HOT SEAT PER JIM HARBAUGH

harbaughLa situazione dello spogliatoio dei 49ers sembra essere abbastanza bollente, ma non tanto per quello che riguarda l’1-2 con cui i 49ers sono partiti, era capitato anche l’anno scorso, e neanche tanto per la situazione infortunati o giocatori sospesi, ma per quel che concerne la situazione di Jim Harbaugh. Già nella offseason si era parlato di contatti da parte dei Cleveland Browns per una trade che avrebbe potuto portare il coach sulle sponde del lago Erie, e di dissapori sia con Jed York, proprietario della squadra, che col manager Trent Baalke. Il problema principale è che Harbaugh è sotto contratto per tutto il 2015, e che una estensione di contratto, fino ad oggi negata, verrebbe richiesta per non meno che dieci milioni di dollari annui, somma fino ad ora negata dalla famiglia York. Le scelte della proprietà dei Niners in caso contrario sembrano limitate: licenziare il coach vorrebbe dire pagarlo fino all’ultima somma dell’attuale contratto, senza poter ottenere nulla in cambio come nel caso di una trade. Inoltre tramite questa via San Francisco potrebbe indirizzare il loro attuale coach verso una squadra gradita, come potevano essere i Browns a febbraio. Ma quali sarebbero a sua volta gli scenari più graditi da Harbaugh? L’idea di allenare gli Oakland Raiders non sembra così campata in aria: il suo primo incarico da allenatore lo ebbe da Al Davis, ama la Bay Area e potrebbe surclassare i 49ers come successi e risonanza. L’idea di andare ad allenare la sua alma mater, Michigan, potrebbe essere anche allettante, ma difficilmente Harbaugh lascerà la NFL senza aver vinto, o fatto tutto per vincere, un Super Bowl. Vero che Pete Carroll ha sfondato nei pro solo al secondo tentativo, ma Harbaugh non intende aspettare: vincere è adesso, con i 49ers o senza…

A VOLTE RITORNANO

Gli Steelers hanno piallato i Panthers, per giunta in trasferta, dando di nuovo l’impressione di poter essere competitivi, in una division dove i Bengals a 3 vittorie e 0 sconfitte fanno paura. Ma evidentemente qualcosa doveva ancora mancare, se Mike Tomlin e la dirigenza di Pittsburgh hanno pensato di rifirmare James Harrison, veterano vincitore di due Super Bowl e MVP della stagione 2008. Il linebacker e pass-rusher fenomenale ormai ha 36 anni, ma in un ruolo limitato può ancora essere utile, soprattutto tenendo conto che gli unici altri linebackers esterni nel roster attualmente presenti sono Arthur Moats e Jason Worilds (Jarvis Jones è infortunato e fuori per almeno due mesi), e che Harrison conosce alla perfezione la difesa 3-4 praticata da Dick LeBeau. Proprio il passaggio ai rivali Bengals, per un mancato accordo sul rinnovo del contratto, non portò bene né ad Harrison, né agli Steelers. Il primo non si trovò al meglio nella difesa 4-3 di Mike Zimmer, mentre Pittsburgh non andò più in là di un mediocre 8-8 finale. “Se non fosse per Keisel, Ike e Troy, non sarei tornato”, riferimento a come Brett Keisel, Ike Taylor e Troy Polamalu hanno mediato tra il veterano difensore e la dirigenza per il suo ritorno, anche alla luce delle accuse di violenza domestica che furono mosse ad Harrison nel 2008: “ho parlato a James, e gli ho fatto capire l’aria che tira nella NFL adesso su queste problematiche. Ma penso che lui sia una persona più matura “, ha riferito coach Tomlin.  L’ex MVP non è sempre stato il migliore dei compagni di squadra o il miglior leader in campo, come un Troy Polamalu per esempio, ma speriamo di vederlo ancora inseguire il quarterback avversario come ai giorni migliori, e nel migliore Steelers-style…

CIAO ROB…

Tristi notizie quella arrivate domenica, sulla morte dell’ex kicker dei Tennessee Titans Rob Bironas in un incidente stradale capitato a Nashville nella prima mattina di domenica. Attualmente free-agent, ma solo perchè i Titans volevano risparmiare 3.1 milioni di dollari sul salary-cap, Bironas era sicuramente meno noto di altri kicker, ma solo perchè giocava nei Titans, non proprio habituè delle parti alte della classifica da qualche stagione a questa parte, e per la sua estrema solidità di rendimento, che lo hanno portato a una lunga militanza in una sola squadra senza molto rumore. Un record gli rimarrà sicuramente a lungo, quello di aver realizzato 8 field-goals in una sola partita, contro gli Houston Texans il 21 ottobre 2007. Tristezza aggiuntiva, era appena da luglio che si era sposato con Rachel Bradshaw, proprio la figlia del mitico Terry…

PROTAGONISTI

Russell Wilson e il suo sangue freddo nell’overtime di domenica contro i Broncos

Nelle attuali regole dell’overtime il vantaggio di avere il primo possesso di palla è indubbiamente ridotto, visto che non basta segnare un field-goal. Ma se sei Russell Wilson e ti piacciono le sfide toste, è semplice: segnare un touchdown e chiudere la partita, anche tenendo conto che la rimonta dei Broncos orchestrata da un magnifico Manning rendeva psicologicamente difficile il momento per Seattle. Risultato, un drive da 80 yards, 13 giochi e 6 lanci da parte del quarterback al terzo anno, e un altro pezzo di leggenda da parte della coppia Carroll-Wilson costruito e pronto ai posteri. Ricordano Bill Walsh e Joe Montana, vero? E dirlo è sempre meno sacrilego…

Il play-calling di Hue Jackson per i Cincinnati Bengals

Da tifoso Raiders vivo di rimpianti a pensare, cosa sarebbe successo se Hue Jackson fosse rimasto ad allenare ai Raiders, e soprattutto se in quella stagione 2011 della morte di Al Davis non fosse stato lasciato libero di orchestrare la poco fortunata trade per Carson Palmer con (giochi del destino) proprio i Cincinnati Bengals, che da quella trade hanno ottenuto Dre Kirkpatrick e Giovani Bernard. Perchè come mago offensivo Jackson è un drago, basta vedere il gioco chiamato domenica dove Mohamed Sanu ha lanciato la palla a… Andy Dalton in versione receiver, che ha pure segnato un touchdown in quella occasione.  Inoltre rispetto al passato recente si registra un maggior coinvolgimento dei running-back nel gioco offensivo (domenica 31 corse  e 17 passaggi), punto debole del precedente offensive coordinator  Jay Gruden, la cui eccessiva fede nelle qualità del criticato Dalton ha portato a due dolorose uscite al primo turno dei playoffs. La chiave per portare a un altro livello i Bengals risiede anche in questa gestione dell’attacco equilibrata, e a una certa fantasia: e questa a Jackson non manca, nel bene come (Raiders experience) nel male…

Devin Hester da record

ap-buccaneers-falcons-footballChe Devin Hester non fosse stato rilasciato dai Bears per sopraggiunto pensionamento l’avevamo sospettato, ma il suo inizio di stagione ai Falcons giovedì contro i derelitti Bucs ha raggiunto un picco perfino inaspettato. Inizio boom con una corsa a sinistra in una sweep per 20 yards di touchdown, ma è poco dopo che  Hester scrive la storia: in occasione di un ritorno di punt, iniziato sulle 38 yards dei Falcons, sprinta di fronte al disorientato special team di Tampa, e segna il ventesimo touchdown in carriera come punt o kickoff returner, record di Deion Sanders battuto. E per la precisione Hester nella sua prima stagione, 2006, ritornò per 108 yards complessive un field goal sbagliato da Jay Feely contro i New York Giants. Non sarà mai diventato il wide receiver da urlo che poteva essere, ma come ritornatore nella storia NFL il suo posto è unico. Come Deion Sanders, precedente detentore del record con 19 touchdowns, ha ribadito nel dopopartita: “sei il migliore, non c’è discussione!”

Anche per questa settimana abbiamo finito, ma la NFL regala emozioni e sorprese all’infinito. Appuntamento alla prossima puntata del nostro week in review, e buona week 4 di football NFL a tutti…

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