Due settimane di fuoco. Difficilmente potrebbe essere trovata una migliore definizione per descrivere i Pittsburgh Steelers delle ultime due tornate. La stagione della formazione della Pennsylvania ha iniziato quest’annata in maniera abbastanza strana e poco conforme agli standard a cui ci ha abituati nel corso della dinastia padroneggiata da Ben Roethlisberger. Una vittoria risicata contro i Cleveland Browns nella season opener e la pesantissima sconfitta successiva contro i Baltimore Ravens. Una serie di alti e bassi senza una benché minima striscia di risultati, una continuità di rendimento che continua a mancare e trova il picco massimo nella Week 6: trasferta di Cleveland, Ohio, e una gravosa L marchiata con il punteggio di 31-10.

Ben-sTEELERSMa è proprio lì che è cambiato veramente tutto. Tre vittorie inanellate contro gli Houston Texans, gli Indianapolis Colts ed i Baltimore Ravens ed un Ben Roethlisberger a dir poco infuocato e dotato di un braccio che sembra essere una poderosa arma bionica. Ben dodici (si, DODICI!) touchdown in sole due partite, sei ciascuna, e 94 punti in due strabilianti vittorie che sanno di vera e piena ascesa in una AFC che in questo momento è connotata da una varietà di cannoni costantemente armati e pronti a fare fuoco (ogni allusione a Tom Brady e Peyton Manning è puramente casuale).

Come se ci fosse necessità di ribadirlo Big Ben si è portato a casa gli ultimi due titoli di “AFC Offensive Player of the Week”. Indubbio merito il record stabilito essendo il primo a lanciare in due gare consecutive 6 touchdown a kick-off per 862 yard. Numeri incredibili per uno dei quarterback meno in vista nella NFL e che meriterebbe un rispetto e una considerazione sicuramente maggiore, per lo meno a mio personalissimo modo di vedere. Si parla sempre più spesso di NFL come passing league e di sempre maggiori input da parte di Roger Goodell nel voler vendere in tale maniera il prodotto in modo da massimizzare gli introiti. Mi pare che questo Roethlisberger possa fare proprio al caso del commissioner.

Ebbene, il reparto offensivo di Mike Tomlin ha a disposizione un trio sicuramente invidiabile e che molte squadre non raggiungono neanche nei loro sogni più reconditi. Il trio in questione riguarda il classico riguardante le possibili considerazioni in un reparto offensivo: quello QB-WR-RB, e per Pittsburgh i rappresentanti sono ovviamente Roethlisberger, Le’Veon Bell ed Antonio Brown. Non dimentichiamo però il rookie Martavis Bryant che sta emergendo sempre più nel corso delle partite e sta trovando un feeling sempre maggiore con il proprio quarterback, ed i risultati si sono visti direttamente sul campo.

mikeVa però ribadito che tutto questo sarebbe inutile senza un head coach in grado di plasmare i pezzi e farli coincidere in un piano di importanza maggiore e volto al raggiungimento di determinati obiettivi. Mike Tomlin ha di fatto compiuto un ottimo lavoro nel rendere Bell un running back molto paziente nonostante la giovane e fresca età, il che aiuta sicuramente sin dal principio. Quest’ultimo forma inoltre con LeGarrette Blount una temuta e temibile coppia di back che portano in dote un gran quantitativo di possibilità offensive tra corse interne, esterne, pass protection e soprattutto nel caso di Bell ricezioni fuori dal backfield.

A tutto questo aggiungiamo una incredibile versatilità da parte di Antonio Brown. Quest’ultimo viene di fatto utilizzato come primo ricevitore, esecutore di reverse, returner e addirittura TD passer. Una polivalenza dimostrata al picco massimo nel fake reverse che ha portato al lancio del WR valido per il touchdown riuscito contro Houston ed allora non risultano di difficile comprensione di quante possibilità disponga il ventaglio offensivo della squadra della Steel City.

Una serata memorabile quella dell’ultimo Sunday Night Football in cui Big Ben e gli Steelers hanno potuto celebrare nel migliore dei modi la cerimonia in onore di Joe Greene ed il ritiro del suo numero 75 suonandole ai Baltimore Ravens vendicandosi per la sopra citata sconfitta della Week 2. Come tutti sappiamo queste due formazioni non si amano e la cosa è stata rimarcata in diverse occasioni nel corso della partita.

Partiamo per esempio dal troppo “estroso”, se così possiamo definirlo, tentativo di tackle da parte di Terrell Suggs su LeGarrette Blount che per poco non ha acceso una rissa di incredibili proporzioni. Un tentativo forse composto in maniera eccessiva da foga ed adrenalina sportiva, dettata probabilmente anche dal momento e soprattutto dallo scoreboard. Non tralasciamo anche il poderoso contatto di James Harrison su Joe Flacco, di una forza davvero incredibile. Anche il colpo subito da Roethlisberger alla mascella rende abbastanza facilmente l’idea e a rafforzare il punto in questione ci potrebbe pensare anche il “meme” tirato fuori qualche giorno orsono in cui il numero 7 di Tomlin è stato paragonato alla figura di Braccio di Ferro.

Fisicità riscontrabile anche nel rendimento del reparto difensivo. L’essere più aggressivi ha portato Pittsburgh a scoprirsi maggiormente, non vi è dubbio alcuno su questo, al punto di concedere 34 punti agli Indianapolis Colts come sottolineato da uno dei tanti veterani a roster: Brett Keisel. Va però connotato che Andrew Luck sta rendendo la vita ampiamente difficile a chiunque ed in ogni caso gli Steelers hanno posto sullo scoreboard più punti della squadra di Chuck Pagano, ed alla fine dei conti è questo che conta. La suddetta aggressività ha inoltre portato a due apprezzabili intercetti sul numero 12 di Indianapolis che molto importanti sono risultati nei confronti del risultato finale.

Proprio contro Baltimore la cosa si è ripetuta in una moltitudine di contatti duri, pressione su Flacco che ha portato ad ulteriori turnover procurati per un quantitativo di cinque nelle ultime due uscite. Insomma la difesa di Mike Tomlin pare stia pian piano, di volta in volta, recuperando lo smalto di un tempo per arrivare ad un determinato livello di concretezza e produttività che da tempo mancava alla tifoseria degli Steelers.

Ma proprio nel momento migliore sono sorte delle problematiche di una certa rilevanza che potrebbero rallentare il compito difensivo: gli infortuni di Troy Polamalu e Ryan Shazier. Nel giro di poco tempo i due singoli più duri e ruvidi di Pittsburgh hanno riscontrato e patito problemi fisici che per qualche tempo li terranno lontano dal campo di gioco. Distorsione al ginocchio per il veterano safety, distorsione alla caviglia per il rookie linebacker.

Shazier si è dimostrato in quest’avvio di stagione un ottimo innesto per la difesa di Tomlin e di buon livello, decisamente solido, è stato il suo contributo soprattutto in quanto a run defense. Più particolare ed incisivo il discorso riguardo Polamalu. La secondary di Pittsburgh in questo momento sta fronteggiando un corposo quantitativo di problemi fisici che stanno seriamente minando alla profondità del reparto. Ike Taylor ha subito la rottura dell’avanbraccio e ancora non si sa ancora quando potrà rientrare e sia Shamarko Thomas che Ross Ventrone hanno problemi al tendine del ginocchio.

Tuttavia la prossima uscita andrà disputata al MetLife Stadium contro dei New York Jets allo sbando ed incredibilmente senza alcun tipo di continuità nella posizione di quarterback, uno dei tanti talloni d’Achille della squadra guidata non si sa ancora per quanto da Rex Ryan. Come detto però gli Steelers giocheranno fuori casa e con l’incombente freddo ogni partita diventa un’incognita. Nonostante l’ottimo momento Roethlisberger ha già sottolineato, ed in maniera piuttosto importante, che la squadra deve e sta già concentrandosi per i bianco-verdi della Grande Mela e che ci sarà un importante bisogno di non mancare il colpo in considerazione della Division in cui i giallo-nero risiedono.

ABrownIn questo momento la AFC North risulta essere la Division più combattuta e soprattutto equilibrata dell’intero parco della National Football League, l’unica con ogni singola formazione con record positivo e per di più in possesso di almeno 5 vittorie all’attivo. In una NFL che sempre più vede una AFC in netto crescendo e che si sta di settimana in settimana imponendo come la Conference dal maggiore potenziale, ogni singolo scontro può decidere il resto della stagione compromettendola o ponendo solide fondamenta nei riguardi della post-season. I numeri in questo momento parlano nettamente a favore di Pittsburgh e lo stato di forma di Roethlisberger è talmente ottimale da risultare un qualcosa che raramente si vede nel corso della storia. Come continueranno i ragazzi di Mike Tomlin?

Proseguiranno sulla strada dei touchdown disegnata e tracciata da Roethlisberger o faranno passi da gambero verso la sconfitta della Week 6 contro i Cleveland Browns, momento in cui le cose sono iniziate a girare? Non resta che osservare cosa potrà fare la squadra della Steel City e tirarne le conclusioni.

One thought on “L’ottimo momento dei Pittsburgh Steelers

  1. Bell’articolo, complimenti!
    Grandi Steelers, anche se non mi esprimo prima del match coi Jets: dopo la sconfitta con i Bucaneers (e la vittoria un po’ sofferta con i Jaguars), tutto è possibile (purtroppo).
    Cmq grande big Ben! 12 TD senza neanche un intercetto non è cosa da poco,

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