Se torniamo indietro di due settimane la maggior parte di addetti ai lavori e appassionati dava i New Orleans Saints come una delle corazzate della NFC e di tutta la NFL. 
Dopo due settimane siamo qua a raccontare di una squadra senza vittorie e soprattutto con evidenti limiti offensivi e difensivi.

Una cosa che non è cambiata nei Saints 2014 è l’allergia alla trasferta, due partite fuori dal Superdome e due sconfitte, risicate ma sempre sconfitte sono. Questa inversione di tendenza non è facile da spiegare e soprattutto da analizzare perchè paiono totalmente un altro team quando sono lontani da casa. Ovviamente non abbiamo la controprova dato che New Orleans deve ancora giocare in casa quest’anno ma difficilmente vedremo la squadra di Sean Payton debole tra le mure amiche.

drew-brees-karlos-dansby-3e994b662cf2bcb3A livello offensivo il team capitanato da Brees non di discute per talento e quello prodotto sul campo. Si potrebbe discutere della gestione della partita, come con i Falcons, o dell’approccio, come con i Browns. Nella prima partita erano sopra di 13 punti e si sono fatti raggiungere mostrando un gioco un po’ troppo conservativo e prevedibile e solo sul punteggio in parità hanno ricominciato a giocare come dovevano. Con Cleveland l’approccio è stato errato, dato che hanno regalato praticamente due quarti ai Browns. E pure nel secondo tempo quando sembrava che la partita potesse essere in mano loro se la sono fatta sfuggire, su un 3&5 sulle 31 yard, Brees ha subito il sack di Dansby uscendo dalla zona FG, perdendo così la possibilità di mettere 3 punti a tabellone che potevano essere decisivi.

Le buone notizie comunque ci sono, un fattore importante è stato sicuramente Brandin Cooks, giocatore che ha mostrato di poter essere un “giocattolo” perfetto per Brees. L’altra sorpresa è sicuramente Mark Ingram che pare tornato ai livelli di Alabama, 3 TD in due partite e 143 Yard corse. Purtroppo per lui ed i Saints dovrà star fuori almeno un mese per un infortunio alla mano, proprio quando sembrava essersi finalmente ritrovato.

Se l’attacco il suo lo fa, non si può dire lo stesso della difesa. Nelle prime due partite è stata la peggiore per yard concesse sui passaggi in tutta la NFL e 22° contro le corse. Eppure tra free agency e Draft si è agito in quel verso portando a casa giocatori come Byrd, rinnovando a suon di milioni Gallette per esempio. Senza contare l’esperimento fallito Champ Bailey.
Rob Ryan per ora non sta facendo un gran lavoro, la difesa non riesce ad essere un fattore partendo da una pass rush inefficiente, solo due sack in due partite ma soprattutto lasciando sempre una buona tranquillità al QB avversario per lanciare e trovare il WR. Altro punto focale sono le secondarie, l’azione decisiva di Hawkins di domenica ne è la dimostrazione, totalmente libero con il difensore più vicino ad almeno 5 metri. Keenan Lewis è un CB solido mentre Patrick Robinson sta facendo vedere enormi limiti. Pure Jairus Byrd per ora non ha mantenuto le attese, lasciando buchi importanti sul profondo.

New Orleans probabilmente deve ancora trovare la quadratura del cerchio, soprattutto in difesa dove ha fatto acqua da tutte le parti. Le partite casalinghe aiuteranno ma bisognerà andare a vincere anche in trasferta dato che un 8-8 non basterà per i playoff tenendo conto pure di una Carolina con già due partite di vantaggio.

La chiave di volta dovrebbe essere la difesa per raddrizzare gli equilibri, Ryan e Payton dovranno assolutamente porre rimedio il prima possibile per evitare una stagione senza playoff e quindi senza possibilità di regalare a Brees un’altra chance per andare al Super Bowl.

One thought on “Cosa succede ai Saints?

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