Arrivati alla giornata numero 11 è tempo di bilanci e previsioni sul quadro di playoff che si sta formando. Forse non tutti sanno come funziona il meccanismo di qualificazione e allora lo spieghiamo: le squadre che accedono alla post season sono 6 per ogni conference. Le posizioni dalla 1 alla 4 vengono occupate dalle vincenti di ogni division in ordine di record, mentre le posizioni numero 5 e 6 sono occupate dalle due migliori squadre restanti indipendentemente dalla division di appartenenza.

Questo significa che ogni division può qualificare fino a un massimo di 3 squadre. Dopodichè la squadra nella posizione numero 6 andrà a giocare in casa della 3 e la 5 in casa della 4, mentre la 1 e la 2 riposano. Se il campionato finisse oggi, nella NFC avremmo questi scontri: Cowboys (7-3) vs Eagles (7-3) a Philadelphia e Packers (7-3) vs Falcons (4-6) ad Atlanta, con Arizona (9-1) e Detroit (7-3) al turno di riposo. Dopodichè le vincenti si scontrano con la squadra dal miglior record che incontra quella con il peggior record.

lynchOra come ora Atlanta, pur con record negativo, è campione della propria division e si guadagna così l’accesso ai playoff con vantaggio di campo nonostante ci siano altre 6 squadre con record migliore o uguale ma che invece non vengono qualificate. Questa situazione fa gridare all’ingiustizia un po’ da tutte le parti e ogni volta che una squadra con un buon record rimane tagliata fuori dalla qualificazione vedendo invece altre squadre meno meritevoli passare il turno, i malumori si fanno sentire. Sta succedendo adesso ed era accaduto nel 2010 quando Seattle si qualificò campione della NFC West con il pessimo record di 7-9, lasciando fuori dai playoff squadre che avevano conquistato 10 vittorie. Seattle aveva anche guadagnato il vantaggio di campo (poi rivelatosi decisivo) nello scontro coi Saints campioni in carica qualificatisi quinti pur avendo ben 11 vittorie.

Una situazione del genere è rara, ma date le attuali regole di classifica può accadere. Un caso simile si verifica anche in NBA dove il grosso divario tra la Western e la Eastern Conference vede squadre di Western con ottimi record fuori dai playoff e invece formazioni da mezza classifica della Eastern qualificarsi per la fase finale del campionato. Sia l’ex commissioner David Stern, che l’attuale Adam Silver hanno ipotizzato di vedere una classifica senza divisione di conference per far così qualificare le migliori 16 e avere un quadro senza “ingiustizie” di sorta. L’idea piace ad alcuni e fa storcere il naso ad altri, ma è un’ipotesi che verrà valutata a fondo e le si sta dando credito perchè in un campionato dove in 82 giornate tutti giocano contro tutti, ogni franchigia ha la possibilità di giocarsi la qualificazione contro tutti sul campo.

falcons5In NFL invece è molto diverso. Le giornate sono 17, (16 partite e un turno di riposo) e una franchigia gioca contro tutte le altre solo ogni quattro anni. Inoltre la divisione in Conference non è dettata da ragioni geografiche e le division sono state formate in modo da mantenere e rispettare rivalità storiche. Tutto in nome di unico imperativo: la spettacolarità. E le sue conseguenze sono tifo, emozioni forti e introiti di ogni genere. Con così poche giornate a disposizione per “fare cassa e audience” le franchigie e la lega non possono permettersi un disinteresse da parte della gente quando la stagione e solo a metà o comunque ancora in corso.

Certo, è una situazione che può capitare perchè alcune squadre già alla nona o decima giornata possono essere fuori dai giochi, ma con la possibilità di qualificazione attraverso la vittoria della division non si esce dai giochi troppo presto. E se una division parte male, come sta succedendo alla NFC South con Saints, Falcons e Panthers a giocarsi la vittoria pur avendo record negativo, tutti gli scontri diretti saranno partite decisive, e la lega anziché 8-9 incontri inutili, guadagna 8-9 scontri alla morte dove vincono tutti: i giocatori perchè sono motivati, le squadre perchè si giocano sempre qualcosa, la lega perchè gli incassi non scendono e i tifosi perchè assistono a uno spettacolo vero. Si potrebbe ribattere che si tratta di guerra tra poveri, ma se in palio c’è la qualificazione ai playoff allora non sarà mai tale, perchè il premio per chi vince è vero e valido.

In più è giusto che una squadra possa guadagnarsi la vittoria giocando sul campo le partite necessarie a farlo, perchè solo il campo può e deve essere il giudice inappellabile di vittorie e sconfitte. Esistono calcoli per dare il giusto peso alla difficoltà del calendario, riconoscendo diversi pesi per i campionati di diverse squadre, ma è un dato che viene utilizzato solo in caso di parità di record e ipotizzare una classifica da tutti contro tutti, senza dare la possibilità al campo di determinare i vincitori porterebbe a una situazione ancora più da malumori, perchè rischierei di vedermi “scippato” il posto da una squadra contro cui non ho mai giocato.

Wild Card Playoffs - New Orleans Saints v Philadelphia EaglesPer questi motivi vedo impossibile una classifica senza conference e molto difficile una classifica di conference senza separazione in division. Non è però impossibile pensare a una soluzione per arginare la “falla” in un sistema che funziona. Sia il commisioner Goodell che le franchigie si sono dichiarate disponibili a parlare per aggiungere due giornate alla regular season e allungare così il campionato. Le voci opposte a quest’idea si appellano al fatto che già 16 partite sono fisicamente molto dure da sopportare per gli atleti e per il momento non se n’è fatto nulla. Ma se c’è una disponibilità ad aumentare il numero di partite di potrebbe sfruttare quest’idea per “sistemare” la situazione playoff.

Una possibilità è quella di aggiungere altre due wild card. Questo significa che anche le squadre che si piazzano al posto 7 e 8 accedono ai playoff andando così a scontrarsi con la prima e la seconda. Si perderebbe il turno di riposo per i vincitori e i vice vincitori di conference, ma si può pensare di istituire una settimana di pausa per tutti, oppure scaglionare le partite su due settimane separate. Così facendo le possibilità che rimangano fuori dai playoff delle squadre con record migliore rispetto alle vincitrici di division, qualificate comunque dalla 1 alla 4, è ridotto praticamente a zero.

Si potrebbe dire che così si qualificano cani e porci, allora un’altra possibilità può essere quella di istituire una specie di spareggio tra chi si qualificherebbe con record negativo o basso e chi invece pur con un buon record rimarrebbe fuori dai giochi che contano. Così le ingiustizie verebbero risolte direttamente sul campo, senza se e senza ma, con il problema però che una situazione non normata sulla carta, andrebbe normata ogni anno in base ai risultati. Forse è un po’ confuso, ma non c’è niente di meglio che far scontrare due squadre per decidere chi deve vincere.

In fin dei conti le possibilità per far fronte a situazioni di squilibrio ci possono essere, e la lega ha già evidenziato la possibilità di allargare la regular season con altre partite. Questa intenzione deve essere usata per risolvere la questione qualificazione ai playoff, ma ritengo che l’abolizione delle division, come ventilato in altri sport, in Nfl non sia applicabile perchè snaturerebbe il campionato intero e farebbe perdere molta intensità e appeal a una parte delle partite, cosa che non ci si può permettere quando già le giornate sono poche.

3 thoughts on “NFL, E’ il momento di cambiare i playoff?

  1. Secondo me la soluzione migliore, dato che il problema c’è ed è bello grosso (pensare che Atlanta o New Orleans quest’anno potrebbero togliere il posto a Seattle o Green Bay o Detroit o Dallas fa venire i brividi), è proprio quella di allargare il numero di squadre che vanno ai playoff da 12 a 16 (come in NBA, che tra l’altro ha 30 squadre contro le 32 della NFL). Il criterio di ingresso ai playoff potrebbe essere lo stesso di ora (le 4 vincenti di division + le altre migliori 4) ma gli accoppiamenti potrebbero essere fatti in base al record (quindi se Atlanta si qualifica in quanto prima della NFC South ma con un record, diciamo, di 7-9, sarebbe comunque l’ottava nel seeding).

  2. Problema immenso….soprattutto per la fisicità del gioco. La prima cosa che farei….togliere il fattore campo alla vincente della Division. Nel wild car game, Gioca in casa chi ha il record migliore…poi a parità gioca in casa la vincente della Division…e già qui ci sarebbero più giustizie! Poi studiare il cambiamento con attenzione, sempre per il problema fisicità del gioco.

  3. Articolo e tema sempre interessante.
    La cosa “più strana” a mio parere della ripartizione per division a 4 franchigie (d’accordo le rivalità..) è che una squadra potrebbe (per mera ipotesi, ma potrebbe) vincere tutte le partite della propria division (quindi sia in casa che fuori tutte e tre i presunti “rivalry”) e chiudere ugualmente 6-10.
    Viceversa, potrebbe perdere tutti i confronti “diretti” internamente alla division ma chiudere ugualmente con un 10-6 davanti alle altre tre squadre della stessa. Quindi come “più forte della division” (ahahahah) e andare ai playoffs, con il vantaggio campo, per giunta.
    Bene ma non benissimo…

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