I Seattle Seahawks vengono da due presenze consecutive al Super Bowl, ed è comprensibile che la loro principale preoccupazione durante la off season sia stata quella di non scardinare il gruppo che gli ha assicurato questo risultato.

Eppure, al contrario di quanto si potrebbe pensare, il successo non basta a tenere uniti un gruppo di atleti di quel livello. Volendosi (comprensibilmente) tenere stretti Russell Wilson a tutti i costi (nuovo quadriennale per 87 milioni di dollari complessivi), i Seahawks hanno aperto il campo alle legittime richieste di altri uomini chiave a prescindere dal fatto che i loro contratti fossero o meno in scadenza, per una situazione che a lungo termine non può essere risolta solo col il denaro causa salary cap.

Per il momento, però, il roster per la stagione 2015 rimane in gran parte inalterato, e l’unico reparto che presenta qualche volto nuovo è la secondaria. Si tratterà, dunque, ancora una volta di una delle squadre da battere.

Wilson, a soli 27 anni, può vantare il maggior numero di vittorie di chiunque altro nei primi tre anni nella lega, due presenze al Super Bowl e un titolo, ma oltre a questo (qualora non vi bastasse) c’è anche il fatto che si tratta di un quarterback completo. Non solo corre, ma lo fa in funzione della pressione della difesa, e poi sa trovare i suoi ricevitori, legge bene le opzioni e ha dimostrato di avere sangue freddo anche quando tutto sembra andare storto. Giustamente è da considerarsi intoccabile.

Tarvaris Jackson rappresenterebbe un buon rimpiazzo, in grado di tenere in piedi la squadra se chiamato a fare la sua parte per una o due partite. Invariato il reparto dei running backs, che può vantare nelle proprie fila il migliore della NFL per yards guadagnate dopo il primo contatto, per touchdowns e per numero di tackle difensivi mancati, ovvero Marshawn Lynch. Anzi, il migliore degli ultimi anni, se si parla solo di corsa.

Il suo ritiro è aleggiato nell’aria per un po’ di tempo, ma alla fine Lynch ha sottoscritto un contratto fino al 2017 e i Seahawks per ora possono non pensarci. Robert Turbin (injured reserve) e Christine Michael (scambiato con Dallas) garantivano profondità al ruolo, in loro sostituzione è arrivato il free agent Fred Jackson. Come fullback si giocheranno il posto Derrick Coleman e Will Tukuafu, con il secondo che ha ben sostituito il primo durante la sua assenza per infortunio nella stagione passata.

Anche il gruppo di receivers è quasi invariato e di ottimo livello. Fra di essi non esiste un vero “go to guy”, ognuno ha le proprie tracce e viene pescato in base alla situazione, all’avversario e alle letture di Wilson, anche se Doug Boldwin è probabilmente il più quotato nella squadra. L’unica rilevante novità è il rookie (terzo giro) Tyler Lockett, che ha positivamente impressionato nella prima uscita di preseason.

Novità invece nel ruolo di tight end, dove il titolare Zach Miller è stato rilasciato nel mese di marzo. Dato che i rimpiazzi (Luke Willson, Tony Moeaki e Cooper Helfet) non potevano vantare le stessa completezza tecnica, era chiaro che Seattle avrebbe agito in qualche modo sul mercato, e infatti attraverso una trade con i Saints si è assicurata il ventinovenne tre volte Pro Bowler Jimmy Graham.

Russell Wilson non avrà di che lamentarsi del proprio tight end titolare, dunque, mentre potrebbe doverlo fare della propria linea offensiva. Il suo miglior elemento, Max Unger, è passato a New Orleans proprio con le stessa trade che ha portato a Seattle Graham.

In più se ne è andato anche James Carpenter, attratto da un più remunerativo contratto offerto dai Jets. Senza che sia arrivato nessun nuovo volto di qualità, questo potrebbe essere l’anello debole dell’attacco di coach Pete Carroll.

Se infatti c’è buona fiducia sulla possibilità che la linea offensiva possa fare un discreto lavoro sulle corse (in particolare grazie alla guardia JR Sweezy), le maggiori incertezze riguardano la sua capacità di assicurare buoni blocchi sui giochi di passaggio, aspetto nel quale nessuno dei probabili titolari eccelle, con particolare menzione negativa per il tackle Justin Britt che le statistiche della stagione passata hanno relegato fra gli ultimi della lega.

Anche in difesa i Seahawks sono indubbiamente una grande squadra. Come defensive end Michael Bennett e Cliff Avril rimangono una delle migliori coppie della lega, al limite del devastante.

Bennett è stato dati alla mano fra i migliori DE della NFL in tutte le stagioni in cui è partito titolare, e limitandosi lo scorso anno si è dimostrato il migliore della NFC per le difese 4-3 e il più forte di tutti contro le corse. L’unica cosa che sembra poterlo limitare è la sua tendenza a finire in fuori gioco (primo anche in questa statistica).

Avril è quasi il contraltare di Bennett per quanto riguarda la difesa sui passaggi, pur essendo consistente anche sulle corse. Il resto dei presenti in roster dovranno darsi da fare per accaparrarsi i pochi snap che i due dovrebbero lasciare.

In una prima linea a 4, con due uomini esterni fenomenali, è ovvio che si richieda ai due uomini centrali soprattutto di essere forti nel bloccare le corse. In questo senso i titolari, due giocatori di livello come Kevin Williams e Tony Mc Daniels, non hanno soddisfatto il coaching staff di Seattle durante l’ultima stagione, soprattutto in rapporto ai loro stipendi.

Dopo la partenza di McDaniels i Seahawks hanno deciso di prendere Ahtyba Rubin (ex Browns) con la speranza che lui e Brandon Mebane, i probabili titolari, siano in grado di supportare a dovere le stelle Bennett e Avril senza togliere troppo spazio al salary cap.

I linebackers titolari, Bruce Irvin, Bobby Wagner e KJ Wright, sono tutti di buona qualità e completi, per un reparto che non presenta punti deboli. Problemi semmai potranno sorgere in caso di infortuni dato che Kevin Pierre-Louis, basandosi sulla stagione passata, pare essere l’unico in grado di prendere il posto dei titolari senza contraccolpi.

Parlando di secondaria, Richard Sherman potrà fare ancora la differenza. Super nelle coperture fin dalla sua stagione da rookie, è talmente bravo da fare spesso dimenticare che si tratta anche di un ottimo difensore sulle corse.

Byron Maxwell, dall’altra parte, non è stato nel 2014 protagonista di una grande stagione (al contrario del 2013) ed al momento del rinnovo ha preso la strada di Philadelphia. Seattle ha cercato di coprire la sua partenza assicurandosi il solido veterano Cary Williams, protagonista di quei Ravens che vinsero il titolo nel 2012 e (sperano i Seahawks) ancora in grado di assicurare stagioni di alto livello.

Dietro di loro una manica di buoni giocatori a contendersi il campo, con gli innesti del rookie Tye Smith, di Mohammed Seisay (secondo anno, ex Lions) e Steven Terrell (ai Texans lo scorso anno), oltre alle conferme Jeremy Lane, Tharold Simon e Marcus Burley. Nel complesso un reparto consistente, purché anche in questo caso i due titolari godano di buona salute.

Come Safety, Earl Thomas e Kam Chancellor potevano considerarsi una coppia quasi perfetta, ormai da anni di grande qualità e continuità. Purtroppo per Seattle la telenovela di Chancellor e la sua richiesta di rinnovo, pur avendo un contratto in corso, ha rimescolato le carte, anche perché se Thomas può contare dietro di un buon rimpiazzo come DeShawn Shead, al momento come strong safety i Seahawks rischierebbero di presentarsi con il rookie Ronald Martin, oppure con il fratellastro di Chancellor, al secolo Keenan Lambert (anche lui al primo anno in NFL).

Chiaro che Carroll non voglia mollare di fronte al ricatto di Chancellor, e quindi aprire il campo a una serie di rivendicazioni impossibili da soddisfare, ma il danno che una sua assenza comporterebbe rischia di risultare non di poco conto.

Anche lo special team, nei suoi ruoli chiave, è rimasto inalterato. Steven Hauschka è un ottimo kicker, anche se nel 2014 ha dimostrato qualche incertezza nei kickoff e nei field goal oltre le 40 yards. Il punter Jon Ryan, invece, è fra i peggiori della lega, ma è comunque stato confermato. Parlando di special team, c’è anche da ricordare che Seattle può schierare come returner Doug Boldwin e, all’occorrenza, Richard Sherman.

Una squadra stellare, Seattle, che rispetto agli ultimi due anni potrebbe però presentare un attacco un po’ più sbilanciato sui passaggi, mentre la difesa rimane pressoché inalterata nei suoi uomini chiave. Tutti dovranno fare i conti con lei.

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