Siete pronti col recap del primo round del draft NFL? Allora via…

 

1) Houston: Jadeveon Clowney, DE, South Carolina 

Scelta che non stupisce nessuno, visto che i Texans si troveranno con una coppia esplosiva di defensive end, Watt da una parte e Clowney dall’altra.  Clowney non ha propriamente brillato nell’ultimo anno di college football, ma il suo mix di forza e velocità promette sfracelli fin dall’inizio…

 

2) St. Louis: Greg Robinson, OT, Auburn

 

Anche se dovrà migliorare nella protezione del quarterback, Robinson è un run-blocker come se ne vedono pochi al college,  e potrà fare subito bene come tackle di destra, avendo i Rams dalla parte opposta una sicurezza come Jake Long…

 

3) Jacksonville: Blake Bortles, QB, Central Florida

 

Bortles rimane in Florida con i Jaguars, che hanno scelto il suo  talento e la sua grande solidità fisica. Ma Bortles deve ancora migliorare nella tecnica complessiva per essere un quarterback da NFL, quindi la scelta fatta da Jacksonville dovrà essere valutata a lungo termine per non essere giudicata un flop…

 

4)  Buffalo (da Cleveland): Sammy Watkins, WR, Clemson

 

Buffalo sale nel draft per scegliere un playmaker come Watkins, un wide receiver in grado di fare la differenza come stazza e velocità da subito. Forse c’era più urgenza nel rimpolpare altri ruoli, dal linebacker alla linea offensiva, ma quella di Watkins è una scelta sicura…

 

5) Oakland: Khalil Mack, OLB, Buffalo

 

Un affare prendere alla quinta scelta un giocatore come Mack, che senza Clowney avrebbe potuto essere una prima scelta assoluta. Giocatore completo, in grado sia di mettere pressione al quarterback che di difendere contro le corse, Mack ha un fisico esplosivo e dovrebbe da subito fare grandi cose per l’anemica difesa dei Raiders…

 

6) Atlanta: Jake Matthews, OT, Texas A&M

 

Scelta scontata da parte dei Falcons, e necessaria visto come la linea offensiva ha scricchiolato l’anno scorso. Per rendere al meglio come left tackle Matthews dovrà mettere ancora qualche muscolo, ma sicuramente fin da subito potrà offrire un buon rendimento per proteggere Matt Ryan…

 

7) Tampa Bay: Mike Evans, WR, Texas A&M

 

Evans è salito molto nel draft proprio per il crescente bisogno di wide receivers atletici ma anche grossi fisicamente, e quale bersaglio migliore nell’endzone di un giocatore alto 1 metro e 95? I Bucs sono andati sul miglior wr disponibile,  avendo mesi fa ceduto Mike Williams ai Bills…

 

8) Cleveland: Justin Gilbert, CB, Oklahoma State

 

Rapido, veloce (è anche un ottimo ritornatore), sicuro nelle mani e deciso nei tackles, Gilbert sembra destinato a fare ottima coppia con Joe Haden,  e avendo un simile giocatore vicino la sua transizione all’NFL sarà sicuramente indolore…

 

9) Minnesota (da Cleveland e Buffalo) : Anthony Barr, DE\LB, UCLA

 

Tipica scelta rischiosa da cui può venire sia un successone che un tremendo fallimento: grande atletismo, ma sono solo due anni che gioca in difesa, e ci sono  segnali negativi sulla sua maturità per adattarsi al meglio nel mondo NFL. Se come pass-rusher ha un istinto naturale, dovrà migliorare nella difesa contro le corse per non essere un giocatore situazionale…

 

10) Detroit: Eric Ebron, TE, North Carolina

 

Si può storcere il naso nel scegliere con la decima pick assoluta un tight-end, e i Lions avevano in casa già Pettigrew e Fauria nel ruolo, ma Ebron può essere veramente un boom, se si dimostrerà il clone bionico di Vernon Davis che si vocifera sia. Tight-end che può fare da wide receiver aggiunto come da bloccatore senza problemi, può essere fermato solo da problemi caratteriali (o dalla tipica sfiga dei Lions)…

 

11) Tennessee: Taylor Lewan, OT, Michigan

 

Scelta conservativa, con più coraggio i Titans potevano andare per un quarterback. Vero che Lewan ringiovanisce la linea offensiva e si candida da erede a left tackle di Roos, ma avendo firmato Michael Oher si potevano rinforzare altri reparti…

 

12) New York Giants: Odell Beckham Jr., WR, LSU

 

Buona scelta, visto che i Giants hanno perso Hakeem Nicks, anche se Beckam Jr. (o un giocatore simile) si poteva scegliere nel secondo turno, e c’erano altre priorità nel roster (tipo la linea offensiva) da soddisfare prima. Giocatore non troppo alto (1.80 m scarsi) che rischia di fare da complemento a Victor Cruz, ma non molto di più…

 

13) St. Louis: Aaron Donald, DT, Pitt

 

La linea difensiva dei Rams si rinforza ancora con questo piccolo ma potente giocatore. Proprio le ottime prove fornite ultimamente hanno fatto salire le quotazioni di Donald,  che ha le sue migliori doti nella rapidità e nel movimento permanente che lo rendono un cavallo da tiro difensivo, subito pronto all’impatto coi pro…

 

14) Chicago: Kyle Fuller, CB, Virginia Tech

 

Forse serviva più una safety ai Bears, ma Fuller aiuta comunque la secondary, anche se con qualche dubbio sulla sua reale consistenza. Aggressivo e molto fisico,  non ha però la qualità complessiva di un Darqueze Dennard, paradossalmente scelto dopo di lui. I Bears potevano sceglierlo più in basso tramite una trade…

 

15) Pittsburgh: Ryan Shazier, LB, Ohio State

 

Diverse esigenze difensive da soddisfare per gli Steelers, e Shazier soddisfa quella di un inside linebacker molto agile e duttile nello spazio, sia che si tratta di andare contro running backs o wide receivers. Ha solo bisogno di aggiungere massa muscolare per essere più determinante tra i pro…

 

16) Dallas: Zack Martin, OL, Notre Dame

 

E alla fine mancò il coraggio di prendere Manziel per i Cowboys, che hanno scelto la strada opposta: rinforzare la linea offensiva con un giocatore buone per tutte le posizioni tanto è duttile sia nell’aprire spazi per le corse, che a difendere il quarterback. Romo da stanotte dorme sonni (più)  tranquilli…

 

17) Baltimore: C.J. Mosley, LB, Alabama

 

Scelta logica alla Ozzie Newsome, un interior linebacker di grande energia che deve rivitalizzare il settore linebackers per i Ravens. Se non intervengono infortuni, una pick sicura come poche…

 

18) New York Jets: Calvin Pryor, S, Louisville

 

Forse i Jets avevano più bisogno di un playmaker offensivo, ma sicuramente una safety come Pryor era richiesta nella secondary dei Jets. Solido in copertura, efficace nella difesa sulle corse, avrà bisogno di disciplinarsi per avere successo nei pro e migliorare nell’aspetto tattico. Visto che Rex Ryan allena ancora i Jets, Pryor è nella squadra giusta per avere un veloce inserimento nell’NFL…

 

19) Miami: Ja’Wuan James, OT, Tennessee

 

Forse è una scelta troppo alta questa dei Dolphins, ma avevano bisogno urgente di rinforzare la linea offensiva, e James in caso di fallimento nel coprire il ruolo di tackle è duttile abbastanza da giocare anche guardia.  Ha dalla sua anche una ottima salute, avendo giocato 49 partite consecutive per i Volunteers al college…

 

20) New Orleans: Brandin Cooks, WR, Oregon State

 

Spesso ignorato in certe previsioni pre-draft per la sua corta statura (1.76 m), Cooks sembra l’ideale sostituto di Sproles ai Saints, come giocatore esplosivo in grado di trasformare passaggi corti in lunghi guadagni. Nell’attacco dei Saints basato sul ritmo, Cooks si inserirà subito, l’unico dubbio rimane la sua resistenza alla fisicità delle difese NFL…

 

21) Green Bay: Ha Ha Clinton-Dix, S, Alabama

 

Parlando di necessità impellenti, quella dei Packers di aggiustare la difesa era al numero 1, da qui la scelta di Clinton-Dix sembra azzeccata. Giocatore dalle buone doti naturali e l’istinto per difendere contro i passaggi, rimangono dubbi sulle sue capacità nella difesa contro le corse: per molti addetti ai lavori potrebbe essere solo un buon giocatore nei pro, ma non molto di più…

 

22)  Cleveland: Johnny Manziel, QB, Texas A&M

 

Cosa si puoi dire dei Browns, se non che il rischio di non chiamare alla loro prima scelta Manziel è stato ampiamente ripagato prendendolo addirittura verso la fine del primo round? Di Manziel si è parlato e straparlato, può essere un fiasco o un trionfo, sicuramente avere un leader nato sul campo per i Browns può essere un vantaggio, e Johnny Football ha dimostrato ampiamente di reggere la pressione, e non temere di prendersi grossi rischi. Se l’adattamento ai pro, con tutti i dubbi sulla sua resistenza fisica, stile non ortodosso e via dicendo che saranno mesi alla prova nei mesi successivi, sarà positivo, molti si mangeranno le mani per non aver avuto più coraggio nel scegliere Manziel…

 

LE ALTRE SCELTE DEL PRIMO ROUND

 

Non meno clamoroso è il caso di Teddy Bridgewater, la cui caduta dalla prima scelta al numero 32 con cui è stato scelto dai Vikings è rumorosa a dir poco. Con tutti i dubbi possibili per il suo braccio e la precisione nei suoi lanci, questo sembra uno steal bello e buono: Bridgewater sembra avere skills importanti per far bene da subito nei pro, tra cui una indubbia leadership e, almeno a breve raggio, una certa capacità di trovare il ricevitore libero…

 

I Panthers con Kelvin Benjamin aggiungono un’arma importante per Cam Newton: anche se il wide receiver da Florida State sembra a tratti inconsistente, ha doti di forza e velocità che nella NFL attuale sono fondamentali…

 

Cincinnati con Darquese Dennard alla scelta numero 24 ha fatto un bel colpo, anche se meno esplosivo di altri cornerback scelti prima, Dennard è un giocatore veramente completo in ogni aspetto del gioco…

 

I Chiefs con Dee Ford hanno optato per un altro pass-rusher da aggiungere al loro roster (hanno già Tamba Hali e Justin Houston), e Ford al momento non offre molto di più al suo arsenale. Scegliere un giocatore offensivo sembrava più urgente, ma il draft è anche questo.,,

 

Infine, rinforzi difensivi per tre big come New England, San Francisco e Denver: in particolare Bradley Roby per i Broncos sembra ideale per ringiovanire la secondary e dargli più atletismo, mentre Jimmy Ward è la seconda safety consecutiva scelta (un anno fa fu Eric Reid) al primo giro dai Niners…

 

Anche nei prossimi giorni continueremo a parlare di draft su Playitusa, per il momento un saluto e alla prossima…

 

One thought on “NFL Draft 2014: First Round Review

  1. Il marketing, quindi, essendo solo uno strumento, non ha etica, l’etica riguarda le persone e, nello specifico, il modo in cui le stesse lo utilizzano.

    Un coltello, per esempio, è solo uno strumento che può essere usato sia per tagliare il pane sia per uccidere una persona.

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