Falcons ancora imbattuti e sempre in vetta alla NFL dopo aver superato anche i Cowboys ed essere volati su un impressionante 8-0, che li rende leader incontrastati di un ranking che continuano a guidare davanti alla coppia AFC formata da Atlanta e Houston; dietro le top 3 cresce ancora Chicago, che sta dominando in un’agguerrita NFC North che vede Green Bay in rimonta e Minnesota costantemente a cavallo tra la zona playoffs e il baratro.
Un saliscendi costante che pare aver colpito diverse franchigie quest’anno, come Seattle, che ritorna subito a ridosso delle prime venti e dimostra di essere molto più compatta della rivale divisionale Arizona, in caduta libera dopo una partenza incredibile che l’aveva lanciata nei piani alti del ranking; in coda si muove leggermente Carolina, mentre paiono sempre più inchiodate sul baratro Kansas City e Jacksonville, attualmente le maggiori candidate per assicurarsi la prima scelta assoluta del Draft 2013.

1. Atlanta Falcons (=)
Un vero e proprio rullo compressore, prima studiano i Cowboys, li lavorano ai fianchi, li concedono un pareggio all’halftime, li tengono a bagnomaria nel terzo quarto, e poi li stroncano definitivamente nel quarto finale, quando prendono il largo con il TD in apertura di Michael Turner, su corsa da 3 yards, dando il via ad una cavalcata che resiste anche al ritorno degli avversari, che cercano di rientrare in partita ma sono ricacciati indietro dal quarto field goal di giornata infilato da Matt Bryant, altro asso nella manica indiscusso di questa Atlanta che veleggia verso un’altra settimana da imbattuta superando gli ostacoli come se nulla fosse. Vedremo se la prossima settimana, i Saints saranno in grado di fermarli.

2. Houston Texans (=)
Parsi meno brillanti nelle ultime due uscite, i Texans archiviano in tutta tranquillità la pratica Bills, con tre touchdowns, 2 su ricezioni dei tight end Owen Daniels e Garrett Graham, e 1 su corsa del solito Arian Foster, che corre per 111 yards, e un controllo costante sul match che gli ha permesso di giocare in scioltezza dal primo fino al sessantesimo minuto; bene Schaub, che oltre ai 2 TD pass completa per 268 yards e ne lancia 118 verso Andre Johnson, a secco di segnature ormai da cinque partite, cosa insolita per la stella proveniente dall’università di Miami. In difesa, dove Watt è sempre protagonista, si distingue Demps, che chiude con 6 tackles e 1 fumble recuperato.

3. Baltimore Ravens (=)
Vincono contro i Browns portando a 11 il numero di vittorie consecutive ottenute contro i team della AFC North, ma lo fanno in maniera non del tutto convincente, dopo aver subito per lunghi tratti del match il gioco avversario ed aver faticato, parecchio, a trovare sbocchi nella loro ragnatela difensiva; a togliere le castagne dal fuoco ai Ravens ci pensa ancora una volta Torrey Smith, che riceve un TD pass da 19 yards da Joe Flacco, scongiurando una sconfitta disastrosa per Baltimore prima che la conversione da 2 punti trasformata da Boldin e il field goal finale di Tucker mettessero al sicuro il risultato e consentissero ai ragazzi di Harbaugh di centrare la sesta win del 2012.

4. Chicago Bears (+ 1)
Asfaltano letteralmente Tennessee senza lasciargli alcuna possibilità di ribattere dopo quindici minuti di football intensissimi in cui vanno a segno con tutti i reparti; aprono gli special team con Corey Wootton, che riporta in meta un punt bloccato sulle 5 yards, e chiude l’attacco, con Brandon Marshall su TD pass da 12 yds di un Jay Cutler in formissima, capace di lanciare per 229 yards e 3 TD; nel mezzo segnano anche Matt Forte, su corsa da 8 yards, e Brian Urlacher, che pizzica l’ovale lanciata da Hasselbeck e la riporta in meta dopo una cavalcata di 46 yds che ammutolisce il LP Field e spiana la strada ai Bears. Dopo il netto 28 a 2 del primo quarto, infatti, si limitano a controllare con 3 field goal di Gould, prima di annichilire definitivamente gli avversari con altri 2 TD della premiata ditta Cutler-Marshall, per un 51-20 finale che lancia in orbita Chicago.

5. New York Giants (- 1)
Chi di comeback ferisce, di comeback perisce. Riassunto perfetto della settimana dei blue newyorkesi, solitamente abituati ai recuperi in extremis di Eli Manning, in palese difficoltà contro Pittsburgh, e questa volta beffati dalla rimonta dirompente degli Steelers, che nell’ultimo quarto vanno a segno in due occasioni, ribaltano il risultato, e causano la seconda sconfitta casalinga ai Giants, che a questo punto, visto che in casa hanno subito 2 delle tre lose stagionali, potrebbero davvero pensare di giocare un football itinerante lontano dal MetLife Stadium. Scherzi a parte, l’inerzia data dal fumble riportato in meta con una corsa da 70 yards del linebacker Michael Boley andava sfruttata meglio, soprattutto visto che arrivava immediatamente dopo alla prima segnatura del match firmata Andre Brown, con la solita corsa da 1 yard.

6. San Francisco 49ers (=)
Turno di riposo per i Niners, che si preparano al rientro contro St.Louis prima di affrontare la difficilissima sfida con Chicago, confronto che potrebbe essere un bell’antipasto di playoffs, visto che, attualmente, entrambe le franchigie guidano le rispettive division e sono ad un passo da staccare il biglietto per la postseason; prima però tocca ai Rams, match del faccia a faccia tra i quarterbacks in attività che hanno cambiato più offensive coordinator di ogni altro collega da quando sono professionisti.

7. Green Bay Packers (=)
Convincono i Packers, che in mezz’ora di football archiviano senza tanti patemi la pratica Cardinals, sfruttando l’ottimo stato di forma dei WR Randall Cobb, a segno su 2 passaggi da 13 e 26 yards, e Jacoby Jones, che realizza per l’ottava volta in stagione, i quali non fanno per nulla rimpiangere gli assenti Jennings e Nelson dimostrando di aver raggiunto un’ottima sintonia con il sempre più strabiliante Aaron Rodgers, autore di 4 TD pass, l’ultimo, che chiude definitivamente il match, su un lancio che innesca Tom Crabtree per una volata da 72 yards fino all’endzone avversaria. La ciliegina sulla torta di un match condotto splendidamente da Green Bay.

8. New England Patriots (=)
Pausa anche per i Patriots, che si apprestano ad affrontare un calendario abbastanza agevole, almeno sulla carta, fino al Monday Night della quattordicesima settimana, quando affronteranno Houston tra le mura amiche del Gilette Stadium; fino ad allora match interessanti ma non impossibili, con Indy, Jets, e Miami che seguono a ruota il prossimo impegno contro i Bills, partita nella quale New England potrebbe recuperare una delle sue armi più preziose e letali, il tight end Aaron Hernandez, in procinto di rientrare dopo l’infortunio.

9. Pittsburgh Steelers (=)
Sotto di dieci punti ad inizio ultimo quarto, gli Steelers si rimboccano le maniche e costruiscono una comeback entusiasmante che ribalta il risultato e consegna a Pittsburgh la quinta vittoria della stagione, nel segno di un Big Ben che vince la sfida a distanza con il collega Eli Manning, firmando due dei 3 touchdowns realizzati dagli ospiti, in apertura con passaggio da 4 yards per Emmanuel Sanders, e nelle prime battute del quarto finale completando da 51 yds per Mike Wallace, e riscattando così l’intercetto che fino a quel momento aveva pesato tantissimo sull’andamento del match. A chiudere i conti con New York ci pensa poi Isaac Redman, che conclude una splendida prestazione, 147 yards conquistate, con il TD da 1 yards che fissa il risultato sul 24 a 20 finale.

10. Denver Broncos (=)
Soffrono parecchio i Broncos, ma grazie alla quarantottesima comeback della carriera di Peyton Manning, che chiude con 291 yards, 3 TD e 2 intercetti, e una difesa che mette sotto torchio i Bengals, soprattutto con Wesley Woodyard, 14 tackles, e Von Miller, 6 placcaggi e 3.0 sacks, riescono a portare a casa un’altra vittoria che li tiene assolutamente vivi per la corsa playoffs, con un vantaggio importante sui Chargers che, a questo punto, sperano di mantenere fino al termine della stagione; fenomenale Trindon Holliday, che segna al kickoff d’apertura del terzo quarto riportando l’ovale in endzone dopo un ritorno da 105 yards, a segno come i compagni di squadra Joel Dressen e Eric Decker, che con 2 touchdowns si conferma sempre di più il nuovo target preferito del numero 18.

11. Dallas Cowboys (=)
Chiudono in vantaggio il primo quarto, si fanno rimontare da Atlanta nel secondo, e dopo un quarto, il terzo, passato a studiarsi, crollano sotto i colpi dell’attacco guidato da Matt Ryan, incapaci, se non solo verso la fine, con Kevin Ogletree che riceve un passaggio da 21 yards di Tony Romo in endzone, di rispondere all’arrembaggio dei Falcons; questo il riassunto rapidissimo della quinta sconfitta stagionale subita dai Cowboys, che continuano a sviluppare un buon gioco ma non riescono a raccogliere risultati, anche a causa di un calendario tra i più difficili dell’intera NFL, che finora gli ha messo di fronte ben cinque franchigie, su otto affrontate, tra le top ten della lega. E non è finita.

12. Detroit Lions (+ 2)
Vincono ancora i Lions, che stanno risalendo il ranking dopo aver impattato nuovamente il record con la quarta vittoria della stagione, ottenuta grazie ad un gioco di corse che ha devastato la redzone dei Jaguars andando a segno in quattro occasioni, dopo che Stafford e il passing game, nuovamente improntato su Johnson, aveva bruciato agevolmente yards in campo aperto; gioco sui passaggi che ha scoperto di avere un’arma in più, il receiver Ryan Broyles, ma che ha dovuto lasciare la luce dei riflettori al running game, splendidamente guidato da Mikel Leshoure e Joique Bell, che si sono alternati nel backfield totalizzando 143 yards e 4 touchdowns, 3 dei quali firmati dall’ex talento di Illinois, alla miglior prestazione della sua giovane carriera.

13. San Diego Chargers (+ 2)
Giochicchiano per tre quarti, messi un po’ in difficoltà, soprattutto quando si avvicinano all’endzone avversaria, dalla difesa dei Chiefs, e vivacchiano sul TD di Gates realizzato in apertura di partita; decidono poi di fare sul serio negl’ultimi quindici minuti, e, sfruttando anche gli errori dell’attacco di Kansas, colpiscono in rapida successione con Floyd, su ricezione da 13 yards, Shaun Phillips, su fumble recuperato a ridosso della linea di meta avversaria, e Demorrio Williams, che riporta in touchdown un intercetto messo a segno sulle 59 yards, per un 31 a 13 finale che gli permette di rilanciarsi dopo 3 sconfitte consecutive.

14. Philadelphia Eagles (- 2)
Continuano gli errori degli Eagles nei pressi della redzone avversaria, dove ancora una volta vengono persi palloni sanguinosi per l’esito finale del match, che di certo, con queste premesse, non può sorridere alla franchigia della Pennsylvania, costretta nuovamente ad inseguire per cercare di rimettere in sesto l’ennesima partita iniziata con il piede sbagliato; come sempre a fare e disfare ci pensa Michael Vick, 272 yards, 1 TD, 1 intercetto, ed un fumble che costa carissimo, come salato è il conto che Philly paga per lo stesso sbaglio commesso da Brad Celek. A nulla serve infatti il TD da 77 yards segnato da DeSean Jackson su lancio del numero 7, solo a rendere un po’ più abbordabile un punteggio fino a quel punto inchiodato su un pesantissimo 21 a 3 in favore dei Saints.

15. Cincinnati Bengals (- 2)
Proseguono la striscia perdente i Bengals, che dopo aver rimediato tre sconfitte prima del bye non riescono a rientrare nei ranghi, perdendo anche contro i Broncos dopo una partita che, ad un certo punto, ovvero ad inizio ultimo quarto, parevano aver ripreso in mano, prima della comeback finale di Peyton Manning; al cospetto dell’intramontabile numero 18 mostra qualche tentennamento di troppo Andy Dalton, che alterna buone cose ad altre meno buone, chiudendo comunque con un positivo 26 su 42 per 299 yards, 1 TD e 1 intercetto, e l’onore di aver recuperato 14 punti a Denver tra la terza e la quarta frazione di gioco. Lasso di tempo nel quale si è risvegliato dal torpore anche Green-Ellis, a segno, comunque inutilmente, in apertura di ultimo quarto.

16. New York Jets (=)
Chissà se da domenica inizierà un’altra stagione per i Jets, partiti per arrivare in carrozza alla postseason e costretti ad inseguire dopo una serie di sconfitte che se non gli ha già esclusi dalla lotta per i playoffs, poco ci manca; ad attenderli, al rientro, ci saranno i temibili Seahawks di coach Carroll, che sembrano pronti a creare parecchi grattacapi ai biancoverdi newyorkesi, tra i quali potrebbe trovare maggior spazio Tim Tebow, osservato speciale di Sparano negli allenamenti di questa settimana.

17. New Orleans Saints (+ 1)
Si rialzano subito i Saints, che dopo aver interrotto la rincorsa la settimana passata con la sconfitta subita contro i Broncos, la rilanciano nuovamente centrando un’importantissima vittoria nel Monday Night contro gli Eagles, sfruttando al massimo gli errori di questi ultimi e colpendoli ripetutamente; in vantaggio con l’intercetto riportato in endzone da Patrick Robinson, 77 yards, aumentano il divario prima dell’intervallo con la corsa di Chris Ivory, 22 yards, e il passaggio ricevuto in area di meta da Marques Colston, primo di giornata per Drew Brees, che chiude il conto sul finire del terzo quarto servendo un altro pallone d’oro a Jimmy Graham, per la segnatura che chiude il match sul 21 a 13 e consegna a New Orleans la win numero 5 di questa stagione.

18. Minnesota Vikings (- 1)
Continua a non convincere l’attacco dei Vikings, che trascinato da Peterson, ancora una volta protagonista indiscusso del match, mette le basi per portare a casa una vittoria importantissima, ma si perde inesorabilmente tra i meandri di un gioco inconcludente e impreciso quando l’ovale passa nelle mani di Ponder, nettamente in fase involutiva rispetto all’inizio della stagione; fatica anche la difesa, che dopo aver retto benissimo fino ad un paio di partite fa, comincia a dare preoccupanti segni di stanchezza, soprattutto quando deve contrastare la passing offense avversaria. Serve ancora uno sforzo, prima che l’agognato turno di bye permetta di ricaricare le pile in vista del rush finale.

19. Tampa Bay Buccaneers (+ 3)
Con le ultime due vittorie sono tornati in corsa per i playoffs, riaprendo un discorso con quelle wild card centrate già la scorsa stagione, e che tornano ora d’attualità anche a causa dei risultati che stanno rendendo irraggiungibili i Falcons; nel match di Oakland, in grandissimo spolvero Doug Martin, runningback rookie che corre per 251 yards e realizza 4 touchdowns, i primi 3 con dei big play che esaltano tutti i Buccaneers e rendono decisamente meno irta la strada verso la quarta vittoria della stagione. A segno con volate da 45, 67, e 70 yds, l’ex di Boise State mette al sicuro le aspirazioni di Tampa, e anche quando i Raiders paiono vicini al rientrare in partita, verso fine ultimo quarto, è ancora lui a prendersi l’onere di ristabilire le distanze, questa volta su corsa da 1 yard, completando l’ottimo lavoro svolto da Josh Freeman per l’intera durata del match, chiuso con 247 yds su passaggio e 2 TD confezionati per Vincent Jackson e Mike Williams.

20. Indianapolis Colts (+ 3)
Andrew Luck setta il nuovo record di yards lanciate in un match da un rookie quarterback, superando di 1 sola yard, 433 a 432, quello messo a segno da Cam Newton la scorsa stagione, e guida i Colts alla quinta vittoria stagionale, incidendo pesantemente sul match con i 2 TD pass sfornati per Reggie Wayne, da 9 yds, e T.Y. Hilton, da 36 yards, che portano ad Indianapolis 14 punti fondamentali per l’affermazione finale, ottenuta grazie al terzo field goal di giornata firmato da Adam Vinatieri, che dopo aver realizzato da 23 e da 47 yds nel secondo quarto, decide l’incontro con un preciso calcio da 43 yards.

21. Seattle Seahawks (+ 3)
Torna a vincere in casa Seattle, e si riporta a ridosso della Top 20 con una bella vittoria su dei Vikings che paiono un po’ in affanno rispetto ad inizio stagione, colpiti su più fronti dagl’ottimi lanci di Russell Wilson, che con 3 TD nel primo tempo scava il solco decisivo per raggiungere la quinta vittoria stagionale, e dalle potenti corse di Marshawn Lynch, che risponde per le rime al collega Peterson, totalizzando 124 yards e realizzando 1 prezioso touchdown. Buona partita anche per l’ex Sidney Rice, che colpisce gli ex compagni con alcune ricezioni fondamentali nel momento clou del match, dopo avergli già segnato in faccia con una bellissima ricezione in endzone.

22. Miami Dolphins (- 1)
Giocano un buonissimo match ma alla fine sono costretti ad arrendersi ai Colts, che li superano nell’ultimo quarto con un field goal di Vinatieri e poi riescono a tenerli a bada fino alla fine; non sfigura, al cospetto del collega di Draft Luck, il giovane Ryan Tannehill, che conclude benissimo il match con 290 yards e 1 TD pass, per Charles Clay, all’attivo, che conferma quanto di buono fatto finora dal talento uscito da Texas A&M. Peccato, solo, che sia mancato quello spunto decisivo che poteva regalare una nuova gioia a Miami, tornata comunque a vestire panni importanti in NFL dopo tanti anni intrisi di difficoltà anche grazie alla rinascita di Reggie Bush, ancora a segno su corsa da 18 yards.

23. Washington Redskins (- 1)
Perdono un po’ a sorpresa i Redskins, che in casa contro i Panthers devono fare a meno di Adam Carriker e Brian Orakpo in difesa e di Pierre Garcon e Fred Davis in attacco; senza i due target preferiti di Robert Griffin III, che chiude con 268 yards senza realizzare alcun TD, e senza due dei suoi migliori difensori, Washington soccombe, costretta ad arrendersi ad una Carolina decisamente più completa e pimpante che gli consente di rifarsi solo quando ormai il risultato è al sicuro. Oltre ai 2 field goal trasformati da Kyle Forbath, infatti, i padroni di casa, vanno a segno solo ad un minuto e mezzo dal termine con Evan Royster su corsa da 2 yards, per un TD che alleggerisce almeno un po’ la sconfitta.

24. Arizona Cardinals (- 1)
L’idea che dopo le prime quattro vittorie stagionali fossero stati un po’ sopravvalutati ce l’eravamo fatta, e a conferma è arrivata la striscia, allungata domenica, di cinque sconfitte consecutive che ha, diciamo, rimesso le cose a posto, portando Arizona su valori più consoni allo stato attuale della squadra, che conta ancora tra le sue fila talenti indiscussi, come Larry Fitzgerald, tra l’altro tornato a segnare su TD pass da 31 yards, ma presenta anche tanti needs in ruoli chiave; uno su tutti, ovviamente, il ruolo di QB, dove non sfigura più di tanto John Skelton, 306 yds, 1 TD, 1 intercetto, ma nemmeno convince, dimostrando che di lavoro da fare, ce n’è ancora parecchio. Stessa cosa che si potrebbe dire anche del running game, dove, dopo l’exploit contro i Vikes, non si è confermato Stephen-Howling, ancora a segno, su corsa da 1 yard, ma molto meno incisivo rispetto alle precedenti uscite.

25. Tennessee Titans (=)
La penalità fischiata a J’Marcus Webb in endzone fa pensare ai Titans che la giornata possa rivelarsi positiva, invece, tranne che per questo episodio isolato, si dimostrerà un calvario senza fine, alleggerito solo parzialmente dalla corsa da 80 yards con cui Chris Johnson rende meno amara la sconfitta e meno ampio un divario pesantissimo che i Bears avevano imposto alla sua squadra, incapace di rispondere agli avversari anche quando ormai questi si limitavano a controllare il match, forti di un più 26 conquistato prima dell’intervallo. In difficoltà su più fronti, con un attacco che sforna turnovers a ripetizione ed una difesa che fa acqua da tutte le parti, i Titans rimediano anche sonore critiche da parte del proprietario Bud Adams. Che significhi il capolinea per coach Mike Munchak.

26. Oakland Raiders (=)
In vantaggio all’intervallo, 14 a 3, i Raiders staccano inspiegabilmente la spina al rientro in campo, e in quindici minuti si fanno infilare per ben 3 volte dai Buccaneers senza colpo ferire; la situazione di standby si protrae anche ad inizio dell’ultimo quarto, quando Oakland prova a reagire ma subisce ancora una volta un TD che regala il vantaggio decisivo agli avversari. A poco serve aver trovato un Carson Palmer,414 yards, 4 TD, 3 intercetti, tornato sui livelli degl’anni d’oro a Cinci, quando sbagliava parecchio, come domenica, si, ma era in grado di inventare anche quelle giocate decisive che ti conducevano alla vittoria. Risultato che, in un contesto diverso, avrebbero probabilmente ottenuto i californiani.

27. Buffalo Bills (=)
Mario Williams, voglioso di rifarsi contro i suoi ex compagni, sfodera una delle migliori prestazioni stagionali, 7 tackles, 1.0 sack, ma non basta, e i Bills sono costretti a lasciare carta bianca ai Texans per quasi tutto il match, senza riuscire a mettere punti sul tabellone se non con i calci di Rian Lindell, che tra il secondo e il terzo quarto centra per tre volte i pali situati in fondo all’endzone avversaria; in difficoltà Jackson e Spiller sulle corse, la notizia positiva per Buffalo è che finalmente Ryan Fitzpatrick non ha lanciato intercetti, l’unico problema è che non è riuscito nemmeno a completare un passaggio in endzone. A conti fatti, su, nei dintorni del confine con il Canada, non so se faranno i salti mortali per questa cosa; è vero che si accontenta gode, ma in questo caso, da godere, c’è davvero poco.

28. St. Louis Rams (=)
Riposo forzato per i Rams, che dopo Londra hanno avuto una settimana in più per preparare al meglio la trasferta di San Francisco, dove dovranno cercare di tendere un’imboscata a dei Niners lanciatissimi verso la conquista del titolo divisionale; vista la situazione in cui versano i Rams, però servirebbe un miracolo, anche perché ultimamente, di funzionale ed efficace, soprattutto nell’attacco di St.Louis, c’è davvero poco, a partire da Sam Bradford, incostante, fino ad arrivare all’esperto Steven Jackson, incapace, almeno fino a questo punto, di incidere come nel recente passato.

29. Carolina Panthers (+ 2)
Dopo il j’accuse della scorsa settimana Cam Newton, attizzato dalla sfida con Robert Griffin, si ricorda delle cose fenomenali fatte lo scorso anno, e conduce alla vittoria i suoi Panthers con una grande prestazione nella quale segna 2 touchdowns, 1 su corsa ed 1 su TD pass confezionato per Steve Smith, e totalizza 248 yards, guidando un running game che non incide come in passato, ma perlomeno ha il merito di trovare due segnature nei momenti decisivi del match, nel primo e nell’ultimo quarto, quando il già citato numero 1 risponde al TD iniziale del compagno di reparto DeAngelo Williams, che chiude con 37 yards totali. In difesa ancora superlativa la prova di Kuechly, che con altri 15 tackles messi a segno raggiunge quota 77, e siamo solo a metà stagione.

30. Cleveland Browns (- 1)
Sono cresciuti, e lo hanno dimostrato anche al cospetto di una delle migliori franchigie della NFL come Baltimore, che hanno costretto ad inseguirli per lunghissimo tempo, costringendola a spremersi e dare fondo a tutte le energie per riuscire a batterli, cosa riuscita agli avversari divisionali giusto in extremis; Cleveland questa volta paga un po’ troppo gli errori di Weeden, che si fa intercettare in 2 occasioni, e la poca incisività in attacco, dove nonostante le 290 yds di total offense conquistate, manca la segnatura da 7 punti che avrebbe fatto la differenza. Bene Richardson, 25 corse per 105 yards, a mettere punti sul tabellone ci pensa però Phil Dawson, che realizza ben 5 field goal.

31. Kansas City Chiefs (- 1)
Continuano a perdere i Chiefs, che dopo aver tenuto duro fino alla fine del terzo quarto, crollano miseramente nell’ultima tornata sotto i colpi dei rivali divisionali Chargers, finendo per rimediare la settima sconfitta di questa stagione; male l’attacco, che non punge ne con Cassell, ancora fumoso, ne con Charles, uno spettro rispetto al fenomenale runner visto fino a qualche settimana fa, si salva, in parte, la difesa, che riesce comunque a limitare i danni dinnanzi ad uno dei migliori passer della lega.

32. Jacksonville Jaguars (- 1)
Vengono annientati nel secondo quarto dai Lions, che con 3 TD in rapida successione del runningback Leshoure li sotterrano sotto un 21 a 0 che pare fin da subito incolmabile, accentuato anche dai soliti errori in cui si perde l’attacco, che oltre ai 2 turnovers causati da Gabbert, entrambi su intercetto, sbaglia parecchie cose, mostrando ancora una volta che, nei Jaguars, l’approssimazione regna sovrana. Così facendo arriva la settima sconfitta stagionale, resa un po’ meno pesante dai 2 TD pass lanciati dal quarterback ex Missouri nell’ultimo quarto, ricevuti rispettivamente da Micheal Spurlock e Justin Blackmon, che chiude il box score a 50 secondi dal termine, fissando il risultato sul 14 a 31 finale.

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