, nella nottata italiana, ha scritto una delle pagine più belle della sua lunga carriera professionistica; la sua speranza, e quella di tutti i tifosi dei Cardinals, è che che quella migliore, quella più gioiosa, abbia ancora da scriverla. La prima occasione, lui e Arizona, l’avranno nel prossimo fine settimana, nel NFC Championship che li metterà di fronte al team che uscirà vincitore nella battaglia tra Seattle e Carolina, in programma questa sera.

3 thoughts on “I Cardinals spiegano le ali e volano al Championship NFC

  1. A mio modo di vedere una delle partite più belle delle ultime postseasons.
    Palmer fortunato e bravo, Rodgers incredibile nel non voler affondare e Fitzgerald immenso nella sua classe.
    Che spettacolo questi playoff NFL…

  2. il 51 a 45 fu l’anno dopo lo storico viaggio al superbowl..la partita successiva, infatti, la persero coi saints e fu l’ultima di warner..comunque grande L.Fitzgerald. wide receiver tra i più forti del decennio

  3. Gran partita non c’e’ che dire….I playoff danno emozioni a prescindere.
    Ogni volta che vedo partite di questo calibro ( sia NFL o NBA ) mi chiedo come si fà a vedere una partita di calcio ( serie A in primis ).

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