temp167508677--nfl_mezz_1280_1024[1]Il rito del Draft affascina grandi e piccini, appassionati e nuovi conoscitori del football americano. Pure quest’anno è iniziato al Radio City Music Hall di New York, riservando grande spettacolo, atmosfera e curiosità visti i numerosi dubbi legati alle chiamate del primo giro.

Così, dopo l’annuncio del commissioner Roger Goodell con un pensiero rivolto alle vittime di Boston, è iniziata ufficialmente la scalata dei sette vertiginosi giri.

Ci hanno impiegato più del dovuto ma alla fine i Kansas City Chiefs, detentori della prima chiamata, hanno deciso di puntare sull’offensive tackle di Central Michigan Eric Fisher, capace di rubare la posizione al più quotato Luke Joeckel, accasatosi subito dopo a Jacksonville, grazie a un potenziale molto più ampio rispetto al prodotto di Texas A&M.

Al terzo pick è già arrivato il primo colpo di scena: i Dolphins sono saliti dal dodicesimo pick al posto dei Raiders per selezionare il pass rusher Dion Jordan di Oregon.

Scelta stupefacente viste le dichiarazioni del GM Ireland di voler selezionare il tackle Lane Johnson, preso immediatamente dopo da Philadelphia per farne il loro nuovo left tackle senza escludere un esordio a destra. Da qui sono iniziati i grandi movimenti e le chiamate più interessanti.

I Lions hanno colmato il need del defensive end chiamando Ziggy Anash di BYU, atleta eccezionale seppure con alto rischio di bust, poi i Browns hanno forzato un po’ lasciando andare il loro primo obiettivo Dee Milliner, caduto alla nona ai Jets per sostituire Revis, per prendere l’outside LB Barkevious Mingo di Lsu.

Scelta molto criticata visti i numerosi verdoni spesi per Kruger, ma il draft è anche questo e più avanti scopriremo se la dirigenza dell’Ohio ha avuto ragione.

Chiamate sicure quelle dei Cardinals alla settima e dei Titans alla decima con le prese rispettivamente delle guardie Jonathan Cooper di UNC, e Chance Warmack di Alabama.

In particolare l’ex Tide andrà a formare una coppia possibilmente devastante con Levitre, preso a inizio free agency. All’ottava, i Bills hanno ceduto il posto ai Rams, desiderosi di prendere il folletto wr Tavon Austin anticipando i Jets.

I Chargers hanno perso tutti i loro uomini di linea ma il GM Telesco ha seguito il suo obiettivo prendendo il right tackle D.J. Fluker, cercando così una soluzione per una linea vuota per ben quattro quinti, nonostante le prime risposte di Fluker non siano state delle più colte.

Oakland, scesa qui per un secondo giro, si è fatto catturare del talento nascosto dagli infortuni del cornerback di Houston D.J. Hayden, interessante prospetto che dovrà lavorare duramente contro i primi wr avversari.

I Jets alla tredicesima hanno snobbato un potenziale aiuto per l’attacco, prendendo il defensive tackle Sheldon Richardson di Missouri: il ragazzo ha potenziale per fare bene tra i Pro ma rimane da capire se non valeva la pena di spendere un pick per potenziare il braccio di Sanchez.

Alla quattordici Carolina ha piazzato un colpo da novanta con Star Lotulelei, nose tackle di Utah che darà certamente un aiuto importante a una difesa in fase di ricostruzione.

Di seguito i Saints hanno preso la safety Kenny Vaccaro, però a guadagnarsi tutte le luci del draft è stato E.J Manuel di FSU, il primo quarterback chiamato nel draft alla sedicesima dai Bills. Scelta sorprendente in negativo, dato che Manuel non sembra avere le caratteristiche per lo stile di Marrone, in più contando che c’era ancora Geno Smith disponibile. Pazza decisione in quel di Buffalo!

usp-nfl_-2013-nfl-draft_020-4_3_r536_c534[1]Jarvis Jones sarà il nuovo Harrison a Pittsburgh? Le possibilità ci sono, vediamo se l’ex Georgia riuscirà a rispettare le attese.

Alla diciotto i Niners sono saliti al posto di Dallas: in molti credevano che l’obiettivo fosse Floyd, invece ad essere chiamato è stata la safery Eric Reid di Lsu. Giocatore completo e promettente seppure sembra essere una trade un po’ forzata vista l’abbondanza nel ruolo.

Di seguito, alla diciannove e venti, sono arrivati due giocatori proiettati a metà/fine secondo giro: i Giants hanno preso il tackle di Syracuse Justin Pugh e i Bears il prodotto di Oregon Kyle Long. Di sicuro hanno buone potenzialità, ma vederli così in alto ha fatto drizzare più di un capello ai tifosi.

Alla ventuno Cincinnati è andata per il tight end Tyler Eifert aggiungendo così valore al proprio passing game, potenzialmente davvero potente con Graham e Green.

I Falcons sono saliti per prendersi il cornerback Desmond Trufant, realizzando così delle secondarie pronte per la scalata ai vertici della Lega, mentre fa un po’ discutere Bjorn Werner ai Colts, essendo il prodotto di Florida State un DE da 4-3 e non da 3-4, quindi sarà da capire come verrà impiegato sul campo. La scelta migliore sarebbe stata quella di Datone Jones di UCLA, finito due pick dopo ai Packers.

A guadagnarsi la palma del vincitore, attualmente, i Minnesota Vikings che con i loro due pick iniziali hanno preso il defensive tackle Sharrif Floyd, probabile steal del draft a questo punto, e il cornerback molto fisico Xavier Rhodes.

Per finire hanno ceduto tre pick ai Patriots per entrare nuovamente nel primo giro e accaparrarsi il wide receiver dalle ottime skills di Tennessee Cordarrelle Patterson. Tre pick soddisfacenti, che riempiono buchi e alzano il livello generale della squadra.

In conclusione Houston ha preso il secondo wr mancante con DeAndre Hopkins di Clemson, Denver non riesce a trovare un defensive end in compenso prende il solido Sylvester Williams di UNC; St.Louis, dopo aver ceduto il pick ai Falcons, potenziano il reparto linebacker con Alec Ogletree, Dallas fa l’ennesimo fiasco con la presa del centro Travis Frederick e i Ravens pongono nelle mani della safety Matt Elam l’eredità di Ed Reed.

Un primo giro molto interessante con molti giocatori proiettati nella Top 10 scesi molto in basso. Dei grandi esclusi si segnala Manti Te’o e Geno Smith, inquadrato perennemente attaccato al suo telefono con il capo chino per la delusione di non essere entrato nei magici trentadue di giovedì notte.

Stanotte si continua con il secondo e terzo giro: molti prospetti promettenti sono ancora senza casa e di sicuro ci sarà parecchio da divertirsi perché il draft non finisce mai di stupire.

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