Può una sola partita decidere il futuro di una franchigia? Può una sola partita segnare il futuro di un giocatore? Può una sola partita determinare il destino di un’intera stagione? Se così fosse le testate giornalistiche dovrebbero già acclamare i Philadelphia Eagles come contender e, soprattutto, Nick Foles come MVP.

hi-res-7779642_crop_northMa partiamo con calma e proseguiamo per gradi. Gli Eagles agguantarono Michael Vick, al ritorno al football giocato dopo tutti i problemi che lo hanno tormentato, il 13 agosto 2009, e lo misero sotto l’ala protettrice di Andy Reid e Donovan McNabb. Dopo la sconfitta subita nel wild card game per mano dei Dallas Cowboys, viene data una netta svolta nella stagione successiva, quando il front office di Philly spedì McNabb a Washington in cambio di diverse pick al draft. Kevin Kolb venne nominato starter e, già alla prima partita, fu costretto ad uscire a causa di una commozione cerebrale. Gli subentro’ quindi proprio Vick. Quest’ultimo, nominato starter a stagione in corso, porto’ la propria squadra ad un’altra sconfitta di nuovo al wild card game, questa volta per mano dei Green Bay Packers, futuri campioni in quella post season.

Dopo due stagioni al di sotto delle aspettative di dirigenza e tifosi, si decide di cambiare drasticamente direzione, sollevando dall’incarico Andy Reid dopo ben 14 anni trascorsi nella Città dell’Amore Fraterno (e finito ora nel sogno finora idilliaco di Kansas City) e rimpiazzarlo con Chip Kelly, ritenuto il più adatto a sfruttare le qualità di mobile quarterback di Vick. I problemi però sorgono già nelle prime partite di stagione, soprattutto a causa degli infortuni dello stesso #7. Ma un’intera stagione e, magari anche un’intera carriera, potrebbero cambiare dopo una sola partita.

Data l’impossibilità del proprio starter di scendere sul campo di gioco , Kelly è costretto a doverlo rimpiazzare con Nick Foles, giovane al secondo anno nella lega (che ha già giocato qualche partita da rookie proprio con gli Eagles l’anno precedente, con risultati piuttosto altalenanti). Il prodotto di Arizona interrompe la striscia di tre sconfitte consecutive già alla week 5, quando portò i propri compagni alla vittoria sui New York Giants, nettamente al di sotto del loro potenziale in quel momento, grazie a 197 yards e 2 touchdown. Arriva così la seconda gioia stagionale per Philadelphia. Nella sesta settimana arriva anche la terza, sui Tampa Bay Buccaneers, con Foles protagonista grazie a 3 segnature e 296 yards condite dal titolo di miglior giocatore offensivo della NFC. Dopo aver saltato qualche partita a causa di una botta alla testa però, Vick si infortuna di nuovo, costringendo Kelly a dover richiamare Foles per giocare contro gli Oakland Raiders.

La partita, vinta sul punteggio di 49-20, è decisamente da ricordare per il giovane QB, che ha affermato di aver già giocato una partita di tale calibro, ma ai videogames. I numeri sono da stella assoluta: 22 completi su 28 passaggi effettuati, 406 yards, nessun intercetto e 7 (dico 7!) TD per un passer rating di 158.3. Grazie alle sette segnature, Foles mette di sana pianta il suo nome tra altre leggende, pareggiando il record in una sola partita. Si unisce così a Peyton Manning (abbastanza fresco anche lui di tale record, realizzato contro i Baltimore Ravens all’esordio stagionale), Y.A. Tittle, Joe Kapp, Sid Luckman, George Blanda e la vecchia gloria degli stessi Philadelphia Eagles, Adrian Burk. Tra i ringraziamenti di Foles, un posto di rilievo lo dovranno occupare la offensive line, DeSean Jackson, LeSean McCoy, Zach Ertz, Brent Celek e, soprattutto, il wide receiver Riley Cooper, ricevitore di tre palloni arrivati fino alla end zone avversaria.

Non per sembrare perfido, ma Foles dovrebbe ringraziare anche la secondaria dei Raiders, alquanto distratta e deficitaria nelle coperture. Foles riesce così a riprendersi dopo la brutta partita messa in mostra nella sconfitta per 17-3 contro i Dallas Cowboys, offrendo la big performance che Philly necessitava così tanto da un quarterback, chiunque fosse stato.

Dopo queste prestazioni del nativo di Austin, le domande vengono fuori spontaneamente: Vick o Foles? Le intenzioni di Kelly sono, ovviamente, di vincere ogni settimana possibile e, in questo momento, il secondo ha messo in mostra ottime qualità, ma bisogna valutare se la pessima gara di Dallas sia stata solo un’aberrazione o potrebbe diventare, dopo la partita con i Raiders in particolar modo, un emergente e recidivo scheletro. Solo il campo può darci tali sentenze, e la prima potrebbe arrivare già domenica prossima, quando gli Eagles saranno ospiti dei Packers a Lambeau Field.

Può quindi una partita cambiare le sorti di una stagione, di una carriera, di una vita? Staremo a vedere!

5 thoughts on “È davvero Nick Foles il futuro delle aquile?

  1. Aspetterei a dare dei giudizi su Foles, Con i Raiders di domenica scorsa, avrebbe fatto bella figura anche mia nonna !

  2. Dato che tifo Raiders come ogni domenica ho seguito la partita, ma onestamente la partita non c’è stata,ogni possesso degli eagles erano punti, praticamente una partita tra scapoli e ammogliati…e dire che sinceramente ero convinto che sarebbe stata la partita che avrebbe cambiato la stagione dei miei Raiders.

  3. Complimenti Francesco x l’articolo! ti ricordi che qualche settimana fa ti chiesi se preferivi Vick o Foles??
    Guarda che anch’io sono stato studente di giurisprudenza…alla fine degli anni 90 però! Continua così e guardati “Il lato positivo”!

    • Grazie Luke, non ricordo se risposi o meno alla domanda, per farmi perdonare lo faccio ora :) In questo momento, sinceramente, mi sentirei di dire ancora Vick. Per Foles vorrei aspettare ancora qualche altra partita, magari che sia più di cartello (e non mi riferisco a quella con Green Bay, ma alle ultime due se Kelly lo manterrà starter)

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