Il ricordo è bene impresso nella mente di tutti, e sicuramente è un fantasma che ancora oggi aleggia dalle parti di Washington.

Gli Eagles aprono la stagione contro i Redskins con Chip Kelly a chiamare schemi mai visti in Nfl in una partita dai ritmi offensivi pazzeschi, 53 giochi vengono eseguiti nel solo primo tempo, che vede a tabellone già 26 punti a favore di Phila. Finisce 33-27, ma l’idea di dominio che i ragazzi di Kelly hanno dato è tangibile, ma poi seguono tre sconfitte in fila e Michael Vick viene retrocesso a backup.

Con tantissime armi offensive a sua disposizione, Nick Foles dirige perfettamente la zone read installata dal suo allenatore e la squadra chiude la regular season a quota 7-1. Nonostante la sconfitta contro i Saints nella Wild Card, che perviene con un field goal allo scadere, la missione è compiuta, e gli Eagles tornano ai playoffs per la prima volta dalla stagione 2010.

La franchigia affronta il 2014 con gli stessi identici intenti, quelli di mettere a referto numeri pazzeschi in attacco cercando nel contempo di migliorare la difesa, scontrandosi ancora una volta con avversarie divisionali discontinue in un raggruppamento indebolito. Il traguardo da raggiungere, a differenza dell’anno passato, è quello di vincere sì, ma stavolta partendo da favoriti.

L’attacco di Kelly e del coordinator Pat Shurmur sarà sicuramente stato studiato con attenzione dagli avversari per tutta la offseason, e Nick Foles, che inizia l’anno da titolare indiscusso, dovrà riuscire a mantenere un’efficienza difficilmente ripetibile se analizzate le sue statistiche del 2013, suo secondo anno nella lega, dopo un esordio da rookie di qualità davvero mediocre.

Foles è stato il miglior regista Nfl a livello di rating sfruttando un sistema che si basava sui passaggi di precisione e su ricezioni corte, miste a lanci in profondità per ottimi guadagni di yards, il rapporto tra passaggi da touchdowns ed intercetti, 27 contro 2, è stato a dir poco sensazionale. Quasi il 20% dei passaggi da lui tentati, hanno prodotto giochi da 20 o più yards.

E’ chiaro che oggi ci si chieda se tutto questo fosse il risultato di un ottimo sistema offensivo o se vi sia relazione con la bravura del soggetto, certo è che quando Vick è stato in campo la consistenza dell’attacco non è stata nemmeno vicina a quanto fatto vedere in seguito da Foles, che avrà l’occasione di tornare in campo motivato per zittire gli scettici, dall’alto del suo record di 8-2 dal momento in cui ha assunto la guida delle operazioni offensive.

Quale polizza assicurativa in caso di infortuni è stato preso l’ex Jets Mark Sanchez, confermando un trend che vuole Kelly firmare tantissimi ex-giocatori della Pac 12, il quale staziona davanti ad un altro Trojan, Matt Barkley.

LeSean McCoy

LeSean McCoy

Di certo non guasta poter contare su quello che probabilmente è il miglior running back Nfl, LeSean “Shady” McCoy, il quale ha letteralmente distrutto ogni difesa che ha incrociato. Kelly ha trovato il modo di utilizzarlo sia in allineamenti tradizionali che in disposizioni creative, e l’efficienza è rimasta sempre uguale, facendo capitalizzare al massimo le finte di corsa nate dalla zone read.

McCoy può demotivare una difesa correndole addosso per forti guadagni al primo down, può leggere molto bene i blocchi in profondità e trovare la corsia giusta per il touchdown da 30/40 yards, può ricevere sul corto ed esplodere per un guadagno in doppia cifra.

Un mal di testa continuo, che ha sommato qualcosa come 2.146 yards dallo scrimmage, e contribuito a quello che ha terminato l’anno quale miglior attacco su corsa di tutta la lega. Shady ha totalizzato 314 portate e 52 ricezioni, che per quanto rappresentino un operato ultra-produttivo vorrebbe essere ridotto per preservarne la freschezza quando staranno per arrivare i playoffs, motivo per cui il management ha messo sotto contratto il folletto Darren Sproles, che toglierà fatica e pressione trovando collocamento in campo per alcuni allineamenti da wide receiver e qualche corsetta saltuaria.

L’attacco ha perso uno dei suoi pezzi più importanti, DeSean Jackson, da sempre criticato per il suo comportamento dentro e fuori dal campo, e per l’atteggiamento da primadonna assai poco interessata alle necessità di squadra.

Non che a Phila manchino le armi per sostituirlo, anzi, ma c’è da considerare il fatto che l’ex California era una costante preoccupazione per le difese che dovevano localizzarlo in continuazione, e Kelly aveva trovato il modo di farlo liberare con costanza per giocate a lunga gittata sfruttando al massimo la sua velocità, come dimostrano le 82 ricezioni per 1.332 yards e 9 mete che verranno a mancare al reparto.

Il maggior beneficiario di questa situazione è stato sicuramente Riley Cooper, che ha raccolto 835 yards con 8 mete a corredo, il quale sarà titolare nello schieramento base assieme a Jeremy Maclin, ricevitore di possesso che torna in campo dopo aver perso tutto il 2013 per la rottura del crociato anteriore. Il settore è completato da Arrelious Benn, ex-talento collegiale che ha l’ultima occasione di farsi notare trai pro.

Due rookies che sembrano perfetti per questo sistema, Jordan Matthews e Josh Huff, saranno un rinforzo molto importante: il primo viene da una crescita esponenziale in quel di Vanderbilt, dove ha chiuso gli ultimi due anni sempre sopra le 1.000 yards e come leader indiscusso dell’attacco, è molto alto, 6’3, ha ottime mani e si separa sistematicamente dal marcatore; il secondo è ben conosciuto da Kelly che lo ha allenato ad Oregon, ideale per alcuni dei concetti spread del sistema, buono per esplodere in campo aperto dopo la ricezione corta, grazie a velocità e capacità di creare giocate, come testimoniano le oltre 20 yards per ricezione tenute nel suo anno conclusivo al college.

Non è finita, perché la filosofia di Kelly punta molto sul ruolo di tight end, dove Zach Ertz si è particolarmente distinto nella seconda parte del campionato scorso dopo un periodo iniziale di adattamento, dalla nona settimana di gioco in poi ha prodotto con continuità e segnato tutte le 4 mete con cui ha concluso l’anno, varcando la enzdone una quinta volta nei playoffs. Dividerà spesso e volentieri il campo con Brent Celek, veterano che ha registrato 502 yards su ricezione assieme a 6 touchdowns.

Gli Eagles hanno vantato un lusso irrefrenabile nel 2013, potendo contare su una linea offensiva capace di restare lontana dagli infortuni. In pochi credevano che il fortissimo tackle sinistro Jason Peters potesse tornare alla forma pre-2012, anno in cui gliene sono capitate fisicamente di tutti i colori, ma lui ha risposto con un campionato eccellente, facendo del lato cieco del quarterback un luogo di rinnovata sicurezza.

Con lui, a sinistra, per formare un tandem di altissima qualità, c’è forse la miglior guardia di tutta la Nfl contemporanea, Evan Mathis, che ha disputato un’altra annata dominante aprendo innumerevoli varchi per le corse, e non a caso la maggior quantità delle yards a terra sono pervenute proprio dalla sua parte.

Elementi atletici come lui ed il centro Jason Kelce sono il motivo principale del successo del rushing game, data la velocità con cui entrambi possono salire al secondo livello per i blocchi dei linebackers.

La parte destra è stata la meno affidabile in pass protection, con Todd Herremans a rappresentare il punto debole dell’allineamento e l’allora rookie Lane Johnson migliorato strada facendo – 7 sacks concessi nelle prime partite, solo 3 nella seconda frazione del campionato – ma che sarà sospeso per le prime quattro gare per la violazione delle regole sulle sostanze non consentite dalla Nfl. Per il primo mese di gioco il tackle destro sarà l’affidabile Allen Babre, molto buono in protezione.

La difesa entra nel secondo anno completo della gestione Bill Davis, il quale ha messo a punto una 3-4 che non sempre ha funzionato come si desiderava. Uno dei motivi dell’ultimo posto fatto registrare contro gli attacchi aerei, con 289 yards a partita, è direttamente collegato all’attacco, che spesso ha segnato troppo velocemente non consentendo ai compagni di riposare a sufficienza tra una serie e l’altra. Alle oltre 6.600 yards racimolate offensivamente, ne sono corrisposte 6.300 concesse da quest’altro lato del campo.

La linea è il settore più forte di tutto il reparto, che dimostra i buoni investimenti fatti dal management negli ultimi due anni per ricostruire daccapo la zona di trincea. Fletcher Cox, scelto al primo giro del 2012, sta mantenendo le promesse giocando un football molto concreto e si è evoluto in fretta come difensore completo, in grado di fare tutto.

L’altro end, Cedric Thornton, prelevato da college free agent nel 2011, ha giocato un’ottima stagione contro le corse, nettamente il migliore di squadra nella categoria, mentre il nose tackle Bennie Logan ha disputato una buona annata da rookie, ed è atteso ad ulteriori progressi. La rotazione prevede la presenza di Vinnie Curry, elemento in grado di fornire una pass rush adeguata ma schierabile solo in situazioni particolari, e sarà interessante capire le potenzialità delle matricole Taylor Hart e Beau Allen, bravo a creare confusione nella tasca il primo, difensore circostanziale il secondo.

Mychal Kendricks

Mychal Kendricks

L’allineamento a quattro linebackers non ha portato la pressione che Davis pensava di poter produrre, con il solo Trent Cole capace di mettere fretta al quarterback. Dopo un 2012 di stenti, Cole ha registrato 8 sacks ed in oltre una ventina di azioni ha affrettato la decisione del regista avversario, segno di adeguamento ad una posizione, quella di rush linebacker, che non aveva mai giocato prima di due stagioni fa.

Nel mezzo sta crescendo una sicurezza, Mychal Kendricks, che ha giocato complessivamente meglio di DeMeco Ryans facendosi trovare puntuale nel fermare i running backs, alzando il ritmo delle sue prestazioni quando contava vincere la division. Kendricks deve migliorare nelle azioni in copertura, nelle quali ha concesso tanto, ma si sta sviluppando come possibile leader del reparto.

Il quartetto di starters è completato da Connor Barwin, che ha disputato una stagione sotto le attese nonostante i 5 sacks registrati, questo per la mancanza di costanza nel fornire pass rush, ragione per cui gli Eagles hanno scommesso sul rookie Malcolm Brown al primo giro dello scorso draft, mettendo a disposizione dell’allineamento un elemento molto atletico e rapido, in grado di chiudere con velocità verso il quarterback e di effettuare importanti giocate se messo nelle condizioni corrette.

Brandon Boykin è stato il miglior performer delle secondarie, ma ovviamente ciò non è bastato a limitare un numero di yards aeree al passivo divenuto molto alto mano a mano che passavano le settimane. Il corner giunto al terzo anno di esperienza riprenderà il suo posto nella nickel defense, mentre i titolari saranno Bradley Fletcher, che ha giocato anch’egli molto bene ma il quale tende ad infortunarsi spesso, e Cary Williams, che ha giocato molto male le prime dieci gare facendosi battere sistematicamente in copertura, per poi progredire.

La rotazione dei defensive backs si è arricchita con l’arrivo di Nolan Carroll, giunto da Miami, che potrebbe insidiare uno dei titolari, mentre è seguito con interesse Jaylen Watkins, il fratello del più famoso Sammy, che ha velocità da vendere. Dopo il disastro rimediato nel ruolo di safety, che ha visto evoluire il deludente Patrick Chung ed un sopravvalutato Nate Allen, il management ha messo sotto contratto l’ex-Saints Malcolm Jenkins, che sarà subito titolare quale ultima linea difensiva, e Chris Maragos, backup che ha vinto il titolo con i Seahawks.

Gli special teams sono chiamati ad un miglioramento istantaneo dopo aver concesso molte più yards nei ritorni rispetto alla produzione offensiva, cercando aiuto dal punter Donnie Jones, classificatosi nono in Nfl per yards nette e quarto in assoluto per calci piazzati dentro le 20 yards. Alex Henery ha visto calare anche l’anno scorso le proprie percentuali, passando dal 88.9% di tre stagioni fa al 82.1% del 2013, con 23 field goals a segno su 28 tentativi. La squadra ha perso la pericolosità di DeSean Jackson su punt return, ed ora il lavoro sarà affidato al wide receiver Damaris Johnson.

Gli Eagles partono da favoriti in un raggruppamento colmo di incertezze, dove i Giants vengono da un’annata terrificante, i Cowboys hanno enormi problemi difensivi, ed i Redskins devono ritrovare loro stessi dopo la brusca chiusura dell’era Shanahan. La ricetta per centrare di nuovo il titolo divisionale è semplice, la produzione offensiva deve rimanere inalterata sfiancando le difese con la sua velocità di esecuzione e giochi ad alta percentuale, ma dall’altra parte vanno aggiustati i problemi di pass rush e di affidabilità nelle marcature. Un anno intero di esperienza dovrebbe aiutare Bill Davis ed il suo reparto.

Non dovrebbe preoccupare più di tanto la perdita di Jackson, sacrificato per il bene dello spogliatoio, in quanto le opzioni offensive sono davvero tantissime, ed i nuovi giovani scelti per colmare il vuoto sembrano più che adatti a questi concetti offensivi. Molto dipenderà dall’encore di Nick Foles, il quale dovrà dimostrare di non essere stato una meteora.

Una delle chiavi più importanti di tutto il campionato degli Eagles sta proprio lì, e se tutto funziona come deve, si apre la possibilità di provare a vincere una o due partite in più ai playoffs.

Phila ha le carte in regola per uscire dagli scontri divisionali con un bilancio attivo, e dovrà fare attenzione ad una rimanenza di calendario impegnativa, che vedrà scontri con tutta la Nfc West, con Indianapolis e Luck, nonché con Carolina.

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