A volte ritornano. È questa la grande linea guida che avvicina i Minnesota Vikings alla stagione 2015.

Il riferimento è ovvio: Adrian Peterson potrà finalmente tornare a calcare i campi della National Football League nel tentativo della franchigia di casa a Minneapolis di approdare a quella post-season che manca dal 2012, anno in cui lo stesso Peterson vinse l’MVP.

La compagine guidata da Mike Zimmer potrebbe in quest’annata avere abbastanza potenziale da diventare la vera sorpresa della prossima stagione. Attenzione, perché con il ritorno di All Day e l’insieme di free agency e draft i Vikings potrebbero seriamente tirare fuori dal cilindro qualcosa di importante. Scopriamo come.

ATTACCO

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Teddy Bridgewater, il QB del futuro per i Vikes

Partiamo da quella che potrebbe essere un’altra, nonché nuova, coppia QB-RB da infarto.

Teddy Bridgewater è al suo secondo anno e come detto Adrian Peterson è al suo rientro dopo tutti i problemi avuti con la legge a stelle e strisce. Dopo un mezzo corteggiamento reciproco tra il giocatore e i Dallas Cowboys, i fan dei Vikes sono stati molto felici di poter riaccogliere il proprio beniamino, con la speranza possa condurre un reparto offensivo dall’ottimo potenziale a qualcosa di grande.

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I tifosi viola e oro finalmente potranno godere del ritorno di AP

Il vero punto interrogativo saranno le condizioni fisiche, e non solo, di All Day. Sostanzialmente fermo da un anno, dovrà non solo riprendere il giusto ritmo per tornare ad essere quello del 2012 (o anche qualcosa che ci si avvicini potrebbe andare più che bene), senza dimenticare che dovrà lavorare a stretto contatto con Zimmer nel tentativo di capire cosa vuole di preciso quello che per lui è quasi a tutti gli effetti un nuovo head coach.

Ma non è finita qui perché il running game di Minnesota ha anche altre importanti carte da giocare: su tutti Matt Asiata. Il numero 44 è riuscito nella passata stagione in alcune partite davvero di grande impatto e si è dimostrato in grado di trascinare i propri compagni quando se ne è sentito il bisogno. La combo che potrebbe comporre con Peterson sarebbe di tutto rispetto, e non dimentichiamo che a roster è presente anche Jerick McKinnon.

Il tutto andrà a condire un gioco aereo che potrebbe seriamente avere un gran potenziale. Kyle Rudolph è pronto per tentare una stagione che valga il suo talento, e il reparto dei WR sarà guidato dal neo arrivato Mike Wallace e da Cordarrelle Patterson. La giovanissima età del reparto ricevitori potrebbe essere un problema mista alla poca esperienza di Bridgewater, ma i margini di miglioramento ci sono, e non sono pochi.

DIFESA

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Everson Griffen, 2014 strepitoso per lui

Quello difensivo è un altro reparto di grande interesse. Dopo l’addio definitivo a Jared Allen, i Vikes hanno dovuto per forza di cose trovare nuove fonti produttive.

A tali pretese hanno ben risposto Sharrif Floyd e Linval Joseph. La sorpresa vera dell’anno scorso è tuttavia stato Everson Griffen, autore di 12 sack dopo la firma di un corposo contratto con cui il front office ha rischiato. Ebbene sono stati pagati ottimi dividendi grazie al prodotto di USC.

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Anthony Barr, uno dei tanti giovani che compongono il roster dei Vikings

In questo scenario ci sono tanti giovani prospetti che potrebbero far fare alla difesa viola e oro uno step up non indifferente, primo fra tutti Anthony Barr.

Il prodotto di ULCA è riuscito a collezionare in 12 partite la bellezza di 4 sack e 70 tackle. Il suo sarà il secondo anno, di solito quello del break up. Se il numero 55 riuscirà in questo la difesa di Zimmer potrebbe trovare una colonna su cui costruire un reparto niente male. Oltre a lui va segnalata la presenza di Eric Kendricks, cercato da svariate squadre e che potrebbe alla fine dei conti essere un’altra importante pedina nello scacchiere viola e oro.

Passando alla secondary bisognerà certamente ripartire dal nome di Harrison Smith. Il prodotto di Notre Dame ha tirato fuori una strepitosa stagione, al punto da renderlo uno dei papabili al Pro Bowl. Passando ai CB uno dei punti focali dovrà essere l’esperienza del neo arrivato Terence Newman. La sua età è più che avanzata, questo è vero.

Ma i suoi talenti potranno essere più che utili al fine di far crescere tutti i giovani ragazzi facenti parte della secondary di Minnesota, a partire da Trae Waynes. Con la presenza di quest’ultimo Captain Munnerlyn potrà passare alla slot e Xavier Rhodes continuerà ad essere lo shut down del roster.

I punti interrogativi ci sono, eccome. Ma è anche vero che sono presenti tanti giovani prospetti, dai grandi margini di miglioramento, che potrebbero presto o tardi alzare di fatto il livello del reparto difensivo della compagine guidata da Mike Zimmer.

SPECIAL TEAMS

Sul fronte K Blair Walsh dovrà certamente riprendersi dal 75% scarso della passata stagione, ma resta comunque un’ottima opzione per Zimmer. Sui punt Jeff Locke dovrà trovare una maggiore consistenza ma la carta d’identità e il fattore tempo sono dalla sua parte. Sul returning game Cordarrelle Patterson dovrebbe ancora avere le redini, nonostante qualche passo indietro fatto l’anno scorso. La sua rapidità mista ed esplosività possono essere l’arma più adeguata per il posizionamento sul campo di un reparto tutto sommato guidato da un quarterback ancora molto giovane.

CONCLUSIONI

Probabilmente questa è la squadra che nella NFC North presenta il maggiore intrigo e i più ampi margini di miglioramento. Una formazione costruita abbastanza chiaramente in chiave futuristica, nonostante la presenza di un Adrian Peterson che ha ormai solcato i sei lustri.

La possibilità di poter usufruire di nuovo delle sue prestazioni è al tempo stesso per i Vikes una gradita notizia e un punto interrogativo. Riuscirà il texano a portare Teddy Bridgewater e tutti i giovani prospetti di questa squadra alla post-season?

Certamente il cammino è estremamente duro, e lo è sin dalle prime battute (le prime sette uscite stagionali saranno disputate contro squadre non al di sotto del .500 nella passata stagione).

Le possibilità per questa squadra sono molte, ma probabilmente il doversi ancora basare su giocatori abbastanza acerbi, e soprattutto su un Bridgewater che ancora non ha visitato tutti i difficili anfratti della National Football League è un segno negativo ancora troppo importante. Certo un anno in più nel CV del numero 5 è già qualcosa, ma la prima vera e propria run potrebbe arrivare solo tra un anno.

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