L’attuale NFC South rischia di entrare nella storia come la peggiore division nella storia della NFL, almeno dal merger del 1970 sembrano pochi i casi capaci di rivaleggiare con l’attuale situazione, anche con cinque partite alla fine del campionato. Dove nella migliore dell’ipotesi due squadre vincendo tutte le partite rimanenti andrebbero a 9-7, cosa che appare improbabile visto lo stato pietoso sia degli attuali Atlanta Falcons che dei New Orleans Saints. Andiamo ad analizzare le peggiori divisioni della storia recente dell’NFL…

NFC West 2008

Arizona+Cardinals+v+New+York+Jets+F7nZvF7wNlBlIl caso più vicino e tragicamente simile, anche bene augurante vista la salute attuale di questa division, che per buona parte degli anni 2000 è stata l’anello debole dell’NFL, tra la crisi d’identità dei 49ers, la perenne debolezza dei Cardinals e l’involuzione dei Rams. Quell’anno vinsero a sorpresa i Cardinals con 9-7 e arrivarono addirittura al Super Bowl,  ma il resto della division fu talmente putrido da totalizzare un record di differenziale punti negativo pari a 372, record assoluto sia pre che post merger, e un record fuori dalla NFC West di 10 miserie vittorie! Tanto per intenderci nel 2010, pur senza squadre con un record vincente, questo raggruppamento arrivò ad almeno 13 vittorie contro le altre squadre NFL, quindi possiamo tranquillamente dire che la versione del 2008 è la peggiore di tutta la storia della National Football League…

1984 AFC Central

Situazione simile a quella precedente, con una squadra (i Pittsburgh Steelers) a 9-7 e in grado di vincere anche qualche partita importante, tipo l’unica sconfitta in stagione dei 49ers e arrivare fino alla finale di Conference coi Dolphins in un momento di transizione, con Mike Malone in regia al posto di Terry Bradshaw. Ma, tolti i Bengals a 8-8, il resto della division fu tremendo, tanto da totalizzare solo 13 vittorie “esterne” e un differenziale di -167. E fortuna che gli Oilers avevano un certo rookie chiamato Warren Moon!

1979 NFC West

Se ci uniamo anche il 2004, gli anni dove la NFC West è stata… ehm… schifosa, sono tantini. E questo anno è un pò la copia-carbone del 2008, visto che i Los Angeles Rams finirono a 9-7 come i Cardinals e andarono al Super Bowl, dove persero anche loro con gli Steelers. Inoltre tutte le squadre ebbero un record negativo fuori dalla Division, cosa bizzarra se teniamo conto che la vincitrice divisionale riuscì ad arrivare fino al gran ballo finale. Questa versione della NFC West, con Saints e Falcons a far compagnia a San Francisco e Rams, fu debole per buona parte degli anni 80′ pur con 49ers dominanti e Los Angeles a un buon livello, proprio per la mediocrità che caratterizzò per lunghi anni New Orleans e Atlanta.

Come vedete il cerchio si chiude, e a far compagnia a queste due squadre nell’attuale NFC South, oltre ai Panthers, un’altra squadra dalla lunga mediocrità NFL: i Tampa Bay Buccaneers. Ma sulla storia delle franchigie più mediocri della storia NFL vi rimandiamo a un’altra puntata…

3 COACH SULLA GRATICOLA

Mike Smith

MikeSmithFalconsE’ stata una bella avventura quella durata dal 2008 a oggi, il periodo più vincente nella storia degli Atlanta Falcons, ma è molto difficile che Mike Smith e Thomas Dimitroff ritornino la prossima stagione. Troppi errori sul campo per il primo nelle ultime due stagioni, e per l’attuale GM la colpa di non essere riuscito a rinforzare la squadra a dovere dopo la finale di Conference del gennaio 2013, anzi un peggioramento che porta all’attuale disastro, ovvero non riuscire a vincere contro i Browns in casa e col loro quarterback che lancia tre intercetti. Mike Smith ha ammesso le sue colpe, ma è probabile che il Black Monday lo colpisca, sempre che il proprietario Arthur Blank non lo faccia anche prima…

Joe Philbin

Vero che i Dolphins sono a 6-5 e recentemente hanno perso di poco contro squadre come Lions e Broncos, ma anche l’anno scorso prima di un finale disastroso con sconfitte contro Jets e Bills Miami sembrava in rampa di lancio per i playoffs, e la delusione fu cocente. Si salvò l’head-coach e fu l’offensive coordinator Mike Sherman a pagare, ma dopo che Philbin se l’è cavata in mezzo ai marosi del caso Incognito, una terza stagione all’asciutto di partite a gennaio sarebbe sicuramente  un brutto segno per suo futuro in Florida…

Rex Ryan

Possiamo tranquillamente dire che il conto finale si sta avvicinando per il buon Rex, che vivrà queste ultime partite a Meadowlands come un Dead Man Walking. La debacle con i Bills, che dopo quello che avevano passato in settimana erano avversari alla portata per i Jets, è difficilmente superabile anche a livello umano. Se a inizio stagione la squadra perdeva ma con una minima dignità, ormai sembra che l’ora della rifondazione completa per questi derelitti newyorchesi sia finalmente arrivata…

PROTAGONISTI

Odell Beckham

odell_beckham_jr_one_handed_catch_new_york_giants_dallas_cowboysPrima di tutto ricordiamo l’altezza di Beckham, 1.80 cm, nulla di particolare nell’NFL dove più sei alto, soprattutto nel reparto ricevitori, meglio  è. Tanto che pur col suo straordinario atletismo, e le sue mani veramente grandi, molti avevano storto il naso sulla sua chiamata da parte dei Giants con la dodicesima scelta. Ma il rendimento dell’ex LSU, pur con i limiti attuali  dei Giants, è stato subito eccellente, pur debuttando a causa di un infortunio solo il 5 ottobre. Ma nulla faceva pronosticare il capolavoro di domenica sera, quella presa parallela al terreno con una mano che ha fatto gridare al miracolo sportivo, ma che non ha sorpreso più di tanto chi lo conosceva bene. “Ci sono ricevitori con rare qualità, ma chi ha giocato contro Odell sa che oltre che rare le sue qualità sono anche eccezionali. Chi vedeva le sue ricezioni a una mano sola negli allenamenti che facevamo quando lui era a LSU  rimaneva meravigliato, e non si sorprende certo adesso.”, ha commentato il suo ex coach Les Miles.  E in questa annata straordinaria dei ricevitori rookie (Sam Watkins, Mike Evans), un altro prodotto da LSU ed ex compagno di squadra di Beckham dalle sue simili caratteristiche fisiche sta emergendo: Jarvis Landry, che domenica coi Dolphins ha preso 7 ricezioni per 50 yards e due touchdowns…

C.J Anderson

Parlavamo la scorsa settimana dei migliori giocatori undrafted della storia NFL, e anche questa settimana non siamo stati delusi. Dall’esplosione di Isaiah Crowell per i Browns, dopo il taglio di Ben Tate (12 corse per 88 yards e due tds), al giocatore di cui parliamo e che sta risolvendo parecchie grane nel ruolo di runnning-back per i Broncos. Domenica contro i Dolphins ha corso per ben 27 volte con un totale di 167 yards, inoltre ricevendo altre 28 yards attraverso passaggi e coperto l’onside-kick dei Dolphins nei momenti finali della partita. Tutto questo mentre il giocatore che era davanti a lui a California, Isi Sofele, gioca a Hamilton nella CFL! Nel football di oggi sembra che i running-backs, vedi anche Jonas Gray per i Pats, si trovino sempre più andando in fondo o addirittura fuori dal draft, anche perchè devono svolgere molte funzioni, oltre che correre: bloccare, entrare nel gioco di passaggio. Ecco perchè anche giocatori fuori dai riflettori possono giocarsi la loro opportunità. E molto bene, direi…

Chris Borland

Per la quarta settimana di seguito ha guidato i 49ers come numero di tackles,  per una media di 12.8 tackle a partita. Grande scelta per il GM Baalke quella dell’ex Wisconsin, che nella nostra preview stagionale avevamo già indicato come un giocatore da seguire, e che nell’emergenza dell’assenza di Patrick Willis sta emergendo come una certezza. Piccolo per gli standard NFL (1.80 m scarsi, come Beckham!), ma solido e dall’energia illimitata, Borland sembra sempre più una certezza in una difesa tra le migliori dell’NFL, anche in una stagione piena di infortuni e sospensioni tra le sue file…

Grazie per averci seguito anche questa settimana, appuntamento tra una 7 giorni per altre grandi emozioni targate NFL…

2 thoughts on “NFL Week In Review #12

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