Raramente è capitato che al Lambeau Field le cose girassero così male per i Green Bay Packers. Sembra una stagione maledetta, guidata da infortuni e giocate al limite dell’incredibile. Ma la causa della brutta annata che sta andando di scena in Wisconsin potrebbe non essere solo rappresentata da infortuni ed episodi, fortuiti o meno che siano.

rodLa stagione è partita in maniera abbastanza strana, con quella sconfitta a Candlestick Park contro i San Francisco 49ers, causata oltre che dall’episodio Kaepernick-Matthews, dalla più che deficitaria copertura sul miglior wide receiver della squadra californiana: Anquan Boldin.

Dopo una discreta ma sofferta vittoria con i Redskins del rientrante RGIII, arriva la seconda sconfitta stagionale per mano dei Cincinnati Bengals, dove anche qui l’incredibile ha condizionato la partita: Jeremy Ross è riuscito infatti a perdere il posto con una sola, sciagurata, wild play.

A questo punto però, le cose sembrano girare, e arriva un filotto di quattro vittorie consecutive, seguite da due bruttissime sconfitte, subite per mano degli acerrimi rivali, i Chicago Bears, e i Philadelphia Eagles.

Ma la notizia peggiore non è che la formazione Green and Gold non riesca a trovare la via giusta per la post season, ma che probabilmente sia costretta a farlo senza Aaron Rodgers, infortunatosi alla clavicola sinistra nel Monday Night contro la squadra della Windy City. La stella dei Packers, con la frattura alla clavicola pare sia a sole due settimane dal rientro, giusto in tempo per il Thanksgiving da giocare al Ford Field di Detroit, contro i Lions, ma la situazione non è delle migliori.

Dopo pochi snap nella partita contro gli Eagles si infortuna anche Seneca Wallace (del quale ha preso il posto il neo firmato nonché vecchia conoscenza Matt Flynn), subito rimpiazzato da Scott Tolzien, che ha giocato una discreta partita e, a voce di McCarthy, sarà lo starter per la prossima uscita contro i New York Giants, al MetLife Stadium. Il prodotto di casa dei Wisconsin Badgers, nonostante la sconfitta, si è fatto valere contro Kelly e le aquile, dato che alla sua prima apparizione in verde-oro è stato quasi buttato sul campo, cercando di far evitare la figuraccia a Mike McCarthy.

Lo stesso head coach, però, da un po’ di tempo a questa parte non sembra in grado di determinare a favore della propria squadra le partite, soprattutto quando si tratta di vincerle nell’ultima frazione di gioco. Green Bay infatti, nel quarto periodo, ha totalizzato 46 punti nell’arco della stagione, subendone però quasi il doppio: 83. Cinque sono state le partite con non più di 3 punti realizzati dai Packers proprio nel quarto quarto, con altrettante uscite dove ne sono stati subiti almeno 13 nella stessa frazione.

Due sembrano essere le persone imputabili di quanto visto finora: lo stesso head coach e il defensive coordinator Dom Capers. Il primo spesso e volentieri non effettua il play calling che più servirebbe alla propria squadra, forzando situazioni abbastanza difficili, mentre il secondo sembra abbia messo su una difesa più molle che solida, e i numeri sono un dato i fatto.

Parecchie sono state le situazioni di terzo e corto dove McCarthy ha chiamato pass play piuttosto complicate, quando dopo parecchi anni Green Bay ha per le mani uno dei candidati al premio di “rookie of the year” come Eddie Lacy, che sta giocando abbastanza bene in combo con James Starks. Esempio lampante è il primo intercetto subito dall’inesperto Tolzien: 3rd & 3 a ridosso della goal line, pass play intercettata da Philadelphia e quasi riportata in endzone.

Per quanto riguarda il reparto difensivo Green Bay non sta andando molto bene: 13esima difesa contro le corse, non ha mai comunque dato l’impressione di dare continuità in quest’area di gioco.

Il peggio però viene fuori guardando la secondaria. La difesa dei Packers è 21esima per yards concesse su gioco aereo e, a rivedere quanto successo contro gli Eagles, tutti i TD lanciati da Foles sono stati big play, con larghi guadagni. Ancora più incredibile, però, è che la difesa sia la peggiore per quanto concerne gli intercetti con soli 3 pick, dove anche due squadre in nettissima difficoltà come Jaguars e Texans hanno fatto meglio con 4 intercetti ciascuna.

Questo quindi dimostra quanto il lavoro di Capers sia stato povero, accompagnato da delle scelte più che rivedibili di McCarthy, che non molto tempo fa ha avuto anche una discussione più che accesa con la stella #12 verde-oro. Non si aspetta altro che il ritorno di Rodgers affinchè i cheeseheads possano sperare nella post season.

Molta indecisione, tra l’altro, è stata dimostrata riguardo il backup QB per il front office della squadra del Wisconsin, visto quanto fatto con Vince Young, BJ Coleman, Wallace e Flynn più recentemente. Le prossime due settimane saranno fondamentali per determinati aspetti della squadra di Green Bay: se la post season è reale o un sogno irrangiugibile, se la squadra merita di essere chiamata “contender”, e soprattutto se il coaching staff merita o meno di rimanere su una delle sideline più prestigiose della storia della NFL.

2 thoughts on “Svariate ed incredibili difficoltà al Lambeau Field

  1. Analisi a mio avviso corretta ma l’andamento stagionale è decisamente influenzato dagli infortuni. Senza cercare scuse appare assai difficile applicare il play book con l’assenza di Rodgers, Cobb e Finley, e con Nelson e Jones a mezzo servizio

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