Si conclude al Lambeau Field di Green Bay, Wisconsin, la corsa dei Minnesota Vikings. I Packers si impongono nel Wild Card Game con un 24-10 in realtà molto più netto di quanto si potrebbe desumere dalle cifre.

E dire che alla vigilia i Packers erano sì favoriti, ma non in modo così netto. Da un lato infatti c’era la storia di queste due squadre, che mostrava come Packers-Vikings fosse una delle rivalità più accese dell’intera NFL.104 incontri dal 1961 ad oggi, 54 vittorie Packers e 49 Vikings, e spesso e volentieri uno scarto minimo nei punteggi. Per di più, nell’unica volta in cui i due team si erano incontrati nei Playoff (9 gennaio 2005) furono i Vikings di Daunte Culpepper e Randy Moss ad espugnare il Lambeau Field.

Ma, storia e statistiche a parte, a far propendere gli analisti per una partita tirata ed incerta era ciò che si era visto 6 giorni fa nello scontro diretto di Minneapolis. Una partita altamente spettacolare, coi Vikings in cerca della qualificazione ai Playoff e i Packers alla caccia del seed n°2 e del conseguente bye week. La spuntarono i Vikings 37-34, con Peterson che corse per 199 yds (a 9 yds dal record di Eric Dickerson di yds corse per una stagione) e un Ponder che guidò l’attacco aereo con autorità. Peccato che Ponder ieri sera non ci fosse…

No Ponder, no Offense

webbEh già, perché Christian Ponder è stato costretto a dare forfait a causa di un colpo subito da Morgan Burnett nel match della settimana scorsa. Sembrava un banale colpo al gomito, si è rivelato nel corso dei giorni un serio problema al tricipite, che limitava di molto la flessibilità dell’arto e di conseguenza la potenza dei lanci. E così, dopo un ultimo provino, coach Frazier e il suo Qb decidono di non rischiare. Spazio dunque al Qb di riserva, Joe Webb. Noto più per la sua mobilità e la sua pericolosità come scrambler che come accurate passer. E che in questa stagione aveva visto il campo solo al termine di un match ormai deciso contri i Titans per giocare un paio di handoff. Eppure all’inizio la novità sembra funzionare. Grazie alle corse di Peterson e a quelle di Webb i Vikings piazzano subito un lungo drive che arriva fino alle 13 avversarie. Blair Walsh da 30 yds non fallisce il FG e Minnesota è avanti 3-0. Di fatto però, la partita della Offense purple&gold finisce qui. I Packers, nel frattempo portatisi avanti 7-3 grazie ad una corsa di 9 yds del Rb DuJuan Harris, si aggiustano in difesa velocemente e chiudono gli spazi ad Adrian Peterson. Il minimo che si possa fare dopo aver visto il n°28 correrti in faccia, in 2 partite, la bellezza di 409 yds! La difesa multi-level approntata con scarso successo a Minneapolis viene sostituita da una molto più efficace formazione con 8 uomini nel box. Il risultato? Peterson correrà solo per 99 yds (su 22 portate) in tutto il match, senza neanche una big play. Il gioco aereo viene reso impossibile dalle ottime coperture di una secondaria che recuperava anche il veterano Charles Woodson, e da una pressione su Webb che comincerà a crescere in maniera inesorabile. Il risultato? L’attacco dei Vikings non muove più la palla, Green Bay sì, e all’intervallo sul 17-3 si capisce che solo un miracolo potrebbe salvare i Vikings.

Rodgers direttore d’orchestra

greenbayPerché dall’altra parte Aaron Rodgers, pur sotto pressione anche a causa di una OL raffazzonata, guida l’attacco distribuendo palloni ad ogni bersaglio possibile immaginabile. Alla fine saranno 10 i giocatori gialloverdi con almeno una ricezione all’attivo, record NFL nei Playoff. Il primo tempo si chiude con un drive degno di uno dei migliori attacchi della Lega. Ripresa la palla a 1:10 dal termine, i Packers percorrono 62 yds in 5 giochi, che culminano con la corsa da 3 yds in Td del Fb John Kuhn. Dopo l’halftime i Packers chiudono definitivamente i giochi con un altro drive da 80 yds, ed è ancora Kuhn, stavolta con una ricezione da 9 yds, a portare il punteggio sul 24-3.

Un lungo garbage time

La reazione dei Vikings non esiste. Clay Matthews strappa un pallone a Webb e ricopre il fumble. Quindi Shields intercetta un azzardato passaggio in profondità di un Joe Webb impreciso e sempre più allo sbando. E Marcus Sherels perde palla su ritorno di punt e la regala ai Packers. Tre drive, tre turnovers. Solo a un minuto dalla fine Webb riesce a mandare in endzone con un passaggio da 50 yds Michael Jenkins, giusto per l’onore. Finisce dunque 24-10 una partita che di fatto forse non è mai iniziata. Le statistiche di Webb (11/30, 180 yds, Td, Int) stridono di fronte a quelle di un Rodgers che non ha mai veramente premuto sull’acceleratore (23/33, 274 yds, Td). Altro dato significativo: delle 324 yds totali guadagnate dall’attacco dei Vikings, ben 157 sono arrivate solo nell’ultimo quarto, a partita già abbondantemente decisa.

Verso la Baia

I Vikings concludono qui una stagione comunque ben al di sopra delle aspettative iniziali, con il solo rammarico di non aver potuto giocare con il proprio Qb titolare il Wild Card Game. Ma difficilmente con Ponder l’esito finale sarebbe cambiato. I packers hanno dato eccellente prova di solidità, sia in attacco che in difesa. E in particolar modo la difesa ha ricordato a tratti quella del vittorioso cammino dei Playoff 2011. Ora i Packers voleranno nella Baia di San Francisco, dove sabato, alle 02.00 italiane, affronteranno i Niners in una sfida che ha tutte le premesse per poter essere un NFC Championship anticipato.

 

2 thoughts on “I Packers verso la Baia

  1. Tolta la partenza al rallentatore di 3 sconfitte (tra cui il miracoli di Indi e l’intercetto si Seattle) i Packers si sono dimostrati la squadra più forte in NFC. Con Clay M III in formissima ed un gioco di corse almeno discreto la vedo durissima per tutti.
    @Kurt secondo me Washington non vale le prime 4/5 in NFC troppo inesperti e con una difesa fatta di soli blitz, crescerà il prossimo anno ma è già un miracolo che sia arrivata alla Wild Card.

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